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Helenio Herrera

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Helenio Herrera
Herrera nella stagione 1964-1965
NazionalitàArgentina (bandiera) Argentina
Francia (bandiera) Francia
Altezza183cm
Peso77kg
Calcio
RuoloAllenatore(exdifensore)
Termine carriera1º luglio 1945 - giocatore
30 giugno 1981 - allenatore
Carriera
Giovanili
1922-192?  Roches Noires[1]
192?-1925  Racing Casablanca[2]
Squadre di club1
1925-1929  Racing Casablanca? (?)
1929-1932  Club Français? (?)
1932-1933  CASG? (?)
1933-1935  Stade Français? (?)
1935-1937  Charleville? (?)
1937-1939  Excelsior Roubaix? (?)
1940-1942  Red Star? (?)
1942-1943  Stade Français? (?)
1943-1944  ÉF Paris-Capitale? (?)
1944-1945  Puteaux[3]? (?)
Carriera da allenatore
1944-1945  Puteaux[3]
1945-1948  Stade Français
1946-1948Francia (bandiera)Francia
1949  Real Valladolid
1949-1953  Atlético Madrid
1953  Malaga
1953  Deportivo La Coruña
1954-1957  Siviglia
1957-1958  Belenenses
1958-1960  Barcellona
1958Barcelona XI
1959-1962Spagna (bandiera)Spagna
1960-1968  Inter
1966-1967Italia (bandiera)Italia
1968-1971  Roma
1971-1973  Roma
1973-1974  Inter
1978-1979  Rimini
1979-1981  Barcellona
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Helenio Herrera Gavilán (Buenos Aires,10 aprile1910[4][5]Venezia,9 novembre1997) è stato uncalciatore eallenatore di calcioargentinonaturalizzatofrancese,[6] di ruolodifensore.

Soprannominatoil Mago, è considerato uno dei migliori allenatori della storia del calcio,[7] in virtù dei numerosi titoli conseguiti a livello sia nazionale sia internazionale soprattutto durante glianni cinquanta esessanta. Dopo una modesta carriera da calciatore, si è affermato come tecnico di successo dapprima all'Atlético Madrid, con il quale ha vinto duecampionati spagnoli consecutivi tra il 1949 e il 1951, e in seguito alBarcellona, dove è rimasto dal 1958 al 1960 conquistando altri due campionati spagnoli, unaCoppa di Spagna e unaCoppa delle Fiere.[8]

Nel 1960 è stato ingaggiato dall'Inter, per volere del presidenteAngelo Moratti. Da allenatore nerazzurro ha conquistato trecampionati italiani, dueCoppe dei Campioni e dueCoppe Intercontinentali – in entrambi i casi consecutive – tra il 1963 e il 1966, affermandosi come uno degli allenatori più iconici del tempo (celebri alcuni deglislogan da lui utilizzati per motivare i suoi calciatori) e dando vita a quella che verrà ricordata come laGrande Inter. Terminata l'esperienza con l'Inter nel 1968, si è trasferito allaRoma, dove dal 1968 al 1973 ha vinto unaCoppa Italia e unaCoppa Anglo-Italiana. Una seconda breve parentesi all'Inter (1973) e il ritorno al Barcellona (con la vittoria di un'altraCoppa di Spagna nel 1981) ne hanno sancito la fine dell'esperienza in panchina.

Ha guidato tre Nazionali diverse: quellafrancese (dal 1946 al 1948,[9] in qualità di membro della commissione tecnica[10]), quellaspagnola (dal 1959 al 1962,[9] affiancando il selezionatore Pablo Hernández Coronado[11]) e quellaitaliana (dal 1966 al 1967,[9] insieme aFerruccio Valcareggi[10]).

Biografia

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È nato aBuenos Aires da immigratispagnoli: il padre, Francisco detto "Paco", era un falegname e anarchico originario dell'Andalusia. La data di nascita è controversa: Herrera dichiarava di essere nato il 16 aprile 1916, tuttavia la certificazione originale argentina lo indica come nato il 10 aprile 1910.[4][5]

È vissuto fino all'età di otto anni nel quartiere diPalermo, una zona particolarmente povera della capitale argentina.[12] All’età di otto anni si è trasferito con i genitori inMarocco, dove condurrà una vita di stenti e sacrifici rischiando la morte per un attacco didifterite.[13] Qui ha iniziato la sua carriera come calciatore.

È morto il 9 novembre 1997 in seguito a un arresto cardiaco. Riposa nel settoreevangelico delcimitero monumentale di San Michele aVenezia, città nella quale risiedeva stabilmente da alcuni anni con la moglie Fiora Gandolfi. Eraateo convinto e non battezzato.[5]

Caratteristiche tecniche

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Giocatore

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Dotato di un fisico imponente, iniziò a giocare comecentrattacco per poi diveniredifensore.

Allenatore

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Herrera mostra una delle frasi motivazionali da lui fatte apporre negli spogliatoi delle sue squadre.
«Il calcio di Herrera si basava tutto sulla fiducia nei propri mezzi – pochi concetti, ma estremamente chiari. Un lavoro psicologico martellante che oggi potrebbe apparire ridicolo, ma che poteva trasformare le sue squadre in vere e proprie macchine da guerra. Non conosceva vie di mezzo – lui voleva essere amato e temuto. A chi lo accusava di arroganza, lui rispondeva candidamente che la sua unica colpa era di essere il migliore»

(Mario Sconcerti[14])

Herrera, pur non avendo inventato ilCatenaccio, ne fu probabilmente l'utilizzatore di maggior successo ai tempi dell'Inter.[14] Durante il suo periodo in Italia si mise in mostra per le sue doti di stratega e motivatore, preparando al meglio le partite sotto ogni punto di vista.[15] Fu uno dei primi allenatori a utilizzare lapsicologia come strumento per motivare i giocatori e confondere gli avversari[16] e sollecitava i tifosi a essere il dodicesimo uomo in campo, partecipando attivamente durante la partita con bandiere e cori, invece di limitarsi a essere silenziosi spettatori come si usava fino ad allora.[16]

Dal punto di vista della gestione del gruppo fu un grande innovatore: memorabili sono stati i cartelli motivazionali che scriveva personalmente e faceva affiggere negli spogliatoi e nei luoghi più frequentati dai giocatori, in modo che potessero costantemente osservarli. Meticoloso lavoratore e attento osservatore, era solito prendere appunti su tutto quel che vedeva e imparava.

Carriera

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Giocatore

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Iniziò a giocare a calcio come difensore per alcune squadre del Marocco, come il Roches Noires e il Racing Casablanca. In seguito, ottenuto il passaporto francese, supererà un provino con ilClub Français accontentandosi di un piccolo ingaggio oltre a un lavoro come operaio in un’azienda automobilistica locale. Tra le file delRed Star colse l'unico successo da calciatore (laCoppa di Francia nel 1942). L'ultima esperienza lo vide giocare per il Puteaux, nella doppia veste di calciatore e allenatore ritirandosi quindi per un serio infortunio a un ginocchio.[17]

Allenatore

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Esordi e primi successi in Spagna

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Nel 1945 gli fu offerta la prima panchina importante, quella delloStade Français dove rimase fino al 1948. L'anno successivo si trasferì inSpagna per allenare dapprima ilReal Valladolid e in seguito l'Atlético Madrid dove vinse per due volte consecutive nel1950 e nel1951 ilcampionato spagnolo. Dopo alcune esperienze conMalaga,Deportivo La Coruña,Siviglia eBelenenses, venne chiamato dalBarcellona. InCatalogna conquistò altri due campionati nel1959 e nel1960, unaCoppa di Spagna nel 1959 ma soprattutto laCoppa delle Fiere nel1958,[8]in cui allenò la squadra del Barcelona XI solo per la finale di ritorno vinta per 6 reti a 0 contro ilLondon XI che rappresentò il suo primo trofeo internazionale.Nella stagione 1959-1960 oltre alla vittoria del campionato, portò il Barcellona fino alla semifinale dellaCoppa dei Campioni per la prima volta nella sua storia e guidò la squadra catalana fino alla finale dellaCoppa delle Fiere 1960 venendo esonerato il 30 Aprile prima della gara di ritorno a seguito delle polemiche sorte per le richieste da parte dell'allenatore Argentino di migliori condizioni economiche e bonus contrattuali per lui e per i suoi giocatori.

Inter

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Herrera con il capitano dell'InterArmando Picchi, con il quale ebbe un rapporto di alti e bassi fino alla definitiva rottura.

Nel 1960 Herrera venne ingaggiato dall'Inter, per espressa indicazione del presidente e proprietarioAngelo Moratti, rimasto positivamente colpito allorquando il sodalizio milanese aveva affrontato proprio il Barcellona del tecnico argentino in Coppa delle Fiere. Dopo due annate complessivamente positive ma prive di successi, nelle quali il risultato migliore era stato il titolo di campione d'inverno, a Herrera viene concesso di allenare la nazionale spagnola ai mondiali del 1962.[18] Nella stagione 1962-1963 i ruoli dell'Inter e degli avversari si invertirono: stavolta campione d'inverno fu la Juventus, con un punto di distacco dall'Inter, che però il 3 febbraio agganciò la prima posizione in classifica occupata dai bianconeri. Successivamente, dopo un mese di coabitazione in vetta, i piemontesi uscirono sconfitti dal derby, così l'Inter poté passare in testa, rimanendoci da sola per il resto del campionato e concludendolo con quattro punti di vantaggio sulla Juventus. Fu il primoscudetto dell'eraMoratti e l'ottavo della storia interista.

La conquista del campionato diede per la prima volta all'Inter l'opportunità di partecipare alla principale competizione continentale per club, laCoppa dei Campioni. I nerazzurri riuscirono a qualificarsi alla finale diVienna, dove incontrarono gli spagnoli delReal Madrid; imponendosi per 3-1 divennero la prima formazione europea ad aggiudicarsi il prestigioso trofeo senza subire neanche una sconfitta, con sette vittorie e due pareggi. In campionato l'Inter si classificò al primo posto a pari merito colBologna (54 punti), così il 7 giugno venne disputato il primo e unico spareggio-scudetto della storia del campionato italiano: alloStadio Olimpico di Roma i felsinei ebbero la meglio per 2-0, diventando campioni d'Italia.

Herrera eNereo Rocco si scambiano i saluti prima di underby di Milano della stagione 1967-1968.

Nella stagione 1964-1965 l'Inter vinse il nono scudetto, la seconda Coppa dei Campioni consecutiva e la sua prima Coppa Intercontinentale. La certezza aritmetica del primo posto in campionato giunse solo all'ultima giornata, dopo aver messo a segno otto vittorie di fila; nel massimo torneo europeo i nerazzurri, con un gol di Jair, sconfissero 1-0 ilBenfica in finale, mentre laCoppa Intercontinentale si risolse al terzo incontro contro gli argentini dell'Independiente: il club lombardo fu la prima squadra italiana a laurearsi campione del mondo.

Nel 1965-1966 l'Inter portò a casa un campionato, caratterizzato da sei successi consecutivi, che costituì quello dellastella sul petto, a indicare i dieci scudetti complessivamente vinti nella sua storia. InCoppa dei Campioni si verificò invece l'eliminazione in semifinale per mano delReal Madrid; stessa sorte inCoppa Italia, con estromissione ad opera della Fiorentina. La squadra tuttavia vinse una nuovaCoppa Intercontinentale, ancora contro l'Independiente. Con questi tre trionfi l'Inter divenne la prima compagine in Europa a realizzare il particolaretreble costituito dascudetto,Coppa dei Campioni eCoppa Intercontinentale, aggiudicandosi il titolo di campione nazionale, continentale e mondiale nello stesso anno.

Nella stagione 1966-1967 l'Inter si laureò campione d'inverno ma perse lo scudetto all'ultima giornata a beneficio della Juventus, che la scavalcò in classifica a seguito della sconfitta in trasferta contro il Mantova per 1-0. Una settimana prima i nerazzurri erano stati battuti dalCeltic diGlasgow nella finale di Coppa dei Campioni, la terza disputata dai nerazzurri nelle ultime quattro stagioni.

Nel campionato 1967-1968 l'Inter non andò oltre il quinto posto, partecipando al girone finale dellaCoppa Italia. Il 18 maggio 1968, dopo tredici anni,Angelo Moratti lasciò la guida della società aIvanoe Fraizzoli; assieme a lui si congedarono anche Herrera e Italo Allodi.

Roma e finale di carriera

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Herrera celebra insieme al presidente e ai giocatori della Roma la vittoria dellaCoppa Anglo-Italiana nel 1972 dopo la vittoriosa finale sugli inglesi delBlackpool.

Nel 1968 accettò la ricca offerta fattagli dallaRoma per guidare i giallorossi, sulla panchina dei quali rimase fino al 1973 (tranne per una breve parentesi nel 1971, quando venne sostituito per alcuni mesi daLuciano Tessari).[16] A Roma vinse unaCoppa Italia nel1969 e unaCoppa Anglo-Italiana nel 1972.

Tornò all'Inter nel 1973, ma ebbe scarsa fortuna: colpito da una crisi cardiaca, dovette lasciare la panchina. Nel 1979 fu chiamato dalRimini, dove formalmente figurò nel ruolo di consulente, dal momento che avendo superato i 60 anni non gli era più possibile andare in panchina. Dopo neanche due mesi si trasferì in Spagna per guidare nuovamente il Barcellona, centrando il piazzamento europeo e vincendo la Coppa nazionale nel 1981.

Dopo il ritiro

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Le ceneri di Herrera alcimitero di San Michele.

Terminata la carriera di allenatore, Herrera si dedicò al commento di eventi sportivi in trasmissioni televisive molto popolari; fra queste, fu ospite fisso eopinionista dellaDomenica Sportiva (stagione 1985-86) e aL'appello del martedì nella prima metà deglianni novanta.

Morì a Venezia il 9 novembre 1997. Le sueceneri sono conservate nelcimitero di San Michele in Isola di Venezia nel recintoevangelico lungo il muro a destra.

Controversie

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Nel 2004 l'ex giocatore della Grande Inter,Ferruccio Mazzola, che aveva disputato una sola partita ufficiale con la prima squadra, rivolse a Herrera, deceduto sette anni prima, l'accusa di aver sottoposto titolari e riserve apratiche dopanti facendo ricorso a pasticche, probabilmenteamfetamine, sciolte nelcaffè.[19] Nel 2005 la società nerazzurra ha querelato per diffamazione il suo ex giocatore, chiedendo 3 milioni di euro per danni morali e patrimoniali da devolvere in beneficenza,[20] ma il giudice ha respinto la richiesta della società.[21]

La maggioranza dei giocatori della Grande Inter interpellati negò le accuse: le uniche eccezioni furono quelle diFranco Zaglio, che definì le pratiche dopanti di Herrera come fatto comune nel calcio dell'epoca,[22] eSandro Mazzola;[23] quest'ultimo, tuttavia, ritrattò in seguito la propria posizione, spiegando che il vero doping del "Mago" era a conti fatti «psicologico» e che la denuncia di suo fratello era motivata da un desiderio di «rivalsa» nei confronti dell'Inter.[24][25] Luna Herrera, figlia di Helenio, difese la memoria paterna argomentando che il "Mago", convintosalutista, forniva come stimolante ai suoi calciatori delle semplici cialde a base diacido acetilsalicilico associate acaffeina.[26]

Statistiche

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Statistiche da allenatore

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Club

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Ingrassetto le competizioni vinte.

StagioneSquadraCampionatoCoppe nazionaliCoppe continentaliAltre coppeTotale% VittoriePiazzamento
CompGVNPCompGVNPCompGVNPCompGVNPGVNP%
1945-1946Francia (bandiera)Stade FrançaisD2261844CdF7421----------33226566,67(prom.)
1946-1947D13819811CdF4301----------422281252,38
1947-1948D13415811CdF5311----------391891246,15
Totale Stade Français98522026161033--------11462232954,39
1948-1949Spagna (bandiera)Real ValladolidPD2610214CdG1001----------271021537,0412º
1949-1950Spagna (bandiera)Atlético MadridPD261538CdG4202CL2101-----321831156,25
1950-1951PD301767CdG4112CL2101CED2011381981250,00
1951-1952PD301659CdG2002-----CED1100331751151,52
1952-gen. 1953PD17638---------------1763835,29Eson.
Totale Atlético Madrid103541732103164202311112060194150,00
feb.-mag. 1953Spagna (bandiera)MálagaPD11515---------------1151545,45Sub. 15º(retr.)
lug.-dic. 1953Spagna (bandiera)DeportivoPD15717---------------1571746,67Eson.
gen.-apr. 1954Spagna (bandiera)SivigliaPD15528CdG7313----------22831136,36Sub.
1954-1955PD3015411CdG7403----------371941451,35
1955-1956PD3017211CdG2011----------321731253,13
1956-1957PD301758CdG2101----------32185956,25
Totale Siviglia10554133818828--------12362154650,41
1957-apr. 1958Portogallo (bandiera)BelenensesPL2612410TP2002----------281241242,86Eson.
apr. 1958Spagna (bandiera)BarcellonaPD2101CdG6501CdF1100-----970277,78Sub.
1958-1959PD302433CdG9720----------39315379,49
1959-apr. 1960PD302226CdG1100CC+CdF8+75+51+22+0-----46335871,74
1960-1961Italia (bandiera)InterA341888CI3201CdF6303-----432381253,49
1961-1962A3419105CI1001CdF7412-----422311854,76
1962-1963A3419114CI2101----------362011555,56
1963-1964A34+1[27]23+08+03+1CI1001CC9720-----453010566,67
1964-1965A3422102CI3111CC7502CInt.3201473011663,83
1965-1966A3420104CI2101CC6222CInt.2110442413754,55
1966-1967A3419105CI2101CC10631-----462613756,52
1967-1968A3013710CI10433----------4017101342,50
1968-1969Italia (bandiera)RomaA30101010CI11641----------4116141139,02
1969-1970A3081210CI5212CdC9351CdL+CAI2+41+00+21+25014201628,0010º
1970-apr. 1971A245154CI5302----------29815627,59Eson.
1971-1972A301398CI4121-----CAI53113917121043,59
1972-1973A246810CI4310-----CAI3012319101229,0311º
Totale Roma13842544229158693511444619064715533,68
1973-gen. 1974Italia (bandiera)InterA15654CI6510CU2101-----23126552,17Dimis.
Totale Inter283+1159+079+045+1301551047288115311366205936856,01
nov.-dic. 1976Italia (bandiera)RiminiB6303---------------630350,00Sub., Eson.
mar.-apr. 1979B8134---------------813412,50Sub. 19º(retr.)
Totale Rimini14437------------1443728,57
mar.-giu. 1980Spagna (bandiera)BarcellonaPD11641-----CdC1001-----1264250,00Sub.
1980-1981PD251456CR111010----------36246666,67Sub.
Totale Barcellona98671417272331171133----142101202171,13
Totale carriera917+1466208243+11337422377744161718846115059225230651,48

Nazionale

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StagioneSquadraCompetizioneAndamentoReti
GiocateVittoriePareggiSconfitte% vittorieGFGSDR
1966-1967Italia (bandiera)ItaliaQual. Europeo 19682200100,00&51+4
Amichevoli211050,0021+1
Totale Italia431075,0073+4

Commissione tecnica della nazionale italiana in coppia con Valcareggi

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ―Italia
DataCittàIn casaRisultatoOspitiCompetizioneRetiNote
1-11-1966MilanoItaliaItalia (bandiera)1 – 0Unione Sovietica (bandiera)Unione SovieticaAmichevoleAristide GuarneriCap:G. Facchetti
26-11-1966NapoliItaliaItalia (bandiera)3 – 1Romania (bandiera)RomaniaQual. Europeo 1968Sandro Mazzola (2)
Virginio De Paoli
Cap:G. Facchetti
22-3-1967NicosiaCiproCipro (bandiera)0 – 2Italia (bandiera)ItaliaQual. Europeo 1968Angelo Domenghini
Giacinto Facchetti
Cap:G. Facchetti
27-3-1967RomaItaliaItalia (bandiera)1 – 1Portogallo (bandiera)PortogalloAmichevoleRenato CappelliniCap:G. Facchetti
TotalePresenze4Reti7

Palmarès

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Giocatore

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Red Star: 1942

Allenatore

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Herrera posa con la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale.

Competizioni nazionali

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Atlético Madrid:1949-1950,1950-1951
Barcellona:1958-1959,1959-1960
Barcellona: 1958-1959, 1980-1981
Inter:1962-1963,1964-1965,1965-1966
Roma:1968-1969

Competizioni internazionali

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Barcellona (Barcelona XI):1958[8]
Inter:1963-1964,1964-1965
Inter:1964,1965
Roma:1972

Individuale

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2015(riconoscimento alla memoria)

Note

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  1. ^Herrera, pp. 20-21.
  2. ^Herrera, p. 22.
  3. ^abCome allenatore-giocatore.
  4. ^abFATTI BIOGRAFICI, suhelenioherrera.it.URL consultato il 25 agosto 2020.
  5. ^abcLa vedova Herrera sulla tomba: «Helenio dimenticato da tutti», sucorriereadriatico.it, 5 novembre 2016.URL consultato il 25 agosto 2020.
  6. ^(EN) Rob Hughes,'Il Mago' Is Gone, His Style Remains, inInternational Herald Tribune, 11 novembre 1997.
    «[...] he took French citizenship, [...]»
  7. ^(EN) Phil Ball,Greatest Managers, No. 5: Herrera, suespnfc.com,ESPN.URL consultato l'11 giugno 2016.
  8. ^abcIl Comitato Organizzatore della Coppa delle Fiere considera ilFutbol Club Barcelona come detentore del titolo, nonostante il torneo sia stato in realtà vinto dalBarcelona XI, sodalizio rappresentante l'intera capitale catalana, in quanto composto quasi esclusivamente da calciatori blaugrana.
  9. ^abcHerrera, Helenio, suEnciclopedia Treccani,Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato l'11 giugno 2016.
  10. ^ab(ES)Helenio Herrera: mucho más que el ‘catenaccio’, sues.fifa.com,FIFA, 19 aprile 2013.URL consultato l'11 giugno 2016(archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).
  11. ^(ES) Ignacio Alonso,El Madrid de hoy, consecuencia de una política absolutista, suelpais.com,El País, 6 maggio 1976.URL consultato l'11 giugno 2016.
  12. ^Herrera, p. 14.
  13. ^ Vito Galasso,La prima era Moratti e la Grande Inter, inIl romanzo della Grande Inter, 1ª ed., Roma,Newton & Compton, 2017, p. 82,ISBN 978-88-227-0966-0.
  14. ^ab Paolo Menicucci,Le migliori squadre di sempre: Inter 1962–67, suit.uefa.com, 27 maggio 2015.
  15. ^Helenio Herrera Treccani.it
  16. ^abcUn secolo di Hombre Vertical, 100 anni fa nasceva Herrera[collegamento interrotto], susport.sky.it.URL consultato il 1º agosto 2010.
  17. ^ Vito Galasso,La prima era Moratti e la Grande Inter, inIl romanzo della Grande Inter, 1ª ed., Roma,Newton & Compton, 2017, p. 83,ISBN 978-88-227-0966-0.
  18. ^ Vito Galasso,La prima era Moratti e la Grande Inter, inIl romanzo della Grande Inter, 1ª ed., Roma,Newton & Compton, 2017, p. 90,ISBN 978-88-227-0966-0.
  19. ^Ferruccio Mazzola e l'Inter di Herrera Ci dava pasticche, inLa Repubblica, 7 ottobre 2005.URL consultato il 5 maggio 2011.
  20. ^L'Inter a Mazzola jr: Ci pensano gli avvocati, inLa Repubblica, 7 ottobre 2005.URL consultato il 5 maggio 2011.
  21. ^Doping Inter, Moratti perde causa con Mazzola, sucalcionews24.com.URL consultato il 25 aprile 2013.
  22. ^ Giulio Mola,«Il club mi ha detto di cucirmi la bocca», inIl Giorno, 11 novembre 2015, p. 6.
  23. ^ Massimiliano Castellani,Il caso. La palla avvelenata dei fratelli Mazzola, suavvenire.it, 12 novembre 2015.URL consultato il 20 maggio 2021.
  24. ^ Giuseppe Crescente,Il caffè di Herrera, Mazzola minimizza: “Non influiva più di tanto”, sucalcioweb.eu, 11 novembre 2015.URL consultato il 12 novembre 2015.
  25. ^ Aldo Cazzullo,Sandro Mazzola: «Dopo Superga fui rapito dalla compagna di papà. Nei miei sogni gioco con lui», sucorriere.it, 25 febbraio 2017.URL consultato il 26 febbraio 2017.
  26. ^Il caffè di Herrera, suhelenioherrera.it.URL consultato il 12 novembre 2015.
  27. ^Spareggio per il titolo di campione d'Italia.

Bibliografia

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  • Helenio Herrera,La mia vita, Novara, Editoriale Mondo Sport, 1964, ISBN non esistente.

Voci correlate

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V · D · M
Nazionale spagnola ·Coppa del Mondo FIFA 1962
1 Araquistáin · 2 Sadurní · 3 Carmelo · 4 Collar · 5 del Sol · 6 Di Stéfano · 7 Echeberría · 8 Garay · 9 Gento · 10 Gràcia · 11 Rivilla · 12 Peiró · 13 Pachín · 14 Puskás · 15 Martínez · 16 Reija · 17 Rodri · 18 Adelardo · 19 Santamaría · 20 Segarra · 21 Suárez · 22 Vergés · CT: HerreraSpagna (bandiera)
V · D · M
Commissari tecnici della Nazionale spagnola di calcio - Cronologia
Commissione Tecnica Federale (1920-1924) ·Parages (1924) ·Commissione Tecnica Federale (1924) ·Gutiérrez (1925) ·Commissione Tecnica Federale (1925-1927) ·Berraondo (1928) ·Mateos (1929-1933) ·García (1934-1940) ·Teus López (1941-1945) ·Quincoces (1945) ·Pasarín (1946) ·Hernández (1947) ·Eizaguirre (1948-1950) ·Commissione Tecnica Federale (1951) ·Zamora (1952) ·Escartín (1952-1953) ·Iribarren (1953-1954) ·Melcón (1955) ·Commissione Tecnica Federale (1955) ·Eizaguirre (1955-1956) ·Meana (1957-1959) ·Commissione Tecnica Federale (1959-1960) ·Escartín (1961) ·Hernández eHerrera (1962) ·Villalonga (1962-1966) ·Balmanya (1966-1968) ·Toba (1968-1969) ·Commissione Tecnica Federale (1969) ·Kubala (1969-1980) ·Santamaría (1980-1982) ·Muñoz (1982-1988) ·Suárez (1988-1991) ·Miera (1991-1992) ·Clemente (1992-1998) ·Camacho (1998-2002) ·Sáez (2002-2004) ·Aragonés (2004-2008) ·del Bosque (2008-2016) ·Lopetegui (2016-2018) ·Hierro (2018) ·Luis Enrique (2018-2019) ·Moreno (2019) ·Luis Enrique (2019-2022) ·de la Fuente (2022-in carica)Spagna (bandiera)
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Commissari tecnici della Nazionale italiana di calcio - Cronologia
Commissione Tecnica Federale (1910-1912) ·Pozzo (1912) ·Commissione Tecnica Federale (1912-1924) ·Pozzo (1924) ·Commissione Tecnica Federale (1924-1925) ·Rangone (1925-1928) ·Carcano (1928-1929) ·Pozzo (1929-1948) ·Commissione Tecnica Federale (1949-1959) ·Viani (1960) ·Ferrari (1960-1961) ·Ferrari eMazza (1962) ·Fabbri (1962-1966) ·Herrera eValcareggi (1966-1967) ·Valcareggi (1967-1974) ·Bernardini (1974-1975) ·Bearzot eBernardini (1975-1977) ·Bearzot (1977-1986) ·Vicini (1986-1991) ·Sacchi (1991-1996) ·Maldini (1996-1998) ·Zoff (1998-2000) ·Trapattoni (2000-2004) ·Lippi (2004-2006) ·Donadoni (2006-2008) ·Lippi (2008-2010) ·Prandelli (2010-2014) ·Conte (2014-2016) ·Ventura (2016-2017) ·Di Biagio (ad interim) (2018) ·Mancini (2018-2023) ·Spalletti (2023-2025) ·Gattuso (2025-in corso)Italia (bandiera)
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Allenatori vincitori della Coppa Intercontinentale - Cronologia
Spagna (bandiera)Muñoz (1960) ·Uruguay (bandiera)Scarone (1961) ·Brasile (bandiera)Lula (1962,1963) ·Argentina (bandiera)Herrera (1964,1965) ·Uruguay (bandiera)Máspoli (1966) ·Argentina (bandiera)Pizzuti (1967) ·Argentina (bandiera)Zubeldía (1968) ·Italia (bandiera)Rocco (1969) ·Austria (bandiera)Happel (1970) ·Uruguay (bandiera)Etchamendi (1971) ·Romania (bandiera)Kovács (1972) ·Argentina (bandiera)Ferreiro (1973) ·Spagna (bandiera)Aragonés (1974) ·1975 ·Germania Ovest (bandiera)Cramer (1976) ·Argentina (bandiera)Lorenzo (1977) ·1978 ·Uruguay (bandiera)Cubilla (1979) ·Uruguay (bandiera)Mujica (1980) ·Brasile (bandiera)Carpegiani (1981) ·Uruguay (bandiera)Bagnulo (1982) ·Brasile (bandiera)Espinosa (1983) ·Argentina (bandiera)Pastoriza (1984) ·Italia (bandiera)Trapattoni (1985) ·Argentina (bandiera)Veira (1986) ·Jugoslavia (bandiera)Ivić (1987) ·Uruguay (bandiera)Fleitas (1988) ·Italia (bandiera)Sacchi (1989,1990) ·Jugoslavia (bandiera)Popović (1991) ·Brasile (bandiera)Santana (1992,1993) ·Argentina (bandiera)Bianchi (1994) ·Paesi Bassi (bandiera)van Gaal (1995) ·Italia (bandiera)Lippi (1996) ·Italia (bandiera)Scala (1997) ·Paesi Bassi (bandiera)Hiddink (1998) ·Scozia (bandiera)Ferguson (1999) ·Argentina (bandiera)Bianchi (2000) ·Germania (bandiera)Hitzfeld (2001) ·Spagna (bandiera)del Bosque (2002) ·Argentina (bandiera)Bianchi (2003) ·Spagna (bandiera)Fernández (2004)
V · D · M
Allenatori vincitori della Coppa dei Campioni e UEFA Champions League - Cronologia
Coppa dei Campioni d'EuropaSpagna (bandiera)Villalonga (1956,1957) ·Argentina (bandiera)Carniglia (1958,1959) ·Spagna (bandiera)Muñoz (1960) ·Ungheria (bandiera)Guttmann (1961,1962) ·Italia (bandiera)Rocco (1963) ·Argentina (bandiera)Herrera (1964,1965) ·Spagna (bandiera)Muñoz (1966) ·Scozia (bandiera)Stein (1967) ·Scozia (bandiera)Busby (1968) ·Italia (bandiera)Rocco (1969) ·Austria (bandiera)Happel (1970) ·Paesi Bassi (bandiera)Michels (1971) ·Romania (bandiera)Kovács (1972,1973) ·Germania Ovest (bandiera)Lattek (1974) ·Germania Ovest (bandiera)Cramer (1975,1976) ·Inghilterra (bandiera)Paisley (1977,1978) ·Inghilterra (bandiera)Clough (1979,1980) ·Inghilterra (bandiera)Paisley (1981) ·Inghilterra (bandiera)Barton (1982) ·Austria (bandiera)Happel (1983) ·Inghilterra (bandiera)Fagan (1984) ·Italia (bandiera)Trapattoni (1985) ·Romania (bandiera)Jenei (1986) ·Portogallo (bandiera)Artur Jorge (1987) ·Paesi Bassi (bandiera)Hiddink (1988) ·Italia (bandiera)Sacchi (1989,1990) ·Jugoslavia (bandiera)Petrović (1991) ·Paesi Bassi (bandiera)Cruijff (1992)
UEFA Champions LeagueBelgio (bandiera)Goethals (1993) ·Italia (bandiera)Capello (1994) ·Paesi Bassi (bandiera)van Gaal (1995) ·Italia (bandiera)Lippi (1996) ·Germania (bandiera)Hitzfeld (1997) ·Germania (bandiera)Heynckes (1998) ·Scozia (bandiera)Ferguson (1999) ·Spagna (bandiera)del Bosque (2000) ·Germania (bandiera)Hitzfeld (2001) ·Spagna (bandiera)del Bosque (2002) ·Italia (bandiera)Ancelotti (2003) ·Portogallo (bandiera)Mourinho (2004) ·Spagna (bandiera)Benítez (2005) ·Paesi Bassi (bandiera)Rijkaard (2006) ·Italia (bandiera)Ancelotti (2007) ·Scozia (bandiera)Ferguson (2008) ·Spagna (bandiera)Guardiola (2009) ·Portogallo (bandiera)Mourinho (2010) ·Spagna (bandiera)Guardiola (2011) ·Italia (bandiera)Di Matteo (2012) ·Germania (bandiera)Heynckes (2013) ·Italia (bandiera)Ancelotti (2014) ·Spagna (bandiera)Luis Enrique (2015) ·Francia (bandiera)Zidane (2016,2017,2018) ·Germania (bandiera)Klopp (2019) ·Germania (bandiera)Flick (2020) ·Germania (bandiera)Tuchel (2021) ·Italia (bandiera)Ancelotti (2022) ·Spagna (bandiera)Guardiola (2023) ·Italia (bandiera)Ancelotti (2024) ·Spagna (bandiera)Luis Enrique (2025)
V · D · M
Hall of Fame del calcio italiano
Calciatore italianoRoberto Baggio ·Franco Baresi ·Giuseppe Bergomi ·Fabio Cannavaro ·Alessandro Del Piero ·Daniele De Rossi ·Paolo Maldini ·Alessandro Nesta ·Andrea Pirlo ·Francesco Totti ·Gianluca Vialli ·Gianfranco Zola
Calciatore stranieroGabriel Batistuta ·Zbigniew Boniek ·Paulo Roberto Falcão ·Ruud Gullit ·Diego Armando Maradona ·Michel Platini ·Ronaldo ·Karl-Heinz Rummenigge ·Andrij Ševčenko ·Marco van Basten ·Javier Zanetti ·Zinédine Zidane
AllenatoreMassimiliano Allegri ·Carlo Ancelotti ·Osvaldo Bagnoli ·Fabio Capello ·Antonio Conte ·Marcello Lippi ·Roberto Mancini ·Carlo Mazzone ·José Mourinho ·Claudio Ranieri ·Arrigo Sacchi ·Luciano Spalletti ·Giovanni Trapattoni
Veterano italianoAlessandro Altobelli ·Giancarlo Antognoni ·Roberto Boninsegna ·Antonio Cabrini ·Bruno Conti ·Sandro Mazzola ·Gabriele Oriali ·Gigi Riva ·Gianni Rivera ·Paolo Rossi ·Marco Tardelli ·Dino Zoff
Dirigente italianoSilvio Berlusconi ·Giampiero Boniperti ·Ariedo Braida ·Sergio Campana ·Corrado Ferlaino ·Adriano Galliani ·Giuseppe Marotta ·Antonio Matarrese ·Massimo Moratti ·Ernesto Pellegrini ·Antonio Percassi ·Giovanni Sartori
Arbitro italianoLuigi Agnolin ·Stefano Braschi ·Paolo Casarin ·Pierluigi Collina ·Sergio Gonella ·Cesare Gussoni ·Alberto Michelotti ·Nicola Rizzoli ·Gianluca Rocchi ·Roberto Rosetti
Calciatrice italianaMilena Bertolini ·Barbara Bonansea ·Melania Gabbiadini ·Sara Gama ·Valentina Giacinti ·Cristiana Girelli ·Carolina Morace ·Patrizia Panico ·Elisabetta Vignotto
Alla memoriaUmberto Agnelli ·Italo Allodi ·Amedeo Amadei ·Pietro Anastasi ·Ottorino Barassi ·Enzo Bearzot ·Fulvio Bernardini ·Vujadin Boškov ·Giacomo Bulgarelli ·Giulio Campanati ·Carlo Carcano ·Renato Dall'Ara ·Vincenzo D'Amico ·Agostino Di Bartolomei ·Ernő Erbstein ·Giacinto Facchetti ·Stefano Farina ·Giovanni Ferrari ·Fino Fini ·Romano Fogli ·Artemio Franchi ·Helenio Herrera ·Nils Liedholm ·Concetto Lo Bello ·Cesare Maldini ·Giovanni Mauro ·Valentino Mazzola ·Giuseppe Meazza ·Siniša Mihajlović ·Eraldo Monzeglio ·Ferruccio Novo ·Armando Picchi ·Silvio Piola ·Vittorio Pozzo ·Luigi Radice ·Nereo Rocco ·Angelo Schiavio ·Gaetano Scirea ·Manlio Scopigno ·Luigi Simoni ·Ferruccio Valcareggi ·Giuseppe Viani ·Azeglio Vicini ·Árpád Weisz
PremioDavide AstoriMattia Agnese ·Simon Kjær ·Romelu Lukaku · Luca Martelli · Santo Rullo · Igor Trocchia
Premio specialeGianni Brera ·Mario Sconcerti
FIGC ·Sito ufficiale
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