Gionatan, oGionata (dall'ebraico יְהוֹנָתָן,Yehonathàn o יוֹנָתָן,Yonathàn, dal significato "Yahweh ha dato/donato"), è un personaggiobiblico, figlio maggiore e favorito del reSaul, avuto da Ahinoam figlia di Ahimaaz. Si distinse, durante il regno del padre, per il coraggio indomito sia in occasione della sconfitta della guarnigione filistea aGabaa, sia nella nuova vittoria riportata aMicmas. È noto soprattutto per il profondo amore che lo legò al futuro reDavide e per l'aiuto che gli diede nelle circostanze più pericolose.
Come nel caso di suo padre Saul e dello stesso re Davide, anche per il principe Gionatan le fonti storiche si rivelano del tutto insufficienti. Nessuna fonte extra-biblica parla di questi personaggi della storia arcaica diIsraele, e gli stessi testi biblici non mostrano grande coerenza: i capitoli 8[1] e 10[2] delprimo libro di Samuele sembrano testimoni di una tradizione contraria al primo re di Israele, Saul, e alla sua famiglia, mentre i capitoli 9[3] e 11[4], probabilmente più antichi, sono favorevoli a Saul e alla sua discendenza.
Il testo originale dei capitoli seguenti, poi, sembra essere stato alterato da giunte successive e rielaborazioni stratificate.
La tradizione biblica è comunque unanime nel presentare la tesi che Israele, contrariamente agli altri popoli della regione, non ebbe in origine un re e che l'istituzione di una monarchia sarebbe stata una reazione alle minaccie esterne rappresentate dall'attacco concentrico deiFilistei e degliAmmoniti.
Il regno di Saul, primo re di tutte letribù di Israele, fu probabilmente di breve durata.
Nel contesto di questo breve regno si potrebbe essere segnalato il valore del principe ereditario Gionatan, che sarebbe poi morto in battaglia insieme con il padre nello scontro con i filistei.
Gionatan è menzionato per la prima volta nellaBibbia quale valoroso comandante di mille guerrieri, nei primi anni del regno di Saul (1Sam 13,2[5]): a quel tempo poteva avere circa vent'anni. Durante gli anni della sua formazione poteva aver sentito l'influenza del padre che, fino al momento di essere scelto quale re, aveva manifestato modestia, ubbidienza e rispetto per le disposizioni divine.
Con i suoi mille uomini male armati, Gionatan conquistò una prima vittoria contro la guarnigione filistea diGabaa.
In risposta, il nemico si radunò aMicmas.
Segretamente Gionatan e il suo scudiero si allontanarono da Saul e dai suoi uomini raggiungendo l'avamposto nemico.
Con quest'azione Gionatan manifestò il proprio valore e la capacità di ispirare fiducia in altri, pur riconoscendo la direttiva di Dio, visto che per agire attese un segno divino. I due intrepidi combattenti abbatterono da soli venti filistei, cosa che provocò un aspro combattimento, con la vittoria finale di Israele.
Mentre era in corso il combattimento, Saul avventatamente maledisse con un giuramento chiunque avesse mangiato prima della fine della battaglia. Gionatan, che non ne sapeva nulla, mangiò un po' di miele selvatico. Più tardi, di fronte a Saul, Gionatan non cercò di sottrarsi alla morte per adempiere il voto del padre. Tuttavia fu redento dal popolo, consapevole che quel giorno Dio era con lui.
I testi biblici descrivono quindi Gionatan come un guerriero coraggioso, abile e potente. Di lui e di Saul si dice che erano “più veloci delle aquile” e “più potenti dei leoni”. Gionatan, in particolare, era anche un esperto arciere e le sue doti potevano averlo reso particolarmente caro a Saul.
Davide era stato introdotto alla corte del re Saul affinché suonasse per lui, dal momento che lo spirito diDio aveva lasciato il re ed era stato sostituito da un cattivo spirito, cosa che Gionatan poteva aver notato. Benché giovane, Davide era “un uomo potente e valoroso, e uomo di guerra”; Saul "lo amava molto" e ne fece il suo scudiero.
La speciale amicizia di Gionatan per Davide iniziò poco dopo che questi ucciseGolia. Quell'intrepida azione a difesa del suo popolo dovette commuovere Gionatan. Sentendone parlare da Davide stesso, «la medesima anima di Gionatan si legò all'anima di Davide, e Gionatan lo amava come la sua propria anima» (1Sam 18,1).
I due guerrieri «conclusero unpatto d'amicizia. Gionatan capiva che Davide aveva lo spirito di Dio» (1Sam 18,3). Il figlio di Saul, dunque, non fu invidioso di Davide considerandolo un rivale, come fece suo padre; anzi il suo rispetto per il modo in cui Dio dirigeva gli avvenimenti fu un esempio per il suo giovane amico. Gionatan non assecondò il desiderio di Saul di uccidere Davide, ma avvertì quest'ultimo e cercò di intercedere per lui. Quando Davide fu costretto a fuggire, Gionatan si incontrò con lui e strinsero un patto in cui anche Davide si impegnava a proteggere lui e la sua casa (1Sam 19,1-20,17[6]).
Un'altra volta Gionatan parlò di Davide al proprio padre, e ciò quasi gli costò la vita perché in uno scatto d'ira Saul scagliò una lancia contro il suo stesso figlio. Come da accordo, Gionatan e Davide s'incontrarono in un campo dove apparentemente il figlio del re era andato per esercitarsi nel tiro con l'arco.
I due amici rinnovarono il loro vincolo d'affetto e “si baciavano l'un l'altro e piangevano l'uno per l'altro” (1Sam 20,41[7]; cfr.Gen 29,13[8];45,15[9] eAt 20,37[10]).
In seguito Gionatan poté incontrare per l'ultima volta Davide aOres e “rafforzare la sua mano riguardo a Dio”; anche in quell'occasione rinnovarono il loro patto (1Sam 23,16-18[11]).
Nella battaglia contro i Filistei, Gionatan combatté fino alla morte: morì lo stesso giorno di due suoi fratelli e del padre.
I Filistei ne appesero i cadaveri alle mura diBet-San. Ma valorosi uomini diIabes-Galaad li tirarono giù e li seppellirono a Iabes. Davide pianse amaramente la morte dell'amico e compose per Saul e Gionatan un canto funebre intitolato "canto dell'arco" (2Sam 1,17-27[12]). Il re Davide mostrò una speciale benignità per il figlio zoppo di Gionatan,Merib-Bàal (o Mefiboset), che aveva cinque anni quando il padre morì: in seguito gli diede un posto permanente alla propria tavola. La discendenza di Gionatan continuò per diverse generazioni.
(Douglas O. Linder,'The Trials of Oscar Wilde: An Account')
La Bibbia utilizza alcune espressioni molto forti, per descrivere il legame che univa Gionatan e Davide (per esempio, sulla bocca di Davide: «Gionatan, tu mi eri molto caro, e l'amore tuo per me era più meraviglioso dell'amore delle donne»,2Sam 1,26[13]).
Per questo motivo, il racconto di Davide e Gionatan (come d'altra parte quello diRut eNaomi, quello delcenturione e del suo giovane servoguarito da Gesù, e pochi altri) hanno suggerito ad alcuni commentatori che nella Bibbia troverebbero posto due linguaggi differenti sul tema dell'omosessualità: il linguaggio inflessibile dei testi legali (i codici di purezza nelLevitico e le prescrizioni etiche diPaolo), e il linguaggio più umano di narrazioni "storiche" che esaltano o per lo meno ammettono un amore omosessuale.
Riassumendo quanto già descritto nel paragrafo precedente, i passi che narrano del rapporto traDavide e Gionatan sono:
Nei duelibri di Samuele, Gionatan è sicuramente una figura secondaria, rispetto ai due “giganti” antagonisti Saul e Davide.
Eppure anche la vicenda di Gionatan ha dei connotati tragici, come quella del padre: Gionatan è l'alleato di Davide nella sua lotta contro Saul, però è anche il figlio dello stesso re Saul (e già in 1Sam 13,2-3[22] era stato presentato come combattente valoroso); teoricamente destinato a diventare prima o poi re al posto del padre, Gionatan al contempo è sempre più consapevole che invece sarà Davide a regnare al posto suo. L'amicizia tra il principe che non diventerà mai re e il pastore già prescelto per il trono (Davide è già stato unto segretamente daSamuele) avrà un costante tono tragico, fino al momento della morte di Gionatan.
Nell'esegesi del testo, lungo i secoli, i modi di leggere questo rapporto si sono polarizzati in due direzioni:
Di fatto, è indispensabile ricordare che l'omosessualità, intesa come “orientamento sessuale caratterizzato da attrazione sentimentale e/o sessuale tra individui dello stesso sesso” non era conosciuta esplicitamente, né poteva esserlo, dagli autori della Bibbia, fossero essi di lingua ebraica o greca, singoli scrittori o “comunità scriventi”. Che fossero stati scritti da Israeliti appartenenti all'ortodossia ebraica, di ebrei messianici seguaci di Gesù di Nazareth o persino – se ce ne sono stati tra gli autori del Nuovo Testamento – pagani convertiti al cristianesimo nei testi della Bibbia non si parla di persone omosessuali, bensì di “atti sessuali tra maschi”, e lo si fa sempre in termini espliciti di condanna.
Anzi, il rifiuto degli atti omosessuali, insieme con l'accettazione dellaschiavitù e l'ammissione dellapena di morte, viene visto da alcune correnti storiche moderne come uno dei casi più significativi di temi eticamente sensibili che attraversano più o meno immutati l'Antico e ilNuovo Testamento.
È ovvio che nel mondo mediorientale antico esistessero anche esperienze di rapporti di amore tra due uomini o due donne, ma senza dubbio queste relazioni venivano interpretate facendo ricorso a categorie diverse da quello dell'amore erotico tra uomo e donna. spesso uno dei linguaggi cui si ricorreva era quello dell'amicizia.
In definitiva, è molto difficile pronunciarsi con sicurezza sulla natura del rapporto tra Davide e Gionatan, ma è estremamente improbabile che gli autori del testo biblico pensassero ad un amore omosessuale, vista la costante riprovazione che pervade nel testo l'amore omosessuale maschile.
D'altronde, l'ipotesi che il “vero” re Davide storicamente esistito fosse omosessuale obisessuale e innamorato di Gionatan, ma che la Bibbia avesse cercato di nascondere questa relazione trasformando il loro amore in amicizia (e tra l'altro non ci sarebbe neanche riuscita molto bene perché lascerebbe trasparire la realtà storica), ipotesi sostenuta per esempio daMassimo Consoli,[25] si scontra con il limite che l'unica fonte che parli del re Davide è proprio la Bibbia, tra l'altro in testi redatti molti secoli dopo le vicende che narrano.[26]
Pertanto, una divisione tra un "Davide storico" e un "Davide della Bibbia" risulta priva di senso, in quanto il primo dei due è del tutto evanescente se si prescinde dal testo biblico che abbiamo a disposizione.
(Mishna, trattatoAvot, 5,15)
(Martti Nissinen,Homoeroticism in the Biblical World, Minneapolis, 1998)
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