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Governo Salandra II

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Governo Salandra II
StatoItalia (bandiera) Italia
Presidente del ConsiglioAntonio Salandra
(UL)
CoalizioneUL,Militari,PRI

Appoggio esterno:PDCI,UECI,PD[1],CC,ANI

LegislaturaXXIV
Giuramento5 novembre1914
Dimissioni13 maggio1915(respinte)
12 giugno1916
Governo successivoBoselli
18 giugno1916

IlGoverno Salandra II è stato il cinquantesimoesecutivo delRegno d'Italia, il secondo guidato daAntonio Salandra.

Esso, nato in seguito alle dimissioni delgoverno precedente, è stato in carica dal 5 novembre1914[2] al 18 giugno1916[3] (sebbene già dimissionario dal precedente 12 giugno), per un totale di 591 giorni, ovvero 1 anno, 7 mesi e 13 giorni.

Il governo fu il primo a vedere una prima partecipazione delPartito Repubblicano Italiano (PRI), nonché un ritorno di alcuniMilitari nel ruolo di ministri, accaduto l’ultima volta con iGoverniPelloux.

Compagine di governo

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PartitoPresidenteMinistriSottosegretariTotale
Unione Liberale (Italia)1111123
Militare-246
Partito Repubblicano Italiano-1-1

Con l’appoggio esterno diPartito Democratico Costituzionale Italiano,Unione elettorale cattolica italiana,Partito Democratico,Cattolici Conservatori eAssociazione Nazionalista Italiana.

Situazione parlamentare

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NOTA: Nonostante ormai le dinamiche parlamentari sullafiducia (che venivano spesso attuate indirettamente e tramite variordini del giorno), avevano ormai portato ad una prassi di forte rilevanza stratificata e abbastanza consolidata dell’organo legislativo e dellaMonarchia parlamentare, con un’evidente evoluzione in senso democratico dellaresponsabilità politica, essa fu ciononostante solo unaconvenzione costituzionale. Ufficialmente infatti, ai tempi delRegno d'Italia, poiché secondo loStatuto Albertino il governo rispondeva concretamente al soloRe (il quale, dando egli stesso una prima fiducia al governo, aveva il potere di far resistere l’esecutivo ad un voto dellaCamera dei deputati, come alcune volte fece), il rapporto con ilParlamento in senso moderno non era pienamente obbligatorio (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione o sopravvivenza di ungoverno palesementeprivo di tale supporto), pur diventato oramai fondamentale (e più affine alla forma moderna solo successivamente, specie con l’ascesa deipartiti di massa e con l’introduzione delsistema proporzionale). Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo ed anche secondo il voto effettivamente subìto, il supporto che questo ha ottenuto a fini puramente enciclopedici e storici, tenendo conto della facile mutevolezza delle forze politiche e del contesto storico-politico.

Al momento della sua formazione, il 5 novembre1914:

CameraCollocazionePartitiSeggi
Camera dei deputati[4]MaggioranzaUL (265),PRI (8)
273 / 508
Appoggio esterno[5]PDCI (29),UECI (20),PD (11)[1],CC (9),REP-D. (9),ANI (5)
83 / 508
OpposizionePR (62),PSI (52),PSRI (19),RAD-D. (11),SOC-IND (8)
152 / 508

Al momento della sua caduta, il 10 giugno1915:

CameraCollocazionePartitiSeggi
Camera dei deputati[4]GovernoUL (189),PRI (8)
197 / 508
Astensione[5]PDCI (29),UECI (20),PD (11)[1],CC (9),REP-D. (9),ANI (5)
83 / 508
OpposizionePR (62),PSI (52),PSRI (19),RAD-D. (11),SOC-IND (8),UL-D. (6)
158 / 508
Non votantiUL-D. (153)
153 / 508

Composizione

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CaricaTitolareSottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministriSottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio dei ministriAntonio Salandra (UL)Carica non assegnata[6]
Ministri senza portafoglioSottosegretario
Ministro senza portafoglio[7]Salvatore Barzilai (PRI)Carica non assegnata
MinisteroMinistriSottosegretario
Affari esteriSidney Sonnino (UL)Luigi Borsarelli di Rifreddo
InternoAntonio Salandra (UL)Giovanni Celesia di Vegliasco
Agricoltura, Industria e CommercioGiannetto Cavasola (UL)Vittorio Cottafavi
ColonieFerdinando Martini (UL)Gaetano Mosca
FinanzeEdoardo Daneo (UL)Antonio Baslini
TesoroPaolo Carcano (UL)Ugo Da Como
Grazia e Giustizia e CultiVittorio Emanuele Orlando (UL)Pietro Chimienti
GuerraVittorio Zupelli (Indipendente)[8]
(fino al 4 aprile 1916)
Paolo Morrone (Militare)
(dal 4 aprile 1916)
Lavori PubbliciAugusto Ciuffelli (UL)Achille Visocchi
MarinaLeone Viale (Militare)
(fino al 23 settembre 1915)
Augusto Battaglieri
Antonio Salandra (UL)
Ad interim (dal 23 al 29 settembre 1915)
Camillo Corsi (Militare)
(fino al 23 settembre 1915)
Poste e TelegrafiVincenzo Riccio (UL)Girolamo Marcello
Pubblica IstruzionePasquale Grippo (UL)Giovanni Rosadi

Cronologia

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1914

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  • 5 novembre - Il governo giura dinnanzi al Re.
  • 18 dicembre - Al fine di evitare l'entrata in guerra dell'Italia, l'ex-cancelliere tedescoBernhard von Bülow viene incaricato di trattare la cessione di alcuni territori austriaci o nell'Adriatico (Missione von Bülow); il rifiuto diVienna a qualsiasi cessione all'Italia causerà il fallimento dell'operazione.

1915

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  • 13 gennaio - Unterribile terremoto di magnitudo 7.0 colpisce laMarsica (Abruzzo), causando la morte di 30 000 persone. Il governo dunque, dopo un dispiegamento iniziale molto rallentato a causa delle condizioni e delle preparazioni per l’entrata in guerra, interviene con alcune squadre delRegio esercito. In seguito, con ilRegio Decreto del 29 aprile, n. 573, si avviò il processo di ricostruzione, istituendo, pochi mesi dopo, uno dei più grandicampi di concentramento dellaprima guerra mondiale adAvezzano, il centro maggiore (in localitàBorgo Pineta), impiegando circa 15 000 prigionieriaustro-ungarici e dei soldatirumeni dellaLegione Romena d'Italia, che realizzarono diverse altre opere.
  • 26 aprile - Viene siglato ilPatto di Londra tra l'Italia e laTriplice intesa; l'accordo, rimasto segreto fino allarivoluzione russa del1917 e l'esposizione degli archivi zaristi, prevedeva l'entrata in guerra dell'Italia sul lato dell'Intesa in cambio diTrentino,Trieste eDalmazia, oltre ad alcune rivendicazioni coloniali.
  • 7 maggio - Viene affondata dallamarina tedesca la nave commerciale statunitenseRMS Lusitania, diretta verso ilRegno Unito; l'incidente sarà uno dei pretesti per il futuro intervento americano nella guerra
  • 13 maggio - Alla vigilia dell’ingresso dell’Italia in guerra, il Presidente del Consiglio Salandra rassegna le sue dimissioni al Re, apponendo le necessità di un esecutivo che possa far efficacemente fronte alla guerra. Il Re tuttavia, tenuto conto delle circostanze, rifiuta le dimissioni.
  • 24 maggio - L'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria, contro le aspettative dell'Intesa per un intervento contro tutti gliImperi centrali. A guida dell’esercito è posto il gen.Luigi Cadorna.
  • 21 agosto - L'Italia estende la dichiarazione di guerra all'Impero ottomano.
  • 19 ottobre - L'Italia estende la dichiarazione di guerra allaBulgaria, entrata in guerra con gli Imperi centrali.

1916

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  • 14 febbraio - La città diMilano subisce i bombardamenti austro-ungarici.
  • 15 maggio - Inizia l'offensiva di primavera nel Trentino meridionale; gli italiani non riescono tuttavia a sfondare le difese austriache e viceversa (c.d.Streafexpedition, ossiaSpedizione punitiva).
  • 10 giugno - In occasione della discussione in merito al disegno di legge autorizzante l’esercizio provvisorio del bilancio per sei mesi, la maggioranza dei deputati espresse la sua sfiducia al governo sulla base delle notizie provenienti dal Trentino. La votazione, che ebbe luogo su unordine del giorno a firma diVito Luciani e per divisione vide la prima parte, concernente l’effettivafiducia, venir respinta con 197 contrari (158 favorevoli, 153 non votanti), mentre la parte legata al disegno in sé venir approvata con 233 favorevoli (0 contrari, 19 astenuti, 256 non votanti).
  • 18 giugno - A causa del fallimento ufficiale dell'offensiva italiana in Trentino e nell'Isonzo, Salandra si aliena definitivamente il supporto della Camera, portandolo alle dimissioni (dichiarate il 12 giugno) ed alla sostituzione, nel medesimo giorno dell’accettazione, su istanza del Re, con ungoverno di unità nazionale presieduto daPaolo Boselli, il quale, giurando contestualmente, terminò l’esperienza dell’esecutivo.[10]

Note

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  1. ^abcSezione autonoma di parlamentariliberali più tendenti verso laSocialdemocrazia.
  2. ^Il Ministero Salandra-Sonnino ufficialmente annunciato, suarchiviolastampa.it, 6 novembre 1914, p. 1.
  3. ^Il Re riceve il giuramento dei nuovi Ministri, suarchiviolastampa.it,La Stampa, 20 giugno 2016, p. 1.
  4. ^abViene qui riportata la situazione parlamentare solo di questacamera (e non anche delSenato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipassero al processo di controllo del rapporto difiducia con l'esecutivo, perconvenzione costituzionale in caso di disaccordo era la decisione dellacamera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
  5. ^abIn virtù delPatto Gentiloni e/o di altre alleanze interne.
  6. ^Poiché all'epoca delRegno d'Italia la figura del Presidente del Consiglio era vista come una figura mediatrice e coordinatrice piuttosto che dirigenziale rispetto all’esecutivo, e dunque senza una costituzione autonoma, il detentore era più identificato con il ministero da egli detenuto piuttosto che dalle sue funzioni, e per questo non vi era mai stata la necessità di nominare un sottosegretario specifico, ma il Capo di governo si serviva del proprio sottosegretario ministeriale.
  7. ^Con delega alleTerre liberate.
  8. ^Affiliato all’Unione Liberale.
  9. ^Sottosegretario per le Armi e le Munizioni, istituito conR.D. 9 luglio 1915, n. 1065.
  10. ^"The Ministerial Crisis in Italy." Economist [London, England] 17 June 1916: 1140. The Economist Historical Archive, 1843-2012.

Bibliografia

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  • Parlamenti e Governi d’Italia (dal 1848 al 1970) - Vol. II - Francesco Bartolotta - Vito Bianco Editore - 1971

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Governi del Regno d'Italia (1861-1946)
Periodo liberale
(1861-1924)
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