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Giuseppe Medici

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Giuseppe Medici

Ministro dell'agricoltura e delle foreste
Durata mandato19 gennaio1954 –
6 luglio1955
PresidenteAmintore Fanfani
Mario Scelba
PredecessoreRocco Salomone
SuccessoreEmilio Colombo

Ministro del tesoro
Durata mandato16 febbraio1956 –
2 luglio1958
PresidenteAntonio Segni
Adone Zoli
PredecessoreEzio Vanoni
SuccessoreGiulio Andreotti

Ministro del bilancio
Durata mandato2 luglio1958 –
16 febbraio1959
PresidenteAmintore Fanfani
PredecessoreAdone Zoli
SuccessoreFernando Tambroni

Durata mandato22 giugno1963 –
5 dicembre1963
PresidenteGiovanni Leone
PredecessoreUgo La Malfa
SuccessoreAntonio Giolitti

Ministro della pubblica istruzione
Durata mandato15 febbraio1959 –
26 luglio1960
PresidenteAntonio Segni
Fernando Tambroni
PredecessoreAldo Moro
SuccessoreGiacinto Bosco

Ministro per la riforma della pubblica amministrazione
Durata mandato22 febbraio1962 –
22 giugno1963
PresidenteAmintore Fanfani
PredecessoreTiziano Tessitori
SuccessoreRoberto Lucifredi

Ministro degli affari esteri
Durata mandato25 giugno1968 –
13 dicembre1968
PresidenteGiovanni Leone
PredecessoreAmintore Fanfani
SuccessorePietro Nenni

Durata mandato26 giugno1972 –
8 luglio1973
PresidenteGiulio Andreotti
PredecessoreAldo Moro
SuccessoreAldo Moro

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato8 maggio 1948 –
4 luglio 1976
LegislaturaI, II, III, IV, V, VI
Gruppo
parlamentare
DC
CircoscrizioneEmilia-Romagna
CollegioI:Modena
II-III; V-VI:Castelnovo ne' Monti - Sassuolo
IV:Cesena
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioLaurea in scienze agrarie
ProfessioneDocente universitario

Giuseppe Medici (Sassuolo,24 ottobre1907Roma,21 agosto2000) è stato uneconomista epoliticoitaliano.

Biografia

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L'insegnamento

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Nacque aSassuolo, inprovincia di Modena, da Agostino ed Ersilia Messori, secondo di quattro figli. Il padre, muratore e poi capomastro, aveva creato una piccola impresa edile. Nel1926, diplomatosi geometra all'Istituto Guarini di Modena, si iscrisse all'Istituto Superiore Agrario di Milano dove si laureò in Scienze Agrarie nel1929 con una tesi sulla economia della irrigazione nella pianura lombarda. Assolti gli obblighi militari, insegnò per breve tempo nell'Istituto Tecnico per Geometri diPiacenza. Nel1930 diede alle stampe numerose pubblicazioni e nel1931 divenne assistente diGiuseppe Tassinari; l'anno successivo fu libero docente di economia e politica agraria presso l'Università di Bologna. A quegli anni risalgono i suoi legami con studiosi quali Felice Vinci, Gustavo del Vecchio, Pier Silverio Leicht e Giuseppe Albini. Nel1933 vinse il concorso per la cattedra presso l'Università di Perugia e fu poi chiamato ad insegnare presso l'Università di Torino.

Nel 1934 pubblicò laIntroduzione all'estimo agrario che prelude aiPrincipi di estimo del 1948, testo che conoscerà molte edizioni e sarà adottato in numerose scuole. I suoi studi nel campo dell'estimo lo fecero conoscere anche all'estero, alcune università straniere lo invitarono a tenere corsi e conferenze. In quello stesso anno aveva sposato Grazia Fiandri, con cui ebbe tre figli. Nel 1940 scrisse numerose voci di agricoltura nelDizionario di Politica delPartito Nazionale Fascista.Fu capo dell'Ufficio Studi delministero dell'Agricoltura, partecipò attivamente alla redazione delcodice civile del 1942. Le disposizioni del libro V in materia di diritto agrario furono allestite da un sottocomitato all'interno del quale Medici ebbe un ruolo preminente, e gran parte di quelle norme furono redatte da lui in persona.

Contemporaneamente all'insegnamento svolse un'attività scientifica incentrata sui temi dell'agricoltura, della riforma agraria e della bonifica: il suo lavoroLe bonifiche di Santa Eufemia e di Rosarno, che risulta ancora fondamentale per le implicazioni metodologiche tuttora valide; nel 1942 con lo pseudonimo Giuseppe Sassuolo pubblicò alcuni opuscoli sulla questione della riforma agraria che divennero poiLa riforma agraria in Italia pubblicato dalPartito liberale italiano.

Nel luglio del1943 prese parte ai lavori che portarono alla redazione delCodice di Camaldoli.

Nel1960 venne chiamato a reggere la cattedra di Politica Economica e Finanziaria della facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Roma e divenne presidente dell'Accademia nazionale di agricoltura; dal1961 iniziò la pubblicazione deiQuaderni di sociologia rurale; alla rivista, diretta da Corrado Barberis, collaborarono, fra gli altri, Manlio Rossi Doria eUmberto Zanotti Bianco.

La politica con il PLI

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Infatti, sebbene avesse studiato con Arrigo Serpieri e Giuseppe Tassinari, storiografi dell'agricoltura, riconosceva come guidaLuigi Einaudi: questi già dalla fine degli anni trenta aveva pubblicato alcuni articoli del futuro senatore sulla "Riforma sociale", lo aveva avvicinato al partito liberale clandestino e al movimento di liberazione dove era entrato in relazione conManlio Brosio,Leone Cattani,Pietro Campilli edEzio Vanoni.

Dal1945 in poi avrà rapporti sempre più frequenti con gli ambienti politici grazie soprattutto alle competenze in agraria: fu chiamato daManlio Rossi Doria a dare il suo contributo alla soluzione dei problemi dell'economia agricola in Italia e fu inserito nella delegazione italiana che nel1947 si recava negliStati Uniti per discutere delPiano Marshall.

Nel1946 si svolse in Italia il referendum istituzionale, l'Italia divenne una la Repubblica. Medici non aveva condiviso la scelta del partito liberale, composto in massima parte da monarchici, di lasciare libertà di voto ai suoi elettori. Riteneva che una chiara presa di posizione del partito non avrebbe cambiato l'esito della consultazione ma avrebbe rafforzato il partito grazie all'afflusso dei cittadini che invece andarono in gran parte a costituire il partito monarchico.

L'adesione alla DC

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Giusta o no che fosse questa analisi, fu un motivo in più per ascoltare le incitazioni diGiuseppe Dossetti ad avvicinarsi allaDemocrazia Cristiana.

Le condizioni sociali ed economiche dell'Italia del dopoguerra erano quasi drammatiche. La disoccupazione cresceva come i prezzi e con essi il malcontento della popolazione. Le tensioni si sentivano in tutto il paese ma il settore agricolo mostrava le più evidenti difficoltà, al sud come al nord.

Nel1946 era stato pubblicato aMilano, daRizzoli, il suoL'Agricoltura e la riforma agraria. Il libro è una descrizione delle condizioni delle campagne italiane determinate dalle diversità di clima, posizione geografica, condizioni socio-economiche e culturali. L'autore proponeva una riforma adeguata alle diverse condizioni locali: la riforma doveva riguardare i contratti agrari, soprattutto nelle zone agricole settentrionali, e la redistribuzione della terra nelle zone centro-meridionali dove ancora dominava il latifondo. La riforma agraria era sentita da Medici, e da Einaudi, come una riforma liberale in quanto creava un mercato della terra, ove non esisteva, e movimenti benefici in un panorama altrimenti stagnante. Le premesse necessarie erano costituite da un ‘colpo di rottura’ che sommovesse gli equilibri preesistenti favorendo la formazione di una più diffusa proprietà agricola.La riforma non poteva essere disgiunta da sostanziali interventi di bonifica del suolo e di irrigazione. Il duplice problema dell'irrigazione da cui derivava quello più generale della politica delle acque fu uno dei suoi temi principali.

L'attività al Senato

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Fu nominato presidente dell'INEA; fu candidato alSenato per laDemocrazia Cristiana nel collegio di Modena e Sassuolo per le elezioni del1948. Con le elezioni del 18 luglio fu eletto, e sarebbe rimasto in Parlamento per ventotto anni. La sua attività come parlamentare, ministro e presidente di consorzi di bonifica fu dedicata allo sviluppo dell'agricoltura italiana. Oltre della riforma agraria, promosse una legge per la difesa dei prodotti tipici.

Giuseppe Medici intervistato dal Vice direttore del settimanale Terra e Vita

Nel1951 fu nominato presidente dell'Ente per la riforma fondiaria dellaMaremma e delFucino e nel1954 divenne ministro dell'Agricoltura. Dal1945 fu Presidente della Commissione Censuaria centrale, organo tecnico giurisdizionale in materia di catasto dei terreni e dei fabbricati. Nel1956, in seguito alla morte del titolare Ezio Vanoni, fu nominatoMinistro del tesoro; l'incarico gli fu confermato nei governi successivi.

L'attività ministeriale

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Nel 1958 divenneMinistro del bilancio, e al Ministero incontrò Renata Donadi con la quale collaborò per anni e che diverrà negli anni della vecchiaia la sua compagna.

Nel 1959 come ministro dellaPubblica Istruzione elaborò il “Piano per lo sviluppo della scuola”, con cui la scuola media si avviò ad essere indirizzata a tutti gli italiani. Fra le altre cose promosse la costruzione di collegi universitari che riteneva fondamentali per la educazione nelle università.

Nominato nel1962 ministro per la riforma dellaPubblica amministrazione nel Quarto governo Fanfani. Medici si dedicò allo studio di un progetto per l'Efficienza della Pubblica Amministrazione nello Stato Moderno. Dal 1963 fu ministro dell'Industria e del Commercio nel primo e secondo governo Moro, e lavorò alla riorganizzazione del Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare. Lasciato il ministero il 5 maggio1965, nel1968 fuMinistro degli affari esteri nel secondo governo Leone. Nel1967, nominato presidente della Associazione Nazionale delle bonifiche, contribuì alla pubblicazione del volume "Il mondo ha sete" e dal1969 presiedette la Conferenza Nazionale delle Acque.

La "Commissione Medici"

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Nel1969 fu designato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti della criminalità inSardegna[1], di cui fu nominato presidente e che è nota come "Commissione Medici"[2][3]. La Commissione produsse una relazione di maggioranza, di cui fu relatore lo stesso Medici, ed una di minoranza a firma delsenatoremissinoAlfredo Pazzaglia, oltre che un vivace dibattito cui sovente partecipò il senatoreIgnazio Pirastu[4] (che a lavori conclusi diede alle stampe il saggioIl banditismo in Sardegna).

Le conclusioni cui pervenne la maggioranza, che attribuivano al ruolo del pastorebarbaricino la più critica centralità nello sviluppo della fenomenologia criminale oggetto di studio[5], non hanno riscosso nell'isola unanime condivisione[6].

La posizione finale della Commissione può racchiudersi nelle seguenti conclusioni del Medici:

«La criminalità caratteristica della Sardegna è propria del mondo pastorale, che trova nella Barbagia il suo centro. [...]

[...] nella Barbagia e nelle vicine contrade, vi è una criminalità caratteristica, le cui origini profonde debbono essere cercatenel mondo pastorale nomade[7] che la produce.»

(Giuseppe Medici, Relazione conclusiva Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti della criminalità in Sardegna[8])

Fra le posizioni in contrasto con gli esiti della Commissione, ci fu quella del procuratore generale della Sardegna, espressa in occasione dell'anno giudiziario1973; ilmagistrato affermò non essere "fondata né appropriata" un'imputazione delle cause delbanditismo "alle strutture e alle condizioni ambientali"[9].Pietro Soddu, a lungo segretario regionale dellaDemocrazia Cristiana negli anni '60, ha sottolineato sia che le soluzioni proposte dalla Commissione (in parte attuate con il cosiddetto "Piano di Rinascita") erano già state elaborate a livello regionale dieci anni prima, sia che la «sin troppo mitizzata» (ancorché di spirito positivo) Commissione aveva proposto uno schema di intervento «nato già finito»[10].

Altre attività

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Giuseppe Medici ricevuto daPietro Ingrao, presidente della Camera dei deputati

Nel1970Emilio Sereni lo volle, insieme a Corrado Barberis, nel comitato scientifico dellaFondazione Cervi, Istituto fondato per iniziativa dello stesso Sereni. TornòMinistro degli affari esteri dal luglio1972 al luglio1973, nel secondo governo Andreotti.

Nel1974 fu presidente della Conferenza mondiale dell'ONU per i problemi della fame nel mondo. Restò al Senato fino al 1976.

Gli ultimi anni

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Nel1977, dopo aver rinunciato a ricandidarsi al Senato, accettò la nomina a presidente dellaMontedison, carica che rivestirà fino al1980. Gli anni che seguirono furono anni di studio, riflessioni e impegno: professore emerito all'Università di RomaLa Sapienza e presidente diNomisma[11], il centro di studi economici bolognese e dell'ANBI, Associazione Nazionale delle Bonifiche dove rimase fino al1996.

Incarichi ministeriali

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Pubblicazioni di Giuseppe Medici

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  • Atti del congresso internazionale per la conservazione e la distribuzione degli ortofrutticoli (2 vv.) 1963
  • Atti della conferenza nazionale per l'ortoflorofrutticoltura (7 vv.) 1966-68
  • Modelli di azienda per l'aggiornamento della nostra agricoltura (5 vv.) 1974
  • Valutazione economica nell'impiego irriguo dell'acqua (3 vv.) 1974. 1975
  • Proposta di modelli e di guida zonale per l'ammodernamento delle aziende (3 vv.) 1975
  • La questione forestale in Italia 1976
  • Modelli di azienda a base cooperativa (6 vv.) 1977
  • Corsi di aggiornamento sulla difesa antiparassitaria e il diserbo alla luce dei nuovi orientamenti di lotta guidata (3 vv.) 1978-1980
  • Corso di aggiornamento sulla difesa antiparassitaria e il diserbo chimico della vite, dell'olivo, degli agrumi e delle piante orticole in serra 1979
  • Miglioramenti dei cedui italiani 1979
  • Produttività e valorizzazione dei castagneti da frutto e dei cedui di castagno 1979
  • Atti degli incontri di studio sui problemi della collina italiana 1980
  • Corso di aggiornamento sulla difesa antiparassitaria e il diserbo chimico del grano, della barbabietola, dell'olivo e dei fiori 1980
  • La valorizzazione delle risorse forestali italiane (4 vv.) 1980
  • Calendari di lavoro per la barbabietola da zucchero e l'olivo 1980
  • Produzione zootecnica nazionale e industriale farmaceutica veterinaria 1980
  • Analisi dell'efficienza strutturale delle produzioni animali (2 vv.) 1983
  • Le voci della collina 1983
  • Indagine sul recupero produttivo e sistemazione dei terreni marginali degradati (3 vv.) 1983-1987
  • Indicazioni per l'ammodernamento dell'olivicoltura italiana 1984
  • Modalità di formazione di aziende di tipo estensivo in zone di abbandono 1985
  • Problemi e prospettive degli allevamenti in Italia 1986
  • Agricoltura e ambiente 1987-1988
  • Arboricoltura da legno in collina e in montagna 1988
  • Il sistema produttivo del latte e dei suoi derivati 1988
  • Programma di studio sull'uso dell'alcool etilico da biomassa come carburante 1988
  • Il sistema produttivo delle carni e dei prodotti carnei 1990
  • Utilizzo di biomasse vegetali per la produzione di carburante 1993
  • Le quote latte nel mondo 1994
  • Economia dell'alimentazione animale 1997
  • Inventario dell'archivio storico dell'Accademia Nazionale di Agricoltura 2001

Note

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  1. ^Istituita con legge 27 ottobre 1969, n. 755, poi prorogata con le leggi 20 novembre 1970, n. 951, e 27 novembre 1971, n. 1010.
  2. ^La Nuova Sardegna,Commissione Medici, la Sardegna sotto inchiestaArchiviato l'11 marzo 2016 inInternet Archive., diManlio Brigaglia
  3. ^Salvatore Mura,Pianificare la modernizzazione. Istituzioni e classe politica in Sardegna (1959-1969), FrancoAngeli -ISBN 889172422X
  4. ^Sardegna sotto inchiesta: le conclusioni della Commissione Medici (1972) e la relazione di Ignazio Pirastu sulla criminalità, Volume 20 deLa biblioteca della Nuova Sardegna. - Banditi & carabinieri - Ed. La nuova Sardegna, 2009
  5. ^Romano Canosa,Storia della criminalità in Italia dal 1946 a oggi, Volume 184 diCampi del sapere, Feltrinelli Editore, 1995 -ISBN 880710184X
  6. ^Per alcuni degli aspetti contestati, si vedano alcune diffuse obiezioni riassunte in Paola Sirigu,Il codice barbaricino, Ed. La Riflessione, 2007 -ISBN 8862110472
  7. ^In corsivo nel testo ufficiale.
  8. ^Giuseppe Medici,Relazione conclusiva Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti della criminalità in Sardegna, pag. 19
  9. ^L'Ortobene (periodico della Diocesi di Nuoro), 21 gennaio 1973
  10. ^La Nuova,L'isola fa i conti con gli errori della politica
  11. ^Antonio Saltini a Bologna il forum NomismaTutte le agricolture futuribili Terra e Vita n. 38 27 settembre 1986

Bibliografia

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  • Antonio SaltiniGiuseppe Medici, Lo statista lo studioso e l'amministratore inGiuseppe Medici, pensieri e opere per l'agricoltura italiana Bologna 2001
  • Giulio Leone (a cura di),Scritti di Giuseppe Medici, Roma 2002
  • Marco Zaganella,Dal fascismo alla Dc. Tassinari, Medici e la bonifica nell'Italia tra gli anni Trenta e Cinquanta, Cantagalli, Siena 2010.

Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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PredecessoreMinistro dell'agricoltura e delle foreste della Repubblica ItalianaSuccessore
Rocco Salomone18 gennaio1954 - 2 luglio1955 (Governo Fanfani I
Governo Scelba)
Emilio Colombo

PredecessoreMinistro del tesoro della Repubblica ItalianaSuccessore
Ezio Vanoni16 febbraio1956 - 2 luglio19578 (Governo Segni I
Governo Zoli)
Giulio Andreotti

PredecessoreMinistro del bilancio della Repubblica ItalianaSuccessore
Adone Zoli1º luglio1958 - 15 febbraio1959 (Governo Fanfani II)Fernando TambroniI
Ugo La Malfa22 giugno1963 - 5 dicembre1963 (Governo Leone I)Antonio GiolittiII

PredecessoreMinistro della pubblica istruzione della Repubblica ItalianaSuccessore
Aldo Moro16 febbraio1959 - 27 luglio1960 (Governo Segni I
Governo Tramboni)
Giacinto Bosco

PredecessoreMinistro degli affari esteri della Repubblica ItalianaSuccessore
Amintore Fanfani25 giugno1968 - 13 dicembre1968 (Governo Leone II)Pietro NenniI
Aldo Moro26 giugno1972 - 8 luglio1973 (Governo Andreotti II)Aldo MoroII
Controllo di autoritàVIAF(EN7484203 ·ISNI(EN0000 0003 6840 600X ·SBNCFIV074173 ·LCCN(ENn95024411 ·GND(DE128275197 ·BNF(FRcb12450951j(data) ·J9U(EN, HE987007341922105171
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