
Giulio Nascimbeni (Sanguinetto,27 ottobre1923 –Sanguinetto,28 gennaio2008) è stato ungiornalista escrittoreitaliano.
La carriera giornalistica di Nascimbeni iniziò molto presto, a 16 anni, con unelzeviro pubblicato sul quotidianoveroneseL'Arena.
Laureato in Lettere Antiche all'Università Cattolica di Milano con la tesi "Correnti e individualità del teatro italiano dalla reazione al Verismo ai giorni nostri", dopo un breve periodo d'insegnamento fu assunto nel 1958 al giornale "L'Arena" di Verona, alla cui terza pagina collaborava da anni. Per qualche tempo fu anche direttore del "Nuovo Adige".
Nel1960 fu chiamato alCorriere d'Informazione dal direttore in persona,Gaetano Afeltra: lavorò alCorriere della Sera per quasi 50 anni. DiresseStoria illustrata e fu vicedirettore e direttore dellaDomenica del Corriere.
Lavorò anche in televisione, dove tra il1965 e il1966 curò, in collaborazione conLuigi Silori, la trasmissione "Segnalibro"[1]; tra il1967 e il1975 condusseTuttilibri, altra trasmissione dedicata alla letteratura; inoltre diresse trasmissioni culturali per la televisione svizzera. Tra le sue più famose interviste per il Corriere della Sera, quelle aGeorges Simenon,Biagio Marin,Erich Fromm,Marguerite Yourcenar,Günter Grass,Jorge Luis Borges,Pier Paolo Pasolini,Alberto Moravia,Italo Calvino,Enzo Biagi,Indro Montanelli, Alda Merini, Dino Buzzati, Eugenio Montale (sua è la voce "Montale" nell'Enciclopedia Europea Garzanti), Carlo Castellaneta, Carlo Bo, Alberto Bevilacqua, Oriana Fallaci, Fernanda Pivano, Leonardo Sciascia, Norberto Bobbio.
Dal 1974 ebbe la responsabilità, come redattore capo, della terza pagina e del supplemento "Libri/Arte" del Corriere della Sera.
Tra i premi e riconoscimenti ottenuti, Premio Castello (Sanguinetto) con "Pianura" nel 1948, Premio Abazia della Vangadizza (Badia Polesine) con singole poesie nel 1949, Medaglia d'oro per la benemerenza civica del Comune di Milano nel 1984, Premio Bagutta e Premio Estense con "Il calcolo dei dadi" nello stesso anno. Per l'attività e la carriera: Premio Capri, Goethe di Malcesine, Gonella di Venezia e Masi-Civiltà veneta.
Partecipò e fu presidente di diverse giurie di premi letterari come Strega, Bagutta, Campiello, Nonino, 12 Apostoli e Masi.
Fino a pochi mesi prima della morte, continuò a curare una rubrica letteraria sulCorriere.
Il figlioEnrico Nascimbeni, cantautore, giornalista, scrittore e poeta, gli dedicò i brani musicaliPadre (1979),Eugenio (2002) eMio Padre Adesso è un Aquilone (2008).
In occasione del centenario, Giulio Nascimbeni è stato ricordato al Liceo Cotta diLegnago, liceo che frequentò negli studi superiori e al Teatro Zinetti diSanguinetto, suo paese natale, con la presenza del Prof. Stefano Vicentini,Marzio Breda, scrittore, editorialista e quirinalista delCorriere della Sera e del memorialista e archivista Lorenz Zadro.[2][3]
Nel 2025, scritto in occasione del centenario dalla nascita di Giulio Nascimbeni, il docente e giornalistaStefano Vicentini pubblica il libroLa Firma del Paron. Giulio Nascimbeni, il signore della Terza Pagina (Ianieri Edizioni). Il volume racconta il ruolo fondamentale di Nascimbeni nel rinnovare il giornalismo culturale italiano, la scrittura, la critica e l'analisi attraverso cento suoi articoli.
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