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Gustav Stresemann

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Gustav Stresemann

Cancelliere del Reich
Durata mandato13 agosto1923 –
30 novembre1923
PresidenteFriedrich Ebert
PredecessoreWilhelm Cuno
SuccessoreWilhelm Marx

Ministro degli affari esteri del Reich
Durata mandato13 agosto1923 –
3 ottobre1929
Capo del governoGustav Stresemann
Wilhelm Marx
Hans Luther
Hermann Müller
PredecessoreFriedrich von Rosenberg
SuccessoreJulius Curtius

Dati generali
Partito politicoPartito Popolare Tedesco
Titolo di studiodottorato di ricerca
UniversitàUniversità di Lipsia, Università Friedrich Wilhelm di Berlino,Università Humboldt di Berlino e Andreas-Gymnasium Berlin
Medaglia del Premio NobelPremio Nobel per la pace1926

Gustav Stresemann ([ˈɡʊs.taf ˈʃtʁeː.zəˌman],ascolta;Berlino,10 maggio1878Berlino,3 ottobre1929) è stato unpoliticotedesco,Cancelliere del Reich (13 agosto - 30 novembre1923) e ministro degli Esteri (1923-29) nel periodo dellaRepubblica di Weimar ePremio Nobel per la pace nel1926 conAristide Briand.

Importante la sua politica di riconciliazione con l'Intesa, che portò alla stipulazione delPatto di Locarno (1925) e all'ingresso tedesco nellaSocietà delle Nazioni (1926).

Biografia

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Gustav Stresemann, figlio del commerciante di birra berlinese Ernst August Stresemann e di sua moglie Mathilde, fu l'unico tra i suoi sette fratelli a frequentare il ginnasio dove mostrò interesse soprattutto per lo studio della storia e delle vite di personalità illustri comeNapoleone oGoethe. Diplomatosi nel 1897, Stresemann studiò dal 1898 al 1901 a Lipsia, prima letteratura e storia per poi cambiare in economia politica.

Concluse gli studi con una tesi sul tema "Lo sviluppo del commercio berlinese di birra". Il padre di Stresemann era proprietario di una piccola birreria e di un impianto di imbottigliamento aBerlino-Mitte, più precisamente aLuisenstadt, che ancora oggi testimonia la presenza di piccole aziende risalenti a prima della prima guerra mondiale. In questo contesto Stresemann ebbe naturalmente modo di conoscere la condizione delle piccole e medie imprese tedesche e si può pensare che la sua visione di politica economica sia stata influenzata in modo determinante da questo vissuto quotidiano della sua giovinezza. Fu legato anche all'industria della cioccolata, di cui pure in Germania vi erano molte piccole, ma poche grandi fabbriche e presso cui lavorò dal 1901 al 1904 come mediatore e lobbista.

Nel 1903 Stresemann sposò Käthe Kleefeld con cui avrebbe avuto due figli, Wolfgang e Joachim. Durante gli studi Stresemann fu membro dell'associazione studentesca riformistaNeogermania. Käthe era sorella di un membro dell'associazione e figlia dell'industriale berlinese Adolf Kleefeld. Käthe Stresemann, che era di origine ebraica, ebbe un notevole ruolo nella vita sociale berlinese durante gli anni venti.

Dopo un'iniziale simpatia per l'associazione dei nazional-sociali diFriedrich Naumann, Stresemann avviò nello stesso anno, il 1903, la sua carriera politica nel partito nazional-liberale. Stresemann fu visto come erede del suo mentore politicoErnst Bassermann. Nel 1906 fu eletto al consiglio comunale diDresda e nel 1907 come parlamentare più giovane al Reichstag per il circoloAnnaberg inSassonia. Nel 1910 divenne membro del direttivo dell'associazione degli industriali.

Il suo appoggio a provvedimenti sociali lo portò spesso in conflitto con l'ala destra del suo partito, dominata dagli esponenti dell'industria pesante sassone. Quest'ala impedì nel 1912 la sua rielezione nel direttivo del partito. Dopo che nel 1912 perse anche il suo seggio in parlamento, Stresemann intraprese un viaggio di studio negliStati Uniti e inCanada assieme ad altri economisti. Stresemann fu membro di svariate associazioni, tra cui la società commerciale tedesco-americana e l'associazione coloniale tedesca. Appoggiò la politica navale tedesca, vista come una causa dello scoppio dellaprima guerra mondiale.

Nel 1914 Gustav Stresemann fu di nuovo eletto in Parlamento in un'elezione suppletiva nel circolo Wittmund-Aurich dellaFrisia orientale, che avrebbe rappresentato fino alla sua morte, a parte una breve interruzione (1918-19). Nel 1917 divenne capogruppo e presidente di partito dei nazional-liberali. Con questa carica si impegnò personalmente per la fusione dei nazional-liberali e del partito del progresso (in tedesco: Fortschrittspartei). Quando tuttavia questa fallì, fondò il Deutsche Volkspartei (Partito Popolare Tedesco, DVP), di orientamento liberal-conservatore, di cui rimase presidente fino alla morte.

Nelle elezioni parlamentari del 1920 il partito di Stresemann ebbe un discreto successo. Il Deutsche Volkspartei prese parte al governoFehrenbach. Lo stesso Stresemann divenne capogruppo e presidente della commissione parlamentare per gli Affari Esteri. Dall'agosto al novembre del 1923, durante l'occupazione francese e belga della Ruhr, divenne Cancelliere del Reich e ministro degli Esteri a capo di una coalizione formata da Deutsche Volkspartei (DVP), Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD), Deutsche Demokratische Partei (Partito democratico tedesco, DDP) e Zentrum. Fino alla sua morte nel 1929 rimase ministro degli Esteri.

Gustav Stresemann,Austen Chamberlain eAristide Briand a Locarno, nel 1925.

Il 22 giugno 1923 fu iniziato in massoneria nella Loggia Friedrich der Grosse n.618 di Berlino e in seguito fu fatto membro onorario della Gran LoggiaZu den drei Weltkugeln[1].

Nel 1926 Stresemann ricevette il premio Nobel per la Pace, nel 1928 la laurea ad honorem aHeidelberg. Colpito duramente a livello di salute già dal 1928 a causa dei lavori febbrili del governo, il 3 ottobre 1929 Stresemann morì per le conseguenze di un infarto.

Tomba monumentale al cimitero di Luisenstadt

Azione politica

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Impero tedesco

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Stresemann fu un convinto sostenitore della monarchia. Nel caso dellaprima guerra mondiale suo obiettivo fu fruttare alla Germania guglielmina un posto tra le grandi potenze mondiali. Intese come modo di arrivarci una politica economica espansiva, considerò la stabilità interna una condizione necessaria e la forza militare il mezzo coercitivo. La fiducia che egli riponeva nei responsabili politici tedeschi lo resero rappresentante di una politica aggressiva indirizzata all'annessione e alla guerra.

Repubblica di Weimar

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Dopo la caduta dell'impero, il Secondo Reich, fondò nell'autunno-inverno del 1918 il DVP (Deutsche Volkspartei, Partito Popolare Tedesco) con i suoi compagni di partito nazional-liberali. Annunciò come obiettivo di politica estera voler traghettare la Germania dal "tempo dell'umiliazione e della perdita della dignità alla grandezza tedesca e al destino mondiale della Germania". Le sue priorità dunque non erano cambiate nella loro sostanza dopo la guerra.

Rifiutò il nuovo ordine mondiale stabilito aTrattato di Versailles come inaccettabile. In questo trattato vide il disonoramento della Germania. La componente morale del trattato pesò ai suoi occhi non più delle conseguenze economiche e territoriali, in particolar modo i nuovi confini orientali. Anche se Stresemann rifiutava la logica del trattato, non fu disposto a caricarsi la responsabilità di un rifiuto politico, che avrebbe condotto a un rinnovato intervento militare degli Alleati. Approdò alla convinzione che la salvaguardia e l'imposizione degli interessi tedeschi andassero raggiunti sulle basi del nuovo ordine di pace. Come membro dell'Assemblea nazionale di Weimar e del Parlamento, in nome dellaRealpolitik si schierò per la Repubblica.

Già all'epoca della Germania guglielmina Stresemann aveva basato le sue riflessioni politiche su considerazioni economiche. Intese la forza economica rimasta alla Germania dopo il 1918 come unica fonte di potenza a disposizione della Germania. Il problema delle riparazioni, i confini orientali, la questione renana erano problemi che a suo avviso si condizionavano a vicenda. Volle migliorare la posizione della Germania attraverso un accordo con le potenze occidentali, la Francia in particolare. Durante l'occupazione francese dellaRuhr Stresemann appoggiò la resistenza passiva promossa dal governoCuno. Quando la situazione economica e politica si fece sempre più critica, assunse l'ufficio di Cancelliere (13 agosto 1923), appoggiato da una grande coalizione. Cedette alle pressioni francesi e interruppe la lotta della Ruhr, priva di prospettive. Per tenere sotto controllo l'inflazione avviò una riforma valutaria che prevedeva l'introduzione del "Rentenmark". La sua politica condusse a un rafforzamento della Repubblica di Weimar. Tuttavia il suo governo perse la fiducia il 23 novembre 1923 su una questione amministrativa.

Politica estera

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Stresemann rimase comunque ministro degli Esteri nel seguente governo diWilhelm Marx e in questa veste continuò a determinare la politica estera tedesca fino alla sua morte. Normalizzò le relazioni con la Francia per ottenere una revisione politica delTrattato di Versailles. Perciò si concentrò su un inserimento multilaterale della Germania nel nuovo ordine e rinunciò a spinte nazionalistiche.

Tappe importanti della politica estera di Stresemann furono ilPiano Dawes (1924), che costituiva una nuova regolamentazione per il pagamento delle riparazioni, e ilPatto di Locarno del 1925. Nel 1928 Stresemann ebbe parte importante nella stipulazione delPatto Briand-Kellog, in qualità di mediatore.

Per il suo impegno per la riappacificazione ottenne assieme al suo collega franceseAristide Briand il Premio Nobel per la Pace nel 1926. In Germania tuttavia gli fu negato un riconoscimento simile per i suoi sforzi: la sua fu definita spregiativamente "Erfüllungspolitik", politica d'accettazione.

La fine di un'era

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Con Stresemann la Repubblica di Weimar perse uno dei suoi uomini politici più capaci e secondo opinione comune il suo unico vero statista. La morte di Stresemann e l'inizio della crisi economica segnarono nell'ottobre del 1929 l'inizio della fine per la Repubblica di Weimar. Dopo sei mesi il governo di coalizione formato da SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands, Partito Socialista), DDP (Deutsche Demokratische Partei, Partito Democratico Tedesco), DVP (Deutsche Volkspartei, Partito Popolare Tedesco) eZentrum si dimise e iniziò l'era dei gabinetti di nomina presidenziale, che preludevano al cancellierato diHitler.

La controversia politica

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Si è sempre discusso in maniera controversa sulla via della revisione iniziata da Stresemann con la sua politica di accordi. Sulla base delle fonti non è difficile farne un europeista della prima ora o un nazionalista radicale. I suoi avversari conservatori-nazionalisti valutarono la sua politica antitedesca e arrendevole. La lettera che Stresemann scrisse al suo amico principe ereditarioGuglielmo di Prussia, a lungo intesa come documento chiave, in cui delineava la sua politica di potenza che voleva avviare, ha fatto pronunciare ancora negli anni ottanta, si veda lo storico francese Raymond Poidevin, il seguente giudizio: Stresemann è stato un “opportunista” che aveva usato le armi diplomatiche per “ingannare” le potenze occidentali e “instillato un senso di sicurezza” associandovi poi revisioni parziali dei trattati.

Queste affermazioni contengono il rimprovero per una politica di sotterfugi di Stresemann. Stresemann però non nascose che la revisione del Trattato di Versailles fosse il suo obiettivo di lunga durata: di questo desiderio erano a conoscenza anche gli uomini politici stranieri. Decisivo è che la via della revisione avviata da Stresemann andasse condotta sulla base del nuovo ordine di pace, attraverso contrattazioni internazionali. Stresemann promosse una politica estera repubblicana che si distingueva dalla politica dell'impero e da quella espansiva e militaristica di Hitler e che merita per questo un posto a sé nella storia tedesca. Giudizi estremi su Stresemann, che nella Repubblica di Weimar si era sempre tenuto distante da radicalismi politici, non gli si confanno. Alla luce degli studi contemporanei la sua importanza è stata relativizzata, grazie anche a nuovi e numerosi documenti che ne ritraggono un'immagine meno contrastata.

Note

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  1. ^Giordano Gamberini,Mille volti di massoni, Roma, Ed. Erasmo, 1975, p. 211.

Bibliografia

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  • Enciclopedia dei personaggi storici, Storia Illustrata, Arnoldo Mondadori Editore, 1970, pag. 757-758
  • (EN)Jonathan Wright,Gustav Stresemann. Weimar's Greatest Statesman, Oxford Univ. Press, Oxford 2002,ISBN 0-19-821949-0

Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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PredecessoreCancelliere del ReichSuccessore
Wilhelm Cuno13 agosto1923 - 30 novembre1923Wilhelm Marx
V · D · M
Vincitori del premio Nobel per la pace
1901 - 1925Henry Dunant,Frédéric Passy (1901) ·Élie Ducommun,Charles Albert Gobat (1902) ·William Randal Cremer (1903) ·Istituto di diritto internazionale (1904) ·Bertha von Suttner (1905) ·Theodore Roosevelt (1906) ·Ernesto Teodoro Moneta,Louis Renault (1907) ·Klas Pontus Arnoldson,Fredrik Bajer (1908) ·Paul-Henri-Benjamin d'Estournelles de Constant,Auguste Beernaert (1909) ·Bureau international permanent de la paix (1910) ·Tobias Michael Carel Asser,Alfred Hermann Fried (1911) ·Elihu Root (1912) ·Henri La Fontaine (1913) ·Comitato internazionale della Croce Rossa (1917) ·Thomas Woodrow Wilson (1919) ·Léon Bourgeois (1920) ·Hjalmar Branting,Christian Lous Lange (1921) ·Fridtjof Nansen (1922) ·Austen Chamberlain,Charles Dawes (1925)
1926 - 1950Aristide Briand,Gustav Stresemann (1926) ·Ferdinand Buisson,Ludwig Quidde (1927) ·Frank Kellogg (1929) ·Nathan Söderblom (1930) ·Jane Addams,Nicholas Murray Butler (1931) ·Norman Angell (1933) ·Arthur Henderson (1934) ·Carl von Ossietzky (1935) ·Carlos Saavedra Lamas (1936) ·Robert Cecil (1937) ·Ufficio internazionale Nansen per i rifugiati (1938) ·Comitato internazionale della Croce Rossa (1944) ·Cordell Hull (1945) ·Emily Greene Balch,John Mott (1946) ·Friends Service Council,American Friends Service Committee (1947) ·John Boyd Orr (1949) ·Ralph Bunche (1950)
1951 - 1975Léon Jouhaux (1951) ·Albert Schweitzer (1952) ·George Marshall (1953) ·Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (1954) ·Lester Pearson (1957) ·Georges Pire (1958) ·Philip Noel-Baker (1959) ·Albert John Luthuli (1960) ·Dag Hammarskjöld (1961) ·Linus Pauling (1962) ·Comitato internazionale della Croce Rossa,Lega delle società della Croce Rossa (1963) ·Martin Luther King (1964) ·UNICEF (1965) ·René Cassin (1968) ·Organizzazione internazionale del lavoro (1969) ·Norman Borlaug (1970) ·Willy Brandt (1971) ·Henry Kissinger,Lê Đức Thọ (premio rifiutato) (1973) ·Seán MacBride,Eisaku Satō (1974) ·Andrej Dmitrievič Sacharov (1975)
1976 - 2000Betty Williams,Mairead Corrigan (1976) ·Amnesty International (1977) ·Anwar al-Sadat,Menachem Begin (1978) ·Madre Teresa di Calcutta (1979) ·Adolfo Pérez Esquivel (1980) ·Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (1981) ·Alva Myrdal,Alfonso García Robles (1982) ·Lech Wałęsa (1983) ·Desmond Tutu (1984) ·International Physicians for the Prevention of Nuclear War (1985) ·Elie Wiesel (1986) ·Óscar Arias Sánchez (1987) ·Forze di pace delle Nazioni Unite (1988) ·Tenzin Gyatso (1989) ·Michail Gorbačëv (1990) ·Aung San Suu Kyi (1991) ·Rigoberta Menchú (1992) ·Nelson Mandela,Frederik Willem de Klerk (1993) ·Yasser Arafat,Shimon Peres,Yitzhak Rabin (1994) ·Józef Rotblat,Pugwash Conferences on Science and World Affairs (1995) ·Carlos Filipe Ximenes Belo,José Ramos-Horta (1996) ·Campagna internazionale per il bando delle mine antiuomo,Jody Williams (1997) ·John Hume,David Trimble (1998) ·Medici senza frontiere (1999) ·Kim Dae-jung (2000)
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V · D · M
Germania (bandiera)Cancellieri della Germania (dal 1867)
Confederazione Tedesca del Nord
(1867–1871)
Cancelliere federale
Otto von Bismarck (1867-1871)Bandiera del Cancelliere federale tedesco
Impero Tedesco
(1871–1918)
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Otto von Bismarck (1871-1890) ·Leo von Caprivi (1890-1894) ·Chlodwig zu Hohenlohe-Schillingsfürst (1894-1900) ·Bernhard von Bülow (1900-1909) ·Theobald von Bethmann-Hollweg (1909-1917) ·Georg Michaelis (1917) ·Georg von Hertling (1917-1918) ·Maximilian di Baden (1918)
Repubblica di Weimar
(1919–1933)
Cancelliere del Reich
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(1949–)
Cancelliere federale
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