3 luglio 1985 - Giuliano Amato al giuramento del presidente della RepubblicaFrancesco Cossiga. Nella foto ancheOscar Luigi Scalfaro (successivo presidente della Repubblica)
Aderì inizialmente alPartito Socialista Italiano nel 1956 per poi passare alPartito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP) nel 1964, in dissenso con la scelta del PSI di andare al governo con laDemocrazia Cristiana. Allo scioglimento dello PSIUP, avvenuto nel 1972, fece ritorno nel PSI, dove fece parte del gruppo di intellettuali vicino adAntonio Giolitti. Nel luglio 1973 Giolitti, ancora una volta ministro del bilancio e della programmazione economica, lo mise a capo dell'ufficio legislativo, incarico che Amato mantenne fino al dicembre 1974. Nel 1978 Amato fu uno degli artefici, insieme conGiorgio Ruffolo, del "Progetto Socialista"[2]. Nel 1979 denunciò le "forme degradanti" assunte dal dibattito interno, a seguito del caso Eni-Petromin, che portò alla sospensione dell'allora presidente dell'Eni,Giorgio Mazzanti. A differenza diFranco Bassanini, però, non abbandonò il partito, scalandone le posizioni interne fino a rivestire, alla fine deglianni ottanta, la carica di vicesegretario generale del PSI.
Proseguì comunque la sua produzione dottrinaria didiritto pubblico[6] ed il suo interesse scientifico, iniziato dieci anni prima con il volume diUna Repubblica da riformare (Bologna, 1980), per la “democrazia governante”.[7]
Durante il suo primo mandato da presidente del Consiglio[9], a fronte della situazione finanziaria[10], l'11 luglio 1992 il suo Governo approvò, all'insaputa del Governatore dellaBanca d'ItaliaCarlo Azeglio Ciampi[11], undecreto-legge da 30.000 miliardi di lire in cui, tra le altre cose, veniva deliberato (retroattivamente al 9 luglio) il prelievo forzoso del sei per mille su tutti idepositi bancari per un "interesse di straordinario rilievo", in relazione a "una situazione di drammatica emergenza della finanza pubblica"[12].
Dopo essersi vanamente opposto allasvalutazione della lira durante l'estate[13], nell'autunno dello stesso anno varò una manovra finanziaria "lacrime e sangue" da 93.000 miliardi di lire (contenente tagli di spesa e incrementi delle imposte), per frenare l'ascesa deldeficit pubblico[14], e la prima riforma delle pensioni. Il 17 settembre di quell'anno il governo Amato decideva di far uscire la moneta nazionale dalloSME, dopo che il giorno prima la stessa scelta era stata presa dal Regno Unito.
Durante il suo primo governo, nel 1993, si aprì anche l'indagine giudiziaria per associazione mafiosa nei confronti del predecessoreGiulio Andreotti, che durerà sino al 2004[15]; Amato e il suo governo mantennero una posizione di equilibrio sulla vicenda, astenendosi dal formulare opinioni.
3 marzo 1993 - il presidente del Consiglio Giuliano Amato insieme al presidente del Governo di SpagnaFelipe González passano in rivista l'esercito spagnolo all'inizio del vertice italo-spagnolo
Fortemente indebolito a seguito della vicenda deldecreto Conso, Amato annunciò le dimissioni del governo una volta reso pubblico l'esito del referendum in materia elettorale promosso daMariotto Segni. Con la modifica della legge elettorale per il Senato la volontà popolare venne interpretata come un ripudio del sistema elettorale proporzionale a favore di un'opzione di tipo maggioritario. Nel suo discorso del 21 aprile 1993 alla Camera così commentò quella svolta epocale: "E perciò un autentico cambio di regime, che fa morire dopo settant'anni quel modello di partito-Stato che fu introdotto in Italia dal fascismo e che la Repubblica aveva finito per ereditare, limitandosi a trasformare un singolare in plurale".
Queste parole vennero accolte con un brusio risentito fra i banchi dei vari gruppi parlamentari e ancheGiovanni Spadolini eGiorgio Napolitano, allora presidenti delle due camere, non mancarono di far sentire un loro stizzito dissenso. Successivamente Amato chiarì il suo pensiero spiegando di aver usato la parola "regime" con un significato assolutamente neutro, già utilizzato sul terreno politologico.
Nell'aprile 2000 torna a Palazzo Chigi comepresidente del Consiglio, dopo le dimissioni di Massimo D'Alema, e vi rimane fino alle elezioni politiche del maggio 2001.
Nel gennaio del 2002 Amato è stato nominato dal Consiglio europeo di Laeken vicepresidente dellaConvenzione europea, chiamata a disegnare la nuova architettura istituzionale dell'UE.
Dal 30 settembre 2006 presiede il cosiddetto "Gruppo Amato" formato da politici europei, ufficialmente chiamato "Comitato d'azione per la democrazia europea" (Action Committee for European Democracy, in sigla ACED) e supportato dallaCommissione europea, che ha inviato due suoi rappresentanti alle riunioni. Il gruppo ha avuto il mandato non ufficiale di prospettare una riscrittura dellaCostituzione europea, basata sui criteri che erano emersi durante le consultazioni della presidenza tedesca con le cancellerie europee. Il risultato è stato presentato il 4 giugno 2007: il nuovo testo presenta in 70 articoli e 12 800 parole circa le stesse innovazioni della Costituzione che aveva 448 articoli e 63 000 parole, diventando un punto di riferimento per i negoziati che hanno portato alTrattato di riforma.
22 luglio 2000 Il presidente del consiglio dei ministri Giuliano Amato alG8 diOkinawa,Giappone
Dal 23 maggio 2007 è divenuto uno dei 45 membri del comitato nazionale per ilPartito Democratico che riuniva i leader delle componenti del futuro PD; dopo la costituzione del partito, in quanto ex Presidente del consiglio aderente al partito, è componente di diritto del coordinamento nazionale del Partito Democratico.
Nel 2009 è stato nominato presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani.Nel febbraio 2010 viene nominato maggior consulente in Italia perDeutsche Bank[16].Nel giugno 2010 diviene presidente onorario della Fondazione "Ildebrando Imberciadori", istituzione impegnata nella ricerca storica e dedicata al noto studioso toscano.Il 21 febbraio 2012 è stato designato presidente dellaScuola Superiore Sant'Anna di Pisa[17].
Nel 2011 presiede il Comitato dei Garanti per le celebrazioni del 150º anniversario dell'unità d'Italia.
Il 12 settembre 2013 Amato viene nominatogiudice costituzionale dal presidente della Repubblica, in vista della scadenza imminente del mandato diFranco Gallo. Presta giuramento, nelle mani del presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano, il 18 settembre.
Il 21 febbraio 2014 lascia aRomano Prodi la presidenza dell'International advisory board (Iab) diUniCredit.[21]
Dopo le dimissioni di Napolitano nel 2015 il suo nome è dato come favorito per l'elezione del nuovo ppresidente della Repubblica come convergenza traPartito Democratico eForza Italia. Fu lo stessoSilvio Berlusconi che indicò il nome di Amato come unico nome preferito dallo schieramento del centrodestra per arrivare a un'intesa alla quarta votazione con l'abbassamento del quorum. Tuttavia, nonostante Amato avesse avuto l'approvazione anche delle minoranze del PD per bocca di Pier Luigi Bersani sulla sua elezione, il presidente del Consiglio e segretario del PDMatteo Renzi decise di appoggiare il giudice costituzionaleSergio Mattarella, che verrà poi eletto a larga maggioranza.
Il 16 settembre 2020 viene nominato vicepresidente della Corte costituzionale dal neopresidente della stessaMario Rosario Morelli, il 18 dicembre 2020 è stato confermato nella carica dal neoeletto presidenteGiancarlo Coraggio.[22] Il 29 gennaio 2022 è stato eletto all'unanimitàpresidente della Corte costituzionale.[23][24] È cessato dall'incarico di giudice e di presidente il 18 settembre 2022. È l'unica persona nella storia repubblicana ad aver ricoperto sia la carica di Presidente del Consiglio dei ministri sia quella di presidente della Corte costituzionale.
Giuliano Amato, secondo un articolo apparso suil Giornale nell'aprile 2011 firmato daMario Giordano, quale anteprima del libroSanguisughe, riceverebbe una pensione mensile di31411 € lordi.[29] Queste affermazioni portano a una causa giudiziaria di Amato contro Giordano,il Giornale e laMondadori in quanto editrice del libro. La causa è intentata per danno all'immagine provocato con notizie false e denigratorie tese a presentarlo come autore di sacrifici previdenziali per gli altri e manipolatore di leggi e giudici per sé. Con Giordano ha patteggiato la revisione del capitolo del libro che lo riguarda, con modifiche concordate che ne eliminano tutti i riferimenti non rispondenti a verità e con l'impegno di Giordano a evitare ogni pubblica dichiarazione che possa suggerire che Amato abbia provocato o sia comunque intervenuto al fine di garantirsi una posizione di maggior vantaggio.[30]
Nella trasmissioneOtto e mezzo del 12 settembre commenta queste ricostruzioni, chiarendo di percepire, al netto delle imposte, circa11000 € di pensione, in gran parte derivanti dalla sua attività nell'autorità Antitrust e al di sotto del tetto massimo stabilito dal governo Monti per le retribuzioni dei manager pubblici, da sommarsi a circa5000 € di indennità parlamentare, rispetto alle quali, in occasione della festa del PD il 25 agosto 2012 aReggio Emilia, dichiara: "il vitalizio di cinque legislature da parlamentare lo destino interamente ad attività benefiche" e in particolare allaComunità di Sant'Egidio.[31] Nominato giudice costituzionale nel 2013, Amato decide di sospendere[32] la cosiddetta "pensione d'oro".
Controverso è il suo coinvolgimento, in qualità di vicesegretario del PSI, nelle inchieste giudiziarie relative ad una tangente di 270 milioni di lire per la costruzione della pretura diViareggio, avendo tentato di indurre la vedova di un ex senatore e sottosegretario del Partito socialista italiano,Paolo Barsacchi, a omettere importanti dettagli nel dibattimento giudiziale, vicenda che viene riproposta dail Fatto Quotidiano in occasione della sua nomina a membro della Corte costituzionale[33]. In sua difesa Giuliano Amato risponde con una lettera ala Repubblica del successivo 17 settembre 2013, dove afferma che in realtà lo scopo di quella telefonata era di non fare nomi di persone su cui non aveva alcun indizio di colpevolezza, come aveva già ribadito nel novembre del 1990 davanti al tribunale diPisa che, evidentemente convinto dalla deposizione, non ha ritenuto di dover procedere nei suoi confronti.[34]
Nel 2000, quando era presidente del Consiglio, affermò rammaricato di non poter impedire il corteo delGay Pride, e affermò che sarebbe stato opportuno svolgerlo in un secondo momento per via delle celebrazioni delGiubileo del 2000.[35][36]
Nel 2007, quando Amato era ministro, ilMinistero dell'interno emanò la circolare numero 55 del 18 ottobre, coerente con la legislazione vigente e con provvedimenti analoghi emanati prima e dopo, che ricordava a tutti i prefetti e sindaci italiani l'impossibilità di trascrivere imatrimoni gay celebrati all'estero in quanto contrari all'ordine pubblico interno.[37]
Giuliano Amato ha scritto libri e articoli sudiritto,economia, istituzioni pubbliche, libertà personali efederalismo.
Rapporti fra norme primarie e secondarie. Aspetti problematici, Milano, A. Giuffré, 1962.
Il sindacato di costituzionalità sulle competenze legislative dello Stato e della regione. Alla luce dell'esperienza statunitense, Milano, A. Giuffré, 1963.
La libertà personale, inAtti del congresso celebrativo del centenario delle leggi amministrative di unificazione sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, 11 voll., Vicenza, Neri Pozza, 1967.
Individuo e autorità nella disciplina della libertà personale, Milano, A. Giuffré, 1967.
L'ispezione politica del Parlamento, Milano, A. Giuffré, 1968.
Commento allo statuto della Regione Lazio, a cura di, Milano, A. Giuffré, 1972.
Il controllo sociale delle attività private. Testi e materiali, a cura di e conSabino Cassese eStefano Rodotà, Genova, ECIG, Ed. culturali internazionali, 1972.
Il governo dell'industria in Italia, a cura di, Bologna, Il Mulino, 1972.
(EN)Structure and Subject of the Constitution, Milano, Giuffré, 1974.
Economia, politica e istituzioni in Italia, Bologna, Il Mulino, 1976.
Art. 13-20. Rapporti civili, con Alessandro Pace eFrancesco Finocchiaro, Bologna-Roma, Zanichelli-Soc. ed. del Foro italiano, 1977.
Una Repubblica da riformare, Bologna, il Mulino, 1980.
Il piano d'impresa e il ruolo del sindacato in Italia, B. Trentin, G. Amato e M. Magno, Bari, De Donato, 1980.
Duello a sinistra: socialisti e comunisti nei lunghi anni '70 (con Luciano Cafagna), Bologna, il Mulino, 1982.
Democrazia e redistribuzione: un sondaggio nel Welfare statunitense. Bologna, il Mulino, 1983.ISBN 88-15-00043-7.
(EN)Antitrust and the Bounds of Power: the dilemma of liberal democracy in the history of the market, Oxford, Hart Publishing, 1997.ISBN 1-901362-29-9.
Il gusto della libertà: l'Italia e l'antitrust, Bari, Laterza, 2000.ISBN 88-420-6185-9.
(EN)When the Economy is affected with a Public Interest, F.Snyder (Ed.),The Europeanisation of Law. Oxford, Hart Publishing, 2000.
Le pensioni. Il pilastro mancante (con Mauro Marè), Bologna, Il Mulino, 2001.
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^Decreto-legge11 luglio 1992, n. 333, articolo 7, in materia di "Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica." convertito con laLegge8 agosto 1992, n. 359, in materia di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333, recante misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica."
^Doctor Subtle's Twin Pillars. The Financial Times (London, England), Thursday, July 16, 1992; pg. 18; Edition 31,811.
^Italian PM Plans to Cut State's Role. Robert Graham. The Financial Times (London, England), Thursday, July 16, 1992; pg. [1]; Edition 31,811.
^Il processo ebbe grande risonanza mediatica e si concluse accertando la responsabilità di Andreotti per i fatti anteriori al 1980 (che però all'epoca erano giàprescritti) e con l'assoluzione per quelli successivi a tale data.