Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Irpini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento daHirpini)
Irpini
L'area occupata dagli antichi Irpini(Hirpini) nel settore sudorientale del Sannio(Samnium); le linee bianche indicano i probabili confini tribali con i SannitiCaudini ePentri.
 
Nomi alternativiHirpini
Luogo d'origineIrpinia
PeriodoI millennio a.C.
Lingualingua osca
Gruppi correlatiCaudini,Pentri,Carricini
Manuale

GliIrpini (inlatinoHirpini) erano una delle quattrotribù che componevano il popolo deiSanniti e che aderivano allaLega sannitica.

Tra tutte le tribù delSannio era quella stanziata più a est e più a sud, confinando a nord-est con gliApuli, a sud-est con iLucani, a sud-ovest con iCampani e a nord-ovest con le altre due tribù sannitiche deiCaudini e deiPentri (una quarta tribù sannitica, quella deiCarricini, occupava l'estremità nord-occidentale del Sannio e pertanto non confinava con il territorio degli Irpini).

L'etnonimo primordialeHirpini derivava dall'oscohirpus (ossia "lupo"[1]) poiché, secondo una leggenda cui brevemente accennaSesto Pompeo Festo nel suoDe verborum significatione, in origine un lupo avrebbe guidato gli Irpini fino alle terre in cui essi si sarebbero poi insediati[2].

Ilcoronimo contemporaneo "Irpinia" costituisce invece unneologismo, poiché l'uso del termineHirpinia –con riferimento al territorio geografico degliHirpini– si diffonde soltanto nel latino rinascimentale e moderno. In epoca classicaHirpinia era piuttosto il nome di unagens romana –benché forse di lontane origini irpine–, da cui è derivato anche ilcognomenHirpinianus[3].

Storia

[modifica |modifica wikitesto]

Gli Irpini discendevano dalla stirpe sannitica, la quale costituiva un gruppo etnico di ceppoitalico e di origineindoeuropea che in epoca non precisata (comunque diversi secoli prima della conquista romana) si insediò nel cuore dell'Italia meridionale occupando territori relativamente vasti, in gran parte montuosi[1]. Non si conosce con certezza l'area geografica da cui provenivano gli Irpini, tuttavia è noto che i Sanniti fossero affini aiSabini e che un "monte Irpino"(Hirpinus mons) era attestato nell'entroterra della stessaSabina[4]. Pur in mancanza di notizie storiche puntuali sull'origine degli Irpini e dei Sanniti in genere, la ricerca archeologica consente comunque di ricostruire, almeno a grandi linee, la struttura e l'evoluzione etnica sul territorio irpino in epoca preromana.

Al netto dei marcati influssicampani (e in particolarecapuani) evidenti in tutto il bacino del Calore-Volturno, nonché di una modesta penetrazionedauna o protodauna avvertibile lungo il versante adriatico (soprattutto traMonte Castello di Savignano eBisaccia)[5], nei secoli VI-V a.C. si evidenzia soprattutto la netta differenza culturale tra lafacies settentrionale diCasalbore-Castel Baronia e quella meridionale diCairano-Oliveto Citra; soltanto la prima, infatti, mostra caratteri già spiccatamente sannitici (analoghi cioè a quelli diAufidena o di altri centri del Sannio centro-settentrionale), mentre la seconda ne è ancora del tutto immune. In una seconda fase (a partire dal IV secolo a.C.), invece, l'intero areale irpino mostra ormai caratteristiche culturali uniformi e di tipo schiettamente sannitico, ben distinguendosi così da tutte le tribù circostanti, ma non dai Sanniti Pentri stanziati poco più a nord[6].

Considerati infatti quali Sanniti in tutto e per tutto e dunque mai espressamente nominati al tempo delleguerre sannitiche, gli Irpini sono citati per la prima volta col proprio nome soltanto nel 280 a.C., al tempo delleguerre pirriche. Pochi anni più tardi, nel 268 a.C. la deduzione dellacolonia romana diBenevento e la requisizione dell'Ager Taurasinus (situato a nord-est della stessa città[7]) fecero sì che gli Irpini risultassero separati piuttosto nettamente dalle altre popolazioni sannitiche, dalle quali acquisirono dunque una sostanziale autonomia[8].

Schieratisi apertamente a favore diAnnibale, furono puniti dai Romani cui dovettero sottomettersi nel 209 a.C.. Intorno al 180 a.C. gli stessi Romani fecero inoltre insediare, nel suddettoAger Taurasinus, alcuni gruppi diLiguri Bebiani eCorneliani. Dopo gli eventi sanguinosi dellaguerra sociale (90 a.C.), la popolazione irpina iniziò a perdere la propria individualità etnica e fu progressivamenteromanizzata.

Società

[modifica |modifica wikitesto]

Aree di insediamento

[modifica |modifica wikitesto]

Le fonti più antiche (Cicerone,Tito Livio eVelleio Patercolo, quest'ultimo forse originario del posto) assegnavano espressamente alla tribù degli Irpini le città diAeculanum (passo diMirabella),Aquilonia (Lacedonia),Abellinum (Atripalda) eCompsa (pressoConza), nonché le fortezze diVescellium,Vercellium eSicilinum (situate con ogni verosimiglianza ai margini settentrionali dell'Irpinia, non lontano dallacolonia romana diLuceria[9]), illacus Ampsanctus (valle d'Ansanto, traVillamaina eRocca San Felice) e le sorgenti dell'Aufidus (fiumeOfanto, intorno aLioni). AncheMaleventum (Benevento) sembrerebbe aver fatto originariamente parte del territorio degli Irpini; tuttavia tale città, situata in posizione assai marginale a diretto contatto con le tribù sorelle dei Pentri e dei Caudini, fu distaccata piuttosto precocemente (fin dal 268 a.C.) dal territorio circostante per costituire una colonia romana con il nuovo nome diBeneventum[10]. Nessuna località costiera (tirrenica oadriatica) è stata comunque mai attribuita agli Irpini, il cui territorio doveva essere dunque limitato all'entroterra e anzi circoscritto alle aree propriamenteappenniniche, poiché neppure le città interne dell'Antiappennino campano (ad esempioAbella, l'attualeAvella) o delSubappennino dauno (ad esempioVibinum, l'attualeBovino) sono mai state assegnate agli Irpini, nonostante l'evidente prossimità geografica.

Quando il primoimperatore di Roma,Augusto, suddivise l'Italia romana in11 regioni statistiche, il territorio degli Irpini fu definitivamente separato dal resto delSannio (che andò a costituire laRegio IV Samnium) e aggregato allaRegio II Apulia et Calabria (corrispondente alla modernaPuglia). In un passaggio della cosiddettaDescriptio Italiae[11],Plinio il Vecchio elencava le comunità stanziate nel territorio degli Irpini: si citano infatti gliAeculani, gliAquiloni, gliAbellinates (soprannominatiPròtropi[12] per distinguerli da un omonimo clan dell'Apulia), iCompsani, iVescellani, ma anche iCaudini (i quali in origine costituivano una tribù a sé stante), iLigures Baebiani eCorneliani (ambedue deportati dall'Apuania), nonché la colonia beneventana (anch'essa annessa allaRegio II). Non documentata nelle fonti antiche né da Plinio ma successivamente ricompresa tra gli Irpini dal geografoTolomeo è inoltre la città diFratuolum, che egli poneva alla stessa latitudine diCompsa e alla stessa longitudine diAquilonia (potrebbe dunque trattarsi diCalitri, anche se le coordinate tolemaiche – specialmente la longitudine – erano spesso imprecise); a differenza di Plinio, Tolomeo escludeva però dal territorio geografico irpino le città diCaudium (l'antico centro dei Caudini),Beneventum e perfino la stessaCompsa (quest'ultima attribuita aiLucani, forse perché situata a sud del fiume Ofanto), mentre manca qualsiasi riferimento agli insediamenti deiLigures[13].

I numerosi centri minori(vici,pagi ecc.), quand'anche citati, non sono riportati espressamente come irpini dalle fonti in quanto già ricompresi nelle giurisdizioni delle predette città, sebbene qualcuno di essi (è il caso diAequum Tuticum) avrebbe poi assunto notevole rilevanza inetà traianea e adrianea[14]. In seguito alle riforme amministrative implementate neltardo impero le città diAbellinum,Caudium eBeneventum –la futura capitale delducato longobardo– passeranno poi alla provincia diCampania (avente per capoluogoCapua), mentreAeculanum,Aquilonia eCompsa rimarranno legate alla provincia diApulia et Calabria (avente per capoluogoCanusium)[15]. Incerti rimangono invece gli effetti di tale riassetto amministrativo per quanto attiene agli abitati deiLigures Bebiani eCorneliani, alvicus diAequum Tuticum e all'insediamento diTrivicum (di cui si ignora lo status, ma ubicato probabilmente alla localitàCivita diSan Sossio Baronia); comunque sia, il commentatoreServio conferma che in epoca tardo-antica il territorio degli Irpini era situato a cavallo traCampania eApulia, anche se non è chiaro se il suo fosse un riferimento alla posizione geografica o alla situazione amministrativa[16]. Le successiveinvasioni barbariche avrebbero poi dapprima scalfito e infine scardinato l'ordinamento politico imperiale.

Capitale

[modifica |modifica wikitesto]

Nessuna fonte primaria rivela quale fosse la capitale degli Irpini; eppure entrambe le altre tribù sannitiche direttamente confinanti avevano indiscutibilmente una propria capitale (Caudium per i Caudini,Bovianum per i Pentri). Diversi studiosi moderni hanno perciò tentato di intuire quale poteva essere l'antica capitale irpina, ma la questione rimane assai controversa.

Secondo lo storicoEdward Togo Salmon è plausibile cheAequum Tuticum, il cui toponimo significava "campo del popolo", potesse costituire (malgrado le sue modeste proporzioni) l'antico centro politico degli Irpini, mentre la capitale economica poteva essere rappresentata daMaleventum; caduta quest'ultima nelle mani dei Romani (268 a.C.) il ruolo sarebbe poi passato adAeculanum oppure aCompsa[17].

Benché le moderne indagini archeologiche abbiano dimostrato che in epoca pre-romanaAequum Tuticum doveva costituire soltanto un luogo sacro (e non una città)[18], l'ipotesi secondo cui tale area potesse costituire fin dalla fine del IV secolo a.C. il "centro di riunione" della tribù degli Irpini è ritenuta valida anche dallo storicoGiuseppe Zecchini[19]. Del resto neppureMaleventum vantava origini particolarmente antiche, avendo iniziato ad acquisire una certa rilevanza soltanto a partire dall'epoca delleguerre sannitiche; in precedenza, per tutto il V secolo a.C., la conca beneventana risultava invece pressoché spopolata[20].

In effetti da un punto di vista prettamente archeologico la zona di maggior interesse nel Sannio irpino sembrerebbe essere piuttosto quella diCarife-Castelbaronia; soprattutto l'area archeologica di Carife ha restituito una tale quantità di reperti da indurre l'archeologoWerner Johannowsky a ipotizzare che in quel luogo poteva forse sorgere l'anticaRomulea, una tra le principali città dell'interoSannio. Un altro grosso centro eraCasalbore, dotato di molte officine e di un grande tempio[21][22]; non vi è comunque certezza che gli Irpini costituissero una tribù sannitica a sé stante fin dal V-IV secolo a.C.

Infine, un luogo particolare e altamente evocativo è costituito dallamofeta dellavalle di Ansanto; in realtà tale area è stata sempre del tutto disabitata in quanto malsana, ma la zona era sistematicamente frequentata fin dalla più remota antichità (vi era infatti un famoso santuario dedicato alla deaMefite)[23]. Se non altro, la valle d'Ansanto doveva costituire il principale luogo di culto per gli antichi Irpini[24].

Lingua

[modifica |modifica wikitesto]

Come tutti iSanniti, anche gli Irpini parlavano lalingua osca, un idiomaindoeuropeo appartenente al ramoosco-umbro e ampiamente diffuso nell'Italia meridionale. A seguito della progressiva conquista romana del territorio irpino si ebbe poi una fase didiglossia (se non proprio di bilinguismo) perdurata per diversi secoli, almeno fino al termine dellaguerra sociale e forse oltre. L'uso contestuale dell'osco e dellatino è documentato non soltanto nella toponomastica (è il caso diAequum Tuticum, la cui prima parte del nome è latina mentre la seconda è tipicamente osca), ma anche nelle iscrizioni rinvenute sul territorio; notevole è l'esempio diForum Aemilii che, pur essendo stata fondata ex-novo dai Romani, conserva bolli e graffiti in lingua osca (secoli II-I a.C.)[25]. Viceversa i modernidialetti irpini non derivano dalla lingua osca, ma piuttosto dalla sovrapposizione a questa del latino cui si aggiunsero poi gli influssi dei diversisuperstrati avventizi.

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^abGiacomo Devoto,Gli antichi Italici, pp. 136-137.
  2. ^Sesto Pompeo Festo,De verborum significatione. P. 75. Budapest, 1889.
  3. ^Totius latinitatis onomasticon, 1883, p. 409.
  4. ^Giovenale,Satirarum delectus, p. 324.
  5. ^ Werner Johannowsky,Il Sannio, inItalici in Magna Grecia: Lingua, insediamenti e strutture, Osanna, 2013, pp. 13-21,ISBN 9788881673735.
  6. ^ Werner Johannowsky,Note di archeologia e topografia dell'Irpinia antica (PDF), 1987(archiviato l'8 gennaio 2021).
  7. ^Malgrado la palese assonanza toponomastica, l'Ager Taurasinus non è in alcun modo ricollegabile al moderno comune diTaurasi (Samnium and the Samnites, p. 261).
  8. ^(EN) Robert Seymour Conway,The italic dialects, 1897, pp. 169-170,ISBN 9781011447961.
  9. ^I treoppida furono espugnati nel 215 a.C. daMarco Valerio Levino, pretore diLuceria, ove furono poi deportati i prigionieri irpini catturati nel corso dell'operazione.
    La romanisation du Samnium aux IIe et Ier s. av. J.-C.: Actes du Colloque International (Naples 1988), Jean Centre BérardPublisher, 2020, p. 62,ISBN 9782918887294.
  10. ^Tito Livio scrive:"Hannibal ex Hirpinis in Samnium transit, Beneventanum depopulatur agrum, Telesiam urbem capit" (="Annibale dagli Irpini passa nel Sannio, devasta l'agro beneventano, cattura la città diTelesia"), con riferimento alle terre situate a nord della colonia romana di Benevento (Annibale proveniva infatti daArpi, inApulia). Si noti come il territorio degli Irpini appaia ormai distinto dal resto del Sannio, sicché è plausibile che il confine tribale tra Irpini e Pentri fosse rappresentato dal fiumeTammaro (Samnium and the Samnites, p. 46).
  11. ^Plinio il Vecchio,Storia Naturale 3,105
  12. ^Il significato della parolapròtropi è incerto, forse "bevitori dimosto".
    Vito Antonio Sirago,Il Sannio romano: caratteri e persistenze di una civiltà negata, Citra & Ultra, vol. 2, Arte tipografica, 2000, p. 53.
  13. ^Nomenclator ptolemaicus, 1579.
  14. ^In verità Tolomeo assegna una città denominataTuticum ai Sanniti propriamente detti, ma collocandola in una posizione quasi intermedia traAllifae eTelesia, dunque molto lontano daAequum Tuticum. È quindi verosimile che si tratti di un errore o di un caso di parziale omonimia.
    Equus Tuticus, suPerseus(archiviato il 9 maggio 2021).
  15. ^ Eliodoro Savino,Campania tardoantica (284-604 d.C.), Edipuglia srl, 2005, pp. 20-21,ISBN 9788872282571.
  16. ^ Bruno Meniel,Servius: and his reception from Antiquity to the Renaissance, Rennes University Press, 2016, p. 91,ISBN 9782753545908.
  17. ^Samnium and the Samnites, pp. 81-82.
  18. ^ Soprintendenza Archeologica di Roma,Studi sull'Italia dei Sanniti, Electa, 2000, p. 29.
  19. ^ Giuseppe Zecchini,Il federalismo nel mondo antico,Vita e Pensiero, 2005, p. 101,ISBN 9788834311639.
  20. ^ Marina R. Torelli,Benevento romana, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2002, p. 23,ISBN 9788882652098.
  21. ^ Werner Johannowsky,Circello, Casalbore e Flumeri nel quadro della romanizzazione dell’Irpinia, suPublications du Centre Jean Bérard(archiviato il 1º maggio 2020).
  22. ^ Giampiero Galasso,Storia dell'Irpinia antica, De Angelis, 2005, p. 83,ISBN 9788886218863.
  23. ^(EN) Celia E. Schultz e Paul B. Harvey,Religion in Republican Italy, Yale Classical Studies, vol. 33, Cambridge University Press, 2006, pp. 177-179,ISBN 9781139460675.
  24. ^(EN) Gary D. Farney e Guy Bradley,The Peoples of Ancient Italy, Walter de Gruyter, 2017, p. 614,ISBN 9781501500145.
  25. ^ Giuseppe Camodeca,M. Aemilius Lepidus, cos. 126 a.C., le assegnazioni graccane e la via Aemilia in Hirpinia (PDF), 1997(archiviato il 19 luglio 2020).

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica |modifica wikitesto]

Geografia

[modifica |modifica wikitesto]

Contesto storico generale

[modifica |modifica wikitesto]

Rapporti con Roma

[modifica |modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
  Portale Storia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di storia
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Irpini&oldid=144024552"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp