| Fase francese della guerra dei trent'anni parte delleguerra dei trent'anni | |
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| Data | 1635-1648 |
| Luogo | Germania |
| Esito | Vittoria svedese e francese |
| Schieramenti | |
| Comandanti | |
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| Manuale | |
| Guerra dei trent'anni | |
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| Fasi della guerra Fase boema (1618-1625) –Fase danese (1625-1630) –Fase svedese (1630-1635) –Fase francese (1635-1648) Campagne militari Campagna nel Palatinato (1620-1623) –Invasione transilvana dell'Ungheria (1619–21, 1623–24, 1626) –Guerra dei contadini nell'Alta Austria (1626) –"Fase italiana" (1628-1631) Battaglie navali Gibilterra –Genova –1^ di Saint Martin –Lizard Point –Dunkirk –Dune –Cabo de São Vicente –2^ di Saint Martin –Lister Dyb –Colberger Heide –Fehmarn | |
| Trattati Nikolsburg –L'Aia –Franzburg –Lubecca –Stettino –Bärwalde –Fontainebleau –Praga –Ebersdorf –Wismar –Wesel –Amburgo –Dorsten –Goslar –Brömsebro –Linz –Eulenberg –Ulma –Vestfalia |
Lafase francese è la quarta ed ultima fase dellaguerra dei trent'anni, ed è anche quella di maggior durata, dal1635 al1648.
Il nome assegnato a questo periodo deriva dall'ingresso formale in guerra dellaFrancia, che precedentemente aveva partecipato al conflitto soltanto supportando i nemici dell'Imperatore ed intervenendo direttamente solo nella marginaleseconda guerra di successione del Monferrato (1627-1631, vedi lafase danese del conflitto). L'intervento francese mise definitivamente fine al periodo della guerra in cui gli schieramenti erano basati su problematiche confessionali; l'entrata in guerra della cattolica Francia contro l'Imperatore anch'esso cattolico inaugurò di fatto il lungo periodo delle guerre europee per l'egemonia e mise in luce la "laicizzazione" della politica che sarebbe poi stata sancita dallapace di Vestfalia.
La data d'inizio dell'impegno diretto francese coincide con la dichiarazione di guerra allaSpagna del 26 maggio1635, giustificata dall'attacco che gli spagnoli avevano sferrato contro l'Elettore diTreviri, sotto la protezione francese fin dal1632, fornendo così alla Francia uncasus belli. L'andamento del conflitto dopo l'intervento francese può essere diviso in due fasi: nella prima, fino al1641, si ebbe una serie di scontri che videro la Francia in difficoltà, impegnata in una guerra su più fronti, e le forze svedesi che, nonostante le diverse vittorie riportate, non riuscirono a infliggere un colpo decisivo in Germania del nord. Nella seconda fase, dopo il1641, con l'assunzione del comando svedese da parte del generaleLennart Torstenson, le forze alleate franco-svedesi riuscirono a sconfiggere le truppe imperiali e alleate fino alla loro definitiva resa nel1648.

Nel primo anno dopo l'intervento francese, le truppe delcardinale di Richelieu subirono varie sconfitte su tutti i fronti, ed entro dicembre gli imperiali avevano presoHeidelberg,Magonza eKaiserslautern. Richelieu tentò di far fronte alla situazione chiedendo aBernardo di Sassonia-Weimar e ai suoi veterani di passare al servizio della Francia; poiché quasi tutti gli stati protestanti tedeschi avevano aderito allapace di Praga, Bernardo accettò di porsi al servizio diLuigi XIII e di Richelieu, nonostante questo provocasse un certo risentimento negli svedesi, che erano, formalmente, i suoi committenti.
Il1636 vide nuove dure sconfitte per le truppe francesi: le forze spagnole, al comando delcardinale-infante Ferdinando, condussero un'offensiva inPiccardia daiPaesi Bassi spagnoli, ed avanzarono fino aCorbie, a sole 80 miglia daParigi; nel frattempo,Carlo IV di Lorena, avanzò inBorgogna a partire dai possedimenti spagnoli dellaFranca Contea, raggiungendoDigione. Queste offensive furono a stento arrestate dal rapido afflusso di nuove forze francesi, che riuscirono a ricacciare il nemico dalla Piccardia e a fermare Carlo di Lorena. Se l'invasione dellaLinguadoca progettata dagli spagnoli nel1637 fosse stata condotta contemporaneamente alle altre offensive, la Francia si sarebbe trovata in gravi difficoltà.
Alla fine del1637 le forze di Bernardo di Sassonia-Weimar poterono passare all'offensiva inAlsazia, dopo avere vinto alcuni scontri con le truppe nemiche aRhinefelden eWittenweier; con il supporto di rinforzi freschi di truppe francesi, comandate dalVisconte di Turenne, Bernardo investì la fortezza chiave diBreisach, che permetteva il controllo del corso delReno, e la catturò il 17 dicembre; questo fu il primo significativo successo francese dall'entrata nel conflitto. Bernardò morì l'11 luglio1639, ma il suo secondo in comando continuò la collaborazione con la Francia.

Nel frattempo anche laSvezia aveva potuto tornare all'offensiva, dopo avere stipulato una tregua con laPolonia nel1635, che le consentì di inviare in Germania le forze fino ad ora là impiegate al comando del generaleLennart Torstenson. Questo esercito si riunì a quello diJohan Banér inMeclemburgo ePomerania, nonostante alcune azioni di contrasto effettuate dalle forze imperiali; nel1636, anche laSassonia dichiarò formalmente guerra alla Svezia. Nonostante fosse inferiore numericamente agli avversari, Banér decise di passare all'offensiva, e inflisse una dura sconfitta all'armata congiunta sassone-imperiale nellabattaglia di Wittstock.
In seguito alla vittoria, gli svedesi tentarono di assediareLipsia e di spingere l'Elettore di Brandeburgo ad unirsi nuovamente all'alleanza, ma fallirono in entrambi gli scopi: il Brandeburgo si avvicinò infatti alla causa imperiale, mentre l'assedio dovette essere tolto a causa del sopraggiungere di un esercito imperiale al comando diMattia Galasso, che numericamente sopravanzava di molto gli svedesi. Banér fu costretto a ritirarsi nuovamente in Pomerania e per il1637 la situazione era ancora quella di due anni prima.
La Svezia cominciava ad accusare la stanchezza dovuta al protrarsi del conflitto, e il cancelliereOxenstierna decise di tentare di uscire dalla guerra a condizioni onorevoli; alla fine comunque la Svezia continuò la lotta, e nel marzo1638 firmò con la Francia il trattato diAmburgo, con il quale i contraenti si impegnavano a non firmare paci separate con il nemico e la Francia a pagare consistenti sussidi alla Svezia.
Grazie a questi aiuti, Banér fu in grado, in luglio, di tornare all'offensiva, respingendo l'armata di Gallas inBoemia eSlesia; nel1639 gli svedesi si rivolsero contro i sassoni, e il 14 aprile1639 sconfissero nellabattaglia di Chemnitz una forza imperiale al comando dell'ArciducaLeopoldo-Guglielmo, il fratello diFerdinando III. Essi tentarono quindi, a maggio, di assediarePraga, ma, non avendo mezzi sufficienti per conquistarla, si ritirarono sull'Elba e si riunirono con l'esercito francese adErfurt, nel dicembre del1640; l'offensiva combinata comunque si rivelò infruttuosa e gli eserciti si divisero e si ritirarono alle rispettive basi.

Il 20 maggio1641 il comandante dell'esercito svedese,Johan Banér, morì, e al suo postoOxenstierna scelse il generaleTorstenson, che arrivò in novembre. Torstenson passò all'offensiva attaccando verso est, sconfiggendo i sassoni aSchweidnitz e conquistandoOlmütz, capitale dellaMoravia, che funse da base svedese per il resto della guerra. Poiché sembrava che la stessaVienna fosse minacciata, le forze imperiali al comando dell'arciduca Leopoldo-Guglielmo e del generaleOttavio Piccolomini tentarono di arrestare gli svedesi, ma subirono una decisiva sconfitta nellaseconda battaglia di Breitenfeld, il 2 novembre1642.
Anche laFrancia, che dopo la morte delcardinale Richelieu era guidata dal cardinaleGiulio Mazzarino, conseguì un notevole successo sul fronte deiPaesi Bassi, che fu definitivamente reso sicuro con la vittoria conseguita il 19 maggio1643 nellabattaglia di Rocroi daLuigi II di Borbone-Condé, in seguito noto come ilGrand Condé; ma l'offensiva tentata nell'ottobre dello stesso anno in Germania fu schiacciata nellabattaglia di Tuttlingen, in cui i francesi furono sconfitti da forze imperiali inferiori di numero, e il comandante francese Rantzau catturato.
IlVisconte di Turenne fu richiamato e posto al comando, ma la sua posizione fu resa molto precaria dall'allontanamento dell'esercito svedese, che si impegnò in un attacco preventivo contro laDanimarca;Massimiliano I di Baviera fu pronto ad approfittarne, ed inviò all'attacco le sue forze sotto il generaleFranz von Mercy, che riuscì, il 28 luglio1644, a catturare la fortezza diFriburgo. Turenne fu raggiunto da rinforzi guidati da Condè, che assunse il comando e sferrò una serie di dispendiosi attacchi frontali, che comunque costrinsero i bavaresi a ritirarsi; l'esercito francese in seguito conquistò varie fortezze lungo ilReno, tra cui, il 9 settembre1644, la piazzaforte diPhilippsburg, una conquista che era, per importanza, pari a quella diBreisach di sei anni prima.
Essa fu subito potenziata nelle fortificazioni e trasformata in una base avanzata per future offensive in Germania meridionale. Ma fu ancora laSvezia a rivelarsi la più pericolosa. Torstenson decise di procedere alla liberazione dellaBoemia dalle forze imperiali, mossa a cui l'Imperatore rispose arruolando in tutta fretta nuovi uomini e richiedendo assistenza a Massimiliano I di Baviera; le forze svedesi ottennero una schiacciante vittoria nellabattaglia di Jankov, il 6 marzo1645, distruggendo metà delle forze nemiche. Gli svedesi procedettero quindi fino a 30 miglia daVienna, provocando la fuga di Ferdinando III aGraz, ma Torstenson decise di rinunciare ad attaccare la capitale austriaca e preferì consolidare le sue posizioni inMoravia assediando invano per due volteBrno[1]; laSassonia firmò un armistizio di sei mesi, che venne poi confermato dalla pace di Eilenberg del 14 aprile1646, che sanciva la definitiva uscita dell'Elettorato dal conflitto.

Nella Germania meridionale ancora una volta laFrancia fallì la sua offensiva: Turenne, il 2 maggio1645 venne attaccato di sorpresa aMergentheim, perdendo tutta la fanteria; egli fu costretto a ritirarsi nel territorio dell'Assia-Kassel, dove ancora una volta fu soccorso da Condè. Le forze francesi riunite riuscirono a respingere gli avversari nellabattaglia di Allerheim (anche detta seconda battaglia di Nördlingen), in cui venne ucciso il comandante bavareseVon Mercy. I francesi avanzarono quindi verso ilDanubio, ma a causa delle gravi perdite subite ritornarono alle precedenti posizioni suReno.
Torstenson propose di riunire i due eserciti alleati per sferrare il colpo decisivo agli imperiali, ma ilcardinale Mazzarino preferiva dirigere l'offensiva contro laSpagna; Turenne comunque era favorevole a continuare l'offensiva in Germania, e, con 8 000 uomini circa, passò il Reno aWesel e si congiunse con forze svedesi più consistenti al comando diCarl Gustaf Wrangel. Le forze combinate riuscirono a minacciare le comunicazioni dell'armata al comando dell'Arciduca Leopoldo Guglielmo che difendeva laBaviera, costringendolo ad abbandonarla e a lasciarla indifesa.Massimiliano I di Baviera, costretto ad abbandonareMonaco, abbandonò l'alleanza con l'Imperatore con il trattato diUlma del 14 marzo1647.
A questa fase seguirono alcune indecisioni, dovute al fatto che laFrancia doveva sostenere lo sforzo della guerra nel settore deiPaesi Bassi, dove gliolandesi sembravano avere diminuito il loro impegno; gli svedesi procedettero verso est, e Massimiliano di Baviera sconfessò il Trattato di Ulma firmando, a settembre, il Trattato diPilsen, con cui stringeva nuovamente alleanza con l'ImperatoreFerdinando III.
Nel marzo del1648 cominciò l'ultima campagna della guerra, che vide gli eserciti combattere in Baviera e scontrarsi nellabattaglia di Zusmarshausen, rivelatasi una completa disfatta per gli imperiali, che perdettero il loro ultimo esercito; anche il settore dei paesi bassi vide la vittoria francese nellabattaglia di Lens. Le poche forze rimaste agliAsburgo riuscirono a rallentare l'avanzata avversaria in Baviera e inBoemia, dove fu attaccataPraga, ma i combattimenti furono definitivamente arrestati dalla notizia della firma dellaPace di Vestfalia.