GliHerero oOvaherero sono un popoloafricano appartenente al gruppoetnico deibantu, la maggior parte dei quali vive inNamibia, con gruppi minori inBotswana edAngola.
La maggior parte degli Herero lavora nelle grandi fattorie o si dedica al commercio nelle città. L'etnia Herero comprende diversi sottogruppi, quali gliTjimba e gliNdamuranda (Kaokoland), iMaherero (zona diOkahandja), iZearaua (zona diOmaruru), iMbanderu (Hereroland) e iKwandu, che comunque si considerano tutti "Herero". Un gruppo strettamente correlato, che discende da un gruppo di Herero che fuggirono inAngola all'inizio delXX secolo, sono gliHimba.
Herero in abito tradizionale, alla fine del XIX secoloBattaglia delle guerre Herero, circa 1904 (dipinto diRichard Knötel)
Gli Herero giunsero in Namibia dall'est fra ilXVII e ilXVIII secolo, insediandosi nella zona comeallevatori, stabilendosi nell'odiernoKaokoland; nelXVIII secolo diversi gruppi herero migrarono verso sud, andando a occupare la valle del fiumeSwakop e l'altopiano centrale della Namibia. All'inizio delXIX secolo gli Herero furono coinvolti in una serie di sanguinosi conflitti con iNama, ricordati comeguerra Nama-Herero. I Nama (che disponevano diarmi da fuoco vendute loro dagli europei) ebbero generalmente la meglio; circa il 75% della popolazione herero fu sterminata e la fuga dal conflitto contribuì a diffondere in modo ancora più capillare l'etnia herero nel territorio namibiano. Molti Herero fuggirono anche nelBotswana.
Alla fine delXIX secolo iniziarono a giungere dall'Europa numerosi coloni, soprattuttotedeschi, che negoziarono con gli Herero e i Nama allo scopo di ottenere terra su cui edificare le propriefattorie. In particolare, i territori ottenuti nel1883 dal mercante tedescoAdolf Lüderitz formarono il primo nucleo di quella che sarebbe diventata la colonia dell'Africa Tedesca del Sud-Ovest[2].
Nel periodo coloniale, i pastori Herero entrarono ripetutamente in conflitto con i coloni tedeschi; il regime didiscriminazione razziale instaurato dai coloni contribuì a inasprire i rapporti fra i due gruppi. Nel1904 questa tensione sfociò nelle cosiddetteguerre herero, che in effetti coinvolsero anche i Nama (alcune delle lettere che i capi Herero e i capi Nama si scambiarono mentre stavano pianificando la rivolta contro i coloni sono state conservate fino a oggi). Gli Herero e i Nama erano ben armati ed ebbero inizialmente successo, ma non poterono resistere al corpo di spedizione di 15.000 uomini inviato poco tempo dopo dalKaiser.Lothar von Trotha, a capo delle forze tedesche, ebbe l'ordine di reprimere la rivolta nel modo più deciso ed esemplare possibile; ne risultò un vero e propriogenocidio, in cui furono uccisi fino a 80.000 herero, circa l'80% della popolazione.[3]
Gli herero persero infine la battaglia diWaterberg l'11 agosto 1904, ma ciononostante molti riuscirono a scappare nell'arida steppa delloOmaheke. Le truppe tedesche, con l'aiuto deiWitbooi, costrinsero i superstiti nell'area intorno alla fortezza di Windhoek, la capitale della Namibia del nord, dove fu stabilito il primo grandecampo di concentramento di massa del secolo. Nei primi mesi del 1905 gli Herero furonodeportati in altre zone della Namibia con mezzi di trasporto per bestiame.
Migliaia furono portati aSwakopmund, il porto principale della colonia. Qui furono costruiti due campi di concentramento. Il primo era uncampo di lavoro perché la città era un centro importante per i nuovi arrivati dell’industria tedesca, un luogo dove il lavoro da schiavi dei prigionieri poteva essere sfruttato al meglio. Il secondo, invece, era stato costruito in un porto fuori mano sull’isola diShark, lontano dalla vista e inaccessibile.[4] Si potrebbe dire che il campo di Shark Island era un campo di sterminio: lo scopo per cui i prigionieri, in maggioranzaNama, venivano condotti là non era quello di raccoglierli per adoperarli come schiavi, ma quello di eliminarli definitivamente.[4] Molti storici moderni, e le stesse Nazioni Unite, considerano le guerre herero come il primo caso di genocidio delXX secolo. Durante la guerra persero la vita tra i 25.000 e i 100.000 herero, contro 1749 soldati tedeschi. Un migliaio di herero si rifugiarono inBechuanaland (attuale Botswana), dove ancora oggi ne vive la maggioranza.
NelXX secolo sono nate diverse organizzazioni nazionaliste herero, che si sono battute e si battono tuttora per i diritti del loro popolo e la protezione delle loro terre. Particolarmente celebre è la figura diHosea Katjikururume Kutako, un capo herero consideratoeroe nazionale, che perorò la causa del popolo herero presso leNazioni Unite. Dopo l'indipendenza della Namibia e la pacificazione del paese, numerosi Herero del Botswana (fuggiti durante la guerra Nama-Herero o durante le guerre con i tedeschi) hanno espresso il desiderio di ritornare in Namibia. Il governo del Botswana, tuttavia, ha imposto condizioni molto rigide (tra cui l'abbandono di tutto il bestiame per gli Herero che vogliono abbandonare il paese), per cui il processo di ritorno dei profughi non è ancora completato.
Nel 2015, a cento anni dalla fine del dominio coloniale tedesco, esponenti Nama e Herero presentarono una petizione alpresidente della Repubblica Federale Tedesca,Joachim Gauck, che riconobbe la responsabilità delle atrocità commesse dalla Germania nei confronti della Namibia e dei suoi abitanti.[5] Il 28 maggio 2021 laGermania per la prima volta ha riconosciuto di aver commesso "un genocidio" contro le popolazioni degli Herero e dei Nama inNamibia durante l'era coloniale e donerà al Paese africano 1,1 miliardi dieuro (circa 17 miliardi didollari namibiani) in aiuti allo sviluppo. Tale somma verrà corrisposta nell'arco di 30 anni, secondo fonti vicine alle trattative, e dovrà avvantaggiare in primo luogo i discendenti di queste due popolazioni[6][7].
La società herero è ancora centrata sul possesso delbestiame, considerato la ricchezza più grande. La gerarchia sociale è basata sulla complementarità fra laeendag (eredità matrilineare) e l'oruzo (eredità patrilineare): la madre lascia ai figli il bestiame e i beni materiali, mentre il padre deve provvedere alla loro educazione (civile e religiosa) e lascia loro i beni di tipo spirituale e religioso (comereliquie sacre).
Le donne herero si distinguono per il caratteristico abito, adottato in epoca coloniale e ispirato alla moda europea del tempo; è costituito da una enormecrinolina, una serie disottogonne e un copricapo a forma di corno. Il fatto che solo per le donne sia stato elaborato uncodice di abbigliamento dipende dal fatto che i missionari tedeschi fecero pressione affinché le donne herero si coprissero il petto. L'abbigliamento dei modernihimba (costituito in molti casi solo da un gonnellino di pelli) mostra quale potesse essere il modo di vestire degli herero prima dell'arrivo dei coloni europei. Molti herero continuano a indossare uniformi tedesche eabiti vittoriani per onorare le battaglie dei loro antenati.[8]
La vicenda degli Herero è stata resa famosa dal primo romanzo diThomas Pynchon,V.. In un altro romanzo dello stesso autore,L'arcobaleno della gravità, compare un gruppo di Herero arruolato nell'esercito tedesco durante laSeconda guerra mondiale e in seguito trasferitosi in Germania.
Anche lo scrittore tedescoUwe Timm ha pubblicato nel 1978Morenga, romanzopostcoloniale dedicato alleguerre herero dalla prospettiva dei coloni tedeschi. Con la regia di Egon Günther seguì anche un film omonimoMorenga ispirato al libro tra il 1983 e il 1984.