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Giovanna I di Napoli

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Giovanna I di Napoli
Giovanna I d'Angiò
Affresco diNiccolò di Tommaso nellacertosa di San Giacomo (1360 circa)
Regina di Napoli
Stemma
Stemma
In carica16 gennaio1343 –
26 agosto1381
(con il maritoLuigi I dal 25/27 maggio1352 - 26 maggio1362)
Incoronazione28 agosto1344
25/27 maggio1352
PredecessoreRoberto
SuccessoreCarlo III
Contessa di Provenza e diForcalquier
In carica1343 -1381
PredecessoreRoberto d'Angiò
SuccessoreLuigi I d'Angiò
Principessa d'Acaia
In carica1373 -1381
PredecessoreFilippo II d'Angiò
SuccessoreGiacomo del Balzo
Altri titoliRegina titolare di Gerusalemme edi Sicilia
NascitaNapoli,1326 circa
MorteCastello di Muro Lucano, 27 luglio1382
DinastiaAngioini
PadreCarlo di Calabria
MadreMaria di Valois
ConsortiAndrea d'Angiò
Luigi I di Napoli
Giacomo IV di Maiorca
Ottone di Brunswick-Grubenhagen
FigliCarlo Martello
Caterina
Francesca
ReligioneCattolicesimo

Giovanna I d'Angiò (Napoli,1326 circa –Castello di Muro Lucano,27 luglio1382) furegina regnante di Napoli,regina titolare di Sicilia[N 1] edi Gerusalemme econtessa di Provenza edi Forcalquier dal1343 al1381, anno della sua deposizione.

Rimasta l'unica discendente diretta di suo nonno Roberto d'Angiò, con un atto anticonvenzionale, venne da lui nominata sua erede legittima a fronte di numerosi altri parenti maschili. Per far fronte alle pretese sul trono del Regno di Napoli vantate dal ramo ungherese degli angioini, Giovanna venne fatta sposare giovanissima al lontano cuginoAndrea d'Ungheria, riunificando la dinastia.Alla morte del nonno, nel 1343, Giovanna divenne di fatto una delle primeregine regnanti d'Europa.[1]

I primi anni di regno furono caratterizzati da una serie di intrighi orditi dai suoi famigliari, che tentarono di avvicinarsi al potere: tra di loro vi era pure il marito Andrea, che non le riconosceva il diritto di governare autonomamente. I tentativi diPapa Clemente VI di placare la situazione non sortirono gli effetti sperati e, nel 1345, Andrea fu ucciso in una congiura di cui Giovanna fu accusata di essere l'istigatrice. I famigliari della regina sfruttarono l'occasione per far giustiziare alcuni suoi fedeli sospettati di omicidio.

Con il pretesto di vendicare la morte del fratello minore e appropriarsi della Corona,Luigi I d'Ungheria invase il Regno di Napoli. Nel frattempo risposatasi con il cuginoLuigi di Taranto, Giovanna riparò adAvignone presso Clemente VI, dove affrontò un processo per omicidio dal quale venne assolta. Entrati nelle grazie del pontefice, Giovanna e Luigi intrapresero la riconquista del Regno, già flagellato come il resto d'Europa dallapeste nera, che si concluse vittoriosamente nel 1350.

I dissidi coniugali insorti nel mentre, si conclusero con una presa di potere da parte di Luigi e del siniscalcoNiccolò Acciaiuoli, che obbligarono Giovanna ad acconsentire all'incoronazione del marito ed a cedergli di fatto il governo (1352). L'allontanamento dalla vita pubblica durò fino alla morte di Luigi (1362), ma l'inettitudine di quest'ultimo nel far fronte alla nuova politica di grandezza a cui Acciaiuoli ambiva per il Regno, servì a Giovanna per conquistare ancor di più il favore dell'opinione pubblica.[2]

Dal 1362, supportata prima da Acciaiuoli e daNiccolò Spinelli poi, la sovrana iniziò il suo governo indipendente, dal quale escluse categoricamente i suoi ultimi due mariti:Giacomo IV di Maiorca eOttone di Brunswick-Grubenhagen. In politica interna, Giovanna sostenne le imprese locali, creò nuove industrie, ridusse il crimine e combatté lecompagnie di ventura, promuovendo così un periodo di pace nel Regno, che venne favorito anche dalla scomparsa della maggior parte dei suoi turbolenti famigliari.

Sul piano internazionale, Giovanna si impose come referente principale per laSanta Sede nelle guerre del papato contro i Visconti e Firenze e promuovendo il ritorno del papato a Roma. Per queste buone relazioniPapa Urbano V la premiò con laRosa d'oro nel 1368, divenendo la prima donna nella storia ad ottenere tale onorificenza, mentre nel 1372, grazie aPapa Gregorio XI, Giovanna concluse la secolare contesa della Sicilia con gli aragonesi (iniziata con iVespri siciliani), riconoscendo ilregno di Trinacria come stato vassallo al Regno di Napoli (trattato di Avignone).

Con l'ascesa diPapa Urbano VI che le si rivelò ostile, la situazione politica di Giovanna entrò in crisi. Dopo vari ripensamenti, riconobbe l'Antipapa Clemente VII, dando inizio alloScisma d'Occidente. Scomunicata dal papa avversario, Giovanna fronteggiò l'invasione del nipoteCarlo di Durazzo, che Urbano VI aveva incoronato come nuovo re di Napoli. Infine arresasi al nipote, venne deposta e imprigionata nelcastello di Muro Lucano, dove fu probabilmente fatta assassinare.

Biografia

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Giovinezza

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Infanzia ed educazione

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Non sono noti con esattezza la data e il luogo di nascita di Giovanna. È stato ipotizzato che possa essere nata nel dicembre 1325[3], come terzogenita o quartogenita diCarlo di Calabria, primogenito diRoberto d'Angiò re di Napoli, e diMaria di Valois, sorella diFilippo VI di Francia. Lo storicoDonato Acciaiuoli avrebbe riferito che fosse nata a Firenze, forse durante il viaggio dei suoi genitori verso la città[4], di cui il padre era stato nominato «signore»[5]. Nel giro di due anni sarebbe rimasta l'unica figlia della coppia[N 2].

Miniatura raffiguranteSancha di Maiorca che accarezza le nipoti Giovanna eMaria, presentate a lei daMaria di Valois.[6]

La famiglia tornò a Napoli, data la discesa in Italia diLudovico il Bavaro, con cui i regnanti di Napoli erano in guerra. Nel novembre 1328, suo padre Carlo morì inaspettatamente, lasciando la moglie incinta, che l'anno successivo dette alla luce un'altra figlia, battezzataMaria.[7] La madre di Giovanna morì nel 1332 durante un pellegrinaggio, lasciando orfane le due bambine[8].

A quel punto furono le due donne più influenti della corte[N 3] a prendersi cura delle orfane:Sancha di Maiorca, seconda moglie di Roberto, eFilippa da Catania, nutrice delle bambine. Protettrice dei francescani spirituali e fervente cattolica, Sancha avrebbe voluto diventare unaclarissa, ma il pontefice aveva rifiutato di annullare il suo matrimonio con Roberto[9]: la sua forte devozione e la sua protezione verso gli ordini religiosi sarebbero state un modello per Giovanna[10]. Filippa divenne invece una sorta di seconda madre per le due sorelle[11].

Cresciuta nella colta e raffinata corte di suo nonno Roberto, apparentemente Giovanna non ricevette alcuna educazione formale[10] o, se la ebbe fu poco accurata, dato che i documenti angioini non riportano i nomi dei suoi istitutori[12]. Probabilmente studiò i libri presenti nella biblioteca reale, in cui erano presenti gli scritti diTito Livio,Paolo da Perugia,San Gregorio eMarco Polo[12].

Sembra comunque che raggiunta l'età adulta sia stata capace di esprimersi in latino, come dimostrano sue lettere rimaste[N 4], in francese, in italiano e in provenzale[13]. Secondo il cronistaDomenico da Gravina, Giovanna e Maria erano state «informate di ogni arte e virtù dal medesimo Signore Re Roberto e dalla Regina Sancia»[14].

In rosa sono indicate le terre governate dagli angioini intorno al 1360: il sud della penisola italiana, noto semplicemente come il «Regno» (vassallo della Santa Sede dal 1130), il regno d'Ungheria, che si estendeva nel nord dellapenisola balcanica, ilducato di Durazzo in Albania e ilprincipato d'Acaia nelPeloponneso.
Carlo I re d'Ungheria uno dei tanti parenti che contestò a Giovanna il diritto di ereditare il «Regno».

Un'eredità contestata

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Il 4 dicembre 1330, superati gli scrupoli iniziali[N 5], re Roberto nominò sue eredi legittime le nipoti Giovanna e Maria durante una cerimonia ufficiale aCastel Nuovo[15]. Tale scelta portò a numerose rimostranze tra i parenti maschi della famiglia reale, che potevano aspirare al trono.

Nonostante fosse stato proprio il capostipiteCarlo I d'Angiò a farsi esplicitamente riconoscere dallaSanta Sede (di cui il «Regno» era vassallo[N 6]) l'eventualità di un'eredità per linea femminile, la nomina di Giovanna portò alla luce numerose contraddizioni: lo stesso Carlo I aveva stabilito che un'eventuale «regina regnante» avrebbe dovuto sposarsi e governare con il marito[16], mentre nel testamento diCarlo II era sancito che lecontee di Provenza,di Forcalquier e Piemonte potessero essere ereditate e governate solo da maschi[17].

Vi era poi il precedente diFilippo VI, zio materno di Giovanna, che era stato recentemente proclamato re di Francia attraverso un'arbitraria interpretazione dellalegge salica, in modo da escludere la discendenza per linea femminile dal trono[N 7]. Sfruttando ciò,Carlo I d'Ungheria, che nel 1296 era stato «diseredato» della Corona di Napoli a favore di suo zio Roberto[N 8], la reclamò nuovamente per sé[18].

Vi erano inoltre le ambizioni degli altri due fratelli minori di Roberto, il principeFilippo di Taranto, e il ducaGiovanni di Durazzo e le loro rispettive famiglie[19]. Se il duca di Durazzo e la moglieAgnese di Périgord (sorella dell'influentecardinale di Talleyrand-Périgord) accettarono di riconoscerla come futura regina, sperando che uno dei loro figli potesse sposarla[N 9], il principe di Taranto con la moglieCaterina di Valois rifiutarono di riconoscere Giovanna come legittima erede, in particolare dei territori provenzali sui quali avanzarono diritti[3][20].

Accordi matrimoniali

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Carlo I d'Ungheria presentò un accordo matrimoniale, chiedendo la mano di Giovanna per uno dei suoi figli[N 10]. Per annipapa Giovanni XXII aveva ignorato le richieste di re Carlo, ma il sostegno di Roberto aifrancescani spirituali (che il Papa considerava eretici) e la sua negligenza nel pagare il tributo annuale alla Santa Sede diedero origine a tensioni tra Napoli e il Papato[21].Il papa sostenne il progetto ed esortò Roberto ad accettare[20]. La vedovaCaterina di Valois osteggiò gli accordi, rivolgendosi al fratellastroFilippo VI di Francia per bloccarli, proponendo i propri figli (Roberto eLuigi di Taranto) come possibili mariti per Giovanna e Maria[20]. Il pontefice fu risoluto e il 30 giugno 1331 emise una bolla in cui ordinava che Giovanna e la sorella dovessero sposare i figli del re d'Ungheria[22]. Durante i negoziati, Carlo I decise che sarebbe stato il suo secondogenitoAndrea a sposare Giovanna[N 11].

Nell'estate 1333, Carlo I d'Ungheria venne personalmente a Napoli per completare le trattative matrimoniali con lo zio[23]. Fu concluso che Andrea e Giovanna si sarebbero fidanzati, ma se lei fosse morta prematuramente Andrea avrebbe sposato Maria; in caso contrario, Giovanna avrebbe sposato uno dei fratelli del marito (Luigi oStefano)[24]. Il contratto di nozze venne firmato il 26 settembre 1333[N 12][25].

Il giorno dopo re Roberto nominò i fidanzati duchi di Calabria e il principi di Salerno[26]. Il Papa concesse le dispense necessarie per le nozze nel novembre 1333[24]. Per la corte ungherese questo matrimonio significava l'adeguata riparazione all'ingiusta successione di Roberto sul trono di Napoli[27], tuttavia l'unione avrebbe comunque dato luogo a numerosi conflitti tra i membri della casata d'Angiò[28].

Il lascito di re Roberto

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Roberto d'Angiò re di Napoli, in una miniatura dellaBibbia angioina.

Credendo improbabile che la Corona sarebbe passata effettivamente a Giovanna, vari autori coevi e successivi si convinsero chere Roberto avrebbe nominatoAndrea come suo legittimo erede[N 13]. Altri indizi suggeriscono invece che fosse rimasto fermo nella sua decisione: ad esempio nella miniature dellaBibbia angioina da lui commissionata, solo Giovanna è raffigurata con la corona in testa[29].

Sul letto di morte, nel suo ultimo testamento, Roberto ribadì che Giovanna fosse la sua unica erede del regno di Napoli, delle contee di Provenza, Forcalquier e Piemonte, lasciandole in eredità anche la sua pretesa sulla Sicilia e il regno di Gerusalemme[30]. Se Giovanna fosse morta senza eredi, sarebbe stata Maria ad ereditare la Corona[N 14]. Andrea fu dunque escluso dall'amministrazione dello Stato, come pure la sua incoronazione[30]. Il testamento venne fatto riconoscere dalle maggiori autorità del regno[30].

Ignorando la consuetudine che stabiliva la maggiore età di diciotto anni, Roberto dispose che la nipote potesse governare autonomamente solo al compimento dei venticinque anni[31]. Fino a quel momento, per affrancare il «Regno» dalle interferenze papali, il governo sarebbe stato affidato ad un Consiglio di reggenza guidato dalla regina Sancha e composto dai più fidati consiglieri di Roberto[32]: il vicecancelliereFilippo di Cabassoles, vescovo di Cavaillon,Filippo di Sangineto, Gran Siniscalco di Provenza e l'ammiraglioGoffredo Marzano[31].

Il sovrano morente lasciava alla nipote un regno che aveva superato già da molto tempo il suo periodo più florido, durante il quale era stato la maggiore potenza politica e culturale della penisola. Negli ultimi anni di governo di Roberto, il Regno si era avviato ad una crisi interna della quale era possibile riconoscere i segnali: l'esaurimento delle finanze statali dovuti ai falliti tentativi di riconquistare la Sicilia, un generale declino dell'autorità regia, in particolare nelle zone periferiche, come la Puglia e la Basilicata, che aveva causato un rafforzamento del potere locale dei principali feudatari[3].

L'ascesa al trono

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Ritratto di fantasia di Giovanna I. L'«ammirabile» bellezza della giovane sovrana venne riconosciuta persino daDomenico da Gravina, uno dei suoi principali detrattori contemporanei.[14]

Quando, il 16 gennaio 1343, Roberto d'Angiò morì, Giovanna ascese al trono. La nuova regina, prima sovrana di Napoli per diritto ereditario, aveva 16 anni.[senza fonte]

Già nel1333, ad appena sei anni, era stata data in moglie al cugino coetaneoAndrea d'Angiò, figlio dire Carlo Roberto d'Ungheria. Sembra però che l'unione fra i due sia stata particolarmente infelice, vista l'insofferenza reciproca che dominava i loro rapporti. In effetti Giovanna e Andrea erano due caratteri opposti: rozzo e ignorante lui, raffinata e colta lei. Già durante l'adolescenza, Giovanna cominciò a intrattenere una relazione amorosa con un altro cugino,Luigi di Taranto, al quale la legava un sentimento puro e profondo. Ma la relazione rappresentava anche un grosso capitale politico perCaterina di Valois, madre di Luigi e detentrice del titolo diImperatrice di Costantinopoli, che sperava di portare il figlio sul trono di Napoli.[senza fonte]

Il testamento di Roberto il Saggio stabiliva che Andrea fosse incoronato Re di Napoli per suo proprio diritto, visto che Roberto aveva spodestato il padre di Andrea,Caroberto[33], dal trono napoletano. Ma la sedicenne Giovanna si oppose al rispetto della disposizione testamentaria, grazie anche al supporto della nobiltà napoletana, con conseguenti agitazioni dovute anche all'intervento dipapa Clemente VI, titolare della signoria feudale sul regno. Il papa inviò ilcardinale Amerigo di San Martino ad annullare il testamento di Roberto e a prendere temporaneamente il controllo del reame. Questi, nel 1343 aRoma, incoronò la sola Giovanna regina di Napoli, mentre il marito Andrea dovette accontentarsi del titolo di duca di Calabria. Ma il principe consorte aveva molti sostenitori, fra cui il fratello,Luigi Iil Grandere d'Ungheria, e le sue aspirazioni al potere non erano cessate con l'ascesa al trono della moglie. La distanza fra i due coniugi era sempre più incolmabile, al punto che i nobili vicini a Giovanna decisero di risolvere drasticamente il problema organizzando l'uccisione di Andrea.[senza fonte]

L'assassinio del marito

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Sigillo reale di Giovanna I di Napoli

Nella notte del 18 settembre1345, il duca di Calabria fu assassinato nel castello angioino diAversa, poi divenuto monastero dei Padri Celestini, l'attuale chiesa della Madonna di Casaluce, da un gruppo di congiurati. L'episodio scatenò violente reazioni da parte dei sostenitori di Andrea e gettò pesanti sospetti sulla regina stessa, che in molti indicavano come la vera artefice e mandante dell'omicidio del marito. Poco tempo dopo, Giovanna metteva al mondo Carlo, figlio del defunto Andrea. Dell'evento delittuoso si occupò anche la corte pontificia, visto che il Regno di Napoli rimanevavassallo dellaChiesa. Clemente VI pretese che si scovassero e punissero tutti i congiurati, cosa che la stessa Giovanna aveva già disposto, non si sa se per amore di giustizia o per allontanare da sé i sospetti. In ogni caso, i responsabili diretti della morte di Andrea d'Ungheria furono tutti giustiziati.[senza fonte]

L'invasione del regno da parte di Luigi d'Ungheria

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Giovanna I di Napoli (a destra) eLuigi Di Taranto in una miniatura delXIV secolo

Ma la reazione più catastrofica fu sicuramente quella di Luigi d'Ungheria, fratello della vittima, che decise di infliggere una punizione esemplare alla cognata Giovanna. Mentre preparava un esercito per invadere il regno, nel maggio del1346 Luigi inviò adAvignone dei suoi legati per chiedere al pontefice di dichiarare deposta la regina. Ilpapato non si prestò a spalleggiare Luigi, il quale decise di proseguire a modo suo nell'intento.

Il 20 agosto1347 la regina sposò in seconde nozze l'amato cuginoLuigi di Taranto, anch'egli un Angiò, discendente diCarlo II lo Zoppo. Ma la vendetta di Luigi il Grande era pronta e per Napoli stava per scoccare un'ora buia. Il 3 novembre dello stesso anno il re d'Ungheria partì alla volta dell'Italia e dopo aver ottenuto l'appoggio politico e militare di molti principi italiani entrò aBenevento ai primi del1348. Luigi di Taranto aveva radunato un esercito aCapua, nel tentativo d'impedire la presa di Napoli. Ma i baroni del regno, anziché difendere la legittima sovrana, si schierarono con l'invasore, acclamato ovunque come signore e trionfatore. Mentre il marito temporeggiava e il suo esercito difensivo continuava ad assottigliarsi per le numerose defezioni, Giovanna intuì che tutto era perduto e il 15 gennaio lasciò Napoli in nave diretta inProvenza.

Luigi d'Ungheria prese Napoli con estrema facilità, ma la sua permanenza nei territori partenopei sarebbe durata molto poco. Anche sul regno di Napoli si abbatté infatti la piaga dellapeste nera e Luigi partì in fretta dalla capitale lasciando la reggenza nelle mani di due funzionari ungheresi.[senza fonte]

La regina in Provenza

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La regina Giovanna ricevuta da Papa Clemente VI, dipinto da Emile Lagier (1887). Secondo una versione ripresa dai primi storici della sovrana, comeAngelo di Costanzo, Honorè Bouche e Louis Maimbourg, Giovanna si sarebbe personalmente difesa con un'abile arringa davanti al concistoro riunito per giudicare la sua colpevolezza nell'omicidio del primo marito.[34] Nessuna fonte coeva riporta questo evento.[35]

Dopo una sosta alFort de Brégançon, Giovanna giunse aMarsiglia il 20 gennaio 1348, dove ricevette una calorosa accoglienza.[36] La regina giurò di osservare i privilegi della città e ricevette il giuramento di fedeltà dei suoi abitanti. Firmò inoltre le lettere patenti che univano la città alta e bassa, assicurando l'unità amministrativa. Si recò poi adAix-en-Provence, dove la sua accoglienza fu molto diversa; i baroni provenzali le dimostrarono chiaramente la loro ostilità. Giovanna dovette giurare di non fare nulla contro la Provenza e di nominare solamente gente del posto nelle cariche della contea.[37]

Giovanna arrivò adAvignone il 15 marzo, per un incontro personale con il Papa. Luigi di Taranto la raggiunse adAigues-Mortes e la coppia fu ricevuta daPapa Clemente VI. La visita di Giovanna aveva un triplice scopo: ottenere una dispensa per il suo matrimonio con Luigi di Taranto, ricevere l'assoluzione o esonero dall'omicidio di Andrea e preparare la riconquista del suo Regno.

Il Papa concesse alla coppia la dispensa, nominò una commissione per indagare sulle accuse di coinvolgimento nell'omicidio di Andrea e acquistò la città di Avignone per 80.000 fiorini, che divenne di fatto separata dalla Provenza.[38] Giovanna fu infine prosciolta dall'accusa dal Papa, che donò pure laRosa d'oro aLuigi di Taranto.[34] Durante il suo soggiorno ad Avignone, entro la fine di giugno, Giovanna dette alla luce il suo secondo figlio e primogenito dal suo matrimonio con Luigi di Taranto, una bambina di nome Caterina.[39]

Avendo appreso cheLuigi I d'Ungheria aveva abbandonato Napoli dopo lo scoppio della peste nera, Giovanna, con il marito e la figlia appena nata, lasciò Avignone il 21 luglio e rimase a Marsiglia dal 24 al 28 luglio, quindi si trasferì aSanary-sur-Mer il 30 luglio, poi alFort de Brégançon il 31 luglio, per poi arrivare infine a Napoli il 17 agosto 1348.[40] Un mese dopo il suo arrivo, il 20 settembre, Giovanna infranse le precedenti promesse rimuovendo Raimondo d'Agoult dall'incarico di siniscalco, nominando al suo posto il napoletano Giovanni Barrili. Il malcontento dei provenzali costrinse la regina a ripristinare d'Agoult al suo posto.[41]

Seconda spedizione di Luigi d'Ungheria

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Nei mesi successivi il malcontento dei napoletani verso il governo straniero e la nostalgia per la regina esiliata crebbe fino a ricompattare i sentimenti filo-angioini del popolo e della nobiltà. Decisi a riconquistare il regno perduto, nell'agosto del 1348 Giovanna e Luigi reclutarono un esercito, tornarono a liberare Napoli e nominarono gran siniscalco del regnoNiccolò Acciaiuoli. Ma la cacciata delle milizie straniere, alle quali si erano aggiunti anche molti mercenari, fu più difficile del previsto, soprattutto inPuglia. Gli scontri si protrassero per molti mesi, dando al re d'Ungheria il tempo di organizzare una seconda spedizione nel sud Italia. RaggiuntaManfredonia via mare ai primi del1350, Luigi si portò in poco tempo inCampania. Ma stavolta, furono i suoi stessi soldati a reclamare la fine delle ostilità e il ritorno in patria, stanchi del lungo periodo di guerre che avevano dovuto combattere. Con la mediazione dei legati pontifici, il re d'Ungheria accettò la firma della tregua e riprese la via del ritorno, ottenendo comunque l'istituzione di un processo a carico di Giovanna per accertare le sue responsabilità nell'assassinio di Andrea. Il processo si svolse alla corte papale di Avignone, sulla quale l'influenza degli Angioini era enorme. Grazie anche alla cessione alla Chiesa del dominio della città di Avignone, la regina fu dichiarata innocente e le rivendicazioni di Luigi il Grande furono, al momento, archiviate.[senza fonte]

Giovanna sul trono di Napoli

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Giovanna I (1326-1382),regina di Napoli econtessa di Provenza
Miniatura della regina Giovanna I da un manoscritto delDe mulieribus claris diGiovanni Boccaccio (Parigi,Biblioteca nazionale della Francia).

La sentenza del processo decretò anche l'attribuzione del titolo di re di Napoli al marito di Giovanna, il principe consorte Luigi. Rientrati nella capitale nel gennaio del1352, Giovanna I d'Angiò e Luigi di Taranto furono solennemente incoronati sovrani di Napoli.

Nel 1360, a sostegno di un'insurrezione controFederico IV, Luigi invase in armi la Sicilia nel tentativo di riportarla sotto l'egemonia angioina, ma l'iniziativa non ebbe successo.Luigi restò sul trono insieme alla moglie fino al1362, anno della sua morte. Furono dieci anni di tranquillità e relativa pace, in quanto l'Acciaiuoli, fedele a Giovanna e forse anche amante, molto abile negli affari, seppe tenere a freno i baroni e seppe garantire l'indipendenza del regno.

Giovanna invece nel1363 sposò il re titolare del Regno di Maiorca,Giacomo IV[42], (1335-1375), che come principe consorte del regno di Napoli divenne Duca di Calabria. Nel1366, anche perché in assenza di figli, si separò dalla moglie (sebbene non abbia mai richiesto l'annullamento) e abbandonò la corte napoletana, con l'obiettivo di riconquistare il regno di Maiorca e le altre sue contee[43]. Nel1363 Giovanna nominò Gran cancelliere il fedeleNiccolò di Alife. Nel1365, il 9 novembre, era morto l'Acciaiuoli.

Giovanna I di Napoli, raffigurata nella Bibbia di Napoli, fine XIV secolo

Il 27 agosto1372, Giovanna, con l'approvazione dipapa Gregorio XI, raggiunse un accordo definitivo col re di Sicilia,Federico IV, in cui l'isola veniva giuridicamente riconosciuta come un regno separato, col nome diRegno di Trinacria, in cambio di un indennizzo di 15.000 fiorini annui che dovevano essere pagati a Giovanna ed ai suoi successori.[senza fonte]

Nel1373, alla morte del cugino,Filippo II di Taranto, senza eredi, divenne principessa di Acaia, titolo che, dal1375, le fu contestato dal marito di Margherita, la sorella di Filippo II di Taranto,Giacomo Del Balzo, che le fece guerra in Acaia, riuscendo a conquistare parte dei feudi.[senza fonte]

Giacomo, ancora sconfitto, nel1374, si ritirò aSoria, inCastiglia, dove l'anno dopo morì. L'anno successivo, il 28 marzo1376, Giovanna convolò a nozze, per la quarta volta, conOttone IV di Brunswick. Anche Ottone, come prima Giacomo, non assunse mai il titolo regio, ma fu duca di Calabria.[senza fonte]

Lo scontro con Carlo di Durazzo

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Rimasta senza eredi per la morte prematura dell'unico figlio Carlo, avuto dal primo marito Andrea, Giovanna designò ufficialmente suo erede il cugino e nipoteCarlo di Durazzo. Ma i due, già da tempo divisi dalle sfacciate aspirazioni al potere di Carlo, si detestavano. Nel 1378 la Chiesa cattolica fu scossa da ungrave scisma: due papi si proclamarono entrambi a capo della cristianità. Uno di essi, lo svizzero di lingua franceseClemente VII, era stato eletto nel Concilio diFondi alla cui convocazione aveva contribuito ilgran cancelliereNiccolò Spinelli. L'altro,Urbano VI, era il napoletano Bartolomeo Prignano, che poteva contare sull'appoggio di Carlo di Durazzo. Giovanna si schierò con Clemente VII e lo ospitò presso la sua corte, in aperto contrasto con Carlo di Durazzo e Urbano VI[44].

Nel 1379 i napoletani si rivoltarono contro Clemente VII, che fu costretto a lasciare la capitale ed a partire perAvignone. Papa Urbano VI, che non voleva che il Regno di Napoli sfuggisse alla sua autorità, pensò che fosse arrivato il momento di togliere di mezzo Giovanna. Nell'aprile del1380 le comminò la scomunica[45].Poi mosse contro Giovanna il suo principale nemico, Carlo di Durazzo. Quest'ultimo, che non aspettava altro per impadronirsi del regno, rispose prontamente alla chiamata. Il 1º giugno1381 Urbano VI lo incoronò Re di Napoli. La regina reagì revocando il diritto di successione accordato a Carlo e nominando suo eredeLuigi I d'Angiò, fratello diCarlo V di Francia. Clemente VII, ad Avignone, offrì a Luigi la corona di Napoli[44]. Però Luigi, alla morte del re, suo fratello, fu costretto a restare in Francia per tenere la reggenza per il nipoteCarlo VI, ancora minorenne.

L'assassinio di Giovanna

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Affresco diRoberto d'Oderisio raffigurante il battesimo del primogenito Carlo, Duca di Calabria, nelle braccia della regina Giovanna I d'Angiò,Chiesa di Santa Maria Incoronata,Napoli

Col supporto del re d'Ungheria e ora anche di Polonia,Luigi Iil Grande, Carlo di Durazzo avanzò verso Napoli, dove Giovanna preparò una modesta difesa ponendo il marito Ottone al comando delle poche truppe che le rimanevano a disposizione. Sconfitto in giugno Ottone adAnagni, il 26 luglio1381 Carlo di Durazzo entrò nella capitale aggirando le difese che Ottone aveva approntato adAversa e mise sotto assedio ilMaschio Angioino, dove la regina si era rifugiata. Ad agosto inoltrato Ottone tentò di liberare Napoli e la moglie dalla morsa dell'invasore, ma lo scontro (24 agosto1381) fu per lui un'autentica disfatta. Ottone cadde prigioniero del nuovo re di Napoli mentre Giovanna, che si era dovuta arrendere (26 agosto), nel dicembre del1381 fu portata prigioniera presso ilcastello del Parco diNocera Inferiore, dove rimase fino al 28 marzo del1382[46][47], quando venne trasferita nella lontana fortezza diMuro Lucano. Per Carlo, che assumeva la corona di Napoli col nome diCarlo III, la conquista del regno non era ancora conclusa. L'erede designato di Giovanna e suo difensore, Luigi d'Angiò, rispondendo ai solleciti dell'antipapa Clemente VII preparò una spedizione in Italia per spodestare Carlo. Il nemico allora decise di affermare ad ogni costo l'indiscutibilità della sua ascesa al trono e per sgombrare il campo da qualsiasi rivendicazione ordinò l'assassinio della regina. Giovanna d'Angiò fu raggiunta dai sicari nel castello diMuro Lucano e il 27 luglio1382 venne uccisa[44].

Non si conosce il luogo di sepoltura della sovrana: le cronache indicano il sacrario della sagrestia di Santa Chiara aNapoli o lachiesa di San Francesco d'Assisi aMonte Sant'Angelo.[48][49] Qui Giovanna soggiornò nelcastello e nella suddetta chiesa (da lei fatta costruire nel1351) si può vedere una lastra tombale con effigie giacente della regina: il sarcofago, un tempo posizionato nella zona centrale del coro, poi fu sistemato nel1676 a destra dell'ingresso principale, con un'iscrizione a ricordo dell'evento.[50] L'unico autentico coevo ritratto di Giovanna era visibile nel frammento dell'affresco realizzato dal pittoreRoberto d'Oderisio nellachiesa napoletana di Santa Maria Incoronata.[51]

Luigi d'Angiò, ora conte di Provenza, che aveva l'appoggio dell'antipapa, del re di Francia e diGian Galeazzo Visconti, nella primavera del1382, approntò un corpo di spedizione, assieme al conteAmedeo VI di Savoia, per entrare in Italia e ristabilire l'ordine dinastico voluto dalla defunta regina. La spedizione si risolse con un nulla di fatto e lo scontro fra i rivali non si consumò mai: il 1º marzo1383, colto da malattia, Amedeo VI moriva inMolise, mentre, il 22 settembre del1384, Luigi d'Angiò, raggiunta la Puglia, morì improvvisamente, aBari. Carlo III si consacrò legittimo re di Napoli, instaurando sul trono il ramo degli Angiò-Durazzo. I suoi due figli,Ladislao eGiovanna, gli sarebbero entrambi succeduti, protagonisti della definitiva caduta degli Angioini dal trono di Napoli e della conquista del regno da parte diAlfonso V d'Aragona.[senza fonte]

Discendenza

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Disegno di un affresco diGiotto raffigurante Giovanna

Giovanna ebbe un figlio dal primo maritoAndrea d'Angiò:

La regina ebbe due figlie dal secondo maritoLuigi di Taranto:

Onorificenze

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Rosa d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria
— 1368

Nella cultura di massa

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P. Salinas,Boccaccio alla corte di Giovanna di Napoli, 1892. La corte napoletana fu la vera fucina dove Boccaccio apprese e fece proprio il materiale narrativo che sfoggerà nel corso della sua attività letteraria

Letteratura

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  • Thomas Fuller le dedica un capitolo di "The Holy State and The Profane State".
  • Alessandro Dumas padre fu colpito dalla storia della regina angioina e scrisse un racconto,Giovanna di Napoli, contenuto nell'opera in otto volumiDelitti celebri (1839-40). Il racconto è adesso pubblicato in traduzione italiana dalle Edizioni Spartaco (S. Maria Capua Vetere) con il titoloDue delitti celebri (ISBN 978-88-87583-87-8).
  • Marjorie Bowen, saggista britannica e autrice di romanzi storici, ha dedicato uno dei suoi primi romanzi alla sovrana napoletana, col titoloThe Sword Decides e pubblicato nel 1908, ma mai tradotto in italiano.
  • Laszlo Passuth scrive il romanzo"Napolyi Johanna" (tradotto in italiano nel 1942 col titoloLa rosa d'oro).
  • Mario Ciarimboli nel 2021 pubblica "Corona e cor infranto" ossia "Giovanna, regina di Napoli", che abbraccia il regno della regina dal 1343 al 1345.
  • Chiara Ponte "Storia di una Regina –Giovanna I d’Angiò e la sua tragica fine nel castello di Muro Lucano" -ISBN 8827808663
  • L'autrice canadeseJane Ann McLachlan ha dedicato al regno di Giovanna I una serie di quattro romanzi,The Kingdom of Naples Series. La storia è raccontata dal punto di vista della sorella minore della regina,Maria di Calabria.

Teatro

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Cinema

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  • Nel 1920 ilsoprano e attrice italianaGemma Bellincioni diresse ilfilm mutoGiovanna I d'Angiò, regina di Napoli, dove interpretò anche la regina protagonista. Il lungometraggio racconta, in chiave molto romanzata, la vita della sovrana, partendo dall'inizio del suo regno fino alla sua fine al Castello di Muro Lucano, ponendo l'accento sull'assassinio del primo marito.

Ascendenza

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Re di Napoli
Casa d'Angiò

Carlo I (1266-1285)
Figli
Carlo II (1285-1309)
Roberto I (1309-1343)
Figli
Giovanna I (1343-1381)
Figli
  • Carlo Martello;
  • Caterina;
  • Francesca;
GenitoriNonniBisnonniTrisnonni
Carlo II di NapoliCarlo I d'Angiò 
 
Beatrice di Provenza 
Roberto d'Angiò 
Maria Arpad d'UngheriaStefano V d'Ungheria 
 
Elisabetta dei Cumani 
Carlo d'Angiò 
Pietro III d'AragonaGiacomo I d'Aragona 
 
Iolanda d'Ungheria 
Violante d'Aragona e Sicilia 
Costanza II di SiciliaManfredi di Sicilia 
 
Beatrice di Savoia 
Giovanna I di Napoli 
Filippo III di FranciaLuigi IX di Francia 
 
Margherita di Provenza 
Carlo di Valois 
Isabella d'AragonaGiacomo I d'Aragona 
 
Iolanda d'Ungheria 
Maria di Valois 
Guido IV di Châtillon-Saint-Pol 
 
 
Mahaut di Châtillon 
Maria di Bretagna 
 
 
 

Note

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Esplicative

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  1. ^In realtà Giovanna fu incoronata semplicemente «regina di Sicilia», nonostante i suoi predecessori avessero perso il controllo dell'isola dopo iVespri siciliani. Il termine «regno di Napoli» è una semplificazione utilizzata a partire dal 1805 dalla storiografia per indicare l'estremità meridionale della penisola italiana ancora sotto il governo angioino e che al tempo era noto come «Regno di Sicilia citerione» (Regnum Siciliae citra Pharum), cioè «Regno di Sicilia al di qua del Faro» (riferendosi alFaro di Messina). La porzione di regno che comprendeva solo l'isola di Sicilia era nota come «Regno di Sicilia al di là del Faro» (Regnum Siciliae ultra Pharum) amministrata dagli aragonesi: governo non riconosciuto dagli angioini.
  2. ^Nel 1328, morirono la sorellastra maggiore Maria, figlia del primo matrimonio del duca di Calabria, e un'altra sorella maggiore anch'essa di nome Maria. Nel 1325 era nata e morta la sorella Eloisa, mentre suo fratello maggiore Carlo Martello era morto ad appena otto giorni di vita nell'aprile 1327.
  3. ^Stando aGiovanni Boccaccio, re Roberto non prendeva decisioni senza il consenso delle due donne. Cfr.Goldstone 2009, pp. 31-33.
  4. ^Contrapponendosi alla tesi diÉmile-G. Léonard 1932 T1, p. 172, che riteneva Giovanna un'illetterata perché definitasi «una donna e poco istruita nelle lettere tanto da essere frequentemente ingannata» in una lettera apapa Clemente VI nel 1346, secondoGaglione 2009, p. 335 sarebbe una frase retorica.Goldstone 2009, pp. 321-322 sostiene che pure Sancha di Maiorca si era definita in maniera analoga ed era in grado di scrivere, perciò ritiene che Giovanna sapesse fare altrettanto. Il latino non pulito presente nelle lettere della regina indicherebbe che l'avesse scritte di suo pugno.
  5. ^«Caduta è la Corona dal capo nostro», avrebbe commentato Roberto d'Angiò alla morte del figlio Carlo. Cfr.Istoria civile del Regno di Napoli, di Pietro Giannone, Volume 3, p. 173, subooks.google.it.
  6. ^La consuetudine risaliva al 1130, quandoPapa Innocenzo II aveva incoronatoRuggero il Normanno «re di Sicilia». Da quel momento i pontefici erano pesantemente intervenuti negli affari di stato del «Regno», come erano definiti i territori dell'Italia meridionale, influenzando le decisioni dei vari sovrani in base ai tornaconti della Santa Sede. Cfr.Bausilio 2020,  p. 82.
  7. ^La legge salica era infatti una legge consuetudinaria che regolava le eredità in ambito privato e non riguardava affatto il principio di sovranità, né i fondamenti di diritto pubblico. Cfr.Casanova 2014, p. 47. Gli apologisti dei Valois iniziarono un'opera di convincimento secondo cui le donne fossero inadatte per natura a governare. Cfr.Casteen 2015, pp. 2-3. In Francia ciò venne attuato per evitare cheEdoardo III d'Inghilterra, figlio diIsabella di Francia e nipote diFilippo IV di Francia, ereditasse anche la Corona francese. Il sovrano inglese reclamando comunque i diritti materni, scatenò laguerra dei cento anni.
  8. ^Re Carlo II, padre di Roberto d'Angiò, aveva maneggiato affinché il primogenitoCarlo Martello d'Angiò ottenesse la Corona di Ungheria, vantando i diritti di sua madreMaria d'Ungheria. Dato che il secondogenitoLudovico aveva preso la strada clericale (sarà proclamatosanto nel 1317), in accordo conpapa Bonifacio VIII, la Corona del «Regno» fu destinata al terzogenito Roberto e alla sua discendenza. Cfr.GIOVANNA I d'Angiò, regina di Sicilia, sutreccani.it.
  9. ^Il 30 novembre, i duchi di Durazzo e i baroni del «Regno» resero omaggio a Giovanna durante una cerimonia ufficiale. Cfr.Goldstone 2009, pp. 40-41.
  10. ^Oltre all'accordo matrimoniale tra i suoi figli e le nipoti di re Roberto, Carlo I chiese al pontefice di riavere i due feudi chesuo padre possedeva nel «Regno»: ilPrincipato di Salerno e l'HonorMontis Sancti Angeli Cfr.Lucherini 2013, p. 343.
  11. ^Inizialmente Carlo I aveva designato il primogenito Luigi come marito di Giovanna, mentre suo fratello minore Andrea sarebbe subentrato al suo posto in caso di sua morte prematura. Durante i negoziati però Carlo I cambiò idea e decise di destinare Andrea a Giovanna. Cfr.Lucherini 2013, p. 344.
  12. ^«E per dispensagione e volontà dipapa Giovanni e de’ suoi cardinali sì fece sposare al detto Andreasso, ch’era d’età di sette anni, la figliuola maggiore che fu delduca di Calavra, ch’era d’età di cinque anni, e lui fece duca di Calavra a dì 26 di settembre del detto anno con grande festa [...]. E compiuta la detta festa, poco appresso si partì il re d’Ungheria e tornò in suo paese, e lasciò a Napoli il figliuolo colla moglie alla guardia del re Ruberto con ricca compagnia.» Cfr.Giovanni Villani, Cronica, Volume 5, p. 281., subooks.google.it.
  13. ^Giovanni Villani affermò ad esempio che «sì volle il re Ruberto che dopo di lui succedesse il reame al figliuolo del detto re d’Ungheria suo nipote». Cfr.Cronica di Giovanni Villani..., Volume 5, p. 281., subooks.google.it.;Lucherini 2013, pp. 350-351.
  14. ^La questione dinastica si era comunque complicata poiché, poco tempo prima di morire, il re era rimasto offeso dalla notizia che la potente regina madre d'Ungheria,Elisabetta di Polonia, avesse preferito far sposare a suo figlio maggioreLuigi I la principessaMargherita di Boemia, anziché Maria, disattendendo gli accordi presi dal defunto sovrano ungherese. Cfr.Goldstone 2009, p. 65.

Riferimenti

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  1. ^De Feo 1969, p. 15.
  2. ^Casteen 2015, pp. 107-117.
  3. ^abcGIOVANNA I d'Angiò, regina di Sicilia, inTreccani.URL consultato il 13 giugno 2024.
  4. ^Baddeley 1897, p. 194.
  5. ^13 gennaio 1326: Carlo di Calabria accetta la nomina a signore di Firenze, sustoriadifirenze.org.
  6. ^Casteen 2015, p. 10.
  7. ^Goldstone 2009, p. 15;Casteen 2015, pp. 2-3.
  8. ^Émile-G. Léonard 1932 T1, p. 142.
  9. ^Goldstone 2009, p. 40.
  10. ^abCasteen 2015, p. 3.
  11. ^FILIPPA da Catania, inTreccani.URL consultato il 13 giugno 2024.
  12. ^abGaglione 2009, p. 335.
  13. ^Bausilio 2020, p. 81;Froio 1992, p. 142.
  14. ^abGravina 1890, p. 7.
  15. ^Casteen 2015, pp. 9-10.
  16. ^Duran 2010, p. 76.
  17. ^Baddeley 1893, p. 31.
  18. ^Goldstone 2009, pp. 38-39.
  19. ^Monter 2012, p. 61.
  20. ^abcGoldstone 2009, p. 40.
  21. ^Goldstone 2009, pp. 40-41.
  22. ^Goldstone 2009, p. 41.
  23. ^Lucherini 2013, pp. 347-348.
  24. ^abLucherini 2013, p. 350.
  25. ^Lucherini 2013, pp. 348-349.
  26. ^Goldstone 2009, p. 45.
  27. ^Casteen 2015, p. 5.
  28. ^Abulafia 2000, p. 508.
  29. ^Casteen 2015, pp. 9-10;Duran 2010, p. 79.
  30. ^abcGoldstone 2009, p. 65.
  31. ^abCasteen 2015, p. 34.
  32. ^Émile-G. Léonard 1932 T1, p. 335.
  33. ^Caroberto era il figlio dell'erede al trono di Napoli,Carlo Martello d'Angiò, primogenito del re di Napoli,Carlo II d'Angiò, ma premorto al padre. Al momento della morte del nonno, Caroberto era inUngheria, impegnato a far valere i suoi diritti al trono ungherese (era stato incoronato re d'Ungheria il 13 gennaio1301).
  34. ^abGoldstone 2009, pp. 160-161.
  35. ^Léonard 1967, p. 448.
  36. ^Léonard 1932, II, p. 52.
  37. ^Thierry Pécout: « Marseille et la reine Jeanne » dans Thierry Pécout (dir.), Martin Aurell, Marc Bouiron, Jean-Paul Boyer, Noël Coulet, Christian Maurel, Florian Mazel et Louis Stouff:Marseille au Moyen Âge, entre Provence et Méditerranée : Les horizons d'une ville portuaire, Méolans-Revel, Désiris, 2009, 927 p., p. 216.
  38. ^Paladilhe 1997, pp. 87-89.
  39. ^Goldstone 2009, p. 166.
  40. ^Léonard 1932, II, pp. 143-144.
  41. ^Casteen 2011, p. 83.
  42. ^Giacomo IV di Maiorca, dopo essere stato spodestato, nel1349, era rimasto prigioniero nel castello di Játiva e poi nel Castello Nuovo di Barcellona fino al1362.
  43. ^Giacomo, nella battaglia diNájera (1367), fu nuovamente fatto prigioniero. Venne liberato solo due anni più tardi e, si vociferava, solo grazie al riscatto pagato dalla moglie.
  44. ^abc Mario Prignano,Antipapi. Una storia della Chiesa, Bari-Roma, Laterza, 2024, pp. 172-73,ISBN 9788858155172.
  45. ^Giovanna I d’Angiò, la prima regina del Sud, suilportaledelsud.org.URL consultato il 24 febbraio 2025.
  46. ^Chronicon Siculum, p. 45.
  47. ^Qui Boccaccio erroneamente crede che la regina morì.De mulieribus claris,CVI.DE IOHANNA, IERUSALEM ET SYCILIE REGINA.
  48. ^Angelillis, p. 88.
  49. ^Gleijeses, p. 224.
  50. ^Angelillis, Parte seconda, capitolo XIII.
  51. ^De Feo, p. 218.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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PredecessorePrincipessa d'AcaiaSuccessore
Filippo II d'Angiò13731381Giacomo del Balzo

PredecessoreRegina di NapoliSuccessore
Roberto d'Angiò13431381Carlo di Durazzo

PredecessoreContessa di Provenza e Contessa di ForcalquierSuccessore
Roberto d'Angiò13431382Luigi I

PredecessoreRegina di GerusalemmeSuccessore
Roberto d'Angiò13431382Carlo di Durazzo
V · D · M
Sovrani di Napoli
Il titolo dire di Napoli (Rex Siciliae citra) venne creato il 31 agosto 1302 a seguito dellaPace di Caltabellotta
Angioini
(1282 - 1442)
Carlo I ·Carlo II ·Roberto ·Giovanna I ·Carlo III ·Ladislao ·Giovanna II ·Renato
Aragonesi
(1442 - 1516)
Alfonso I ·Ferdinando I ·Alfonso II · invasione diCarlo VIII di Francia ·Ferdinando II ·Federico I · invasione diLuigi XII di Francia ·Ferdinando III
Asburgo di Spagna
(1516 - 1700)
Carlo IV ·Filippo I ·Filippo II ·Filippo III (interrotto dallarepubblica del 1647-1648) ·Carlo V
Borbone di Spagna
(1700 - 1713)
Filippo IV
Asburgo d'Austria
(1713 - 1734)
Carlo VI
Borbone di Napoli
(1734 - 1806)
Carlo (VII) ·Ferdinando IV (interrotto dallarepubblica del 1799)
Napoleonidi
(1806 - 1815)
Giuseppe Bonaparte ·Gioacchino Murat
Borbone di Napoli
(1815 - 1816)
Ferdinando IV
Nel 1816 i regni di Napoli e Sicilia vengono uniti nelRegno delle Due Sicilie
V · D · M
Vespri siciliani
Eventi storiciRivolta dei Vespri ·Communitas Siciliae ·Guerre del Vespro ·Assedio di Messina (1282) ·Battaglia di Nicotera (1282) ·Battaglia navale di Malta (1283) ·Assedio di Trapani (1284) ·Battaglia del golfo di Napoli (1284) ·Battaglia di Les Formigues (1285) ·Battaglia dei Conti (1287) ·Trattato di Tarascona (1291) ·Trattato di Anagni (1295) ·Battaglia di Le Castella (1297) ·Battaglia di Catanzaro (1297) ·Assedio di Siracusa (1298) ·Assedio di Trapani (1299) ·Battaglia di Capo d'Orlando (1299) ·Battaglia di Falconara (1299) ·Pace di Caltabellotta (1302) ·Pace di Catania (1347) ·Scacco di Ognina (1356) ·Trattato di Avignone (1372)
AragonesiPietro III ·Costanza II di Sicilia ·Alfonso III ·Giacomo I di Sicilia ·Federico III di Sicilia ·Pietro II di Sicilia ·Ludovico di Sicilia ·Giovanni di Randazzo ·Federico IV di Sicilia
AngioiniCarlo I ·Carlo II ·Filippo I di Taranto ·Roberto ·Giovanna I
PapiNiccolò III ·Martino IV ·Onorio IV ·Niccolò IV ·Celestino V ·Bonifacio VIII ·Giovanni XXII ·Clemente VI ·Gregorio XI
Altri sovrani europeiMichele VIII Paleologo ·Filippo III di Francia ·Filippo IV di Francia ·Edoardo I d'Inghilterra
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Tutte le voci sui Vespri siciliani
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