| Giorgio Bolognetti vescovo della Chiesa cattolica | |
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| Incarichi ricoperti |
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| Nascita | 22 dicembre1595 aRoma |
| Ordinazione sacerdotale | in data sconosciuta |
| Nomina a vescovo | 23 settembre1630 dapapa Urbano VIII |
| Consacrazione a vescovo | 7 ottobre1630 dalcardinaleLuigi Caetani |
| Morte | 17 gennaio1680 (84 anni) aRoma |
| Manuale | |
Giorgio Bolognetti (Roma,22 dicembre1595 –Roma,17 gennaio1680) è stato unvescovo cattolico ediplomaticoitaliano, a servizio dellaSanta Sede.
Figlio di Giovanni Battista e di Cassandra del Cavaliere, nacque aRoma il 22 dicembre1595 e, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, intraprese la carriera prelatizia. Ricoprì il ruolo direferendario delTribunale della segnatura apostolica nel1621, alle dipendenze delcardinale Maffeo Barberini, futuropapa Urbano VIII. In seguito all'elezione al soglio pontificio di quest'ultimo, entrò nel gruppo dei collaboratori che questi trasse dal numero dei suoi dipendenti e[1]fu incaricato a ricoprire alcune cariche amministrative, divenendo governatore diFano e diAscoli ed entrando a far parte dellaSacra Consulta come membro.

Il 23 settembre1630 fu nominatovescovo diAscoli Satriano dapapa Urbano VIII.
Il 7 ottobre1630, nellaCappella Paolina aRoma, ricevette la consacrazione episcopale dalle mani delcardinaleLuigi Caetani, co-consacranti il vescovo diBelcastroAntonio Ricciulli e il vescovo diFossombroneBenedetto Landi.
L'8 novembre1631 ricevette l'incarico dinunzio apostolico nelGranducato di Toscana, nel periodo in cui il pontefice era impegnato nella realizzazione di una lega tra i principi italiani. Dopo la marcia diGustavo II Adolfo di Svezia attraverso laGermania erano andare crescendo le preoccupazioni presso laCorte pontificia. Si temeva che egli avrebbe portato la guerra inItalia e si paventava una discesa degli svedesi fino aRoma.
A queste minaccepapa Urbano VIII tentò di replicare organizzando la resistenza di tutti gli stati italiani minacciati in un'alleanza che doveva essere difensiva. In questo progetto ilGranducato di Toscana ebbe un ruolo di primo piano e di conseguenza il nunzio fu lungamente impegnato. Si trattò di convincereFerdinando II de' Medici a quelle che erano le più forti riserve e di ottenere un'adesione anche da parte dellaSpagna.
Il disegno non ebbe seguito, innanzitutto per le esitazioni dipapa Urbano VIII a prenderne egli stesso la pubblica iniziativa, poi per i contrasti insorti con laRepubblica di Venezia.
Nel1633 si occupò di mettere in pratica la decisione della censura dell'operaDialogo sopra i due massimi sistemi del mondo diGalileo Galilei.
Il 26 marzo1634 gli venne affidata la nunziatura inFrancia, sostituendo il cardinaleAlessandro Bichi e occupandosi della graduale crescita della correnteprotestante calvinista, chiedendo in particolare al reLuigi XIII l'espulsione degli eretici daPinerolo e dalladiocesi di Saluzzo. Al momento in cui assunse la guida della nunziatura, nel luglio dello stesso anno, tutti i suoi sforzi furono diretti a far accettare alla corte degliAsburgo e a quella diFrancia la proposta di un congresso di pace. Difronte alle ripulse spagnole a tenere il congresso aRoma, si propose da parte pontificia una rosa di città neutrali. La difficoltà reale alla realizzazione della proposta pontificia era la situazione politica generale.
Nell'autunno del1634 avvenne l'occupazione dellaLorena da parte dei francesi e invano il nunzio protestò contro l'aggressione ad un paese cattolico. Dal punto di vista dell'alleanza tra francesi e svedesi, tanto osteggiata dallaCorte pontificia, l'episodio assumeva una certa gravità. Alle sue rimostranze il cardinaleArmand-Jean du Plessis de Richelieu replicò che le iniziative aggressive degliAsburgo minacciavano laFrancia.
Alle proteste delprimo ministro francese, non fu in grado di replicare, se non in nome dei superiori interessi della religione cattolica e prospettò l'idea di una crociata contro ilTurco. Quando la vittoria dellaSpagna inNördlingen contro laSvezia e contro i loro alleati tedeschi, salutata aRoma come un trionfo della religione, non ebbe effetto, vennero meno anche le ultime speranze. La diplomazia pontificia dovette fronteggiare le rinnovate pressioni francesi.
Negli ultimi mesi precedenti l'entrata in guerra dellaFranciapapa Urbano VIII inviò aParigi come nunzio straordinario, a fiancheggiarlo,Giulio Mazzarino. Da questo momento non ebbe che un ruolo secondario rispetto al cardinale negoziatore pontificio ma neppure questi riuscì ad avvicinare la posizione diLuigi XIII di Francia e del cardinaleArmand-Jean du Plessis de Richelieu all'idea del congresso di pace. Gli atti ostili del governo contro laSpagna si andarono moltiplicando.
Nel febbraio1634 vi è la stipulazione di un trattato franco-olandese per la lotta contro laSpagna neiPaesi Bassi e nel marzo l'occupazione dellaValtellina. Nell'aprile dello stesso anno vi è la convenzione diCompiègne con laSvezia e il nunzio espresse la disapprovazione del papa. Il 19 maggio1635 laFrancia entrò in guerra e fu il segnale del generale fallimento della politica dipapa Urbano VIII; si continuò a portare avanti un certo lavoro diplomatico.
Nel1637 si discusse aRoma il suo trasferimento dalladiocesi di Ascoli Satriano all'arcidiocesi di Nazareth, con sede aBarletta, ma la cosa non ebbe seguito, e il 28 febbraio1639 venne nominato sempre dapapa Urbano VIIIvescovo diRieti, sede di cui prese possesso l'8 agosto successivo, dove riformò il clero, celebrò unsinodo diocesano nel1647 e restaurò ilpalazzo vescovile. Risiedette qui per un ventennio.
Il 5 maggio1660 si dimise dalla carica di vescovo diRieti e si trasferì aRoma, dove si impegnò in varie opere di assistenza e di beneficenza. Durante il suo episcopato, fu il co-consacrante principale dei vescoviScipione Pannocchieschi d'Elci, nel1631, e Christophoro d'Authier de Sisgau, nel1651.
Morì aRoma il 17 gennaio1680. Fu sepolto nellachiesa di Gesù e Maria, da lui arricchita all'interno, dove gli fu costruito un mausoleo da Francesco Cavallini.
Altri progetti
| Predecessore | Vescovo di Ascoli Satriano | Successore | |
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| Francesco Andrea Gelsomino,O.E.S.A. | 23 settembre1630 - 28 febbraio1639 | Michele Rezia |
| Predecessore | Nunzio apostolico nel Granducato di Toscana | Successore | |
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| Giacinto Ferri | 8 novembre1631 - 26 marzo1634 | Giovanni Francesco Passionei |
| Predecessore | Nunzio apostolico in Francia | Successore | |
|---|---|---|---|
| Alessandro Bichi | 26 marzo1634 - 8 agosto1639 | Ranuccio Scotti Douglas |
| Predecessore | Vescovo di Rieti | Successore | |
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| Gianfrancesco Guidi di Bagno | 28 febbraio1639 -1660 | Odoardo Vecchiarelli |
| Controllo di autorità | VIAF(EN) 179618490 ·SBNUM1V034040 ·CERLcnp01299389 ·GND(DE) 1014449219 |
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