«Aprile del
'67: l'
Inter sta vincendo a
Venezia 3-2 e l’arbitro
Sbardella annulla due reti ai veneti. Polemiche a non finire, il presidente neroverde [Mario] Gatto si dimette per protesta, il designatore arbitrale [Giorgio] Bertotto finisce nella bufera perché prima sospende Sbardella, poi fa retromarcia e si dimette con questa clamorosa motivazione: "Esiste una inaccettabile sudditanza psicologica di certi arbitri nei confronti dei grossi club". Che, detto dal designatore, è il massimo... Si cerca soluzione ai guai della categoria e il
Corriere della Sera lancia l'idea: "Scegliere gli arbitri per sorteggio". Un
tabù ancora oggi.»