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Giovanni Guccione

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Giovanni Guccione
NascitaTerranova di Sicilia, 4 gennaio1891
MorteCave di Selz, 21 ottobre1915 (24 anni)
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
GradoTenente di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieTerza battaglia dell'Isonzo
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare diTorino
dati tratti daLe Medaglie d'oro al Valor Militar 1915 e 1916[1]
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Manuale

Giovanni Guccione (Terranova di Sicilia,4 gennaio1891Cave di Selz,21 ottobre1915) è stato unmilitareitaliano, insignito dellamedaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso dellaprima guerra mondiale.

Biografia

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Nacque a Terranova di Sicilia,provincia di Caltanissetta il 4 gennaio 1891, figlio di Gaetano e Giuseppa Perricone.[2] Dopo aver completato gli studi primari frequentò l'Istituto tecnico "Paolo Emiliani Giudici" nella sua città natale, e poi quello Regio diCaltanissetta, conseguendo ildiploma infisico-matematica nel1910.[3] Iscrittosi alla facoltà diingegneria dell'università di Catania, nel settembre1912 rinunciò al rinvio del servizio di leva e si arruolò volontario nelRegio Esercito in qualità diAllievo ufficiale presso laRegia Accademia Militare diTorino.[3] Due anni dopo fu nominatosottotenente di complemento, assegnato all'arma di fanteria, in forza al6º Reggimento fanteria dellaBrigata Aosta per il servizio di prima nomina. Nel settembre1914 transitò in servizio al76º Reggimento fanteria dellaBrigata Napoli, di stanza aMessina.[3] Nel maggio1915 raggiunse con il suoreggimento la zona di radunata, oltrepassando il confine subito dopo l'inizio della guerra con l'Impero austro-ungarico, avvenuta il 24 dello stesso mese.[2] Al comando di unplotone della 1ªCompagnia prese posizione oltre il corso dell'Isonzo, anord-ovest delMonte Sabotino, distinguendosi nei primi mesi del conflitto.[2] Promossotenente per merito diguerra fu trasferito nel settore diMonfalcone per prendere parte allaterza battaglia dell'Isonzo.[2] Posizionato a quota 65 della Cave di Selz il 21 ottobre il suobattaglione ricevette l'ordine di attaccare i trinceramenti nemici posti in direzione del Cosich e del Debeli, convergendo sulla destra del Vallone di Selz.[3] Durante l'attacco raggiunse la linea dei reticolati, addentrandosi in essi e cominciando a svellere i paletti di sostegno degli stessi a mani nude.[3] Cadde colpito a morte da una raffica dimitragliatrice, e il suo corpo venne recuperato tre giorni dopo, risultando impigliato sui fili spinati del reticolato, oramai in gran parte divelto.[2] La salma venne sepolta nelcimitero diRonchi solo il 26 ottobre.[3] Per onorarne il coraggio, con "motu proprio", S.M.ReVittorio Emanuele III il 4 febbraio1916 lo decorò con laMedaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze

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Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con eroico impeto e foga trascinatrice, alla testa del suo plotone, raggiunse un reticolato nemico, e vi si internò svellendone egli stesso i paletti e trovandovi, nella sosta obbligata, che lo espose a violentissime raffiche di fuoco, onorata e gloriosa morte. Cave di Selz, 21 ottobre 1915.[4]»
— Decreto Luogotenenziale 4 febbraio 1916[5]

Note

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Annotazioni

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Fonti

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  1. ^Carolei, Greganti, Modica 1968, p. 92.
  2. ^abcdeCombattenti Liberazione.
  3. ^abcdefgGela Beni Culturali.
  4. ^Sito web del Quirinale: dettaglio decorato., suquirinale.it.
  5. ^Bollettino Ufficiale 26 febbraio 1916, pagina 687.

Bibliografia

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  • Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica,Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1915 e 1916, Roma, Tipografia regionale, 1968.
  • Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia,1915. L'anno della passione: Dalla neutralità all'intervento, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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