Figlio di Louis-Hector Berlioz, medico d'una certa fama, coltivava la sua passione per la musica trasmessagli molto probabilmente dal padre quasi esclusivamente per diletto, servendosi di unflauto e unachitarra per suonare ciò che udiva. Si accostò per la prima volta alla scrittura della composizione verso i 12 anni scarabocchiando su un foglio alcune note. Mai imparò a suonare ilpianoforte. Dopo aver compiuto i suoi studi ginnasiali nel paese natale, Berlioz fu inviato da suo padre aParigi per seguire i corsi della scuola dimedicina.
Abbandonò ben presto i banchi della facoltà per quelli delconservatorio, influenzato dal fervore artistico della capitale francese. Irritato dal vedere la propria autorità misconosciuta, il padre lo privò dei mezzi di sussistenza che gli aveva fornito fino ad allora, e così Berlioz non ebbe altra risorsa che farsi ammettere come corista alteatro del Ginnasio Drammatico.Il 1º novembre 1829, le stesse composizioni furono udite di nuovo in un concerto nel quale l'autore fece eseguire una nuova opera che aveva per titolo:Concerts des Sylphes.
Dal 1826, Berlioz era rientrato nel novero degli allievi del conservatorio, che si chiamava allora Scuola reale di musica, e seguiva le lezioni diLesueur per lo stile libero, poiché aveva bisogno di un protettore in vista del grande concorso di composizionePrix de Rome. Questo protettore gli era tanto più necessario in quantoCherubini era mal disposto verso di lui e mostrava una vera antipatia per la sua musica. Più volte Berlioz ne aveva sostenuto l'esame preparatorio senza esservi ammesso. Dopo ben cinque tentativi la sua perseveranza la ebbe vinta sugli ostacoli: nel concorso del 1830 gli fu assegnato il primo premio per la composizione di una cantata della qualeSardanapalo era il soggetto.
Nel 1832 durante una rappresentazione diAmleto conobbe una delle interpreti, l'attrice irlandese Harriet Smithson; il musicista la sposò l'anno seguente e da lei ebbe il figlio Louis nel 1834.[1]
Nel marzo del 1854 morì la moglie e pochi mesi dopo l'artista contrasse un nuovo matrimonio. A Londra nel 1855 incontròRichard Wagner, ma la cordialità iniziale si trasformò presto in freddezza.[2] Due avvenimenti drammatici turbarono gli ultimi anni della sua vita: la prematura scomparsa del figlio Louis e la morte della seconda moglie. Altri viaggi, come quello trionfale inRussia, altre composizioni e un ritorno di fiamma per una donna che aveva amato in gioventù si susseguiranno nella vita di Berlioz, fino alla sua morte, avvenuta nel 1869. È risaputo e documentato cheMendelssohn, molto apprezzato da Cherubini, pur essendo amico di Berlioz, non lo considerava un grande compositore.
Berlioz ebbe come amici alcuni tra i più grandi musicisti dell'Ottocento. Strinse una forte amicizia conFranz Liszt,Fryderyk Chopin eCamille Saint-Saëns; conobbeRichard Wagner e furono anche amici per un po' di tempo, ma entrambi arrivarono poi a odiarsi. Conobbe ancheJohann Strauss figlio e assistette ad alcuni suoi concerti. Il mondo della musica si divise nel considerarlo un genio oppure un pazzo.
Berlioz come critico musicale, scrittore e teorico
Come critico e come scrittore, Berlioz si è fatto una reputazione giustamente meritata, ci sono dell'arditezza nelle sue idee e dell'originalità nella sua forma di cui ha dato prova negli anni di collaborazione con la Gazzetta musicale di Parigi e ilJournal des débats. Al numero considerevole di articoli che fece pubblicare vanno aggiunti:
Viaggio musicale in Germania e in Italia (Paris, Labille, 1844, 2 voll. in 8º)
Les soirées de l'orchestre (Paris, Michel Levy frères, 1851, 1 vol in-12º)
Grotesque de la Musique (1859), trad. italiana a cura di A. Taverna, I grotteschi della musica,Zecchini Editore, Varese, 2004, p. 306.
Trattato di strumentazione e di orchestrazione moderne, con esempi in partitura tratti dalle opere di quasi tutti i grandi maestri e da qualcuna dell'autore (Paris, Schonenberg, 1 vol. grande in-4º) buona guida per la conoscenza e l'impiego delle risorse d'orchestra.
Prima di altri, che sistemeranno e miglioreranno ulteriormente l'argomento durante il XX secolo, teorizzò la modernaorchestrazione gettando le basi della distribuzione spaziale dei musicisti funzionale all'acustica ideale.
Viaggio musicale in Italia (titolo originale:Voyage en Italie, estratto dalleMemoires), a cura diGraziella Martina, ed. FBE, 2006
Lettere a Orfeo (2005), a cura di A. Taverna,Zecchini Editore, Varese, 2005, p. 132. Raccolta di lettere tra Berlioz e la Viardot. Lettere indirizzate alla cantante che avrebbe interpretato il ruolo di Giannetta e che avrebbe dovuto interpretare la nuova opera di Berlioz.
2011:Óscar Esquivias,El arpa eólica (inSteampunk: antología retrofuturista, Madrid, Fábulas de Albión).Ucronia sul giovane Berlioz e suo maestroLuigi Cherubini[5]
2012:Thierry Rousselet,Épisode ultime de la vie d'un artiste (Éditions Le Solitaire)[4]
Nel romanzoIl maestro e Margherita diBulgakov, uno dei personaggi si chiama Berlioz. Non è l'unico compositore a venire citato nell'opera, poiché vi è anche uno Stravinskij, comel'omonimo compositore e un altro personaggio chiamato Rimskij, un nome che richiamaNikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov. Dei tre, Berlioz è l'unico compositore non russo.
^Nel XX secoloMaurice Utrillo realizzò il dipintoLa casa di Berlioz: si tratta della modesta abitazione dove vissero il compositore e la sua prima moglie. Essa non è rappresentata al centro del quadro, ma nell'angolo inferiore sinistro
^"Dizionario di Musica", di A. Della Corte e G. M.Gatti, edito da Paravia & C., Torino, 1956, voce "Berlioz Hector", pag. 68-69.
^Massimo Della Campa,Luce sul Grande Oriente, Sperling & Kupfer, Milano, 2005, p.323.