Herman Jacob Mankiewicz (New York,7 novembre1897 –Los Angeles,5 marzo1953) è stato unosceneggiatore,giornalista ecritico teatralestatunitense.
Fratello maggiore del regista e produttoreJoseph L. Mankiewicz, dopo aver compiuto gli studi allaColumbia University, lavorò aBerlino comecorrispondente americano delChicago Tribune e, al rientro negliStati Uniti, durante glianni venti proseguì lacarriera come critico teatrale delNew York Times e delThe New Yorker[1]. In seguito, grazie all'appoggio diBen Hecht, entrò nel mondo delcinema come soggettista e sceneggiatore, arrivando aHollywood nel 1926.
Con l'avvento del sonoro, la sua versatilità di autore di dialoghi per commedie brillanti[2] e, all'inizio deglianni trenta, anche di produttore, gli consentì di legare il proprio nome a film spiritosi comeLaughter (1930) e iconoclasti comeLa guerra lampo dei fratelli Marx (1933)[1]. Tuttavia il suo sofisticato e intellettuale talento lo portò molto spesso in contrasto con le case produttrici. Mankiewicz viene ricordato anche per il coraggioso tentativo di realizzare un film di denuncia incentrato sul contemporaneo regime diAdolf Hitler e la persecuzione degli ebrei e dei cattolici nellaGermania nazista. La sceneggiatura, intitolataThe Mad Dog of Europe, incontrò l'interesse di molti registi e produttori ma non quello dei censori della MPPDA (oraMotion Picture Association) e per l'influenza diGeorg Gysslig, console tedesco negli Stati Uniti, e, nonostante ripetuti tentativi nel corso del decennio e un sicuro successo nel caso di realizzazione, il progetto del film non venne mai approvato per non minare possibili rapporti commerciali e diplomatici col regime hitleriano[3][4]. Quando laWarner Brothers lo punì costringendolo a lavorare a un film diRin Tin Tin, Mankiewicz propose provocatoriamente un soggetto che prevedeva che il cane trascinasse un bambino dentro una casa in fiamme[1].
Mankiewicz è principalmente ricordato per aver collaborato conOrson Welles allasceneggiatura diQuarto potere (1941), con cui vinse ilpremio Oscar nel 1942. Costretto a letto da una frattura alla gamba, e assistito daJohn Houseman, che lo aiutò a tener fede all'impegno, Mankiewicz scrisse il soggetto traendo spunto da molte sue esperienze personali e dalla sua conoscenza diretta con l'editoreWilliam Randolph Hearst, ispiratore del personaggio di Charles Foster Kane che diverrà il protagonista del film[1][2].
Sua fu anche la sceneggiatura della versione originale del 1928 del famoso filmGli uomini preferiscono le bionde. Ma se si eccettuaQuarto potere, la filmografia di Mankiewicz non rende adeguata testimonianza del suo genio creativo, che fu molto spesso sprecato dai produttori hollywoodiani, e compromesso dai problemi dialcolismo e digioco d'azzardo[2] che afflissero lo sceneggiatore per gran parte della sua non lunga esistenza[1].
Nel filmMank (2020) diDavid Fincher, Mankiewicz è interpretato dall'attoreGary Oldman.
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