Gloria è unnome proprio di personaitaliano femminile[1][2][3].
È basato sul terminelatinogloria, che significa "gloria", "fama", "lode universale"[1][2][4][7].
Il nome si è diffuso per varie ragioni; innanzitutto, in ambiticristiani, è principalmente un riferimento allagloria divina (come citata in diversi inni liturgici, quali ilGloria in excelsis Deo e ilGloria al Padre)[2][3], ma anche alla Madonna della Gloria (uno degli appellativi dellaVergine Maria)[4]; vi è poi l'accezione augurale[2][3], con la quale è in uso dalMedioevo[2]. Più recenti sono le motivazioni laico-patriottiche, con riferimento aifratelli Cairoli che, nel 1867, combatterono nelloscontro di Villa Glori[2][3].
Il nome venne usato nel romanzo diE. D. E. N. Southworth del1891Gloria, seguito dall'opera diGeorge Bernard Shaw del1898Non si sa mai[1]. Ulteriore spinta alla sua diffusione venne data, agli inizi delXX secolo, dalla notorietà dell'attriceGloria Swanson[1][3].
InItalia è usato quasi solamente nella forma "Gloria", anche se conta una manciata di rare varianti, anche maschili[3]; è maggiormente attestato alNord, e ancor di più inToscana[2]. La forma ingleseGloriana è un'elaborazione dell'originale, e venne usata daEdmund Spenser nella sua operaLa regina delle fate per il personaggio basato sullaregina Elisabetta[6].
Si tratta di un nomeadespota, che cioè non hasanta patrona: l'onomastico ricade pertanto il1º novembre, festa diOgnissanti. In alcuni paesi sono presenti degli onomastici laici: ad esempio, inPolonia il13 maggio[8]e inCile il2 luglio.[senza fonte]
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