Giuseppe Furino | ||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | |||||||||||||||
Altezza | 167cm | |||||||||||||||
Peso | 69kg | |||||||||||||||
Calcio![]() | ||||||||||||||||
Ruolo | Centrocampista | |||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1984 | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||
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(Vladimiro Caminiti[1])
Giuseppe Furino (Palermo,5 luglio1946) è un excalciatore edirigente sportivoitaliano, di ruolocentrocampista.
Ha legato la sua carriera allaJuventus, club in cui ha militato per quindici anni a cavallo tra gli anni 1970 e 1980, divenendone uno dei giocatori-simbolo,[2] fino a indossarne la fascia dicapitano dal 1976 al 1983 e contribuendo alle vittorie di 8campionati italiani, 2Coppe Italia, 1Coppa UEFA e 1Coppa delle Coppe, disputando inoltre 2 finali diCoppa dei Campioni.
È stato inoltrevicecampione mondiale nel1970 con lanazionale italiana.
Ha originiusticesi da parte di madre enapoletane da parte di padre, maresciallo dellaGuardia di Finanza.[3] Nato aPalermo, vi rimase appena sei mesi, trasferendosi con la famiglia,[4] causa il lavoro del padre, dapprima adAvellino, dove crebbe fino agli otto anni[5] (salvo dodici mesi trascorsi a Ustica coi nonni materni,[5] per il pericolo di un'epidemia di tifo nell'avellinese[6]), poi a Napoli eAgropoli durante l'adolescenza,[7] arrivando infine aTorino quindicenne.[1]
Dopo il ritiro dal calcio giocato si è stabilito definitivamente aMoncalieri, nell'hinterland torinese, dove ha proseguito l'attività diassicuratore già avviata negli ultimi anni da calciatore.[8]
Nel 2015 si è candidato asindaco della città moncalierese, nelle file della coalizione dicentro-destra,[9] non venendo eletto.[10] Nel 2017 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Agropoli.[7]
Nel marzo 2021, durante lapandemia di COVID-19, è rimasto vedovo della moglie Irene, morta a causa della patologia virale.[6] Nel febbraio 2022 viene colpito daemorragia cerebrale,[11] fatto che lo costringe ad affrontare un successivo periodo di riabilitazione.[12]
(Giuseppe Furino, 2014[1])
Fu unmediano aggressivo, infaticabile e duro nei contrasti, nonostante il fisico non imponente, nonché generoso nell'aiutare i compagni.[2] Per queste caratteristiche si guadagnò da parte dei tifosi il soprannome di "Furia",[13][14][15] ripreso anche dal giornalistaVladimiro Caminiti che lo fece diventare "Furia-furin-furetto", affiancandolo a quello di "Capitano con l'elmetto".[16]
Brevilineo e muscoloso,[17] disponeva di notevoli capacità di corsa, recupero sull'avversario[18] e resistenza.[14] Molto caparbio,[13] marcava a uomo ogni sorta di avversario,[13] potendosi confrontare coi maggiori campioni dell'epoca qualiGiacomo Bulgarelli,Sandro Mazzola eGianni Rivera.[19]
Da ragazzo il suo idolo era ilCabezónOmar Sívori, da cui riprese il vezzo di non indossare mai iparastinchi,[1] «poi un giorno, durante un allenamento, vididel Sol. Rimasi incantato dal suo modo di giocare. Sentivo che il mio posto era in mezzo al campo e lì prima o poi sarei tornato. Come è successo, anche se non è stato automatico».[20]
Soprattutto all'inizio della carriera visse infatti un discreto tormento riguardo al suo impiego, tanto che nel biennio trascorso a Savona venne schierato comeala sinistra[13], mentre a PalermoCarmelo Di Bella lo trasformò da mediano destro aterzino fluidificante,[14] tornando infine a giocare definitivamente a centrocampo solo con il rientro in pianta stabile alla Juventus:[13] in fatto di numeri di maglia, «credo che mi sia mancato solo il nove, oltre all'uno del portiere».[19]
Crebbe a livello sportivo nel vivaio dellaJuventus, dove attirò le attenzioni diRenato Cesarini il quale lo accolse sotto la sua ala: «lui si metteva a bordo campo, mi incitava e mi suggeriva come giocare. Il guaio è che i suoi consigli erano del tutto contrari a ciò che mi veniva detto dagli allenatori. Ne veniva fuori un gran casino. Ma mi divertivo da morire ed ero orgoglioso di essere il suo pupillo».[19]
Nel campionato 1966-1967 i piemontesi lo diedero in prestito inSerie B alSavona, dove diventò subito titolare nel ruolo di mediano. Dopo la retrocessione dei liguri disputò con loro un campionato di Serie C,[21] prima di venir ceduto in prestito inmassima serie alPalermo, nella stagione1968-1969,[5] con diritto di riscatto fissato a 30 milioni di lire:[14] «ero arrivato a Palermo per caso, nel giro dei prestiti, credo legato all'operazione che portòBenetti alla Juventus».[20]
Inizialmente in rosanero non trovò spazio, sicché l'allenatoreCarmelo Di Bella lo schierò per la prima volta alla terza partita diCoppa Italia, vinta in trasferta per 1-0 contro ilNapoli.[22] Alla quarta giornata, il 27 ottobre 1968, realizzò il suo primo gol in Serie A, l'1-0 che sancì il successo degli isolani sul campo dellaSampdoria.[23] Chiuse la parentesi siciliana disputando 27 delle 30 partite di un campionato «giocato bene, in crescendo, con una salvezza conquistata meritatamente».[20]
Dato che la squadra sicula non esercitò il diritto di riscatto,[14] dall'estate del 1969 tornò in seno alla Juventus che, nel frattempo, aveva appena chiuso il ciclomovimientiano diHeriberto Herrera dando inizio a un corposo rinnovamento e svecchiamento della rosa.[19]
Al primo anno a Torino parve non godere appieno della fiducia della società bianconera. La svolta arrivò nel 1970, dapprima con l'avvicendamento in panchina traLuis Carniglia edErcole Rabitti, proveniente dal settore giovanile e che per questo ben conosceva le qualità di Furino,[19] e poi con l'insediamento in società dell'exbandiera bianconeraGiampiero Boniperti che puntò senza indugi sul giocatore,[20] il quale nel frattempo crebbe sotto la guida diArmando Picchi, prematuramente scomparso, e del suo eredeČestmír Vycpálek[5] divenendo presto uno degli inamovibili della squadra: in particolare, fu proprio il tecnico cecoslovacco a stabilizzarlo in campo come mediano, «quello che io ho sempre sentito come il mio ruolo naturale».[19]
Nel corso dei seguenti tre lustri all'ombra dellaMole ebbe modo di conquistare otto campionati italiani (1971-1972 – «forse è quello a cui sono più affezionato. È stato il primo trionfo in assoluto, da titolare, nel mio ruolo di mediano. È stata la prima vittoria, quella che ha aperto il lunghissimo periodo di dominio bianconero» –,[19]1972-1973,1974-1975,1976-1977,1977-1978,1980-1981,1981-1982,1983-1984) e dueCoppe Italia (1978-1979 e1982-1983), a cui si aggiunsero in campo europeo laCoppa UEFA del1976-1977 – «uno dei momenti più belli della mia carriera. Il primo trofeo internazionale, dopo una vera e propria battaglia a Bilbao. Senza contare che quattro giorni dopo avremmo battuto la Sampdoria e vinto anche lo scudetto dei record. Una stagione trionfale e con una squadra tutta italiana» –[20] e laCoppa delle Coppe del1983-1984.
Nell'estate del 1976, con la partenza diPietro Anastasi, ereditò inoltre da questi i gradi dicapitano del club che manterrà per i successivi sette anni, vivendo in gran parte l'epopea del plurivittorioso ciclo diGiovanni Trapattoni.[24] Nella stagione 1981-1982, ormai trentaseienne, dopo oltre un decennio in bianconero era ancora tra i protagonisti dell'undici titolare, disputando peraltro nell'occasione uno dei suoi migliori tornei sul piano personale.[19]
Ciò nonostante, di lì a breve perderà fisiologicamente il posto da titolare in favore di più giovani elementi, meglio adatti a supportare i nuovi schemi bianconeri ora incentrati sulle giocate diMichel Platini,[20] su tuttiMassimo Bonini: «la società ha i suoi programmi, che a un certo punto non coincidono più con i tuoi [...] Vedevo che venivano inseriti nella rosa dei probabili successori: primaMarchetti, poiTavola,Verza, lo stessoPrandelli. Io ho giocato sempre le mie carte, poi però la corsa è stata "truccata" e allora ho capito che era meglio dire basta [...] Mi riferisco alla seconda parte della stagione 1982-1983. Niente contro Bonini, ma era già stabilito che dovesse giocare lui».[19]
Persa definitivamente centralità nell'undici base, nell'estate 1983 cedette nel frattempo anche i gradi di capitano della squadra al più giovaneGaetano Scirea.[25] Chiuse la carriera in bianconero, e contestualmente quella agonistica, il 6 maggio 1984, dopo 361 partite di campionato spalmate in quindici stagioni, quando ilTrap gli concesse il secondo tempo di Juventus-Avellino, a scudetto ormai acquisito,[26] per permettergli di conquistare il suo ottavo tricolore personale, eguagliando così l'allora primato diGiovanni Ferrari eVirginio Rosetta; un record che Furino in qualche modo "migliorò", avendo conseguito tutti i titoli con un'unica squadra. Tale primato gli sarà strappato trentaquattro anni dopo da un altro capitano juventino,Gianluigi Buffon.
Innazionale non riuscì a essere protagonista come in casa juventina:[27] nello specifico, «inArgentina andarono nove juventini, ma io rimasi a casa. Che dire? Non ci siamo mai amati, e non so il perché».[19] In maglia azzurra disputò tre partite in tutto, di cui la prima il 6 giugno alcampionato del mondo 1970 in Messico, subentrando nella ripresa adAngelo Domenghini nella partita contro l'Uruguay; in questa rassegna iridata fu vicecampione del mondo.
Tornò a vestire l'azzurro nel 1973, non venendo tuttavia convocato daFerruccio Valcareggi per il successivocampionato del mondo 1974 in Germania Ovest: «La sola cosa che posso raccontare è che Valcareggi, dopo Italia-Turchia del 25 febbraio 1973 vinta per 1-0, dichiarò ai giornalisti nello spogliatoio: "Ho trovato finalmente il mediano per questa nazionale". Ricordo che avevo a fiancoMazzola che mi disse: "Non gli credere". Ebbe ragione lui. Non mi convocò più».[19]
Nel 1991 Giampiero Boniperti lo riprese nei quadri tecnici della Juventus in qualità di responsabile del settore giovanile,[28] carica ricoperta sino al 1998.[29] In questo lasso di tempo la formazione Primavera bianconera, allenata dall'ex compagno di squadraAntonello Cuccureddu, conquistò nella stagione 1993-1994 ilTorneo di Viareggio[30] e ilcampionato di categoria,[31] affermazioni che mancavano allaVecchia Signora da, rispettivamente, oltre trenta e vent'anni, e la sua primaCoppa Italia Primavera nell'annata 1994-1995.[32]
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1965-1966 | ![]() | A | 0 | 0 | CI | 0 | 0 | CdC | 0 | 0 | - | - | - | 0 | 0 |
1966-1967 | ![]() | B | 32 | 1 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 33 | 1 |
1967-1968 | C | 29 | 6 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 29 | 6 | |
Totale Savona | 61 | 7 | 1 | 0 | - | - | - | - | 62 | 7 | |||||
1968-1969 | ![]() | A | 27 | 1 | CI | 3 | 0 | - | - | - | CM | 2 | 0 | 32 | 1 |
1969-1970 | ![]() | A | 30 | 2 | CI | 5 | 1 | CdF | 3 | 0 | CAI | 0 | 0 | 38 | 3 |
1970-1971 | A | 27 | 1 | CI | 3 | 0 | CdF | 11 | 0 | TP | 4 | 0 | 45 | 1 | |
1971-1972 | A | 27 | 2 | CI | 7 | 2 | CU | 7 | 1 | - | - | - | 41 | 5 | |
1972-1973 | A | 27 | 0 | CI | 8 | 1 | CC | 9 | 0 | - | - | - | 44 | 1 | |
1973-1974 | A | 24 | 0 | CI | 6 | 1 | CC | 1 | 1 | CInt | 0 | 0 | 31 | 2 | |
1974-1975 | A | 28 | 0 | CI | 7 | 0 | CU | 7 | 0 | - | - | - | 42 | 0 | |
1975-1976 | A | 26 | 2 | CI | 4 | 0 | CC | 4 | 1 | - | - | - | 34 | 3 | |
1976-1977 | A | 26 | 1 | CI | 8 | 1 | CU | 9 | 0 | - | - | - | 43 | 2 | |
1977-1978 | A | 26 | 0 | CI | 7 | 1 | CC | 6 | 0 | - | - | - | 39 | 1 | |
1978-1979 | A | 22 | 0 | CI | 9 | 0 | CC | 2 | 0 | - | - | - | 33 | 0 | |
1979-1980 | A | 25 | 0 | CI | 4 | 0 | CdC | 7 | 0 | - | - | - | 36 | 0 | |
1980-1981 | A | 24 | 0 | CI | 5 | 0 | CU | 4 | 1 | TC | 2 | 0 | 35 | 1 | |
1981-1982 | A | 27 | 0 | CI | 4 | 0 | CC | 3 | 0 | - | - | - | 34 | 0 | |
1982-1983 | A | 21 | 0 | CI | 10 | 0 | CC | 5 | 0 | - | - | - | 36 | 0 | |
1983-1984 | A | 1 | 0 | CI | 2 | 0 | CdC | 0 | 0 | - | - | - | 3 | 0 | |
Totale Juventus | 361 | 8 | 89 | 7 | 78 | 4 | 6 | 0 | 534 | 19 | |||||
Totale carriera | 449 | 16 | 93 | 7 | 78 | 4 | 8 | 0 | 628 | 27 |
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ―Italia | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
6-6-1970 | Puebla | Italia![]() | 0 – 0 | ![]() | Mondiali 1970 - 1º turno | - | ![]() |
25-2-1973 | Istanbul | Turchia![]() | 0 – 1 | ![]() | Qual. Mondiali 1974 | - | ![]() |
29-12-1974 | Genova | Italia![]() | 0 – 0 | ![]() | Amichevole | - | ![]() |
Totale | Presenze | 3 | Reti | 0 |
Altri progetti
Nazionale italiana ·Coppa del Mondo FIFA 1970 | ||
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1 Albertosi · 2 Burgnich · 3 Facchetti · 4 Poletti · 5 Cera · 6 Ferrante · 7 Niccolai · 8 Rosato · 9 Puia · 10 Bertini · 11 Riva · 12 Zoff · 13 Domenghini · 14 Rivera · 15 Mazzola · 16 De Sisti · 17 Vieri · 18 Juliano · 19 Gori · 20 Boninsegna · 21 Furino · 22 Prati · CT: Valcareggi | ![]() |