| Giuliano Musiello | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| Nazionalità | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Ruolo | Attaccante | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Termine carriera | 1987 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| 1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Giuliano Musiello (Torviscosa,11 gennaio1954 –Saluzzo,23 gennaio2024[2]) è stato uncalciatoreitaliano, di ruoloattaccante.
Giuliano venne accreditato anche comeMusiello II in quanto il fratello maggiore,Mario, fu a sua volta un calciatore che militò inSerie B eC, tra le altre, nelCatanzaro e nelModena.
Attaccante dal vigoroso fisico nonché dotato nel gioco aereo,[3] si descrisse come un «numero nove coraggioso»,[4] un «centravanti di sfondamento»[3] dal grande temperamento: «non mi abbatto mai, anche nelle occasioni più precarie cerco sempre di lottare, non mi do mai per vinto».[4]

Cominciò a giocare a pallone da ragazzo, nei tornei amatoriali organizzati dai bar della provincia friulana. Notato dal Torviscosa, crebbe nel loro settore giovanile fino a quando venne ceduto allaSPAL del presidentePaolo Mazza, debuttando con i ferraresi inSerie C. Passò quindi all'Atalanta dove ebbe modo di esordire inSerie A il 12 novembre 1972, nella sfida interna contro ilTorino, in cui all'86' realizzò aLuciano Castellini la decisiva rete dell'1-0 finale.[4]
Diciannovenne, si fece notare dai campioni d'Italia dellaJuventus che, ritenendolo un elemento promettente, lo acquistarono nell'estate 1973. In Piemonte il giovane attaccante non riuscì tuttavia a sfondare, con il tecnicoČestmír Vycpálek che gli concesse apparizioni solamente inCoppa Italia, manifestazione dove siglò alCesena il suo unico gol in maglia bianconera.[4]
Dopo una stagione fece quindi ritorno a Bergamo, inSerie B, passando poi nel campionato 1975-1976, durante il mercato autunnale, all'Avellino del commendatoreAntonio Sibilia dove, supportato dagli assist diStefano Trevisanello, parve esplodere definitivamente segnando 18 reti che lo portarono a vincere il titolo dicapocanniere del torneo cadetto (in coabitazione con il genoanoRoberto Pruzzo), e grazie alle quali è tuttora ricordato come uno dei migliori centravanti ad aver vestito la maglia biancoverde.[3]
L'exploit in terra campana gli valse una nuova occasione in massima categoria, stavolta nelle file dellaRoma[3] dove disputò due discrete stagioni, pagando tuttavia una certa discontinuità. Da qui in avanti iniziò quindi un lungo peregrinare per la penisola, difendendo i colori diGenoa,Verona in Serie A eFoggia inSerie B, per scendere poi inSerie C2 alNovara e chiudere infine con il calcio nei campionati dilettantistici.
In carriera totalizzò complessivamente 100 presenze e 15 reti in Serie A, e 130 presenze e 32 reti in Serie B.
Al termine dell'attività agonistica si stabiliì aSaluzzo dove aprì una scuola calcio, divenuta negli anni un centro riferimento per ilcalcio femminile nelCuneese.[2]
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