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Giuseppe Furino

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Giuseppe Furino
Furino nel 1972 alla Juventus
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza167cm
Peso69kg
Calcio
RuoloCentrocampista
Termine carriera1º luglio 1984
Carriera
Giovanili
19??-1965  Juventus
Squadre di club1
1965-1966  Juventus0 (0)
1966-1968  Savona61 (7)
1968-1969  Palermo27 (1)
1969-1984  Juventus361 (8)
Nazionale
1970-1974Italia (bandiera)Italia3 (0)
Palmarès
 Mondiali di calcio
ArgentoMessico 1970
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Modifica dati su Wikidata ·Manuale
«Nella sua storia leggendaria la Juve ha avuto eccelsi gregari. Ma nessuno all'altezza di questo nano portentoso, incontrista e cursore, immenso agonista, indomabile nella fatica, i piedi come uncini dolorosi in certe circostanze.»

(Vladimiro Caminiti[1])

Giuseppe Furino (Palermo,5 luglio1946) è un excalciatore edirigente sportivoitaliano, di ruolocentrocampista.

Ha legato la sua carriera allaJuventus, club in cui ha militato per quindici anni a cavallo tra gli anni 1970 e 1980, divenendone uno dei giocatori-simbolo,[2] fino a indossarne la fascia dicapitano dal 1976 al 1983 e contribuendo alle vittorie di 8campionati italiani, 2Coppe Italia, 1Coppa UEFA e 1Coppa delle Coppe, disputando inoltre 2 finali diCoppa dei Campioni.

È stato inoltrevicecampione mondiale nel1970 con lanazionale italiana.

Biografia

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Ha originiusticesi da parte di madre enapoletane da parte di padre, maresciallo dellaGuardia di Finanza.[3] Nato aPalermo, vi rimase appena sei mesi, trasferendosi con la famiglia,[4] causa il lavoro del padre, dapprima adAvellino, dove crebbe fino agli otto anni[5] (salvo dodici mesi trascorsi a Ustica coi nonni materni,[5] per il pericolo di un'epidemia di tifo nell'avellinese[6]), poi a Napoli eAgropoli durante l'adolescenza,[7] arrivando infine aTorino quindicenne.[1]

Dopo il ritiro dal calcio giocato si è stabilito definitivamente aMoncalieri, nell'hinterland torinese, dove ha proseguito l'attività diassicuratore già avviata negli ultimi anni da calciatore.[8]

Nel 2015 si è candidato asindaco della città moncalierese, nelle file della coalizione dicentro-destra,[9] non venendo eletto.[10] Nel 2017 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Agropoli.[7]

Nel marzo 2021, durante lapandemia di COVID-19, è rimasto vedovo della moglie Irene, morta a causa della patologia virale.[6] Nel febbraio 2022 viene colpito daemorragia cerebrale,[11] fatto che lo costringe ad affrontare un successivo periodo di riabilitazione.[12]

Caratteristiche tecniche

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«Capitano sì,bandiera no. Non mi è mai piaciuto l'accostamento con le bandiere, che stanno alte in cima a un pennone. Io stavo rasoterra, a lottare.»

(Giuseppe Furino, 2014[1])

Fu unmediano aggressivo, infaticabile e duro nei contrasti, nonostante il fisico non imponente, nonché generoso nell'aiutare i compagni.[2] Per queste caratteristiche si guadagnò da parte dei tifosi il soprannome di "Furia",[13][14][15] ripreso anche dal giornalistaVladimiro Caminiti che lo fece diventare "Furia-furin-furetto", affiancandolo a quello di "Capitano con l'elmetto".[16]

Furino in allenamento alCampo Combi nel 1974

Brevilineo e muscoloso,[17] disponeva di notevoli capacità di corsa, recupero sull'avversario[18] e resistenza.[14] Molto caparbio,[13] marcava a uomo ogni sorta di avversario,[13] potendosi confrontare coi maggiori campioni dell'epoca qualiGiacomo Bulgarelli,Sandro Mazzola eGianni Rivera.[19]

Da ragazzo il suo idolo era ilCabezónOmar Sívori, da cui riprese il vezzo di non indossare mai iparastinchi,[1] «poi un giorno, durante un allenamento, vididel Sol. Rimasi incantato dal suo modo di giocare. Sentivo che il mio posto era in mezzo al campo e lì prima o poi sarei tornato. Come è successo, anche se non è stato automatico».[20]

Soprattutto all'inizio della carriera visse infatti un discreto tormento riguardo al suo impiego, tanto che nel biennio trascorso a Savona venne schierato comeala sinistra[13], mentre a PalermoCarmelo Di Bella lo trasformò da mediano destro aterzino fluidificante,[14] tornando infine a giocare definitivamente a centrocampo solo con il rientro in pianta stabile alla Juventus:[13] in fatto di numeri di maglia, «credo che mi sia mancato solo il nove, oltre all'uno del portiere».[19]

Carriera

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Giocatore

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Club

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Gli inizi tra Juventus, Savona e Palermo
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Un giovane Furino al Savona nel 1966-1967

Crebbe a livello sportivo nel vivaio dellaJuventus, dove attirò le attenzioni diRenato Cesarini il quale lo accolse sotto la sua ala: «lui si metteva a bordo campo, mi incitava e mi suggeriva come giocare. Il guaio è che i suoi consigli erano del tutto contrari a ciò che mi veniva detto dagli allenatori. Ne veniva fuori un gran casino. Ma mi divertivo da morire ed ero orgoglioso di essere il suo pupillo».[19]

Nel campionato 1966-1967 i piemontesi lo diedero in prestito inSerie B alSavona, dove diventò subito titolare nel ruolo di mediano. Dopo la retrocessione dei liguri disputò con loro un campionato di Serie C,[21] prima di venir ceduto in prestito inmassima serie alPalermo, nella stagione1968-1969,[5] con diritto di riscatto fissato a 30 milioni di lire:[14] «ero arrivato a Palermo per caso, nel giro dei prestiti, credo legato all'operazione che portòBenetti alla Juventus».[20]

Furino al Palermo nella stagione 1968-1969

Inizialmente in rosanero non trovò spazio, sicché l'allenatoreCarmelo Di Bella lo schierò per la prima volta alla terza partita diCoppa Italia, vinta in trasferta per 1-0 contro ilNapoli.[22] Alla quarta giornata, il 27 ottobre 1968, realizzò il suo primo gol in Serie A, l'1-0 che sancì il successo degli isolani sul campo dellaSampdoria.[23] Chiuse la parentesi siciliana disputando 27 delle 30 partite di un campionato «giocato bene, in crescendo, con una salvezza conquistata meritatamente».[20]

Dato che la squadra sicula non esercitò il diritto di riscatto,[14] dall'estate del 1969 tornò in seno alla Juventus che, nel frattempo, aveva appena chiuso il ciclomovimientiano diHeriberto Herrera dando inizio a un corposo rinnovamento e svecchiamento della rosa.[19]

Il quindicennio alla Juve
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Al primo anno a Torino parve non godere appieno della fiducia della società bianconera. La svolta arrivò nel 1970, dapprima con l'avvicendamento in panchina traLuis Carniglia edErcole Rabitti, proveniente dal settore giovanile e che per questo ben conosceva le qualità di Furino,[19] e poi con l'insediamento in società dell'exbandiera bianconeraGiampiero Boniperti che puntò senza indugi sul giocatore,[20] il quale nel frattempo crebbe sotto la guida diArmando Picchi, prematuramente scomparso, e del suo eredeČestmír Vycpálek[5] divenendo presto uno degli inamovibili della squadra: in particolare, fu proprio il tecnico cecoslovacco a stabilizzarlo in campo come mediano, «quello che io ho sempre sentito come il mio ruolo naturale».[19]

Furino (a destra) in marcatura sul milanistaRivera nellaclassica diSan Siro del 25 novembre 1973

Nel corso dei seguenti tre lustri all'ombra dellaMole ebbe modo di conquistare otto campionati italiani (1971-1972 – «forse è quello a cui sono più affezionato. È stato il primo trionfo in assoluto, da titolare, nel mio ruolo di mediano. È stata la prima vittoria, quella che ha aperto il lunghissimo periodo di dominio bianconero» –,[19]1972-1973,1974-1975,1976-1977,1977-1978,1980-1981,1981-1982,1983-1984) e dueCoppe Italia (1978-1979 e1982-1983), a cui si aggiunsero in campo europeo laCoppa UEFA del1976-1977 – «uno dei momenti più belli della mia carriera. Il primo trofeo internazionale, dopo una vera e propria battaglia a Bilbao. Senza contare che quattro giorni dopo avremmo battuto la Sampdoria e vinto anche lo scudetto dei record. Una stagione trionfale e con una squadra tutta italiana» –[20] e laCoppa delle Coppe del1983-1984.

Nell'estate del 1976, con la partenza diPietro Anastasi, ereditò inoltre da questi i gradi dicapitano del club che manterrà per i successivi sette anni, vivendo in gran parte l'epopea del plurivittorioso ciclo diGiovanni Trapattoni.[24] Nella stagione 1981-1982, ormai trentaseienne, dopo oltre un decennio in bianconero era ancora tra i protagonisti dell'undici titolare, disputando peraltro nell'occasione uno dei suoi migliori tornei sul piano personale.[19]

Ciò nonostante, di lì a breve perderà fisiologicamente il posto da titolare in favore di più giovani elementi, meglio adatti a supportare i nuovi schemi bianconeri ora incentrati sulle giocate diMichel Platini,[20] su tuttiMassimo Bonini: «la società ha i suoi programmi, che a un certo punto non coincidono più con i tuoi [...] Vedevo che venivano inseriti nella rosa dei probabili successori: primaMarchetti, poiTavola,Verza, lo stessoPrandelli. Io ho giocato sempre le mie carte, poi però la corsa è stata "truccata" e allora ho capito che era meglio dire basta [...] Mi riferisco alla seconda parte della stagione 1982-1983. Niente contro Bonini, ma era già stabilito che dovesse giocare lui».[19]

Furino (a sinistra) saluta il capitano dell'Arsenal,Rice, prima della semifinale di ritorno dellaCoppa delle Coppe 1979-1980.

Persa definitivamente centralità nell'undici base, nell'estate 1983 cedette nel frattempo anche i gradi di capitano della squadra al più giovaneGaetano Scirea.[25] Chiuse la carriera in bianconero, e contestualmente quella agonistica, il 6 maggio 1984, dopo 361 partite di campionato spalmate in quindici stagioni, quando ilTrap gli concesse il secondo tempo di Juventus-Avellino, a scudetto ormai acquisito,[26] per permettergli di conquistare il suo ottavo tricolore personale, eguagliando così l'allora primato diGiovanni Ferrari eVirginio Rosetta; un record che Furino in qualche modo "migliorò", avendo conseguito tutti i titoli con un'unica squadra. Tale primato gli sarà strappato trentaquattro anni dopo da un altro capitano juventino,Gianluigi Buffon.

Nazionale

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Innazionale non riuscì a essere protagonista come in casa juventina:[27] nello specifico, «inArgentina andarono nove juventini, ma io rimasi a casa. Che dire? Non ci siamo mai amati, e non so il perché».[19] In maglia azzurra disputò tre partite in tutto, di cui la prima il 6 giugno alcampionato del mondo 1970 in Messico, subentrando nella ripresa adAngelo Domenghini nella partita contro l'Uruguay; in questa rassegna iridata fu vicecampione del mondo.

Tornò a vestire l'azzurro nel 1973, non venendo tuttavia convocato daFerruccio Valcareggi per il successivocampionato del mondo 1974 in Germania Ovest: «La sola cosa che posso raccontare è che Valcareggi, dopo Italia-Turchia del 25 febbraio 1973 vinta per 1-0, dichiarò ai giornalisti nello spogliatoio: "Ho trovato finalmente il mediano per questa nazionale". Ricordo che avevo a fiancoMazzola che mi disse: "Non gli credere". Ebbe ragione lui. Non mi convocò più».[19]

Dirigente

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Nel 1991 Giampiero Boniperti lo riprese nei quadri tecnici della Juventus in qualità di responsabile del settore giovanile,[28] carica ricoperta sino al 1998.[29] In questo lasso di tempo la formazione Primavera bianconera, allenata dall'ex compagno di squadraAntonello Cuccureddu, conquistò nella stagione 1993-1994 ilTorneo di Viareggio[30] e ilcampionato di categoria,[31] affermazioni che mancavano allaVecchia Signora da, rispettivamente, oltre trenta e vent'anni, e la sua primaCoppa Italia Primavera nell'annata 1994-1995.[32]

Statistiche

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Presenze e reti nei club

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StagioneSquadraCampionatoCoppe nazionaliCoppe continentaliAltre coppeTotale
CompPresRetiCompPresRetiCompPresRetiCompPresRetiPresReti
1965-1966Italia (bandiera)JuventusA00CI00CdC00---00
1966-1967Italia (bandiera)SavonaB321CI10------331
1967-1968C296---------296
Totale Savona61710----627
1968-1969Italia (bandiera)PalermoA271CI30---CM20321
1969-1970Italia (bandiera)JuventusA302CI51CdF30CAI00383
1970-1971A271CI30CdF110TP40451
1971-1972A272CI72CU71---415
1972-1973A270CI81CC90---441
1973-1974A240CI61CC11CInt00312
1974-1975A280CI70CU70---420
1975-1976A262CI40CC41---343
1976-1977A261CI81CU90---432
1977-1978A260CI71CC60---391
1978-1979A220CI90CC20---330
1979-1980A250CI40CdC70---360
1980-1981A240CI50CU41TC20351
1981-1982A270CI40CC30---340
1982-1983A210CI100CC50---360
1983-1984A10CI20CdC00---30
Totale Juventus36188977846053419
Totale carriera449169377848062827

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ―Italia
DataCittàIn casaRisultatoOspitiCompetizioneRetiNote
6-6-1970PueblaItaliaItalia (bandiera)0 – 0Uruguay (bandiera)UruguayMondiali 1970 - 1º turno-Ingresso al 46’ 46’
25-2-1973IstanbulTurchiaTurchia (bandiera)0 – 1Italia (bandiera)ItaliaQual. Mondiali 1974-Ammonizione
29-12-1974GenovaItaliaItalia (bandiera)0 – 0Bulgaria (bandiera)BulgariaAmichevole-Uscita al 46’ 46’
TotalePresenze3Reti0

Palmarès

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Club

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Il capitano juventino Furino con il trofeo dellaCoppa UEFA 1976-1977

Competizioni nazionali

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Juventus:1971-1972,1972-1973,1974-1975,1976-1977,1977-1978,1980-1981,1981-1982,1983-1984
Juventus:1978-1979,1982-1983

Competizioni internazionali

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Juventus:1976-1977
Juventus:1983-1984[33]

Onorificenze

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Medaglia d'oro al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per meriti eccezionali»
— Roma, 1970.[34]

Note

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  1. ^abcdGiuseppe Furino, il mediano con due cuori che spegneva i campioni: «ma a Sivori feci un tunnel», surepubblica.it, 10 febbraio 2014.
  2. ^abRizzo
  3. ^La Gazzetta dello Sport, 18 febbraio 1973, p. 3.
  4. ^Cabrini, 2021, p. 20.
  5. ^abcd Stefano Bedeschi,Giuseppe FURINO, suilpalloneracconta.blogspot.com, 5 luglio 2014.
  6. ^abIl dolore dell’ex campione Furino: "Ho contagiato mia moglie. Io salvo, lei morta di Covid", sulastampa.it, 30 marzo 2021.
  7. ^abAgropoli: consegnata la cittadinanza onoraria all'ex calciatore Giuseppe Furino, susalernonotizie.it, 10 ottobre 2017.
  8. ^Filmato audio Matteo Cruccu,Le due vite di Furino «Otto scudetti alla Juve, ma poi ho preferito fare l'assicuratore», Corriere della Sera, 24 aprile 2015.
  9. ^Furino candidato sindaco di Moncalieri, suansa.it, 19 marzo 2015.
  10. ^Elezione diretta del Sindaco e del Consiglio Comunale 2015, sucomune.moncalieri.to.it, 2 giugno 2015.
  11. ^ Massimo Lanari,Malore per Furino, condizioni critiche ma stabili, surainews.it, 22 febbraio 2022.
  12. ^Furino dimesso dall'ospedale, ora la riabilitazione, sututtosport.com, 22 marzo 2022.
  13. ^abcde Alberto Rossetto,Giuseppe Furino, indomito capitano, subianconerionline.com.
  14. ^abcdeTripisciano, p. 148.
  15. ^68 anni di Furia, sujuventus.com, 5 luglio 2014.
  16. ^ Darwin Pastorin,Quando Furino marcava Mazzola, inl'Unità, 28 novembre 2004, p. 18(archiviato dall'url originale il 29 aprile 2015).
  17. ^Sappino, p. 238.
  18. ^ Salvatore Campana,Beppe Furino, un faticatore inesauribile, sututtomercatoweb.com, 22 maggio 2010.
  19. ^abcdefghijk Nicola Calzaretta,La mia favola in bianconero, inGuerin Sportivo, n. 8, agosto 2013, pp. 62-69.
  20. ^abcdefGuerino Sportivo, settembre 2009.
  21. ^Furino e Prati, i grandi ex 'Formidabili quegli anni...', inla Repubblica, 23 aprile 2010.
  22. ^Bagnati, Maggio, Prestigiacomo, p. 90.
  23. ^ Giorgio Viglino,La Sampdoria delude e il Palermo vince: 1-0, inStampa Sera, 28 ottobre 1968, p. 8.
  24. ^Giuseppe Furino, vecchio cuore bianconero, supianetabianconero.com(archiviato dall'url originale il 9 maggio 2008).
  25. ^Platini: «Contro l'Inter non si può più sbagliare», inStampa Sera, 11 giugno 1983, p. 21.
  26. ^ Alfredo Alberico,Furino "Furia" operaia: Juve ascoltami, non ti serve Cassano, susport.sky.it, 21 settembre 2010.URL consultato il 10 maggio 2011(archiviato dall'url originale il 23 settembre 2010).
  27. ^Beppe Furino, inla Repubblica, 1º maggio 2011.
  28. ^ Maurizio Crosetti,Vecchia Juventus, c'è Mister Grinta, inla Repubblica, 17 luglio 1991.
  29. ^ Aurelio Benigno,Juve e Toro impegnate a rinforzare i loro vivai, inLa Stampa, 5 luglio 1998, p. 40.
  30. ^ Aurelio Benigno,Il Viareggio è bianconero, inLa Stampa, 17 febbraio 1994, p. 34.
  31. ^ Aurelio Benigno,Juve, regina di Primavera, inLa Stampa, 26 giugno 1994, p. 42.
  32. ^ Aurelio Benigno,La Juve trionfa in Coppa Italia, inLa Stampa, 6 aprile 1995, p. 44.
  33. ^In rosa ma mai sceso in campo.
  34. ^In base al art. 2 del regolamento, cfr.Benemerenze sportive di Giuseppe Furino, suconi.it,Comitato olimpico nazionale italiano.URL consultato il 1970.

Bibliografia

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  • Giuseppe Bagnati, Vito Maggio e Vincenzo Prestigiacomo,Il Palermo racconta - Storie, confessioni e leggende rosanero, Palermo, Grafill, 2004,ISBN 88-8207-144-8.
  • Sergio Rizzo,FURINO, Giuseppe, inEnciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
  • Marco Sappino,Dizionario del calcio italiano, vol. 1, Baldini & Castoldi, 2000.
  • Luigi Tripisciano,Album rosanero, introduzione di Giorgio Tosatti, Palermo, Flaccovio, 2004,ISBN 88-7804-260-9.
  • Antonio Cabrini,Ti racconto i campioni della Juventus, illustrazioni di Paolo Castaldi, Vercelli, Gribaudo, 2021.

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Collegamenti esterni

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V · D · M
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