
Girolamo Macchietti (Firenze,22 febbraio1535 –Firenze,3 gennaio1592) è stato unpittoreitaliano.

Le principali informazioni sulla sua vita derivano da una biografia scritta daRaffaello Borghini (inIl Riposo), che lo conobbe personalmente e attinse direttamente da lui molte notizie.
Figlio del pittore e scultore Francesco di Mariotto e di Antonia, viene spesso riferito nelle fonti antiche come Girolamo "del Crocifissaio", alludendo probabilmente alla specializzazione del padre nella realizzazione di arredi sacri (risulta iscritto all'Arte dei Medici e Speziali il 28 giugno1533, tra gli artisti).
La sua prima formazione, oltre che dal padre, provenne daMichele Tosini, nella cui bottega entrò a dieci anni restandovi fin verso i venti. Nel1545 infatti si iscrisse alla Compagnia di San Luca, la confraternita/corporazione di artisti che aveva sostituito nel frattempo il raggruppamento di artisti entro l'arte speziale. A bottega del Tosini, il Macchietti aveva stretto amicizia con il coetaneoMirabello Cavalori, con in quale tenne comune bottega tra il 1545 e il 1555 circa, realizzando una serie di opere a quattro mani ricordate dalvasari, ma praticamente tutte perdute.
Entrato nell'entourage diGiorgio Vasari, partecipò alla decorazione dipalazzo Vecchio a Firenze, iniziando dal Quartiere degli Elementi (dal 1555) e proseguendo negli anni seguenti nel Quartiere di Eleonora e nelloStudiolo di Francesco I. Pagamenti regolari sono registrati dal 1555 al 1558, crescenti e mediamente più alti di quelli per altri altrettanto giovani colleghi. Nonostante questa sua documentata preminenza, legata forse anche a una maggiore responsabilità, è pressoché impossibile riconoscere la sua e le altre mani nelle decorazioni rese uniformi nello stile di Vasari, eccezion fatta forse per un riquadro conCosimo rivela a Santi Bentivoglio la sua origine nella sala detta di Cosimo il Vecchio. Nel 1557 si occupò anche del disegno di cartoni per arazzi destinati pure alla decorazione del palazzo (Storie di Giove,Storie di Ercole e altri). Di queste opere resta sicuramente unErcole vince i centauri alle nozze di Ippodamia oggi nelMuseo degli Argenti apalazzo Pitti, che sembra ispirarsi ai lavori diFrancesco Salviati e, secondariamente, diGiorgio Vasari e delBronzino.
Attivo come pittore religioso, sue sono alcune pale d'altare, tra le altre inSan Lorenzo (Adorazione dei Magi, 1567-68) e inSanta Maria Novella (Martirio di san Lorenzo, 1573).
Una certa saturazione della scena artistica locale lo spinse a viaggiare, al pari di altri colleghi della sua generazione. Fu così aParigi (1573-74), aNapoli e nell'Italia meridionale (1579-83) e inSpagna, prima di tornare in patria. Fu sepolto nellaCappella dei pittori o di San Luca nellabasilica della Santissima Annunziata.
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