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Giovanni Hunyadi

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Giovanni Hunyadi
Giovanni Hunyadi in un'illustrazione dellaChronica Hungarorum, 1488,Brno
Reggente del Regno d'Ungheria
Stemma
Stemma
In carica1446 –
1453
(in nome diLadislao V)
Voivoda di Transilvania
In carica1441 –
1446
(con Miklós Újlaki)
PredecessoreLászló Kusalyi Jakcs
SuccessoreImre II Bebek e Miklós Újlaki
NascitaCluj-Napoca,1407 circa
MorteZimony, 11 agosto 1456
SepolturaCattedrale di San Michele,Gyulafehérvár
PadreVajk Hunyadi
MadreElisabeta Morzsinai
ConsorteErzsébet Szilágyi
FigliLászló
Mattia
ReligioneCattolicesimo
Giovanni Hunyadi
Giovanni Hunyadi in un'illustrazione dellaChronica Hungarorum, 1488,Brno
SoprannomeCavaliere Bianco
NascitaCluj-Napoca, 1407 circa
MorteZimony, 11 agosto 1456
Luogo di sepolturaCattedrale di San Michele,Gyulafehérvár (oggiAlba Iulia)
EtniaUngherese-Valacco
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servitoRegno d'Ungheria
GradoCapitano generale
GuerreGuerre ottomano-ungheresi
BattaglieBattaglia di Varna
Assedio di Belgrado
Seconda battaglia del Kosovo
Altre caricheReggente del Regno d'Ungheria
voci di militari presenti su Wikipedia
Manuale

Giovanni Hunyadi, inunghereseHunyadi János, o inromenoIoan de Hunedoara (Cluj-Napoca,1407 circa –Zemun,11 agosto1456), è stato uncondottiero epoliticoungherese.

Acquistò fama combattendo iTurchi aVarna (1444) eBelgrado (1456). Fuvoivoda di Transilvania (1441-1456),capitano generale (1444–1446) e poi reggente delRegno d'Ungheria (1446–1453).

Genealogia

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Le origini della famiglia Hunyadi sono oggetto di dibattito tra gli storici. Quindi dal padre Vajk (nome pagano diSanto Stefano d'Ungheria), figlio di Serb, sarebbecumano[1] oppure, come sostenuto daJohannes de Thurocz eAntonio Bonfini,valacco[2][3][4][5]. Si trattava di un uomo distintosi al servizio dell'imperatore e re d'UngheriaSigismondo, ricompensato per i servigi resi con il titolo diconte di Hunyad e con la signoria sul maniero locale. Fu così che Vasile divenne Vasile de Hunedoara (Hunyadi in ungherese).

La madre di Giovanni fu, secondo alcuni, Elisabetta (Erzsébet) diCinciș (Csolnakos in ungherese), figlia di un piccolo nobiluomo rumeno[6] originario di Hunyad (Hunedoara), in Transilvania. Secondo altre fonti la madre di Giovanni si sarebbe invece chiamata Erzsébet Morzsinay, altra nobildonna ungherese,[7] ma questa tesi venne smentita già nelXIX secolo dallo studiosoJános Karácsonyi. Quale che sia la corretta soluzione al diverbio relativo all'onomastica corretta di Elisabetta, è chiaro che si trattasse di una rampolla della piccola nobiltà il cui matrimonio con Vajk garantì appoggi politici e maggior stabilità territoriale al fresco conte di Hunyad.

Le glorie ammassate in vita da Giovanni Hunyadi spinsero i suoi successori, primo fra tutti il figlioMattia Corvino, a ripulire la memoria del grande cavaliere dal marchio infamante dell'"arrivista". Già nella seconda metà delXV secolo fiorirono così colorite leggende che cercarono di inquadrare Vasile padre di Giovanni, quale discendente decaduto di antiche casate (lo si volle discendente dellaGens romana dei Corvini o degliUnni). Cronisti al servizio di Mattia Corvino arrivarono a presentare Giovanni quale figlio illegittimo dell'imperatore Sigismondo e di Erzsébet Morzsinay.[8]

Biografia

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Il Cavaliere Bianco

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Campagne ottomane di Giovanni Hunyadi, 1440–1456

Fin da giovane, Hunyadi si schierò al fianco diSigismondo di Lussemburgo. Accompagnò il monarca aFrancoforte nel 1410, quando Sigismondo difese i suoi diritti alla coronaimperiale. Fu tra i primi ad aderire all'Ordine del Drago, confraternita politico-militare rifondata dall'imperatore per supportarlo nella difesa dei confini orientali della cristianità. Come membro dei “Draghi”, Giovanni si distinse nelle lotte contro l'eresiahussita nel 1420. Militò tra i ranghi del protettore delBanato, ilcondottiero italianoFilippo Buondelmonti degli Scolari (Pippo Spano), signore diOrșova. Tra il 1431 ed il 1433 Giovanni entrò nel seguito del duca diMilanoFilippo Maria Visconti. Passò poi agli ordini diretti di Sigismondo, combattendo contro i turchi nell'assedio di Smederevo del 1437.

Per i servigi resi all'Impero, Giovanni ottenne onori, titoli ed un posto nel consiglio imperiale. Nel frattempo, Hunyadi rafforzò la sua posizione nelle terre ungheresi sposando nel 1432 la nobildonna Erzsébet Szilágyi (c. 1410-1483), rampolla di una famiglia con domini presso l'attuale regione ungherese del Szilágy). Dall'unione sarebbero nati due figli:László e Mattia.

Nel 1438 il successore di Sigismondo,Alberto II lo nominò’’ban’’ diSeverin al fine di garantire a quei territori, pericolosamente vicini alla sfera d'influenza turca, una capace guida militare.

Alla morte di Alberto II d'Asburgo (1439), Hunyadi risolse di appoggiare la candidatura a re d'Ungheria del giovaneLadislao III di Polonia a discapito dell'erede di Alberto, l'infanteLadislao il Postumo: la scelta era primariamente giustificata dal bisogno, per le terre ungheresi, di un giovane re guerriero e non di un neonato nelle grinfie della madre (Elisabetta di Lussemburgo) e del tutore,Ulrico di Celje. Ladislao II ricompensò Giovanni con cariche principesche: lo fece protettore del Banato, principe (voivoda) di Transilvania e signore dell'importante fortezza diBelgrado.

Le lotte nei Balcani

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Nel 1440 il Cavaliere Bianco ottenne una prima significativa vittoria contro i turchi delsultanoMurad II inBosnia. Nel 1441 gli Ottomani, ormai padroni di Smederevo, scacciarono dallaSerbia Hunyadi e gli altri combattenti cristiani. Nel 1442, presso Nagyszeben, Giovanni sconfisse un esercito ottomano in notevole vantaggio numerico.[9] Poco dopo attaccò laValacchia, ripulendola dai turchi e spodestando il voivodaVlad II Dracul, alleato del sultano, per sostituirlo con il filo-unghereseBasarab II di Valacchia. Una terza armata turca venne sbaragliata da Giovanni presso lePorte di ferro nel luglio del 1443.

Ormaitedoforo della lotta cristiana ai turchi, Giovanni si adoperò per dare una svolta alla crociata bandita dapapa Eugenio IV contro gli ottomani. Con l'appoggio del suo re, Hunyadi intraprese una campagna di riconquista dei Balcani.

Al comando dell'avanguardia crociata, Giovanni entrò nei Balcani presso Ihtiman (“I cancelli di Traiano”), riconquistòNiš, sconfisse tre armate turche, conquistòSofia e, ricongiuntosi al grosso delle forze ungheresi, sconfisse lo stesso Murad pressoSnaim. Nel febbraio del 1444 l'esercito crociato riparò aCostantinopoli, dopo aver ormai seriamente compromesso le posizioni turche in Bosnia,Erzegovina, Serbia,Bulgaria eAlbania.

I successi della prima fase della spedizione convinsero molti potentati ad allearsi a Ladislao e Giovanni:Đurađ Brankovićdespota di Serbia,Scanderbeg principe d'Albania;Mircea II di Valacchia (seppur suo padre Vlad II fosse ancora alleato dei Turchi). Mentre fervevano i preparativi, supervisionati dal messo papaleGiuliano Cesarini, lo stesso sultano mandò al campo diSeghedino degli ambasciatori per negoziare la pace. Murad propose a re Ladislao una tregua di dieci anni dai termini molto vantaggiosi ma il cardinal Cesarini convinse i crociati a fingere di accettare l'accordo in funzione di un attacco successivo. Fu Giovanni Hunyadi ad impegnarsi con il sultano nel nome del suo re.

La Battaglia di Varna descritta nella cronaca diMartin Bielski

La Battaglia di Varna

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János Hunyádi nelle campagne contro gli ussiti – cronica diJohannes de Thurocz

Due giorni dopo l'accordo di Seghedino, Cesarini ricevette notizia che una flottaveneta era partita per ilBosforo al fine di evitare il ritorno dei turchi in Grecia: Murad era infatti riparato inAnatolia. Sobillato dal cardinale, Ladislao decise di muovere contro il turco ed in luglio il suo esercito mosse versoCostantinopoli seguito da presso dallegalee veneziane.

Branković, temendo l'ira del sultano, boicottò la missione: avvisò segretamente Murad del voltafaccia di Ladislao ed impedii a Scanderbeg di seguire l'esercito crociato. Avvisato della minaccia e supportato daigenovesi, rivali di Venezia, Murad sbarcò il suo esercito in Europa. Giunti a Varna, i crociati si trovarono di fronte l'armata ottomana al completo.

Il 10 novembre 1444, Giovanni Hunyadi, con la metà delle forze ungheresi, mise in scacco l'esercito di Murad. Il vantaggio guadagnato dal Cavaliere Bianco venne però sprecato dal giovane Ladislao: il re, rimasto alla retroguardia, si gettò nella mischia con il resto della truppa ma si schiantò contro iGiannizzeri di Murad che lo fecero a pezzi. Caduto il loro re, gli ungheresi si diedero alla fuga, massacrati dai turchi. Lo stesso Giovanni scampò a stento alla cattura. I superstiti crociati ripararono oltre il Danubio sotto il comando di Mircea II di Valacchia, mentre pare che Giovanni venne catturato dal padre di Mircea,Vlad Dracul, che lo liberò previo riscatto.[10]

Reggente del Regno d'Ungheria

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Scomparso re Ladislao III sul campo di Varna, la dieta dei nobili ungheresi elesse cinque capitani cui affidò il comando del Paese: a Giovanni spettò il controllo sulla Transilvania e sulle terre bagnate dalTibisco (attualeCrișana romena). L'anarchia che derivò dalla spartizione del regno spinse ben presto alla nomina di un reggente che governasse per conto del nuovo re, Ladislao V (Ladislao il Postumo): venne nominato Hunyadi il 5 giugno del 1446. Il neoeletto reggente mosse allora contro l'imperatoreFederico III, che teneva il giovane re Ladislao prigioniero. Hunyadi saccheggiò laStiria, laCarinzia, laCarniola ed arrivò persino a minacciareVienna ma venne costretto a siglare una tregua di due anni con Federico.

János Hunyádi in un'incisione diJohannes de Thurocz.

Nel 1447 Hunyadi marciò sulla Valacchia per riportarla definitivamente sotto il dominio dell'Ungheria.[11] Il voivoda Vlad Dracul venne decapitato, suo figlio Mircea II venne accecato e sepolto vivo. Sconfitti iDrăculești, il Cavaliere Bianco mise sul trono di ValacchiaVladislav II.

Nel 1448 Hunyadi riprese le operazioni contro i turchi, guadagnandosi così una catena d'oro ed il titolo di principe daPapa Niccolò V. Il Cavaliere Bianco marciò sulla Moldavia e rimise sul trono il voivodaPetru II, occupando poi il porto fortificato di Chilia (Kilija). In giugno, Murad II sferrò un attacco anfibio congiunto a Costantinopoli e Chilia ma venne sconfitto su entrambi i fronti.[12] In settembre, Hunyadi oltrepassò il Danubio e mosse verso sud, per congiungersi conSkanderbeg, mentre il suo fratellastroMihály Szilágyi sconfiggeva in Valacchia i Turchi diVidin. I complotti di Branković, che intercettò i rinforzi albanesi dell'Ungheria, costarono però ad Hunyadi la sconfitta nellaSeconda battaglia del Kosovo (17-20 ottobre 1448). Lo stesso Giovanni venne catturato da Branković, che lo rinchiuse nelle segrete di Smederevo, salvo poi essere liberato da una spedizione punitiva ungherese.

Nel 1450, aBratislava, Hunyadi riaprì i negoziati con l'imperatore Federico III per la libertà del re Ladislao. Un accordo non venne però raggiunto, così la nobiltà (capeggiata dal conte di Celje), accusò Giovanni di aver cospirato contro il re per mantenere il controllo del paese. Per discolparsi, Hunyadi rinunciò alla carica di reggente.

Nel 1453 Ladislao il Postumo, finalmente libero sovrano dell'Ungheria, nominò Giovanniconte di Beszterce-Naszód e capitano generale del regno, arricchendo lo stemma araldico di Hunyadi con i “Leoni di Beszterce”.

Belgrado

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La tomba di Hunyadi nella cattedrale cattolica diAlba Iulia

Una volta conquistata Costantinopoli (1453), il sultanoMaometto II rivolse la sua attenzione verso l'Ungheria. Suo primo obiettivo fu Belgrado, la cui imponente fortezza precludeva l'accesso al cuore dell'Europa centrale. Cinta d'assedio dai turchi, Belgrado venne soccorsa da Hunyadi al volgere del 1455. A proprie spese, Giovanni armò e rifocillò la città, lasciandovi poi una guarnigione al comando del fratellastro Mihály e di suo figlio László. Assoldò una nuova armata ed armò una flotta di duecento navi, mentre la fiera predicazione del fratefrancescanoGiovanni da Capestrano radunava intorno a lui volontari crociati provenienti dal basso volgo, armati di falci e forconi.

Il 14 luglio 1456 la flotta di Hunyadi distrusse le navi ottomane. Il 21 luglio le forze al comando di Szilágyi respinsero l'assalto dell'armata turca diRumelia, permettendo ad Hunyadi di muovere un assalto al campo nemico. Dopo un breve quanto sanguinario scontro, il sultano fu costretto alla fuga, lasciando Giovanni Hunyadi padrone del campo.

L'11 agosto dello stesso anno Hunyadi, colpito dalla peste diffusasi nel suo accampamento, si spense. Venne sepolto nella cattedrale cattolica diAlba Iulia, inTransilvania.

Riconoscimenti

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Giovanni Hunyadi è oggi considerato un eroe nazionale ungherese. Una statua del Cavaliere Bianco è stata posta nel colonnato dellapiazza degli Eroi diBudapest.
Il nome del condottiero è anche citato nel romanzoI ragazzi della via Pál diFerenc Molnár: al termine della battaglia, per onorare l'abilità ed il coraggio del loro comandante, i ragazzi appartenenti allaSocietà dello stucco deliberano di aggiungere nei loro libri di storia, accanto al nome di János Hunyadi, la dicitura a penna "e János Boka".

Acqua minerale Hunyadi Janos, pagina pubblicitaria del 1912 tratta dall'annuario "Il Progresso Terapeutico"

Attribuzioni

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Nel 1863 il mercante ungherese Saxlehner András scoprì nelle colline nei pressi diBuda una fonte di acqua ricca disolfati di sodio e dimagnesia;[13][14][15] intuitene le potenzialità commerciali, acquistò il terreno e avviò la produzione di un'acqua minerale purgativa dalle significative proprietà terapeutiche alla quale fu attribuito il nome di"Hunyadi Janos",[14][15] in onore del famoso condottiero che sconfisse i Turchi. Tale acqua fu studiata dai chimici tedeschiBunsen eFresenius.[15] Nel1913 la maggior parte delle bottiglie prodotte veniva esportata in tutto il mondo.[14] In Italia il logo riportante l'effigie del generale ungherese divenne parte integrante del frontespizio della collana medica "Il Progresso Terapeutico", pubblicazione indirizzata ai medici italiani edita dalla casaAndreas Saxlehner negli anni dal1897 al1948.[13][15]

Note

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  1. ^Katolikus Lexikon: Hunyadi János, A M. Nemz. Tört. IV. Bp., 1896. - Elekes 1952. - Teke 1980. - Puskely 1994:279.
  2. ^Encyclopaedia Britannica |https://www.britannica.com/EBchecked/topic/277182/Janos-Hunyadi
  3. ^Petre P. Panaitescu,Istoria Românilor, 7th edition, Editura didactică și pedagogică, București, 1990, p. 109.
  4. ^(HU) E. Kovács Péter,Mattia Corvino, Officina Nova, 1990,ISBN 963-7835-49-0.
  5. ^(HU) Teke Zsuzsa,Hunyadi János és kora, Gondolat, 1980,ISBN 963-280-951-3.
  6. ^"Opulenti Boyeronis (i.e. Valachi nobilis) filiam – ex genere Morsinai – Transalpinus quidam Boyero, nomine Woyk, qui ob simultates valachicas huc (in Transilvaniam) se patriis, ex oris receperat, venustate Morsinaianae captus, duxit. – Elisabetham, vocatam ferunt;" available from:Copia archiviata, suarcanum.hu.URL consultato il 9 febbraio 2011(archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2010).
  7. ^Hóman Bálint- Szekfű Gyula: Magyar történet II., KMENy, Bp., 1936, 432.
  8. ^Copia archiviata, suhik.hu.URL consultato il 26 gennaio 2014(archiviato dall'url originale il 15 marzo 2009). Heltai Gáspár: Krónika az magyaroknak dolgairól
  9. ^Nicolae Iorga,Les aventures "sarrazines" des Français de Bourgogne au XV siècle, in C. Marinescu,Mélanges d'histoire générale: vol. I, Cluj, 1927, pp. 40-41.
  10. ^(HU)National Geographic Magyarország: A várnai csata, sugeographic.hu.URL consultato il 2 giugno 2008.
  11. ^Per la ricostruzione della campagna, F. Pall,Interventia lui Iancu de Hunedoara în Tara Româneascà si Moldova în anii 1447-1448 inStudii : revistà de istorie, XVI, 1963, pp. 1049-1072.
  12. ^M. Cazacu e P.S. Nàsturel,Une démonstration navale des Turcs devanti Constantinople et la bataille di Kilia (1448), inJournal des savants, luglio-settembre 1979, pp. 179-210.
  13. ^abAndrea Cozza, Il caso dell'acqua amara di Hunyadi Janos: pubblicità ostetrico-ginecologica tra fine Ottocento e inizio Novecento in Rivista di Storia della Medicina, fasc.2, Luglio-Dicembre 2014 (PDF), suginecologia.unipd.it.URL consultato il 2 maggio 2025.
  14. ^abcHunyadi Janos, l'acqua medicinale di sale di Glauber, sumedaqua.hu.URL consultato il 3 maggio 2025.
  15. ^abcd G. Salterini (a cura di),Il Progresso Terapeutico, Annuario Pratico Scientifico per l'anno 1904, Redatto per cura del Dott. G. Salterini, Milano, Rancati, 1904.

Bibliografia

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  • (EN) Hugh Chisholm (a cura di),Hunyadi, János, inEnciclopedia Britannica, XI, Cambridge University Press, 1911.
  • Fonti citate nell'Encyclopædia Britannica:
    • R.N. Bain,The Siege of Belgrade, 1456, inEng. Hist. Rev. (1892).
    • Antonio Bonfini,Rerum ungaricarum libri xlv, editio septima, ed. Balassi Kiado, 2001. (Latino)
    • György Fejér,Genus, incunabula et virtus Joannis Corvini de Hunyad, ed. Buda, 1844. (Latino)
    • J. de Chassin,Jean de Hunyad, Parigi, 1859.
    • P. Frankl,Der Friede von Szegedin und die Geschichte seines Bruches, Leipzig, 1904.
    • Vilmos Fraknói,Cardinal Carjaval and his Missions to Hungary, Budapest, 1889.
    • A. Pcr,Life of Hunyadi, Budapest, 1873. (Ungherese)
    • József Teleki,The Age of the Hunyadis in Hungary, Pest, 1852-1857; (Suppl. di D. Csinki, 1895). (Ungherese)
  • Papa Pio II,In Europa - Historia Austrialis, BAV, URB, LAT. 405, ff.245, IIII kal. Aprilis MCCCCLVIII, Ex Urbe Roma, Bilanguical (German-Latin) edition.[1]
  • Ducas,Historia turco-bizantina 1341-1462, a cura di Michele Puglia, Rimini, 2008,ISBN 88-8474-164-5.
  • Lord Kinross e Patrick Balfour,The Ottoman Centuries: The Rise and Fall of the Turkish Empire, Harper Perennial, 1979,ISBN 0-688-08093-6.
  • Joseph Held,Hunyadi: Legend and Reality, Columbus, 1985,ISBN 0-88033-070-8.
  • Camil Mureșanu,John Hunyadi: Defender of Christendom, Iași, 2000,ISBN 973-9432-18-2.
  • József Darvas,A törökverő, Korona Kiadó Kft., 2004,ISBN 963-9376-93-0.
  • Pál Földi,Hunyadi János, a hadvezér, Anno Kiadó, 2004,ISBN 963-375-346-5.
  • Péter Szentmihályi Szabó,Kapisztrán és Hunyadi, Szépirodalmi Könyvkiadó, 2007,ISBN 978-963-86184-5-0.
  • Mátyás Hunyadi eElek Benedek,Nagy Magyarok Élete: Hunyadi János, Pannon,ISBN 963-9355-94-1.
  • Gergely Czuczor,Hunyadi János és három más történet, Unikornis Kiadó,ISBN 963-427-462-5.
  • Xenopol, Alexandru D., Histoire des Roumains, i, Paris, 1896.
  • Milton G. Lehrer and David Martin, Transylvania: History and Reality, Bartleby Press; 1986.
  • Ion Grumeza, Dacia: Land of Transylvania, Cornerstone of Ancient Eastern Europe, Hamilton Books, 2009.
  • Constantin C Giurescu, Transylvania in the history of Romania: An historical outline, Garnstone P; 1969.
  • Stefan Pascu, A History of Transylvania, Wayne State Univ Pr, 1983.

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