Con un territorio esteso circa 11.000ettari, Grottole è situata tra due fiumi: ilBasento ed ilBradano, nel quale confluiscono due grossi ruscelli denominati Rovivo e Bilioso. Parte del suo territorio rientra nellaRiserva regionale San Giuliano. Lungo il versante che si affaccia sullavalle del Bradano si estende un'area boschiva denominatabosco Le Coste. Il centro abitato si trova ad un'altitudine di 482ms.l.m. nella parte nord-orientale della provincia di Matera. ed il suo territorio confina a nord con i comuni diIrsina (31 km) eGravina di Puglia (BA) (42 km), ad est nord-est conMatera (32 km), a sud-est conMiglionico (13 km), a sud conSalandra (19 km) eFerrandina (23 km) e ad ovest conGrassano (12 km) eTricarico (29 km).
«Non è facile raccontare questa storia a chi non conosce la valle del Basento, il cielo celeste come i colori a matita dei bambini, i pendii che il grano rende verdi a primavera e gialli d'estate, i fuochi delle stoppie, i tralicci per l'estrazione del petrolio, i paesi agonizzanti sulle colline, il volo del nibbio.»
Grottole ha origini remote tanto da essere uno dei centri più antichi della regione. I ritrovamenti di insediamentipreistorici,greci eromani sono una precisa testimonianza in tal senso.Il toponimo potrebbe derivare dal greco Kruptai, luoghi nascosti, e dal latinocryptulae ossiagrotticelle, locali adibiti alla lavorazione dell'argilla, arte per la quale Grottole è rimasta famosa nei secoli.
In epoca magno-greca, Grottole faceva parte della VII regione metapontina, colonizzata dai Greci a partire dall'VIII secolo a.C.Fu fortificata daiLongobardi, dai quali riuscì a sottrarsi intorno all'anno1000. Nel1042, in epoca normanna, il feudo di Grottole passò sotto il dominio diGuglielmo Braccio di Ferro, e successivamente passò aRoberto il Guiscardo e poi ai conti Loffredo diMatera. Nel corso dei secoli il feudo di Grottole fu conteso da diverse Signorie.Carlo I D'Angiò l'assegnò a Ruggero di Lauro,conte di Tricarico, il quale aveva appoggiato la conquista angioina, e da questi passò ai Monteforte ed agliOrsini Del Balzo. Agli inizi del Cinquecento era un possedimento della famiglia Gaetani Dell'Aquila d'Aragona. Nel1534 passò sotto il dominio dei marchesi SanchezDe Luna d'Aragona, i tesorieri del Regno di Napoli, mentre nel secolo successivo si susseguirono iCaracciolo, gli Spinelli di San Giorgio, fino al1738 quando passò aiSanseverino diBisignano per matrimonio. Dopo il1806 con la legge eversiva della feudalità i beni vennero divisi tra i discendenti dei Sanseverino e D. Rosa Miracco, una figlia naturale di Luigi Sanseverino 13º Principe diBisignano[8], da sempre molto legato al feudo di Grottole.Solo nel1874 Grottole si liberò dell'ultimo feudatario Principe Sanseverino.Il territorio comunale (l'anticauniversitas come venivano chiamati un tempo i comuni) era suddiviso in contrade.
Lo stemma di Grottole è stato riconosciuto con decreto delcapo del governo del 2 giugno 1929.[9]Vi sono raffigurate due grotte di roccia: sopra quella didestra è piantata unaquercia; sopra l'altra, una torre di mattoni merlata con una bandiera rossa infissa tra il primo e il secondo piano.[10]
Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore, con annesso l'ex convento dei frati domenicani. Al suo interno contiene altari lignei, la cantoria ed il coro delSettecento, oltre a numerose tele e statue. Pregevole una statua in pietra raffigurante unaMadonna con Bambino, di scuola lucana.
Chiesa di San Rocco, già detta di Santa Maria la Grotta. Il culto nei confronti del santo pellegrino francese prese piede dopo la peste del 1655. L'interno è composto da tre navate. Nella navata maggiore è conservato un prezioso ed enormepolittico dell'artista Pietro Antonio Ferro, risalente alXVII secolo, raffigurante leSette opere di misericordia corporale. Nella navata di sinistra, l'unica abbellita con stucchi, vi è l'altare di San Rocco e l'altare della Madonna dell'Assunta.
Santuario di Sant'Antonio Abate, risalente alla fine del Trecento, fu edificato per volere della regina Giovanna. Si trova situato sulla sommità dell'altopiano di Altojanni, poco distante dai resti archeologici dello scomparso centro abitato. È meta di pellegrinaggio il giorno 17 gennaio, festa liturgica del santo egiziano, nonché la domenica di Pentecoste e il lunedì e martedì successivi.
Castello Sichinulfo, posto sulla collinetta della Motta, distaccata dal centro abitato. Si vuole edificato nell'851 dal principe longobardoSichinolfo di Salerno. Presenta una torre centrale, a base quadrata, e numerosi ambienti attigui che formano il corpo vero e proprio del palazzo. Agli inizi dell'Ottocento, prima cioè del cambio di destinazione d'uso dell'immobile, la struttura era composta da 13 vani soprani, 6 sottani, la stalla e la cantina. Di grande pregio è un grande camino, posto in prossimità della torre, abbellito di stucchi.
Ruderi della Torre di Altojanni, posti a circa 12 chilometri di distanza dal paese, nelle vicinanze del santuario di Sant'Antonio abate. Si tratta di una vera e propria città medioevale, che scomparve, per cause ignote, probabilmente già nel XV secolo. Sono visibili i resti di una costruzione difensiva, di una chiesa e di numerose fosse usate per la conservazione delle derrate alimentari.
Sebbene i valori siano ancora molto lontani dalla media italiana, gli stranieri regolari nel 2007 sono 29, pari al 1,15% della popolazione grottolese.[13]
Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelleartigianali, legate alla cultura contadina e pastorale. Queste attività, ben lungi dallo scomparire stanno invece rifiorendo, e si distinguono per l'arte dellaceramica, dellaporcellana e dellaterracotta.[14][15][16]
^ R. Fasanella d'Amore di Ruffano e D. Baffa Trasci Amalfitani di Crucoli,Spigolature sulla discendenza naturale della Casa Sanseverino Principi di Bisignano, inAraldica Calabrese, Cosenza, MIT, 2011.
Berardino D'Angella,Storia di Grottole, Pisticci, I.M.D. lucana, 1995.
Michele Lacetera,Dizionario: il dialetto di Grottole con fraseologia e notizie di storia, arte, economia, politica e costume, Grottole, Comune di Grottole, 2004.
Pietro Varuolo,Contributo alla storia di Grottole, Matera, BMG, 2002.
Giovanni Quaranta,Un pensiero ai caduti del comune di Grottole (MT), Amministrazione comunale di Grottole, 2001.
Michele Lacetera,Grottole: le antiche verità, Roma, Trevi, 1984.
Pierfrancesco Rescio,La torre normanna di Grottole, Regione Basilicata notizie, 1983.
Tommaso Andreucci,Sulle rive del Basento nella forte Lucania, Napoli, Tip. ed. A. Tocco, 1914.
Giovanni Quaranta,Frammenti storici sui Feudatari di Grottole, Matera, Magister, 2005.
Giovanni Quaranta,Cento anni di vita amministrativa a Grottole, Miglionico, Tipografia Abatangelo, 2009.
Giovanni Quaranta,Un americano a Grottole Lettere di E. A. Bayne, Miglionico, Tipografia Abatangelo, 2011.
Giovanni Quaranta,Medaglioni Grottolesi, Miglionico, Tipografia Abatangelo, 2013.