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Heliozelidae

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Heliozelidae
Heliozela sericiella
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneIncurvariina
SuperfamigliaAdeloidea
FamigliaHeliozelidae
Heinemann &Wocke, 1876
Generi

GliEliozelidi (HeliozelidaeHeinemann &Wocke, 1876)[1] sono unafamiglia dilepidotteri, diffusa in tutti i continenti con 125specie.[2][3][4][5][6]

Etimologia

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Il nome deltaxon è dovuto alla combinazione del terminegrecoἤλιος (hélios) = sole, con quello tardolatinozelare = desiderare, per il fatto che questefalene sono solite volare alla piena luce del sole, con l'aggiunta del suffisso-idae, che indica unafamiglia.[7][8][9][10]

Descrizione

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Adulto

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Lafamiglia è rappresentata da minuscolefalene diurne, piuttosto primitive, connervaturaalare di tipoeteroneuro eapparato riproduttore femminile provvisto di un'unica apertura per l'accoppiamento e per l'ovodeposizione;[3][4][5] per quest'ultima caratteristicaanatomica, in passato venivano collocate all'interno delladivisioneMonotrysia, oggi considerata obsoleta in quantopolifiletica.[2][3][5][11][12]

Nervature alari di maschio di Antispila oinophylla (fig. 6), maschio diAntispila treitschkiella (fig. 7) e femmina diHolocacista rivillei (in basso). Fonte: Erik J. van Nieukerken et al., 2012[13]

In questotaxon è presente il processotergosternale sul primo segmentoaddominale, tipico della maggior parte degliAdeloidea.[3][5][14][15]

Leali sono lanceolate, spesso grigio-brunastre, con macchie argentate su parte dell'ala anteriore, nella quale iltornus non è individuabile. L'ala posteriore presentaapice appuntito, è più corta dell'anteriore e adorna di una lunga peluria. Si osserva una marcata riduzione dellenervature alari, sia longitudinali, sia trasversali: nell'ala posteriore, la trasversaleM-CuA è assente (carattere consideratoautapomorfico), mentre l'anale è singola. Ilsettore radiale (Rs) è inoltre ridotto, ed anche media e cubito spesso non sono ramificati (p. es. nelgenereHeliozela).[3][16]

L'accoppiamento alare è di tipofrenato (con frenulum più robusto nei maschi), mentre è presente l'apparato di connessione tra ala anteriore emetatorace; si può inoltre riscontrare un ponteprecoxale.[3][14][16][17][18][19][20]

Ilcapo è insolitamente ispido di scaglie (altro autapomorfismo), benché queste ultime si trovino addossate alla capsula cefalica in prossimità delvertice.[3][21]

Mine fogliari diHolocacista rivillei suVitis vinifera (fonte: Erik J. van Nieukerken et al., 2012)[13]

Leantenne sono poco più corte dellacosta dell'ala anteriore: sono sottili e non ciliate. Loscapo non presenta un pecten.[3][21]

Gliocchi sono glabri. Gliocelli sono assenti, come pure ichaetosemata. Ipalpi mascellari sono molto ridotti, con cinque articoli e privi di invaginazioni; quellilabiali sono pendenti, sottili e trisegmentati; laspirotromba è completa, a differenza di quanto si osserva neiCecidosidae, con scaglie in prossimità della base.[3][14][16][21][22]

Nellezampe, l'epifisi è presente, mentre gli speronitibiali hanno formula 0-2-4.[3][5][14][16][21]

L'apparato genitale maschile rivela, su ogni valva, una struttura a pettine dettapectinifer.[3][5][14][16]

Nel genitale femminile, l'ovopositore è ben sviluppato e di tipo perforante, tipico degli Adeloidea, al fine di permettere l'inserimento delleuova all'interno dei tessutifogliari dellapianta ospite.[3][5][14][16]

L'apertura alare può variare da 5 a 8 mm, a seconda dellaspecie.[21]

Uovo

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Leuova, inserite singolarmente nei tessuti dellapianta ospite, assumono la forma della "tasca" che le ospita.[3]

Larva

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Ilbruco possiede solitamente uncapoprognato.[3][14][23]

Lezampetoraciche sono di regola assenti, ma neigeneri in cui si osservano, appaiono ben sviluppate; lepseudozampe sono quasi sempre assenti o vestigiali, con uncini (quando presenti) disposti su file multiple. Spesso al posto delle pseudozampe si notano dei calli ambulacrali, che in alcunespecie diAntispilaHübner, 1825 eCoptodiscaWalsingham, 1895, sono fusi assieme. Uno o più calli può essere riscontrato anche dorsalmente, sull'ottavo segmentoaddominale.[3][5][14][21][23]

Pupa

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Lapupa o crisalide, spesso lunga solo 2 o 3 mm, èexarata conantenne corte ed un lungolabrum, che si spinge fin oltre ipalpi labiali. Le appendici sono libere e ben distinte, mentre la maggior parte dei segmentiaddominali sono mobili (pupadectica). Glispiracoli diAntispila pfeifferella (Denis & Schiffermüller, 1775) sono sorretti da processi, posti ai lati dell'addome.[3][14][23][24][25]

Biologia

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Comportamento

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Leuova vengono deposte una per volta, solitamente al di sotto dell'epidermide di un ramoscello dellapianta ospite, talvolta anche direttamente nelpicciolo di unafoglia. Lalarva, che è di regola una minatrice fogliare, si fa strada verso il picciolo e poi verso lalamina della foglia, producendo caratteristichemine fogliari. Queste ultime possono avere percorso serpentiniforme (ofionomi) oppure possono apparire come chiazze espanse, dai bordi più o meno lineari (stigmatonomi o fisonomi). In alcunespecie, la larva scava inizialmente all'interno delle nervature della foglia, prima di passare alparenchima della lamina vera e propria. Al termine della fase di accrescimento all'interno delle mine, la larva costruisce un involucro ovale a partire da due lembi di epidermide fogliare, che lascia come ultimo risultato una sorta di foro ovoidale nella pagina della foglia; a questo punto si lascia cadere verso ilfusto dellapianta ospite o sul terreno, ove porta a termine il proprio sviluppo.[3][23]L'impupamento avviene quasi sempre sul terreno, ma in alcune specie ilbozzolo rimane adeso ai ramoscelli della pianta nutrice.[3]

Sono note anchespecienordamericane formanticecidi (galle).[13]

Alimentazione

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Lelarve degli eliozelidi si accrescono su un ampio spettro dipiante nutrici, con diversespecie polifaghe che, in alcuni casi, si cibano di tutti i membri di uno o piùgeneri, oppure una singola essenza in particolare. Fa seguito un elenco parziale di generi e specie attaccati da questibruchi:[3][13][23][26]

Parassitoidismo

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Sono noti da tempo fenomeni diparassitoidismo ai danni delleuova o deibruchi di Heliozelidae, da parte diimenotteri appartenenti allesuperfamiglieChalcidoidea eIchneumonoidea; tuttavia questi antagonisti naturali non sempre riescono a limitare i danni arrecati dallelarve allefoglie dellepiante ospiti.[8][27][28][29][30][31][32]

Tra le moltissimespecie di imenotteri responsabili di parassitoidismo nei confronti degli eliozelidi, citiamo:[33][34]

Mine diAntispila oinophylla suVitis vinifera (fonte: Erik J. van Nieukerken et al., 2012)[13]

Rilevanza economica

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Poiché lelarve sono molto attive comeminatrici fogliari, questafamiglia dilepidotteri risulta particolarmente interessante per le ricadute economiche che comporta, sia a carico del patrimonio forestale, sia di quello agricolo; è il caso per esempio diHolocacista rivillei (Stainton, 1855), che è in grado di produrre da 70-100 fino a 350 mine su una singolafoglia divite, provocando serie conseguenze sulla qualità e quantità della produzione vinicola.[8][27][35]

Un caso emerso solo negli ultimi anni, è quello diAntispila oinophyllavan Nieukerken & Wagner, 2012,specienordamericana inizialmente scambiata per la congenereA. ampelopsifoliellaChambers, 1874, che, a partire dal 2006, si sta diffondendo nei vigneti diTrentino eVeneto, arrecando seri danni alla produzione divitigni qualiMoscato eChardonnay.[13][32]

Ancora più recente è l'introduzione nel territorioitaliano di un'altraspecie aliena,Coptodisca juglandellaChambers, 1874, la cui prima segnalazione risale a settembre 2010, su piantagioni di noce bianco (Juglans regia) nelLazio e inCampania.[36]

Metodi di lotta

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Finora i metodi dilotta integrata hanno visto l'impiego congiunto diinsetticidi (quali gliesteri fosforici) con antagonisti naturali delle larve, come i suddettiimenottericalcidoidei.[32]

Distribuzione e habitat

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Lafamiglia ècosmopolita, pur con una maggiorebiodiversità inAmerica Settentrionale eAustralia; è tuttavia assente dallaNuova Zelanda.[3][13][16][37]

L'habitat è rappresentato daboschi eforeste alatifoglie.[3]

Tassonomia

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Sinonimi

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Non sono stati riportatisinonimi.[38]

Generi

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La famiglia si compone, a livello mondiale, di 12generi, per un totale di 125specie[2]; di questi, 5 generi e 10 specie sono presenti inEuropa, mentre solo 4 generi e 6 specie sono diffusi anche inItalia. Non sono notiendemismi italiani.[38][39][40]

Alcuni autori[3][37] ascrivono alle Heliozelidae anche il generePlesiozelaKarsholt & Kristensen, 2003, in realtà considerato dai più unsister group rispetto alla famiglia.[41]

Alcune specie

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Conservazione

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Nessunaspecie appartenente a questafamiglia è stata inserita nellaLista rossa IUCN.[52]

Note

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Bibliografia

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G
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H
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Nepticulina
NepticuloideaNepticulidae -Opostegidae
Incurvariina
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AdeloideaHeliozelidae -Adelidae -Incurvariidae -Cecidosidae -Prodoxidae
Etimonotrysia
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D
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Incertae sedisMillieriidae
TineoideaEriocottidae -Psychidae -Tineidae -Dryadaulidae -Meessiidae
GracillarioideaRoeslerstammiidae -Bucculatricidae -Gracillariidae
YponomeutoideaYponomeutidae -Argyresthiidae -Plutellidae -Glyphipterigidae -Ypsolophidae -Attevidae -Praydidae -Heliodinidae -Bedelliidae -Lyonetiidae
A
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DouglasioideaDouglasiidae
SimaethistoideaSimaethistidae
GelechioideaAutostichidae -Lecithoceridae -Xyloryctidae -Blastobasidae -Oecophoridae -Schistonoeidae -Lypusidae -Chimabachidae -Peleopodidae -Depressariidae -Elachistidae -Syringopaidae -Coelopoetidae -Stathmopodidae -Epimarptidae -Batrachedridae -Coleophoridae -Momphidae -Pterolonchidae -Scythrididae -Cosmopterigidae -Gelechiidae
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O
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WhalleyanoideaWhalleyanidae
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