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Grande Oriente d'Italia

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Grande Oriente d'Italia
(IT) Grande Oriente d'Italia
Tipomassonico
Affiliazione internazionaleUnited Grand Lodge of England (UGLE)
Fondazione1805
Scopoculturale, sociale
Sede centraleItalia (bandiera)Roma
Area di azioneItalia
Lingua ufficialeitaliano
Membri23.000 (2018)
Sito web
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Palazzo Giustiniani, sede del G.O.I. per molti anni tra il 1901 e il 1985

IlGrande Oriente d'Italia (abbreviato inGOI) è un'obbedienzamassonica istituita ritualmente il 20 giugno1805 aMilano.[1]

È chiamata ancheGrande Oriente d'Italia - Palazzo Giustiniani, dal nome dell'omonimo palazzo in via della Dogana Vecchia inRoma, sede dell'organizzazione dal1901 al1985 (tranne che durante ilventennio fascista).[2]

È la più antica e numerosa istituzione massonica regolare italiana, con oltre 23.000 iscritti al 2018,[3] e ha sede a Roma pressoVilla del Vascello,[4] sulGianicolo, teatro nel1849 della difesagaribaldina dellaRepubblica Romana.

A seguito di alcune controversie riguardanti le elezioni per la Gran Maestranza, il 27 novembre 2024 il tribunale di Roma ha nominato l'avvocato Raffaele Cappiello come curatore giudiziale a seguito del contenzioso proposto dal candidato Leo Taroni, già Sovrano Gran Commendatore delRito scozzese antico ed accettato, dopo la sospensione della proclamazione dalla carica di Gran Maestro diAntonio Seminario, disposta dal giudice civile il 27 ottobre 2024[5][6][7]. Il 20 gennaio 2025 la Corte d'Appello di Roma ha revocato la nomina dell’avvocato Raffaele Cappiello quale curatore speciale del GOI[8].

Storia

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Le origini nel XIX secolo e l'unità d'Italia

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Timbro del Supremo Consiglio di Milano (1805)
Eugenio di Beauharnais, primo Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio e primo Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia

Il 16 marzo1805 è la data nella quale venne ufficialmente fondato aMilano ilSupremo Consiglio d'Italia del Rito scozzese antico ed accettato,[1][9] per opera delcontefrancese Alexandre François Auguste de Grasse Tilly. Egli agì in virtù dei poteri conferitigli dal Supremo Consiglio diCharleston (il primo Supremo Consiglio delRito scozzese antico e accettato); con lui vi erano altri confratelli francesi ed italiani[1]. Il 20 giugno dello stesso anno ebbe luogo il primo cerimoniale rituale[10].

Nell'atto di costituzione del Supremo Consiglio d'Italia vi era espressamente riportato:[1] «Il Supremo Consiglio d'Italia crea e costituisce di sua sovrana autorità una Gran loggia generale in Italia sotto la denominazione di Grande Oriente del rito scozzese antico ed accettato». Era questa la nascita dell'attuale Grande Oriente d'Italia[1], il quale venne istituito ritualmente il 20 giugno1805 per opera degli stessi fondatori del Supremo Consiglio. In quell'occasione venne eletto come Sovrano Gran Commendatore ilviceré d'ItaliaEugenio di Beauharnais e come Gran Cancelliere il principeGioacchino Murat.[1][11] Grande Esperto all'atto della fondazione fu ilgiurista efilosofoGian Domenico Romagnosi.[12] Il 20 giugno1805 è tutt'oggi la data considerata dal Grande Oriente d'Italia come il momento in cui ebbe inizio la storia dell'Ordine.[13]

Dopo lacaduta del Regno d'Italia, il Supremo Consiglio di Milano si sciolse.[11] Si dovette attendere l'ottobre1859 per rivedere nuovamente in vita il Grande Oriente italiano. Quel giorno infatti sette confratelli diedero vita alla loggia "Ausonia",[14] embrione e primo nucleo storico di quello che divenne ufficialmente il "Grande Oriente" italiano, il 20 dicembre1859.[15] La prima sede fu stabilita presso la casa del fratelloFelice Govean, in via Stampatori 8 aTorino.[16] PrimoGran Maestro adinterim fuFilippo Delpino, già primoMaestro venerabile della loggia "Ausonia".

La prima assemblea costituente del Goi fu organizzata il 20 dicembre1860. I primi problemi da affrontare erano quelli dell'eccessiva frammentarietà della massoneria italiana: diverse logge nel territorio italiano erano infatti ancora legate all'obbedienza del Grande Oriente di Francia.[17][18][19]

Giuseppe Garibaldi con le insegne di Sovrano grande ispettore generale, 33º ed ultimo grado delRito scozzese antico ed accettato

Nel1864, le varie comunioni massoniche, denominate "grandi logge" o "grandi orienti", fiorite, all'epoca, sul suolo italiano, segnatamente ilGrande Oriente di Napoli, il Grande Oriente di Torino e il Grande Oriente di Palermo, in una riunione costituente tenutasi aFirenze tra il 21 e il 24 maggio, in previsione del trasferimento della capitale italiana in quella città, si fusero in un unico Grande Oriente d'Italia, a capo del quale venne eletto come Gran MaestroGiuseppe Garibaldi.

Non tutti concordarono però sull'unificazione delle sedi dei supremi consigli a Firenze: i vertici diTorino, quelli diPalermo e diNapoli erano contrari al trasferimento. Comunque, il 15 ottobre1865, dopo il trasferimento della capitale a Firenze, anche il Grande Oriente italiano vi si trasferì e da quel momento entrò in uso definitivamente ed esclusivamente la nomenclatura "Grande Oriente d'Italia".

Nel1870 il Grande Oriente d'Italia, dopo gli eventi diPorta Pia, si trasferì aRoma. In quel periodo esistevano in Italia ben quattro "supremi consigli": quello di Roma, quello di Napoli, quello di Palermo e quello di Torino, l'unico riconosciuto dalle giurisdizioni Sud e Nord degli USA. Ma tra il1871 e il1872 i supremi consigli di Napoli e di Palermo confluirono nel Supremo Consiglio di Roma.

Si era giunti ad un passo dall'unificazione di tutta la massoneria italiana. Tuttavia, si dovette attendere la scomparsa del ConteAleksander Izenschmid de Milbitz, Sovrano gran commendatore del Supremo Consiglio di Torino, ostinato conservatore dell'autonomia del corpo torinese, e il subentro del suo successore,Timoteo Riboli, per vedere compiuta, nel1887, anche la fusione di Torino col Supremo Consiglio di Roma, con cui si determinò anche la saldatura tra la tradizione discendente dal primo Grande Oriente italiano e la tradizione capitolina, nella figura diAdriano Lemmi con la sua duplice carica di "Sovrano gran commendatore" e di "Gran maestro".

Giuseppe Mazzoni, Gran maestro, costituì la loggiaPropaganda massonica

Giuseppe Mazzoni e la loggia "Propaganda massonica"

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Lo stesso argomento in dettaglio:Propaganda massonica.

Dopo laproclamazione del Regno d'Italia Stato unitario, era sorta l'esigenza, da parte del Goi, di salvaguardare l'identità degli affiliati più in vista, anche all'interno dell'organizzazione. Per tale motivo, l'adesione di questi ultimi era nota al solo Gran Maestro, risultandogli come iniziazione “all'orecchio”. Nel 1877 il Gran MaestroGiuseppe Mazzoni iniziò a stilarne un elenco denominatoPropaganda massonica, costituendo ufficialmente la loggia in questione.[20]

Adriano Lemmi (Gran Maestro dal1885 al1895), era stato iniziato alla loggia "Propaganda" già nel 1877, e contribuì a darle prestigio, riunendo al suo internodeputati,senatori ebanchieri.

Tra gli iniziati o affiliati più famosi della fine delsecolo XIX si ricordano:Agostino Bertani (1833),[21]Giosuè Carducci (1886),[22]Luigi Castellazzo (1888),[23]Giuseppe Ceneri (1885),[24]Giuseppe Aurelio Costanzo (1889),[25]Francesco Crispi (1880),[26]Nicola Fabrizi,[27]Camillo Finocchiaro Aprile,[28]Menotti Garibaldi (1888),[29]Pietro Lacava,[30]Ernesto Nathan (1893),[31]Aurelio Saffi (1885),[32]Gaetano Tacconi (1885)[33] eGiuseppe Zanardelli (1889).[34]

Anche dopo la gran maestranza di Lemmi, la loggia Propaganda massonica continuò a rappresentare un riferimento importante nell'organizzazione del Grande Oriente.

Tra gli affiliati dell'inizio delXX secolo si segnalano:Giovanni Ameglio (1920)[35],Mario Cevolotto[36],Eugenio Chiesa (1913)[37],Alessandro Fortis (1909)[38],Gabriele Galantara (1907)[39],Arturo Labriola (1914)[40] eGiorgio Pitacco (1909)[41].

Le figure di Ernesto Nathan ed Ettore Ferrari

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Il monumento inbronzo aGiordano Bruno nella piazza romana diCampo de' Fiori, opera del Gran MaestroEttore Ferrari

A Lemmi succedette, nel1896, l'ebreomazzinianoErnesto Nathan, di origineinglese ed in seguitonaturalizzato italiano. In reazione alle posizioni politiche moderatiste del nuovo gran maestro, che si era distanziato dairepubblicani e aveva vietato alle logge di intervenire in forma ufficiale ai congressi deiliberi pensatori,Malachia De Cristoforis,maestro venerabile della Loggia "Cisalpina" di Milano, fondò con altre logge delNord Italia (milanesi, lombarde, bergamasche) il "Grande Oriente Italiano"[42] di Milano, che arriverà presto a contare una cinquantina di logge e che il 24 aprile1898 sarà riconosciuto ufficialmente dal "Grande Oriente di Francia", il quale romperà le relazioni col Grande Oriente d'Italia[43].Nathan lasciò la Gran maestranza per presentarsi - con successo - candidato asindaco di Roma, a capo di una coalizione comprendente socialisti, repubblicani, radicali e liberal-democratici e le logge del "Grande Oriente Italiano" si riunificheranno con quelle del "Grande Oriente d'Italia" nel1905, sotto il nuovo gran maestroEttore Ferrari, scultore, autore delmonumento a Giordano Bruno, inCampo de' Fiori aRoma, che impresse al Grande Oriente d'Italia un più netto orientamentoradicale eanticlericale. Divenuto Gran maestro nel1904, così delineò, nel suo discorso di insediamento, il ruolo che l'Obbedienza avrebbe dovuto ricoprire: «La massoneria non deve tenersi costantemente isolata e nell'ombra, ma scendere a contatto della vita, combattere alla luce del sole le sante battaglie dell'alta sua missione per la tutela della giustizia e per la grande educazione. Nuovi bisogni presentano nuovi problemi; nuovi problemi esigono nuove soluzioni; da nuovi doveri scaturiscono nuovi diritti. La massoneria non può, non deve chiudere gli occhi alla nuova luce, ma fissarla, scrutarla e dirigerla». Da convinto repubblicano, ad esempio, Ferrari, oltre alla tradizionale difesa dellalaicità della scuola e ai consueti temi anticlericali, propugnava un maggior impegno sui temi attinenti alla legislazione sociale.

La scissione di Piazza del Gesù e l'acquisto di Palazzo Giustiniani

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Leonida Bissolati

Nel corso della gran loggia annuale del Goi del1908, Ferrari propose lacensura all'indirizzo di quei parlamentari aderenti alla massoneria che si erano rifiutati di votare allaCamera dei deputati la mozione del deputatosocialista riformistaLeonida Bissolati, anch'egli massone, volta ad abolire l'insegnamento della religione nella scuola elementare. Il Sovrano gran commendatorein pectore delRito scozzese antico ed accettato Saverio Fera, forte oppositore della politicizzazione forzata perseguita da Ferrari all'interno dell'obbedienza, pose il veto formale alla proposta di censura. Lo scontro arrivò fino alla scissione, che si consumò il 24 giugno1908 nel seno del Supremo Consiglio d'Italia e portò alla creazione dellaGran Loggia d'Italia.

Nel febbraio1911, dopo una lunga trattativa, il Grande Oriente d'Italia acquistò il famosoPalazzo Giustiniani, presso cui aveva istituito la propria sede dal 1901 e vi risiedeva anche il Supremo Consiglio del Rito scozzese antico ed accettato per la giurisdizione italiana, detto appunto "di Palazzo Giustiniani"

Allo scoppio dellaprima guerra mondiale, il Goi si collocò nelle file dell'interventismo democratico, conformemente all'ideale mazziniano e risorgimentale di risveglio delle nazionalità oppresse. All'atto delle dimissioni di Ettore Ferrari (1917), fu rieletto Gran Maestro l'anziano mazziniano Ernesto Nathan, sino al 1919.

Il periodo fascista e la messa al bando

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Domizio Torrigiani, Gran Maestro del G.O.I. confinato a Lipari dal regime fascista

Alla vigilia dellaMarcia su Roma, il Gran maestro in carica,Domizio Torrigiani, diramò una circolare con la quale giustificava ilfascismo quale "liberazione" dalla confusione in cui versava il paese nell'immediato primo dopoguerra;[44] Il19 ottobre 1922, Domizio Torrigiani diffonde una circolare nella quale sostiene l'ascesa del fascismo al potere.[45] La circolare conclude con le seguenti parole:

«Se si sopraffacesse la libertà, o se si menomassero le libertà singole, tutte essenziali, se si imponesse una dittatura, un’oligarchia, tutti i Liberi Muratori sanno quale sarebbe il loro dovere: sanno che queste sono cose sacre per le quali la nostra tradizione gloriosa insegna che si può vivere e si può morire.»

(Torrigiani, 19 ottobre 1922[46])

Secondo Fabio Venzi, Gran Maestro dellaGran Loggia Regolare d'Italia, quando «i vertici della Massoneria si riunirono aPalazzo Giustiniani per l'installazione del Gran Maestro Domizio Torrigiani, che succedeva adErnesto Nathan, la simpatia manifestata dai presenti nei confronti del movimento fascista fu evidentissima».[47] All'indomani della marcia su Roma seguì un finanziamento della Massoneria al Partito Nazionale Fascista, pressoché confermato in base ai documenti esaminati nell'archivio Torrigiani[48][49].

Già dopo alcune settimane però, l'Ordine invitava i "fratelli" alla difesa dei fondamentali principi della democrazia e a prepararsi all'opposizione.[50] Successivamente, nell'assemblea del 26-27 gennaio1923, il Grande Oriente d'Italia proclamava ancora una volta intangibili i principi di libertà. Ciò determinò l'immediata reazione delGran Consiglio del Fascismo che, il 15 febbraio1923, sancì l'incompatibilità tra l'adesione alla massoneria e l'iscrizione alPartito Nazionale Fascista, pur comprendendo, al suo interno, numerosi consiglieri massoni.[51] Nel biennio successivo furono numerose le devastazioni delle logge massoniche da parte dellesquadre fasciste, contro le quali - invano - si elevò la protesta del Gran maestro Torrigiani[52].

Il 19 maggio1925 la Camera approvò laLegge sulle Associazioni, che di lì a poco avrebbe inibito l'attività delle logge massoniche sul territorio italiano, soggetto al regime fascista. Il successivo 22 novembre (pochi giorni prima della promulgazione della legge), Torrigiani firmò il decreto di scioglimento di tutte le logge massoniche dell'Ordine - manon del Grande Oriente d'Italia - al fine di una loro "ricostituzione" in aderenza ai principi della nuova legge;[53] contestualmente veniva costituito un "comitato ordinatore", con il compito di individuare le idonee modalità di ricostituzione dell'ordine e delle logge stesse. ParimentiEttore Ferrarinon sciolse il Supremo Consiglio delRito scozzese antico e accettato, di cui era il Sovrano Gran Commendatore[54].

Il 23 aprile1927Torrigiani fu arrestato e poi mandato alconfino aLipari.

In assenza del Gran Maestro, e preso atto della situazione politica del paese, il 26 giugno successivo, il comitato ordinatore deliberò la sospensione di ogni pratica operativa, non ritenendo più attuabile il progetto di ricostituzione dell'Ordine sulla base della nuova legge sulle associazioni.[55]

La ricostituzione in esilio

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La nota con la quale il Gran maestro aggiuntoEugenio Chiesa chiede l'ammissione del Grande Oriente in esilio all'Associazione massonica internazionale (1930)

Durante il ventennio delregime fascista l'attività massonica sparì praticamente dall'Italia. Tuttavia alcune logge continuarono a riunirsi in clandestinità e si costituirono piccoli gruppi di massoni italiani profughi all'estero, specialmente inFrancia e inBelgio[56], che promuovevano attività in esilio e clandestine. Inoltre, si ritenevano ancora affiliate al G.O.I. cinque logge italo-argentine,[57] la loggia "Ettore Ferrari" diLondra[58] e la "Labor et Lux" diSalonicco.[59] Pertanto, dopo un idoneo lavoro di preparazione, il 12 gennaio1930, aParigi, presso la "Taverna Gruber", i rappresentanti delle logge suddette, insieme a quelli della neo-costituita "Giovanni Amendola" di Parigi e dell'antica loggia "Rienzi" di Roma (che dichiarò di non aver mai cessato le proprie attività, sia pure in clandestinità e senza il necessario supporto rituale), procedettero alla ufficiale ricostituzione del Grande Oriente d'Italia.[60] Si provvide anche alla nomina dei componenti del Consiglio dell'ordine e del Gran Maestro aggiunto, nella persona dell'ex deputato repubblicanoEugenio Chiesa, il quale per rispetto alla figura di Domizio Torrigiani, tuttora al confino e in precarie condizioni di salute, rinunciò alla nomina di Gran maestro effettivo, pur assumendone "di fatto" le funzioni.[61]

Arturo Labriola

Alla morte di Eugenio Chiesa fu nominato Gran maestro aggiunto il socialistaArturo Labriola e, dopo l'espulsione di quest'ultimo in seguito alle sue prese di posizione pubbliche pro-fasciste, il medico italo-argentinoAlessandro Tedeschi; alla scomparsa di Torrigiani, Tedeschi assunse anche formalmente la carica di Gran Maestro del Goi.[62]

Nel frattempo aderirono al Grande Oriente d'Italia in esilio la loggia clandestina "Italia" diMilano,[63] la "Mazzini e Garibaldi" diTunisi,[64] la "Cincinnato" diAlessandria d'Egitto[63], mentre la loggia italo-americana "Mazzini" diChicago, all'obbedienza del Grande Oriente degliStati Uniti, preferì sciogliersi e far confluire i suoi affiliati nella "Ferrari" diLondra.[65] Il numero complessivo degli affiliati tuttavia, alla fine del 1931, non raggiungeva le 200 unità.[66] Si ha notizia, peraltro, di un'altra loggia clandestina aCatania[67] e di un centro massonico clandestino a Roma, presso l'abitazione del futuro Gran maestroUmberto Cipollone.[68]

Randolfo Pacciardi, comandante dellabattaglione Garibaldi durante laguerra civile spagnola, affiliato ad una loggia del G.O.I., al quale fu conferito il 30º grado delrito scozzese antico ed accettato

In una circolare del 3 agosto1934, il Gran maestro Tedeschi, pur ribadendo l'indipendenza della massoneria dalla politica, confermò l'adesione del Goi agli ideali di base dilibertà edemocrazia, indicando espressamente agli affiliati il campo dell'antifascismo e dell'antinazismo.[69] Coerentemente, l'anno successivo, Tedeschi condannò l'aggressione fascista all'Etiopia, deprecando immediatamente l'uso criminale dei gas venefici,[70] che fu "obliato" in patria fino alla fine delXX secolo.

In occasione dellaguerra civile spagnola (1936-39), il Goi tenne analogo comportamento contro le dittature nazi-fasciste e a fianco della Spagna repubblicana; la loggia "Eugenio Chiesa" di Parigi (trasformazione della disciolta "Giovanni Amendola") aprì inoltre una sottoscrizione a favore dei combattenti delleBrigate internazionali.[71] La stessa "Eugenio Chiesa", il 19 dicembre1937, confermò l'affiliazione massonica aRandolfo Pacciardi, già comandante della Brigata internazionale "Garibaldi", elevandolo a "maestro" e richiedendo al Supremo Consiglio di conferirgli il 30º grado delrito scozzese antico ed accettato.

Alla vigilia dello scoppio dellaseconda guerra mondiale, Pacciardi convinse Tedeschi a far propria la posizione che aveva fatto assumere al suo partito (ilPRI, di cui era segretario), e cioè di richiedere al governo francese la costituzione di un Comitato nazionale italiano, composto da esuli antifascisti, combattenti sotto la bandiera tricolore a difesa della Francia, ma non contro altri italiani.[72] Tale proposta fu travolta dagli eventi prima ancora di aver prodotto alcun esito. Di fronte all'imminente invasione nazista, Tedeschi fece eleggere Gran maestro aggiuntoDavide Augusto Albarin, già membro dal 1927 della loggia "Concorde" dell'Ordine Massonico Misto InternazionaleLe Droit Humain ad Alessandria d'Egitto[73], nonché, più tardi,Maestro venerabile della "Cincinnato" nella stessa città; alla morte di Tedeschi, avvenuta poche ore prima del temuto arresto da parte della Gestapo (19 agosto1940), Albarin assunse automaticamente la carica di Gran maestro. Tra il 1940 e il 1943, da Alessandria, Albarin garantì al G.O.I. una simbolica continuità organizzativa.[74]

La seconda guerra mondiale ed il dopoguerra

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Già il 3 marzo1943, ad iniziativa di un gruppo clandestino che si identificava nella denominazione di "Massoneria Unificata Italiana", che sottintendeva lo scopo di riunificare in un'unica famiglia i vecchi tronconi di Piazza del Gesù e di Palazzo Giustiniani, venne ricostituito in Patria un "Supremo Consiglio d'Italia" e una "Gran Loggia della Massoneria Unificata Italiana"; ma subito dopo la caduta del fascismo, si determinò una rifioritura sfrenata di iniziative, tutte pretendenti di rappresentare le precedenti istituzioni massoniche. Gli intenti di riunificazione restarono inizialmente senza esiti consistenti. Di fatto, si ricostituirono numerosi gruppi di derivazione "giustinianea" e gruppi di derivazione "ferana".

Il gruppo facente riferimento al Grande Oriente d'Italia in esilio, a far data dal 4 giugno1944, aveva rioccupato Palazzo Giustiniani, istituendo simultaneamente, per la sua riorganizzazione, un "Comitato di gran maestranza", costituito daGuido Laj, Gaetano Varcasia eUmberto Cipollone e, per la riorganizzazione del "Rito scozzese antico ed accettato" di Palazzo Giustiniani, un "Comitato di reggenza", costituito daGiuseppe Guastalla, Gaetano Varcasia e Umberto Cipollone. Successivamente, nel settembre 1945, Guido Laj, Vice sindaco di Roma socialista riformista, fu eletto Gran maestro del Grande Oriente d'Italia.

Dopo lunghe e travagliate trattative, il 22 novembre1945, la Massoneria Unificata Italiana, guidata dal ReggenteTito Signorelli, si fuse con il Grande Oriente d'Italia, riconoscendo Laj Gran maestro dell'Ordine; in cambio Signorelli fu eletto Sovrano gran commendatore del Supremo Consiglio del Rito scozzese antico ed accettato.

Il 19 marzo1949 il Grande Oriente d'Italia approvò il testo di una costituzione dell'Ordine, che prevedeva la netta separazione dei Riti dall'Ordine, secondo la riforma già impostata nel1922 da Torrigiani ma non condotta in porto per gli eventi sopra descritti. In conseguenza di ciò non vi furono più logge dell'uno o dell'altro rito, - i riti, principalmente, erano quello "scozzese" e quello "simbolico", che ammetteva solo tre gradi di iniziazione - ma ognuna si sarebbe riunita conferendo agli iniziati solamente i tre gradi universali di apprendista, compagno e maestro; solo una volta raggiunta quest'ultima dignità i confratelli avrebbero potuto accedere ai successivi gradi, se previsti dai riti di adesione; il Rito veniva, dunque, elevato a "scuola di perfezionamento" degli affiliati. La costituzione, che recepisce ilandmarks e quindi collega fortemente il Grande Oriente alla tradizione universale massonica, fu depositata dinanzi all'autorità civile.

Da allora in poi, i destini delle due istituzioni, il Grande Oriente e il Supremo Consiglio d'Italia, accomunati dalla condivisione, nella rispettiva denominazione, della specificazione di "Palazzo Giustiniani", seguirono vie concordi ma parallele, essendo le due istituzioni autonome e sovrane nelle loro rispettive competenze giurisdizionali. L'una e l'altra istituzione avrebbero vissuto complesse vicissitudini per le rispettive legittimazioni in ambito internazionale.

Il Grande Oriente d'Italia e la proprietà di Palazzo Giustiniani

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Il Gran MaestroPublio Cortini sottoscrive la transazione con lo Stato italiano per il rilascio della storica sede di Palazzo Giustiniani. Alla sua destra Frank Gigliotti e alla sua sinistra il ministroGiuseppe Trabucchi.

Il 4 giugno1944 il Grande Oriente aveva rioccupato Palazzo Giustiniani.Il Demanio dello Stato, che durante il fascismo aveva espropriato senza indennizzo Palazzo Giustiniani, reclamò il possesso dell'edificio. Il Gran MaestroGuido Laj si oppose alla restituzione dell'antica sede e la vertenza finì dinanzi al Tribunale Civile di Roma che, in primo grado, decretò ufficialmente il diritto del Goi al possesso del palazzo rinascimentale romano. In sede di appello, peraltro, la Corte condannò il Grande Oriente alla restituzione della sede occupata e al risarcimento allo Stato della somma di 140 milioni di lire. Per la risoluzione del problema, il nuovo Gran maestroUmberto Cipollone richiese i buoni uffici di un fratello d'oltre Atlantico, il politicodemocratico statunitense Frank Gigliotti, che già nel 1945 si era adoperato per il riconoscimento del Goi da parte della Gran Loggia del proprio paese, laPennsylvania.[75]

Frank Gigliotti, grazie a un'apposita dichiarazione del Segretario di Stato americanoChristian Archibald Herter, riuscì ad ottenere una sospensiva da parte dellaCorte di cassazione sulla sentenza dellaCorte di Appello penalizzante per il Grande Oriente. Successivamente, nel 1960, la vicenda fu composta in sede stragiudiziale tra il Ministro delle FinanzeGiuseppe Trabucchi e il Gran maestroPublio Cortini, con la mediazione dell'ambasciatore americanoJames David Zellerbach: il GOI avrebbe avuto in uso per altri vent'anni un'ala del palazzo di Via della Dogana Vecchia a un canone annuo di 1 milione di lire e lo Stato rinunciava all'indennizzo disposto dalla Corte d'Appello di Roma.[76] Allo scadere dei vent'anni, il GOI lasciò definitivamente l'antico palazzo per trasferirsi nell'attuale sede diVilla del Vascello, sulGianicolo.

Con un'ordinanza del 26 gennaio 2024 laSuprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Grande Oriente d'Italia e ha annullato la sentenza delConsiglio di Stato che affermava la giurisdizione del Giudice ordinario sulla proprietà diPalazzo Giustiniani, sua vecchia sede nel centro di Roma da ormai parecchio tempo di proprietà dello Stato[77][78][79][80][81].

Con una sentenza del 23 ottobre 2024 pubblicata il 30 ottobre 2024 (N. 19132/2024 REG.PROV.COLL.N. 04312/2024 REG.RIC.) la prima sezione delTribunale Amministrativo Regionale per il Lazio respinge il ricorso, che dichiara inammissibile per vari motivi, tra cui: la questione era già stata risolta con precedenti sentenze e transazioni legali, i termini per contestare l’atto del 1926 (che trasferì la proprietà allo Stato) erano scaduti, e Urbs aveva riconosciuto la validità di tale atto con accordi successivi[82].

Il Grande Oriente ha dovuto però aspettare fino al2022 per poter recuperare i documenti che gli erano stati sottratti durante il fascismo e depositati nell'Archivio Centrale dello Stato[83][84].

Riconoscimento del Grande Oriente d'Italia da parte della Gran Loggia Unita d'Inghilterra

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Il 13 settembre1972 l'aspirazione del popolo massonico alla universalità fu realizzata con il riconoscimento della regolarità del Grande Oriente d'Italia da parte dellaGran Loggia Unita d'Inghilterra (riconoscimento che cesserà nel 1993 ma che sarà nuovamente ripristinato l'8 marzo 2023).[85] Sulla scia di tale avvenimento si rinnovarono da più parti i tentativi di fusione con laGran Loggia di piazza del Gesù, ma invano; l'ostacolo principale fu rappresentato dal fatto che quest'ultima fin dal1956 avesse accettato il principio dell'iniziazione femminile, dando vita e riconoscendo logge costituite da donne. Successivamente, il 18 settembre1973 avvenne una fusione per confluenza nel Grande Oriente di circa 200 logge già appartenenti a piazza del Gesù, ma una parte dellaGran Loggia d'Italia, facente riferimento al generaleGiovanni Ghinazzi, proseguì per la sua strada.

Il caso P2

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Lo stesso argomento in dettaglio:P2 e Appartenenti alla P2.
Licio Gelli ai tempi dell'esplosione del casoP2

Licio Gelli, un piccolo imprenditore toscano, fu iniziato il 6 novembre1963, presso la loggia “Gian Domenico Romagnosi” di Roma all'obbedienza del Grande Oriente d'Italia[20]; successivamente conseguì il grado di "maestro" presso la loggia "Hod". Conosciuto il Gran maestroGiordano Gamberini, Gelli convinse quest'ultimo a iniziare “sulla spada” (cioè direttamente e al di fuori dello specifico rituale massonico, secondo una prerogativa del Gran maestro) un primo gruppo di importanti aderenti da lui stesso contattati, e a inserirli nell'elenco dei “fratelli coperti” della loggiaPropaganda 2 (nome assunto nel dopoguerra dalla storica loggia "Propaganda massonica").[86]

Lino Salvini Gran Maestro del G.O.I. dal 1970 al 1978

Il 15 giugno1970,Lino Salvini (succeduto da poco aGiordano Gamberini come Gran maestro del Grande Oriente d'Italia), delegò a Gelli la gestione della loggia Propaganda 2 (o P2), conferendogli la facoltà di iniziare nuovi iscritti,[87] anche “all'orecchio” - funzione che tradizionalmente fino ad allora era prerogativa esclusiva del Gran maestro - e nominandolo altresì “segretario organizzativo” (19 giugno1971). Da allora in poi, il solo Licio Gelli sarebbe stato a conoscenza dell'elenco dei nominativi degli affiliati alla loggia P2. Una volta preso il potere al vertice della loggia, Gelli la trasformò in un punto di raccolta di imprenditori e alti funzionari statali, con una particolare predilezione per gli ambienti militari, con evidenti fini di sovversione dell'assetto socio-politico-istituzionale italiano. Questa circostanza, insieme alla caratteristica di riunire insegreto circa mille personalità di primo piano, principalmente dellapolitica e dell'amministrazione delloStato italiano, avrebbe suscitato uno dei più gravi scandali politici nella storia dellaRepubblica Italiana.

Nel dicembre1974 sorsero contrasti tra Gelli e Salvini: a Napoli la Gran loggia dei Maestri venerabili del G.O.I., su proposta del Gran maestro, decretò lo scioglimento della secolare loggia P2, offrendo agli iniziati, in alternativa alle dimissioni, la possibilità di entrare in una loggia regolare o di affidarsi "all'orecchio" del Gran maestro[88]. In occasione della Gran loggia tenutasi nel marzo1975, tuttavia, Gelli e Salvini raggiunsero un accordo in base al quale quest'ultimo ricostituiva nuovamente la Loggia P2, riaffidandola a Licio Gelli e nominandolo Maestro venerabile (12 maggio 1975). L'affiliazione alla loggia sarebbe stata sottoposta a verifica da parte dell'ex Gran maestro Giordano Gamberini, "all'orecchio" del quale dovevano pervenire le iniziazioni "coperte".

Poco meno di un anno dopo, fu lo stesso Gelli a chiedere a Salvini la "sospensione" ufficiale di tutte le attività della P2 (26 luglio1976), per evitare il passaggio elettorale della regolare conferma della sua maestranza venerabile e continuare a dirigere la loggia a tempo indeterminato, in regime diprorogatio.[89] In pratica, la P2 continuò ad esistere come gruppo gestito direttamente da Gelli, il quale manteneva personalmente i rapporti con Salvini e Gamberini (che, dopo il1976, nella sua veste di "garante", continuò a "concelebrare" molte iniziazioni per conto della Loggia P2) e gli altri vertici della massoneria. Nel 1978, il nuovo Gran maestroEnnio Battelli, confermò la posizione speciale di Gelli nell'ambito della massoneria, imponendo peraltro la sua presenza o quella dell'ex Gran maestro Gamberini, durante le cerimonie di affiliazione dei nuovi aderenti ed escludendo pertanto ogni iniziazione "all'orecchio" da parte di Gelli.[90]

Il 5 ottobre1980, Gelli confezionò un'intervista per ilCorriere della Sera - che la pubblicò - nella quale si sintetizzavano gli obiettivi di unPiano di rinascita democratica da lui redatto:[91] l'instaurazione dellaRepubblica presidenziale, la riduzione del numero dei parlamentari e l'abolizione delle loro immunità; propose anche l'abolizione del servizio militare di leva e la sua sostituzione con un esercito di professione.[92] Il 17 marzo1981 ci fu il rinvenimento della lista dei 962 affiliati alla loggia da parte della magistratura milanese, nell'ambito dell'indagine sul presunto rapimento del finanziereMichele Sindona, anch'esso affiliato alla P2. Lo scandalo che ne seguì fu enorme.

Sette mesi dopo, il 31 ottobre 1981, la corte centrale del Grande Oriente d'Italia espulse Gelli dal consesso massonico.[93] Pur tuttavia il Grande Oriente ritenne di non poter procedere allo scioglimento della "Loggia Propaganda 2", essendo la sua attività all'interno del G.O.I. ufficialmente sospesa sin dal 1976. In tale contesto, per il G.O.I., tutte le attività gestite dal Gelli dal 1976 sino a quel momento, eccedenti la normale amministrazione della loggia da lui diretta in regime transitorio, erano state adottate autonomamente, e non dovevano essere ricondotte alla responsabilità dell'Ordine massonico. Nulla si disponeva nei confronti degli altri 961 iscritti alla loggia, che - di conseguenza - restavano a far parte della massoneria italiana.La complessità e la vastità delle implicazioni del "caso P2" furono tali che ne scaturirono leggi speciali, emanate allo scopo di arginare le associazioni segrete, in attuazione dell'articolo 18 dellaCostituzione della Repubblica Italiana.

Un'appositalegge, infatti, la numero 17 del 25 gennaio1982, sciolse definitivamente la P2 e rese illegale il funzionamento di associazioni segrete con analoghe finalità, in attuazione del secondo comma dell'articolo 18 dellaCostituzione Italiana.[94]

Armando Corona, Gran Maestro del G.O.I. (1982-90)

Il 28 marzo1982, la Gran loggia dei maestri venerabili del G.O.I. elesse Gran maestroArmando Corona, che l'anno prima aveva presieduto la corte centrale che aveva espulso Licio Gelli dall'Ordine. Nel frattempo erano state avviate procedure disciplinari nei confronti degli ex-gran maestri Gamberini, Salvini e Battelli, accusati di accondiscendenza verso il Gelli medesimo.

La "Costituzione"

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«Il Grande Oriente d'Italia – Palazzo Giustiniani», come recita l'articolo 2 della vigente Costituzione del G.O.I.[95] «è storicamente la prima comunione massonica italiana, dotata di regolarità d'origine, essendo stata fondata nel1805 da un corpo massonico debitamente riconosciuto; essa è indipendente e sovrana; presta la dovuta obbedienza ed osserva scrupolosamente laCarta costituzionale dello stato democratico italiano e le leggi che ad essa si ispirino. Si raccoglie sotto il simbolo iniziatico del G.A.D.U.[96].

È costituito da tutte le logge regolarmente fondate alla sua obbedienza ed è retto da una giunta presieduta dal Gran maestro, con sede in Roma», nonché da altri organi che ne consentono l'organizzazione e l'amministrazione periferica. Il Grande Oriente d'Italia, a norma degli articoli 4 e 5 della propria Costituzione «fatti propri gliantichi doveri, persegue la ricerca della verità ed il perfezionamento dell'uomo e dell'umana famiglia, opera per estendere a tutti gli uomini i legami d'amore che uniscono i Fratelli, propugna la tolleranza, il rispetto di sé e degli altri, la libertà di coscienza e di pensiero... Non tratta questioni di politica e di religione... inizia solamente uomini che siano liberi e di buoni costumi, senza distinzione di razza, cittadinanza, censo, opinioni politiche o religiose (...) si ispira al trinomio:Libertà – Uguaglianza – Fratellanza».

Nell'ordinamento giuridico italiano il Grande Oriente d'Italia ha lo status delleassociazioni non riconosciute (articolo 36 delcodice civile), la sua costituzione in vigore è ufficialmente depositata presso iltribunale diRoma, gode delle garanzie stabilite dalla vigentelegge sulla privacy.

Attività

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Dal 6 aprile 2014 al 6 aprile 2024 ilGran Maestro in carica èStefano Bisi: succeduto aGustavo Raffi, che è il garante dellaTradizione massonica e rappresenta il Grande Oriente d'Italia presso le Comunioni massoniche estere e il cosiddetto 'mondo profano'. Il Grande Oriente d'Italia conta oltre 23.000 iscritti distribuiti in 862 logge e ha un trend positivo di crescita ormai da anni con oltre 600 iscritti ogni 12 mesi. L’età media dei richiedenti è di circa 40 anni mentre l’età di chi già aderisce si aggira intorno ai 45.[3]

L'assise annuale dei massoni di "Palazzo Giustiniani", dettaGran Loggia, che un tempo aveva luogo all'Hotel Hilton di Roma, si svolge da diversi anni al Palacongressi di Rimini. Vi partecipano migliaia di massoni provenienti da tutta Italia, oltre a delegazioni delle principali istituzioni massoniche estere. Il Grande Oriente d'Italia è presente sul web con un sito (www.grandeoriente.it) dotato di sistemi multimediali che documentano le attività, diffuse anche con una newsletter indirizzata non solo a massoni; con il bollettinoErasmo che illustra tutte le iniziative, comprese quelle a carattere interno; connuovoHiram, la tradizionale rivista culturale che dal gennaio 2015 è completamente rinnovata; infine con il quadrimestrale onlineMASSONICAmente, laboratorio di storia del Grande Oriente d’Italia, che ha iniziato le pubblicazioni nel settembre 2014. Il Grande Oriente è anche su Facebook, Twitter, Instagram e ha un canale YouTube.

Riconosciuto all’estero da circa 200 Gran Logge regolari, inclusa la UGLE (United Grand Lodge of England)[97], il Grande Oriente ha un’intensa attività internazionale e partecipa alle Conferenze mondiali delle Grandi Logge Massoniche Regolari, dei Gran Maestri del Nord America, alle assemblee della Confederazione massonica interamericana, e ai meeting dei Gran Segretari e dei Gran Maestri europei.

L'attività culturale del Grande Oriente ha luogo principalmente in convegni e seminari, che si avvalgono dei contributi di esperti e collaborazioni con atenei universitari, in Italia e all’estero, finanziando lo studio e la ricerca scientifica, anche con l’assegnazione di borse di studio. Il Grande Oriente è attivo in ambito di utilità sociale, collaborando con gli Asili Notturni Umberto I e il Piccolo Cosmo di Torino, a Firenze la Fratellanza Fiorentina, a Sassari la Casa della Fraterna Solidarietà. Dal novembre 2014 opera inoltre la Federazione Italiana di Solidarietà Massonica (Fism) costituita sotto l’egida del Grande Oriente d’Italia.

Cronistoria dei Gran Maestri

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Cronistoria deiGran Maestri del Grande Oriente d'Italia.[98][99]

Nome Periodo Note
Eugenio di Beauharnais20 giugno1805 - 23 aprile1814
Filippo Delpino20 dicembre1859 - 20 maggio1860Interim
Livio Zambeccari1860Interim
Felice Govean1861Reggente facente funzioni di Gran Maestro
Costantino Nigra3 ottobre1861 - 31 gennaio1862Dimissionario
Livio Zambeccari8 ottobre1861 - 1º marzo1862Interim
Filippo Cordova1º marzo1862 - 6 agosto1863
Celestino Peroglio6 agosto1863 - 24 maggio1864
Giuseppe Garibaldi24 maggio1864 - 8 agosto1864Dimissionario per motivi di salute
Francesco De Lucasettembre1864 - maggio1865
28 maggio1865 - 20 giugno1867
Prima reggente, poi Gran Maestro effettivo
Filippo Cordova21 giugno1867 - 2 agosto1867Dimissionario
Lodovico Frapolli2 agosto1867 - 7 settembre1870Facente funzioni fino al 31 maggio1869, poi Gran Maestro effettivo; dimissionario
Giuseppe Mazzoni7 settembre1870 - 11 maggio1880Reggente fino al 27 gennaio 1871, poi Gran Maestro effettivo; morto in carica
Giuseppe Petroni12 maggio1880 - 16 gennaio1885
Adriano Lemmi17 gennaio1885 - 31 maggio1896
Ernesto Nathan1º giugno1896 - 14 febbraio1904
Ettore Ferrari15 febbraio1904 - 25 novembre1917Dimissionario
Ernesto Nathan25 novembre1917 - 22 giugno1919
Domizio Torrigiani23 giugno1919 - 31 agosto1932Dal 23 aprile 1927 impossibilitato ad operare in quanto arrestato e poi inviato al confino dalregime fascista[100]. Formalmente morto in carica
Comitato di coordinamento1926 -1930Il Gran Maestro AggiuntoGiuseppe Meoni, nominato da Torrigiani presidente del Comitato di coordinamento per la gestione dei beni del GOI, fu condannato nel maggio del 1929 a cinque anni di confino e deportato aPonza
Eugenio Chiesa12 gennaio1930 - 22 giugno1930Formalmente Gran maestro aggiunto, facente funzioni di Gran Maestro; morto in carica
Arturo Labriola23 giugno1930 - 29 novembre1931Formalmente Gran maestro aggiunto, facente funzioni di Gran Maestro. Espulso[101].
Alessandro Tedeschi29 novembre1931 - 19 agosto1940Formalmente Gran maestro aggiunto, facente funzioni di Gran Maestro, entrato in carica al decesso di Domizio Torrigiani (31 agosto 1932); morto in carica
Davide Augusto Albarin19 agosto1940 - 10 giugno1944Subentrato automaticamente alla morte di Alessandro Tedeschi, in quanto Gran maestro aggiunto[74]
Umberto Cipollone,Guido Laj, Gaetano Varcasia10 giugno1944 - 18 settembre1945Comitato di maestranza
Guido Laj18 settembre1945 - 5 novembre1948
Umberto Cipollone5 gennaio1949 - 18 marzo1949Pro tempore
Ugo Lenzi19 marzo1949 - 21 aprile1953Morto in carica
Carlo Speranza21 aprile1953 - 4 ottobre1953Facente funzioni
Publio Cortini4 ottobre1953 - 27 settembre1956Dimissionario per motivi di salute
Umberto Cipollone30 novembre1957 - 17 gennaio 1961
Giorgio Tron29 maggio1960 - 28 aprile1961Dimissionario
Corrado Mastrocinque29 aprile1961 - 16 luglio1961Pro tempore
Giordano Gamberini17 luglio1961 - 21 marzo1970Eletto per due mandati consecutivi. Espulso dall'Ordine con sentenza della Corte Centrale del 13 settembre 1986 per fatti inerenti alla LoggiaP2
Lino Salvini21 marzo1970 - 18 novembre1978Eletto per due mandati consecutivi, dimissionario
Ennio Battelli18 novembre1978 - 27 marzo1982
Armando Corona28 marzo1982 - 10 marzo1990Eletto per due mandati consecutivi
Giuliano Di Bernardo11 marzo1990 - 16 aprile1993Dimissionario, poi espulso per aver fondato laGLRI
Eraldo Ghinoi,Ettore Loizzo5 maggio1993 - 18 dicembre1993Reggenti[102]
Virgilio Gaito18 dicembre1993 - 21 marzo1999
Gustavo Raffi21 marzo1999 - 6 aprile2014Eletto per tre mandati consecutivi
Stefano Bisi6 aprile2014 - 6 aprile2024Eletto per due mandati consecutivi[103]
Antonio Seminario6 aprile2024 - 28 Ottobre2024[104][105]Elezionesub judice[106][107][108][109][110][111][112][113][114][115][116][117][118][119][120][121][122]; Sospeso dalla carica[5][8][123][124][125][126][127][128][129][130][131].

Note

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  1. ^abcdefOrigini e storia del R.S.A.A. su ritoscozzese.it, suritoscozzese.it.URL consultato il 9 dicembre 2021(archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016). Secondo lo storicoAldo A. Mola "Il 16 marzo 1805 fu istituito aParigi il Supremo consiglio del Rito scozzese "per l'Italia".[...] Orbene, quel Supremo Consiglio venne creato quale strumento politico diNapoleone mentre stava per installare [...] il figlio adottivo Eugenio di Beauharnais a viceré d'Italia. Quel Supremo consiglio [...] a sua volta istituì il Grande Oriente con sede a Milano." Aldo A. Mola, "Affari massonici", in: Marco Iacona,Il Maestro della Tradizione: Dialoghi su Julius Evola, Napoli, Controcorrente, 2008, p. 94.
  2. ^Una circolare del 14 aprile 1925 dichiarava:
    «La Massoneria per il suo programma internazionale, pacifista, umanitario, è nefasta alle idealità e alla educazione nazionale e tanto più pericolosa quanto più si ammanta di patriottismo [...]»
  3. ^ab Grande Oriente d'Italia,Il Grande Oriente d’Italia e la sua storia senza tempo, inwww.grandeoriente.it, ottobre 2018.URL consultato il 9 ottobre 2018(archiviato il 16 settembre 2018).
  4. ^https://www.grandeoriente.it/fotogallery/gallery/il-vascello/#goi-fotogalleryArchiviato il 9 ottobre 2018 inInternet Archive.https://www.grandeoriente.it/wp-content/uploads/2015/05/Villa-il-Vascello-storia.pdfArchiviato il 28 settembre 2016 inInternet Archive.
  5. ^abIl Tribunale di Roma nomina un curatore speciale per il Grande Oriente d’Italia, suagenparl.eu, 10 dicembre 2024.URL consultato il 10 dicembre 2024.
  6. ^ Floriana Cutini,Massoneria: Udienza cruciale tra il Rito Scozzese Antico ed Accettato e il Grande Oriente d’Italia il 24 Dicembre ore 11, suagenparl.eu, 18 dicembre 2024.URL consultato il 18 dicembre 2024.
  7. ^Massoneria, Tribunale di Roma: Il giudice Manzi si riserva sulla delibera seminario e il protocollo tra il Grande Oriente d’Italia (GOI) e il Rito Scozzese Antico ed Accettato (RSAA), suagenparl.eu, 24 dicembre 2024.URL consultato il 25 dicembre 2024.
  8. ^abComunicato del GOI del 20 gennaio 2025, sugrandeoriente.it, 20 gennaio 2025.URL consultato il 20 gennaio 2025.
  9. ^Bolla di costituzione del Supremo consiglio d'Italia, traduzione in italiano., susupremoconsiglio33italia.it.URL consultato il 29 luglio 2017(archiviato il 24 gennaio 2017).
  10. ^Antonella Beccaria,I segreti della Massoneria in Italia dalla prima Gran Loggia alla P2, I Volti della Storia, n. 438,Newton Compton Editori, p. 34,ISBN 978-88227-1124-3,OCLC 1141581159.
  11. ^abStoria della Massoneria italiana su goirsaa.it, sugoirsaa.it.URL consultato il 29-10-2009(archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2011).
  12. ^Vittorio Gnocchini,L'Italia dei Liberi Muratori, Mimesis-Erasmo, Milano-Roma, 2005, pp. 238-239.
  13. ^La nascita del Grande Oriente d'Italia e il ruolo della Massoneria nel Risorgimento, sugrandeoriente.it, Grande Oriente d'Italia.URL consultato il 5 maggio 2011(archiviato il 13 settembre 2018).
  14. ^A. Mola, p. 57.
  15. ^A. Mola, p. 33, p. 60.
  16. ^A. Mola, p. 60.
  17. ^A. Mola, p. 64.
  18. ^"Il punto interessante è che anche in età napoleonica in Italia non vi fu una sola organizzazione massonica: vi erano le logge direttamente all'Obbedienza del Grande Oriente di Francia, quelle del neonato Grande Oriente (controllate dal Supremo Consiglio suddetto), unGrande Oriente del Regno di Napoli (istituito daGiuseppe Bonaparte, che poi passò la mano aGioacchino Murat) e una miriade di altre organizzazioni e logge indipendenti. La Sicilia, mai agguantata da Napoleone, era sotto controllo inglese, vale a dire dei massoni all'obbedienza delle due organizzazioni che (le divisioni non sono una specialità della sola Italia), nel 1813 dettero vita alla Gran Loggia Unita d'Inghilterra." Aldo A. Mola, "Affari massonici", in: Marco Iacona,Il Maestro della Tradizione: Dialoghi su Julius Evola, Napoli, Controcorrente, 2008, p. 94.
  19. ^"Nei primi anni Sessanta in Italia coesisterono Obbedienze diverse, in lotta continua fra loro. A Palermo un Supremo Consiglio arroccato su rivendicazioni di primogeniture inesistenti, a Napoli ilGrande Oriente Napoletano diDomenico Angherà, teso a dimostrare a sua volta di avere avuto per padre putativoPitagora, si contesero aspramente l'esclusiva delrito che praticavano, loscozzese. Lo fecero richiamandosi a tradizioni vetuste e fumose. È nostra convinzione che combattessero solo per avere la supremazia sul territorio in cui operavano. A Torino il Grande Oriente Italiano, che si appoggiava sui 3 gradi delRito Simbolico, fu l'unico a raggiungere una struttura definibile nazionale ed è da considerare il germe della Massoneria peninsulare intesa come componente di un'unica entità politica." Luigi Polo Friz,Lodovico Frapolli. I fondamenti della prima Massoneria italiana, Carmagnola, Ed. Arktos, 1998, p. 11.
  20. ^abD. P. Arrigo, p. 45.
  21. ^V. Gnocchini, p. 36.
  22. ^V. Gnocchini, p. 59.
  23. ^V. Gnocchini, p. 65.
  24. ^V. Gnocchini, p. 67.
  25. ^V. Gnocchini, p. 86.
  26. ^V. Gnocchini, p. 88.
  27. ^V. Gnocchini, p. 115.
  28. ^V. Gnocchini, p. 122.
  29. ^V. Gnocchini, p. 141.
  30. ^V. Gnocchini, p. 161.
  31. ^V. Gnocchini, p. 195.
  32. ^V. Gnocchini, p. 245.
  33. ^V. Gnocchini, p. 263.
  34. ^V. Gnocchini, p. 277.
  35. ^Vittorio Gnocchini,cit., p. 12.
  36. ^Vittorio Gnocchini,cit., p. 71.
  37. ^Vittorio Gnocchini,cit., p. 72.
  38. ^Vittorio Gnocchini,cit., p. 128.
  39. ^Vittorio Gnocchini,cit., p. 135.
  40. ^Vittorio Gnocchini,cit., p. 160.
  41. ^Vittorio Gnocchini,cit., p. 224.
  42. ^Sito del "Grande Oriente Italiano", sugrandeorienteitaliano.it.URL consultato il 24 agosto 2016(archiviato il 28 agosto 2016).
  43. ^André Combes, "L'unificazione italiana nell'opera dei massoni francesi", in:La liberazione d'Italia nell'opera della massoneria, Atti del convegno di Torino, 24-25 settembre 1988, a cura diAldo A. Mola, Foggia, Bastogi, 1990, p. 69.
  44. ^A. Mola, p. 504.
  45. ^ Marta Bonsanti,Biografia di Domizio Torrigiani, susiusa.archivi.beniculturali.it, 9 giugno 2011.URL consultato il 3 agosto 2019(archiviato il 2 agosto 2019).
    «Palazzo Giustiniani interviene in favore di Mussolini e approva la marcia su Roma.»
  46. ^ Daniele Mansuino,Massoneria e fascismo, suriflessioni.it, novembre 2010.URL consultato il 3 agosto 2019(archiviato il 22 gennaio 2011).
  47. ^ Fabio Venzi,L'anomalia italiana: fascismo e massoneria, "una guerra di religione" (PDF), suesolibri.it, pp. 2, 6.URL consultato il 3 agosto 2019(archiviato il 2 agosto 2019).
  48. ^ Fulvio Conti,La massoneria italiana da Giolitti a Mussolini. Il gran maestro Domizio Torrigiani, suviella.it, I libri di Viella, Roma, Viella, Marzo 2014, p. Presentazione,ISBN 9788867283767,OCLC 927413111.
  49. ^ Marcello Veneziani,All'armi siam fascisti, anzi massoni, sumarcelloveneziani.com, settembre 2021.URL consultato il 28 settembre 2021.
  50. ^A. Mola, p. 509.
  51. ^A. Mola, p. 512.
  52. ^A. Mola, p. 524.
  53. ^S. Fedele, p. 13.
  54. ^Elisabetta Cicciola,Ettore Ferrari Gran Maestro e artista fra Risorgimento e Antifascismo. Un viaggio nelle carte del Grande Oriente d'Italia, Mimesis, Milano, 2021, p. 44.
  55. ^S. Fedele, p. 17.
  56. ^ Nicoletta Casano,Libres et persécutés. Francs-maçons et laïques italiens en exil pendant le fascisme, Garnier, Parigi, 2015.
  57. ^S. Fedele, p. 47.
  58. ^S. Fedele, p. 54.
  59. ^S. Fedele, p. 50.
  60. ^S. Fedele, p. 57.
  61. ^S. Fedele, p. 58.
  62. ^S. Fedele, p. 96.
  63. ^abS. Fedele, p. 65.
  64. ^S. Fedele, pp. 51-54.
  65. ^S. Fedele, p. 75.
  66. ^S. Fedele, p. 80.
  67. ^S. Fedele, p. 146.
  68. ^U. Cipollone, p. 57.
  69. ^S. Fedele, p. 113.
  70. ^S. Fedele, pp. 154-159.
  71. ^S. Fedele, p. 160.
  72. ^S. Fedele, pp. 192-93.
  73. ^ AA.VV.,La Loge «Concorde», inCahiers de la Commission de l'Historie, n. 24, Le Droit Humain Fédération française, marzo 2012, p. 10.
  74. ^abS. Fedele, p. 195.
  75. ^D. P. Arrigo, pp. 29-31.
  76. ^D. P. Arrigo, p. 32.
  77. ^La Cassazione dá ragione al Grande Oriente. Nel ’25 Palazzo Giustiniani fu acquisito illegamente dallo stato. Il caso al Tar, sugrandeoriente.it.URL consultato il 3 marzo 2024.
  78. ^ Riccardo Mazzoni,Palazzo Giustiniani. Uno spiraglio per il museo della Massoneria/Il Tempo, sugrandeoriente.it.URL consultato il 17 febbraio 2024.
  79. ^Massoneria, La Piazza smuove ancora le acque. Bisi rivuole Palazzo Giustiniani, suaffaritaliani.it.URL consultato il 28 gennaio 2024.
  80. ^Palazzo Giustiniani finisce ai massoni? Il Grande Oriente "sfratta" il Senato, suaffaritaliani.it.URL consultato il 28 gennaio 2024.
  81. ^Stefano Bisi,Palazzo Giustiniani, Ed. Perugia Libri
  82. ^ Andrea Ossino,I massoni del Grande Oriente fanno causa al Senato: “Palazzo Giustiniani è nostro”, suroma.repubblica.it.URL consultato il 3 novembre 2024.
  83. ^Fondazione del Grande Oriente d’Italia. Firmata convenzione con l’Archivio Centrale dello Stato, sugrandeoriente.it.URL consultato il 9 gennaio 2022.
  84. ^La nostra storia torna alla luce, suonline.fliphtml5.com.URL consultato il 23 gennaio 2022.
  85. ^Massoneria: a marzo il riconoscimento del Grande Oriente d'Italia da parte della Gran Loggia Unità d'Inghilterra (United Grand Lodge of England), suagenparl.eu.
  86. ^D. P. Arrigo, pp. 46-47.
  87. ^A. Mola, p. 746.
  88. ^D. P. Arrigo, p. 49.
  89. ^D. P. Arrigo, p. 53.
  90. ^D. P. Arrigo, p. 56.
  91. ^A. Mola, p. 773.
  92. ^A. Mola, pp. 765-766.
  93. ^Licio Gelli, latitante all'estero, peraltro, aveva già presentato richiesta di "assonnamento" in data 1º ottobre 1981.A. Mola, pp. 777-778
  94. ^Cost., art. 18, comma 2:Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
  95. ^Costituzione del Grande Oriente d'Italia, sugrandeoriente.it.URL consultato il 21 agosto 2011(archiviato il 25 febbraio 2011).
  96. ^G.A.D.U. sta per "Grande Architetto dell'Universo"
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Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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