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Giuseppe Diotti

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Giuseppe Diotti (Casalmaggiore,1º marzo1779Casalmaggiore,30 gennaio1846) è stato unpittoreitaliano.

Giuseppe Diotti
Autoritratto
Il conte Ugolino imprigionato con la famiglia (1820)

Biografia

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Il suo apprendistato artistico ebbe luogo nella città natale presso lo studio del figurista Paolo Araldi dal1790 fino al1794; in seguito continuò la sua formazione presso l'Accademia di Parma sotto la guida diGaetano Callani, dove rimase fino al1796, quando l'Accademia chiuse a causa dei disordini rivoluzionari, e Diotti fu costretto a rimpatriare.

Nel1804 si recò aMilano per il concorso volto ad assegnare sei pensioni di studio quadriennali aRoma, dove Diotti si trasferì all'inizio del1805 e rimase fino all'agosto del1809; qui ebbe occasione di studiare l'immenso patrimonio artistico della città e di venire a contatto con i rigorosi principi delneoclassicismo, di cui Roma era considerata la capitale.

Antigone condannata a morte da Creonte, 1845, Giuseppe Diotti, olio su tela, cm 275x 375
La corte di Ludovico il Moro (1823). A partire da sinistra: un paggio apre la porta al segretarioBartolomeo Calco. Al centro della scena sono seduti il cardinaleAscanio, la duchessaBeatrice e il duca Ludovico, cui Leonardo da Vinci sta mostrando il progetto per l'affresco del Cenacolo. Intorno a loro sono riconoscibili alcune altre grandi personalità della corte: a sinistraBramante parla col matematico Fra' Luca Pacioli; a destra il musicistaFranchino Gaffurio, che legge uno spartito, il poetaBernardo Bellincioni, incoronato d'alloro, e lo storicoBernardino Corio, con sotto braccio la suaHistoria di Milano.[1]

Terminati i quattro anni di studio a Roma Diotti tornò a Milano dove rafforzò i legami con l'ambiente artistico cittadino, e in particolar modo conAndrea Appiani, il quale lo segnalò per il prestigioso incarico di direttore e docente di pittura per la nuovaAccademia diBergamo, dove si trasferì nel1811, e dove passò molti anni dedicandosi completamente alla duplice attività di artista e insegnante.

Dipinse numerosi soggetti religiosi per chiese e oratori della provincia di Bergamo e ricevette anche commissioni dal suo paese natio, tra cui unapala d'altare raffigurante laMadonna col Bambino, Santo Stefano e San Giovanni Battista per lachiesa di Santo Stefano in Casalmaggiore, laBenedizione di Giacobbe per laBasilica di San Martino adAlzano Lombardo.

Tra gliaffreschi realizzati vi sono quelli per ilpresbiterio delduomo di Cremona e un ciclo mitologico per ilpalazzo Mina-Bolzesi sempre a Cremona, mentre tra le opere a soggetto storico vanno ricordatiIl Conte Ugolino nella torre e, soprattutto, ilGiuramento di Pontida.

In ambito pittorico, si distinse per la sua attenzione al classicismo, derivante da un minuzioso studio delCinquecento e delSeicento, in controtendenza con le idee innovatrici che con ilRomanticismo andavano diffondendosi nell'ambiente culturale milanese.

Dalla sua scuola uscirono, fra gli altri,Enrico Scuri,Giovanni Carnovali detto il Piccio,Giuseppe Carsana,Francesco Coghetti,Giacomo Trecourt,Luigi Trecourt,Pietro Racchetti,Giuseppe Rillosi eGiovanni Moriggia.

Nel1840, per problemi di salute, tornò a Casalmaggiore, dove si stabilì nel nuovo palazzo fatto ristrutturare dall'architettoFermo Zuccari. Nel1844 fu eletto socio dell'Accademia nazionale di San Luca.

Ilgiuramento di Pontida (1836)

Il palazzo casalasco che fu la sua casa ospita oggi ilMuseo Diotti.

Opere

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  • Mosè con le tavole della legge (incerta, post1808)
  • Mosè e il serpente di bronzo (1809)
  • Adorazione dei pastori (1809)
  • Rebecca (1810)
  • San Pietro in predicazione (1812)
  • Toeletta di Venere (1819)
  • Autoritratto, (1821)
  • La corte di Ludovico il Moro (1823, olio su tela, Museo Civico,Lodi).[2]
  • Decollazione di San Giovanni Battista (1824)
  • Ritratto del matematico Lorenzo Mascheroni (1826)
  • Il Conte Ugolino nell'atto di mordersi le mani (1826)
  • Isacco benedice Giacobbe (1835)
  • Il pentimento di San Pietro (1839,Pieve di s. Andrea,Iseo)
  • Bacio di Giuda (1840)
  • Antigone condannata a morte da Creonte (1845)

Note

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  1. ^LA CORTE DI LUDOVICO IL MORO di Giuseppe Diotti (1823) - I personaggi raffigurati, suleonardoediotti.it.
  2. ^Giuseppe Diotti, “primo pittore lombardo” tra neoclassico e romantico in mostra nella sua casa-museo, sufinestresullarte.info.

Bibliografia

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  • Renzo Mangili,Giuseppe Diotti. Nell'Accademia tra Neoclassicismo e Romanticismo storico, Milano, Mazzotta, 1991.
  • Attilio Pizzigoni,I maestri della Carrara, a cura di Ippolito Pipia, Circolo Artistico Bergamsco, 1976, pp. 15-18.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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