Giovanni Pontano (Cerreto di Spoleto,7 maggio1429 –Napoli,17 settembre1503) è stato unumanista epoliticoitaliano.Noto anche comeGioviano Pontano, fu il massimo rappresentante dell'umanesimo napoletano delQuattrocento e dell'Accademia Pontaniana.
Studiò, negli anni quaranta delQuattrocento, presso l'Università di Perugia. Fu per gran parte della sua vita al servizio dei sovraniaragonesi, prima a Napoli, presso la corte diFerrante I d'Aragona, e, successivamente (1466-1486), al seguito del principe ereditarioAlfonsoduca di Calabria futurore comeAlfonso II di Napoli.
Manifestò anche le sue doti di abile diplomatico durante laguerra di Ferrara che vide Napoli (assieme aFirenze e alpapa Sisto IV) contrapporsi aVenezia e quando riuscì nell'intento di riappacificare il reFerrante I (di cui fu primo ministro) conpapa Innocenzo VIII (lo stesso che lo stimava a tal punto da laurearlopoeta).
Prese spesso parte ad imprese militari tra le quali vanno menzionate labattaglia di Troia contro gli Angioini (1462), lariconquista di Otranto (1481), oltre alla già ricordata guerra di Ferrara (1482-1484).
Le sue fortune a corte andarono scemando allorché il re Alfonso II fu esiliato da Napoli nel1494 e, dopo il ritorno degli aragonesi, fu accusato di aver parteggiato per il reCarlo VIII di Francia, riuscendo tuttavia ad evitare una condanna, sebbene dovesse abbandonare l'intensa attività politica per dedicarsi ai suoi studi.
Fu in questi anni che curò l'edizione della maggior parte delle sue opere, succedendo al suo maestro,Antonio Beccadelli (detto il Panormita) alla guida dell'AccademiaPorticus Antoniana (1471) e che diventerà in seguito prendendo da lui il nome, Pontaniana.
Fu riconosciuto, già dalSannazaro come uno dei più fecondi letterati del Quattrocento e forse il maestro assoluto dell'Umanesimo napoletano, abbracciando oltretutto, la sua opera, numerosi aspetti della vita culturale (non soltanto letteraria) della sua epoca: dall'astrologia, all'etica, all'analisi della società, alla retorica, alla botanica. Nei suoi numerosi componimenti il Pontano canta la bellezza della realtà, il sole, la gioia, l'amore, la donna, la natura, la bellezza della sua terra d'origine e quella della sua città adottiva, l'amore coniugale come unica fonte dell'umana felicità, l'amore per la sposa Adriana Sassone[1].
Fu un grande studioso dell'antichità classica ed ebbe grandi doti di poeta latino, eccellendo anche nella prosa e riuscendo spesso a sintetizzare la lingua classica con neologismi e termini in volgare, come dimostrò nelle sue opereAmorum libri (il titolo per esteso sarebbe "Parthenopeus sive Amorum libri" del1455-1458 ),Lyra,Versus jambici,Hendecasyllabi,De amore coniugali,Tumuli,Neniae,De hortis Esperidum del1501.
Data la sua ampia influenza culturale, aNapoli, il13 novembre 1876, nasce l'Istituto Pontano. Fondato daiPadri Gesuiti dellaCompagnia di Gesù, sorge dapprima pressoPalazzo Pianura inPiazza San Gaetano, per poi trasferirsi definitivamente, il1º ottobre1922, presso ilPalazzo Spinelli di Cariati, palazzo di origineCinquecentesca, situato inCorso Vittorio Emanuele (Napoli).

Forse la più nota delle opere pervenuteci del Pontano, unica di carattere storico, è ilDe Bello Neapolitano (in sei volumi, scritto dopo il 1494), che tratta del primo periodo dellaCongiura dei baroni nel Regno di Napoli, che pur condizionata da toni cortigiani rimane un'opera di sicuro spessore umanistico e storico.
Le opere di Pontano, spesso di difficile datazione, sono numerose ed eterogenee per argomenti trattati e furono raccolte daPietro Summonte e daJacopo Sannazaro. In esse prevale l'uso della lingua latina, sia nella produzione in versi che in quella in prosa, ma sempre con uno sguardo alla realtà ed un riferimento a fatti dell'età contemporanea. Tra esse non possono non essere menzionate:
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