IlGoverno Crispi II è stato il ventisettesimoesecutivo delRegno d'Italia, il secondo guidato daFrancesco Crispi.
Esso, nato in seguito alle dimissioni delgoverno precedente, è stato in carica dal 9 marzo1889[1] al 6 febbraio1891 (sebbene già dimissionario dal precedente 31 gennaio), per un totale di 699 giorni, ovvero 1 anno, 10 mesi e 28 giorni.
In questo governo fu istituito, tramiteregio decreto (R.D. 10 marzo 1889 n. 5973) il "Ministero delle poste e dei telegrafi", scorporato dalMinistero dei lavori pubblici.
NOTA: Ai tempi delRegno d'Italia, poiché secondo loStatuto Albertino il governo rispondeva nei fatti al soloRe, lafiducia parlamentare in senso moderno non era obbligatoria (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione di ungoverno palesementeprivo di tale supporto). La prassi di determinare la sopravvivenza dell’esecutivo in base al supporto parlamentare, dunque, si è andata sviluppando solo successivamente, specie con l’ascesa deipartiti di massa e con l’introduzione delsistema proporzionale, in tempi molto più tardi rispetto all’unità, ed ufficialmente solo con laCostituzione della Repubblica Italiana. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo, l’eventuale supporto che questo avrebbe o ha ottenuto.
Fino al 10 dicembre1890 (XVI legislatura):
Dal 10 dicembre1890 (XVII legislatura):
- 9 marzo - Il governo giura dinnanzi al Re.
- 22 ottobre - È sciolta la Camera dei Deputati e convocati gli elettori per il 23 e 30 novembre; e il nuovo Parlamento per il 10 dicembre.
- 23-30 novembre: Si svolgono leelezioni politiche: il governo, non dimessosi, vede aumentare di molto la sua base di supporto, avendo laSinistra storica ottenuto ben oltre la maggioranza dei seggi (401) e lamaggioranza assoluta. Ciò causa tuttavia attriti con laDestra storica che, ridimensionatasi di molto, torna compatta e smette unitariamente di supportare il governo, pur mantenendo i propri ministri.
- 28 gennaio - La discussione di un disegno di legge sull’aumento dei diritti di confine e della tassa di fabbricazione degli spiriti dà occasione per l’avvio della discussione di unordine del giorno a firma diTommaso Villa.
- 31 gennaio - Dopo che Crispi rifiutò alcune proposte dell’ultimo minuto per ampliare la maggioranza, il governo vide rigettato con 186 contrari (123 favorevoli, 7 astenuti) l’ordine del giorno, sulla cui approvazione aveva rimesso informalmente la sua sopravvivenza in carica. Il governo, dunque, presone atto si dimette ed il Re affida il mandato di formazione di un nuovo governo almarchese di Rudinì.
- 6 febbraio - Con il giuramento del nuovo esecutivo termina ufficialmente l’esperienza di governo.
- ^Il nuovo Ministero, suarchiviolastampa.it, 9 marzo 1889.
«Sabato 9 Marzo 1889, Il nuovo Ministero. ROMA (Nostro telegr. — Ed. giorno), 9, ore 9,20 cult. — La crisi ministeriale è risolta. Il nuovo Gabinetto resta definitivamento composto così : CRISPI, presidenza....Oggi i ministri presteranno giuramento...»
- ^In parte, non tutto il partito decise di aderire o supportare saltuariamente il governo.
- ^abViene qui riportata la situazione parlamentare solo di questacamera (e non anche delSenato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipassero al processo di controllo del rapporto con l'esecutivo, perconvenzione costituzionale in caso di disaccordo era la decisione dellacamera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
- ^Tra cui 25 membri dellaPentarchia.
- ^Poiché all'epoca delRegno d'Italia la figura del Presidente del Consiglio era vista come una figura mediatrice e coordinatrice piuttosto che dirigenziale rispetto all’esecutivo, e dunque senza una costituzione autonoma, il detentore era più identificato con il ministero da egli detenuto piuttosto che dalle sue funzioni, e per questo non vi era mai stata la necessità di nominare un sottosegretario specifico, ma il Capo di governo si serviva del proprio sottosegretario ministeriale.
- ^abAffiliato alla Sinistra storica, solo ai fini della formazione del governo.
- ^Destituito.
- Parlamenti e Governi d’Italia (dal 1848 al 1970) - Vol. II - Francesco Bartolotta - Vito Bianco Editore - 1971