Roma superò i primi due turni come candidatura più votata in entrambi i casi, ed ebbe la meglio alla terza votazione, ballottaggio finale, su Losanna con 35 voti ottenuti contro i 24 voti avuti dalla città svizzera.[2] Il risultato fu annunciato alla platea del Congresso dal presidente delCIOAvery Brundage, con le seguenti parole:[2]
(inglese)
«Gentlemen, the 1960 Olympic Games were awarded to Rome. Italy has been given the honor and burden of organizing this event, which will take place next year in Melbourne, Australia, as planned»
(italiano) «Signori, i Giochi Olimpici del 1960 sono stati assegnati a Roma. All'Italia è stato conferito l'onore e l'onere dell'organizzazione di questa manifestazione, che avrà luogo nel prossimo anno a Melbourne, Australia, come previsto»
In base alle norme delComitato olimpico internazionale venne assegnata alComitato olimpico nazionale italiano la responsabilità della realizzazione dei Giochi. Inizialmente, in attesa della costituzione di unComitato Organizzatore, i primi preparativi e le prime opere furono effettuati attraverso vari organismi, alcuni dei quali rimarranno in attività anche dopo la creazione del C.O. (una "Commissione di Studio" nel1955 per redigere un piano organizzativo; un "Comitato interministeriale", nel1957, per collaborare al piano organizzativo; un "Comitato Provvisorio per la Gestione degli Affari Olimpici", nel novembre 1957, tramite delibera della Giunta Esecutiva del CONI e in attesa di nominare i comitati veri e propri).[6]
L'organismo tecnico che si occupò della realizzazione degli impianti di gara necessari allo svolgimento dei Giochi, fu l'ente "Costruzioni olimpiche di Roma" (con acronimo C.O.R.) creato dal CONI[7] che, per le sedi di gara più grandi, venne affiancato anche dal "Comitato interministeriale", dal Comitato Edilizia delComune di Roma, dalla Soprintendenza ai Monumenti e alle Belle Arti della Capitale e dal Consiglio Superiore delMinistero dei Lavori Pubblici.[7] Per la realizzazione delle infrastrutture se ne occupò direttamente ilGoverno della Repubblica Italiana, attraverso i suoi ministeri.[8][9]
Comitato Organizzatore
Il presidente del Comitato Organizzatore, l'on.Giulio Andreotti, assieme ad alcuni atleti italiani.
Per i Giochi della XVII Olimpiade i trenta impianti di gara utilizzati furono così dislocati: venti nella città diRoma; tre nei comuni vicini diCastel Gandolfo,Montelibretti eRocca di Papa, situati nelLazio, e ancor più nello specifico nellaProvincia di Roma; due aNapoli, inCampania; uno ciascuno aFirenze,Grosseto eLivorno inToscana e aL'Aquila ePescara inAbruzzo. Degli otto impianti di allenamento, tutti si trovarono nella città di Roma. Anche ilVillaggio Olimpico fu realizzato a Roma, con due distaccamenti per pochi atleti e discipline localizzati sempre a Roma e a Rocca di Papa (oltre ad accordi con strutture alberghiere a Castel Gandolfo e Napoli).[15][16]
Le sedi di gara, ad esclusione degli impianti calcistici fuori della Capitale, furono suddivise e inserite tutte in due cluster cittadini: il "Centro Olimpico Nord" (gli impianti delForo Italico e nelle vicinanze, più quelli di Castel Gandolfo, Montelibretti e Rocca di Papa) e il "Centro Olimpico Sud" (tutti gli impianti dell'EUR o vicini a esso, più ilGolfo di Napoli[17]. per le regate veliche).[18]
Gli organizzatori si prefissero di evitare costi elevati, creando spazi funzionali da gestire con il minimo costo; fu fatta un'eccezione il Palazzo dello Sport, poiché lo richiedevano le discipline che si sarebbero dovute svolgere al suo interno e per via della particolare zona in cui doveva sorgere.[7] Per le sedi sussidiarie si stabilì, per quanto possibile, di utilizzare quelle già esistenti e che potevano essere facilmente adattate o migliorate.[7] Infine, per il dimensionamento della capienza di spettatori degli impianti, si tenne conto sia degli eventi dei Giochi Olimpici sia del loro riutilizzo post evento.[7] Alcuni impianti furono di grande importanza architettonica, anche per l'aver affidato a ingegneri e architetti di alta professionalità la loro progettazione (comeAnnibale Vitellozzi,Enrico Del Debbio,Marcello Piacentini,Maurizio Clerici ePierluigi Nervi)[37] e questi impianti, insieme ad alcuni interventi urbanistici, modificarono completamente l'aspetto di alcuni quartieri di Roma, influenzando anche lo sviluppo della città nei successivi decenni.[37]
I lavori per la costruzione dei nuovi impianti, la ristrutturazione di quelli esistenti, la realizzazione di sedi temporanee e delvillaggio olimpico furono curati da "Costruzioni Olimpiche di Roma" (C.O.R.) delComitato olimpico nazionale italiano, in collaborazione per le sedi di gara più grandi con il "Comitato interministeriale" per gli impianti sportivi, il Comitato Edilizia delComune di Roma, la Soprintendenza ai Monumenti e alle Belle Arti della Capitale e il Consiglio Superiore delMinistero dei Lavori Pubblici;[7] Il C.O.R. divise le opere in programma in tre settori: "sedi di gara", "sedi sussidiarie" (per gli allenamenti) e "villaggio olimpico".[7] Furono escluse dalle opere del C.O.R. i lavori di completamento dello Stadio Olimpico, iniziato nel1937, in quanto seppur furono effettuati allo scopo di potervi svolgere i Giochi, ilCONI li portò avanti direttamente e li concluse ancor prima dell'assegnazione delle Olimpiadi, convinto che questa scelta sarebbe stata strategica a persuadere i votanti delComitato olimpico internazionale a conferire alla capitale italiana l'evento,[37][38] e i lavori per le regate di vela nel Golfo di Napoli, poiché in questo caso intervenne direttamente ilMinistero dei Lavori Pubblici per sviluppare e rendere maggiormente efficienti i quattro porti cittadini diNapoli aMolosiglio,Santa Lucia,Mergellina ePosillipo.[33]
Il costo totale per le opere sugli impianti permanenti e temporanei sedi di gara e di allenamento, compreso il completamento dell'Olimpico che venne inserito in questo bilancio, fu di11332162525L.,[39] e la spesa per ilVillaggio Olimpico fu di8000000000L.,[40] ai quali vanno aggiunti circa7000000000L. per la bonifica dell'area scelta,[9] ben oltre la cifra preventivata di12000000000L. in fase di candidatura, che comprendeva sia gli impianti e il villaggio olimpico sia il costo organizzativo dell'evento.[1]
A Giochi conclusi, il CONI che si era assunto l'onere di costruzione dei nuovi impianti attraverso il C.O.R., come da accordi precedenti all'evento trasferì la proprietà delle strutture sportive permanenti costruite agli enti locali (ilComune di Roma e l'azienda pubblicaitalianaEURS.p.A.),[37] mantenendo a sé quella degli impianti delForo Italico. Il complesso del Villaggio Olimpico venne invece consegnato all'INCIS,[40] che lo trasformò in un quartiere residenziale per 6 500 abitanti, con gli alloggi destinati agli impiegati statali.[40]
Gli edifici del Villaggio olimpico di Roma 1960, durante l'evento.
IlVillaggio Olimpico di Roma fu un complesso di edifici a carattere permanente e temporaneo sorto nel quartiereParioli (vicino alForo Italico),[96] in un'area di350000m²[97] per un volume di582568m³,[96] per ospitare approssimativamente 4 000 atleti partecipanti ai Giochi.[98] La cerimonia di inaugurazione si ebbe il 25 luglio 1960[96] e, tra il 25 luglio e il 20 settembre, il villaggio ospitò effettivamente circa 8 000 persone, tra atleti, funzionari tecnici e accompagnatori di tutte le discipline (ad eccezione deicalciatori, deicanottieri, deivelisti e deicavalieri) e operatori (2 833 tramedici,fisioterapisti,cuochi, addetti alle pulizie, agenti di sicurezza ecc.).[99]
Gli alloggi per gli atleti furono collocati nei trentatré edifici a carattere permanente, dai due ai cinque piani,[96] divisi in due zone ("maschile" e "femminile") separate tra loro dal viadotto dicorso di Francia,[100] per un totale di 1 348 appartamenti, pari a 4 723 vani[96] con uno o due posti letto;[101] gli edifici a carattere temporaneo furono ventiquattro, per un totale di 2 960 vani[96] con destinazione di accoglienza, punto informazione, uffici dibanca,posta e telefoni pubblici,ristoranti e capannoni magazzino.[96]
Vi furono anche alcuni distaccamenti del Villaggio Olimpico, per questioni legate alla tipologia di sport e di distanza delle sedi di gara: aVilla Glori, sempre nel quartiere Parioli, furono realizzati sette edifici per l'alloggio di 100-150 cavalieri e dei rispettivi cavalli impegnati nelle gare diequitazione nella vicina aPiazza di Siena;[15] per la stessa disciplina, anche aiPratoni del Vivaro furono costruiti sei corpi di fabbrica per l'alloggio di 120 cavalieri e dei rispettivi cavalli;[15] aCastelgandolfo, per i canottieri impiegati alLago Albano, vi fu una convenzione per vitto e alloggio con l'Istituto Pio XII;[16] aNapoli, per i velisti impegnati nelle regate sulGolfo di Napoli e per i calciatori, vi fu un accordo con alcune strutture alberghiere di I e II categoria della città, per vitto e alloggio.[16]
L'EUR nel 1956, con molti edifici in gran parte completati.
I Giochi della XVII Olimpiade sono stati tra i primi mega-eventi moderni ad estendersi su scala urbana; oltre alla mera costruzione delle sedi di gara, le opere (realizzate soprattutto dalMinistero dei Lavori Pubblici)[9] compresero infrastrutture e reti tecnologiche che cambiarono il volto della città ospitante,[102] trasformando Roma in una capitale moderna.[103] Come arterie stradali interne alla città furono spesi8761000000L.,[9] tra le quali ilviadotto dicorso di Francia (progettato daPier Luigi Nervi, per un costo di1200000000L.)[104] e lavia Olimpica (che doveva collegare ilForo Italico con l'EUR, per un costo di oltre4000000000L.);[103][105] per le arterie stradali esterne alla città, invece, il costo fu di3727500000L.,[9] tra cui due strade d'accesso alLago Albano e aCastelgandolfo, dove si disputarono le gare di canoa e canottaggio;[106]5000000000L. fu infine la spesa per i collegamenti tra Roma e il resto d'Italia.[9]
Il quartiereEUR progettato neglianni 1930 e interrotto nella sua costruzione nel1943, ebbe una ripresa dei lavori di completamento proprio nella seconda metà deglianni 1950, in vista dei Giochi del 1960;[107] tra gli altri, vi vennero installati i padiglioni dellaFiera di Roma e fu realizzato il laghetto artificiale progettato daMarcello Piacentini.[103]
Ma l'infrastruttura principale e più costosa fu la costruzione del nuovo scalo aeroportuale di Roma, l'aeroporto di Fiumicino, per far fronte all'aumento del traffico aereo e alle limitate possibilità di sviluppo dell'aeroporto di Ciampino;[103] progettato già nel1947, venne inaugurato cinque giorni prima dell'inizio dei Giochi anche se divenne operativo solo sei mesi dopo la fine dell'evento, il 15 gennaio1961;[103] lo scalo romano, dai15000000000L. preventivati, lievitò nei costi a27000000000L. nel febbraio 1960,[9] e fino a80000000000L. a lavori conclusi.[103]
In occasione dei grandi lavori realizzati per adeguare Roma ad accogliere i Giochi, molti artisti, tra cuiMario Mafai,Afro Basaldella eGiuseppe Capogrossi, raccontarono nei loro dipinti la città nei suoi mutamenti.[108]
Unpreventivo di spesa per i Giochi venne approntato dalComitato olimpico nazionale italiano nel1955,in fase di candidatura, nel quale furono stimati costi complessivi pari a12000000000L. (equivalenti a18000000000$):6000000000L. per gli impianti sportivi e6000000000L. destinati aivillaggi olimpici, alla preparazione di altre strutture e alle spese di organizzazione.[1] Due mesi prima dell'evento, loStato italiano aveva redatto un suobilancio di previsione dei costi per i Giochi di Roma, anche in questo caso inteso come costruzione degli impianti più l'organizzazione dell'evento, il tutto per una spesa totale generale salita a18000000000L.,[39] il budget più alto fino ad allora per la realizzazione di un'Olimpiade, superiore di circa 9 volte a quella precedente diMelbourne 1956.[109]
A Giochi conclusi, il bilancio consuntivo per la sola organizzazione dell'evento, redatto dalComitato Organizzatore e reso pubblico il 19 ottobre 1960 in una riunione che si tenne alForo Italico, in cui il presidenteGiulio Andreotti relazionò sulle cifre,[12] riportòricavi quantificabili in circa4200000000L.[12] ecosti per4500000000L.,[12] cosicché al CONI l'Olimpiade di Roma 1960 creò undisavanzo di300000000L..[12]
Per gli impianti sportivi i costi (al 31 dicembre1958) furono pari a11332162525L.,[39] quasi interamente a carico anch'essi del CONI, mentre per i miglioramenti infrastrutturali di Roma e delle altre località italiane interessate dai Giochi, destinati a durare anche nel tempo (come ad esempio l'aeroporto di Fiumicino), è impossibile avere un calcolo preciso delle spese, e si hanno solo stime dei costi che furono a carico delGoverno italiano[8] (a febbraio1960 quantificati in circa60000000000L., compreso il Villaggio Olimpico).[9]
I costi totali per i Giochi della XVII Olimpiade di Roma (organizzazione dell'evento, impianti sportivi e infrastrutture) possono quindi essere anch'essi solamente stimati; subito dopo la conclusione dei Giochi si parlò di spese totali per Roma 1960 pari a98000000000L., dei quali57000000000L. finanziati dalMinistero dei Lavori Pubblici e31000000000L. finanziati dalCONI e da altri enti,[8] importo che comunque aumentò nel tempo anche in funzione di quelle opere pubbliche che furono progettate per le Olimpiadi ma che terminarono di essere realizzate qualche anno dopo l'evento.[103]
Lostemma dei Giochi fu scelto attraverso un concorso nazionale lanciato il 31 gennaio1957 dalla Sezione Arte delCONI, presieduta dal direttore generale dell'Antichità e Belle Arti Guglielmo De Angelis D'Ossat.[110] Il bando prevedeva che i bozzetti presentati dovessero avere i seguenti elementi essenziali: "l'idea dello sport olimpico a Roma"; i cinquecerchi olimpici e la dicitura "Giochi della XVII Olimpiade — Roma — MCMLX".[110][111] Il 16 luglio 1957, su proposta della commissione artistica, si formò la Giuria esaminatrice, sotto la presidenza di Roberto Roberti, già presidente dell'Unione Italiana Professionisti e Artisti.[110] Al concorso parteciparono 249 bozzetti presentati da 212 artisti e, il 9 agosto 1957, la giuria ritenne che nessuna bozza presentata fosse in linea con i requisiti richiesti, non assegnando quindi alcun premio.[110] Allo stesso tempo venne indetto un secondo concorso, annunciando i nomi dei dodici partecipanti, corrispondenti agli autori dei dodici bozzetti ritenuti migliori.[110] La stessa giuria decise, il 10 gennaio1958, che l'opera diArmando Testa di Torino fosse la migliore soluzione artistica presentata; tuttavia, il 22 gennaio, il Comitato esecutivo del CONI non ratificò la scelta in quanto non ritenne che soddisfacesse completamente i requisiti (ma comunque autorizzò l'aggiudicazione del premio a Testa) e invitò nel contempo la Sezione Arte a ricercare una collaborazione con i dodici artisti italiani qualificati per l'elaborazione dello stemma.[110] La Sezione Artistica, nella seduta del 6 febbraio 1958, prese atto delle decisioni del CONI e decise di proporre all'autore del progetto vincitore, Testa, di apportare modifiche al suo bozzetto vincitore;[110] il progetto definitivo di Testa, dopo essere stato approvato dalla Commissione per le Arti e dal Comitato Esecutivo del CONI, venne quindi adottato come stemma ufficiale dei Giochi.[110][112]
Il logo o emblema ufficiale dei Giochi rappresentava i cinque cerchi olimpici, sovrastati dalla scritta "1960" innumeri romani ("MCMLX") a sua volta sormontata dallaLupa capitolina, rappresentata nel celebre bronzo deiMusei Capitolini, nell'atto di allattareRomolo e Remo.[113]
Poster
Il poster, omanifesto olimpico dei Giochi, fu disegnato anch'esso daArmando Testa[114] e riproponeva laLupa capitolina, nell'atto di allattareRomolo e Remo, in questo caso posizionata sopra uncapitello (il cosiddetto "Capitello del Belvedere", rinvenuto alleTerme di Caracalla)[115] nel quale erano incise le scritte "ROMA" e "MCMLX" e la scena di un atleta vittorioso incoronato secondo gli usi dell'antica Roma, circondato da persone in toga che lo festeggiano;[113] in alto, il poster proponeva la scritta "GIOCHI DELLA XVII OLIMPIADE" "ROMA" "25.VIII - 11.IX" e i cinque cerchi olimpici.[113] Il poster venne riprodotto in undici lingue, per un totale di 290 000 copie[113] (12 000 inarabo, 22 000 intedesco, 55 000 ininglese, 30 000 infrancese, 7 000 ingreco, 83 000 initaliano, 15 000 ingiapponese, 13 000 sia inportoghese sia inrusso, 30 000 inspagnolo e 10 000 inurdu).[114]
La composizione delle medaglie, tutte aventi peso di102 g,[120] era inargento dorato ebronzo per tutti i vincitori, in argento e bronzo per i piazzati al secondo posto e in bronzo per i terzi classificati, e il diametro delle stesse fu di6,8 cm per quella del 1º posto,7 cm per quella del 2º posto e6,9 cm per quella del 3º posto.[119] Le incisioni sulle due facce della medaglie furono le stesse che contraddistinsero tutte quelle assegnate nelle edizioni comprese traAmsterdam 1928 eCittà del Messico 1968:[119] su una faccia vi era raffigurata la "dea della vittoria" con unapalma nella mano sinistra e la corona della vittoria nella mano destra, e al suo lato destro l'incisione specifica: "GIOCHI DELLA XVII OLIMPIADE ROMA MCMLX";[119] sull'altra faccia era raffigurato un campione olimpico portato in trionfo dalla folla, con lo stadio olimpico sullo sfondo.[119] Le medaglie di questi Giochi furono circondate da un cerchio di bronzo raffigurante una corona dialloro con una catena, disegnata anch'essa come una sequenza di foglie di alloro in bronzo,[119] e i due lati delle stesse furono invertiti rispetto alle precedenti edizioni: la faccia con il campione olimpico portato in trionfo era quella davanti mentre la faccia con la "dea della vittoria" era quella dietro.[119]
Il numero delle medaglie coniate fu di 280 per i vincitori (distribuite 273),[122] 280 per i secondi classificati (distribuite 273),[122] 290 per i terzi classificati (distribuite 281),[122] 16 276 quelle commemorative.[123]
Diplomi
Idiplomi olimpici, realizzati da Elio Tomei,[124][125] furono consegnati a tutti gli atleti classificatisi nei primi posti di ogni evento, in conformità al Regolamento Olimpico delCIO.[126] Scritti inlingua italiana, i diplomi rappresentavano una lapide marmorea[124] sulla quale raffigurato, a sinistra, il logo dei Giochi e, a destra, dall'alto verso il basso le scritte "GIOCHI DELLA XVII OLIMPIADE", "DIPLOMA", il nome dell'atleta, il comitato olimpico nazionale dell'atleta, il suo piazzamento nell'evento e lo sport che aveva praticato.[126] I diplomi consegnati furono in totale 1 801 e vennero firmati dal presidente del CIOAvery Brundage e dal presidente delComitato OrganizzatoreGiulio Andreotti.[126]
Furono inoltre rilasciati 5 800 speciali "diplomi di merito", firmati dal presidente del Comitato Organizzativo Andreotti e dal presidente del Comitato EsecutivoGiulio Onesti, conferiti a persone e istituzioni che, sotto varie forme, avevano contribuito ai vari settori dell'organizzazione.[125]
L'unica controversia dei Giochi, seppur di lieve entità, riguardò la partecipazione della delegazione diTaiwan: la nazione asiatica voleva gareggiare a Roma con il proprio nome ufficiale di "Repubblica di Cina", ma ilComitato Olimpico Internazionale fece in modo che gareggiasse con il nome di "Taiwan" o "Formosa", onde evitare problemi diplomatici con laCina (ufficialmenteRepubblica Popolare Cinese);[127] per questo motivo, durante la sfilata delle delegazioni nellacerimonia di apertura alloStadio Olimpico, il porta-cartello di Taiwan tirò fuori un cartello alternativo, nel quale vi era scritto inlingua inglese "Under Protest" ("protesto", tradotto inlingua italiana).[127]
Incaricata di produrre e distribuire in esclusiva il segnale per la copertura radiotelevisiva dei Giochi, quale "hostbroadcasting",[132] fu laRAI,[133]aziendaitaliana diservizio pubblicoradiotelevisivo; a sua volta la RAI distribuì i suoi servizi, i resoconti cinematografici, le immagini e l'audio alle altre emittenti estere.[131] La produzione del segnale delle trasmissioni avvenne inbianco e nero.
Il centro di produzione e trasmissione del servizio radiotelevisivo, chiamato "Olympic Centre", ebbe sede presso il palazzo del Collegio della Musica alForo Italico per scelta della RAI, dove furono realizzati 58 studi anche per le emittente estere.[134]
A seguito della modifica dellaCarta Olimpica del1958, in cui venne inserito l'art. 49 che dava facoltà alComitato Organizzatore (con l'approvazione del CIO) della vendita dei diritti,[128] i Giochi di Roma 1960 furono la prima Olimpiade estiva ad ottenere dei ricavi dai diritti di trasmissione alleemittenti televisive.[129] IlComitato Organizzatore dai contratti per la ritrasmissione dei Giochi ottenne un importo totale di circa1200000$,[128] dei quali394000$ dallaCBS per l'esclusiva negliStati Uniti,700000$ dall'EBU per l'Eurovisione inEuropa[135] e50000$ dallaNHK per l'esclusiva in Giappone;[132] di questi ricavi, il C.O. versò il 5% dei proventi alCIO.[136]
Per quanto concerne la diffusione a mezzo stampa dei Giochi, a Roma furono presenti quarantaquattroagenzie internazionali di stampa, per centottantaquattro giornalisti accreditati,[137] e testate giornalistiche provenienti da sessentaquattro nazioni, per un totale di novecentoquarantatré giornalisti accreditati.[138]
IlComitato olimpico nazionale italiano scelse nel1957 il complesso denominato "Domus Mariae" aRoma, realizzato pochi anni prima e di proprietà dell'Azione Cattolica Italiana,[139] quale sede per l'allestimento del "Centro Stampa" e "Centro Notizie" (allo scopo di fornire ai giornalisti, con massima velocità, notizie non ufficiali, ma sempre controllate, in diretta con lo svolgimento delle varie gare, diffondendole contemporaneamente su tutti i vari campi di gara in funzione), fornendola di tutte le attrezzature tecniche necessarie.[140] La scelta della Domus Mariae, situata lungo lavia Aurelia, fu fatta a seguito al consenso ricevuto dalla stampa internazionale e, inoltre, per la sua equidistanza dalcentro storico, dalForo Italico, dall'EUR e dalVillaggio Olimpico.[140] In un altro complesso poco distante e anch'esso di proprietà dell'Azione Cattolica Italiana,[141] la "Domus Pacis", furono ospitati i servizi delle agenzie internazionali di stampa.[142]
Sempre il CONI decise che i complessi della "Domus Mariae" e della "Domus Pacis" avrebbero ospitato anche gli alloggi per i giornalisti ufficialmente accreditati ai Giochi.[140]
Le Nazioni che hanno partecipato alle Olimpiadi Blu = nazioni che partecipano per la prima volta Verdi = nazioni che hanno precedentemente partecipato Quadrato giallo = città ospitante (Roma).Numero atleti per nazione
All'apertura dei Giochi risultarono iscritti 5 915 atleti di 84 paesi,[147] e presero parte alle gare 5 338 atleti, dei quali 611 donne e 4 727 uomini, in rappresentanza di 83 paesi[147][148] (in quanto non gareggiò l'unico atleta iscritto per la delegazione dellaGuyana Olandese),[147] record fino a quel momento nella storia deiGiochi olimpici estivi, superando i 4 955 atleti presenti aHelsinki 1952 e le 72 delegazioni partecipanti aMelbourne 1956.
La delegazione più numerosa a Roma in termine di iscritti fu quella dellaSquadra Unificata Tedesca, in quantoGermania Ovest eGermania Est parteciparono insieme secondo un accordo iniziato aMelbourne 1956,[150] con 321 atleti (dei quali ne gareggiarono 290),[147] anche se poi il paese che schierò effettivamente più partecipanti alle varie gare fu invece gliStati Uniti (292 atleti, su 305 iscritti).[147] Altre delegazioni numerose furono quelle dell'Italia nazione ospitante (275 partecipanti, su 302 iscritti) e dell'Unione Sovietica (292 partecipanti, su 299 iscritti).[147]
In elenco i paesi partecipanti (tra parentesi il numero di atleti partecipanti/iscritti per delegazione):[147]
Agli atleti partecipanti vanno aggiunti allenatori e massaggiatori, per un totale di 7 755 persone, 155 rappresentanti del CIO, 432 rappresentanti dei Comitati Olimpici Nazionali e 300 delle federazioni sportive, 1 243 tra giudici, arbitri e cronometristi.[151]
Vennero mantenute in programma le stesse diciannovediscipline presenti ai precedenti Giochi olimpici del 1956, disputati traMelbourne eStoccolma, senza aggiungere ulteriori nuovi sport. Rispetto all'edizione precedente, il totale delle competizioni invece passò da 151 a 150 (per la prima volta daAmsterdam 1928 un'edizione prevedeva un numero di competizioni minore di quella precedente) quale risultato delle seguenti modifiche accordate tra il CIO e le relative federazioni internazionali:[152]
La parata degli atleti, come da tradizione, fu aperta dalla delegazione dellaGrecia, con portabandiera il velistaPrincipe Costantino, e venne chiusa dalla delegazione dell'Italia nazione ospitante, con portabandiera lo schermistaEdoardo Mangiarotti;[154] gli ottantaquattro paesi partecipanti sfilarono in corteo partendo dalVillaggio olimpico fino alloStadio dei Marmi, per concludere il percorso con l'ingresso nello Stadio Olimpico.[154]
Il programma artistico della cerimonia ebbe solamente l'esecuzione di alcunemarce, a turno a brevi intervalli, da parte delle bande deiCarabinieri, dell'Aeronautica Militare, dellaGuardia di Finanza e dellaPolizia prima dell'inizio del programma protocollare.[154]
Il bel tempo aiutò il raggiungimento di buoni risultati tecnici, basta pensare ai venti primati olimpici e ai quattro primati mondiali migliorati nell'atletica leggera maschile e ai dodici olimpici e tre mondiali in quella femminile. Nelle gare veloci, dopo trent'anni di predominio glistatunitensi persero l'oro sui100 metri consegnandolo al primatista tedescoArmin Hary; nelladistanza doppia per la prima volta prevalse unmediterraneo,Livio Berruti, che eguagliò il record mondiale; nelsalto in alto apparve ilsovieticoValerij Brumel', che con la tecnica ventrale risulterà uno dei migliori esponenti in assoluto della disciplina; nella velocità femminile si mise in luceWilma Rudolph (oro nei100 metri piani,200 metri piani estaffetta 4 x 100 metri) colpita dapoliomielite nella prima infanzia e ricca di talento e volontà.
La stessa tendenza si ebbe nelnuoto, con tre record mondiali in campo maschile e quattro in quello femminile e con un dominio complessivo degliaustraliani e deglistatunitensi.
Miglioramenti tecnici si ebbero anche nelsollevamento pesi, dove proseguì la supremazia della scuola dell'Europa orientale, e nelciclismo su pista, dove gli italiani si misero in evidenza. La disputa della prima medaglia d'oro risultò fatale al venticinquenne ciclista daneseKnud Enemark Jensen che durante lacronometro a squadre crollò a terra colpito da un'insolazione.
Nellascherma, gli atleti sovietici si inserirono nella spartizione delle medaglie rompendo la tradizionale egemonia latina; l'introduzione delfioretto elettrico premiò qualità come la resistenza degli atleti a scapito dell'eleganza e dell'astuzia.
Nellaginnastica si assistette al consueto dominio dello squadrone sovietico, contrastato efficacemente solo dai sorprendenti ginnastigiapponesi, che misero al collo ben quattro ori.
Questa Olimpiade vide sfumare altre consuetudini come quella della vittoria dell'India nell'hockey su prato e quella dell'imbarcazione statunitense nell'otto del canottaggio; nel primo caso fu ilPakistan ad arrecare la prima delusione agli indiani, mentre nel secondo caso furono i tedeschi, in forte ascesa in questa disciplina, a soffiare l'oro aglistatunitensi.
Una particolarità riguarda il cronometraggio, che solo in questa occasione non fu effettuato dallaOmega SA, ma dallaFederazione Italiana Cronometristi, con la presenza di 82 cronometristi provenienti da quasi tutta Italia (tra questi il futuro scrittoreLuciano De Crescenzo) e che hanno rilevato e certificato le prestazioni degli atleti e i record nelle gare di atletica, nuoto, ciclismo, canottaggio, pugilato e sport equestri. Alcune apparecchiature "storiche" utilizzate nell'occasione sono conservate presso la sede della FICr a Roma e presso il Museo del Cronometraggio a Bari.
Gli alfieri di tutte le ottantaquattro delegazioni nazionali che parteciparono ai Giochi fecero ingresso nello stadio e si disposero a semicerchio attorno ad un podio.[155]
Il Presidente delComitato Olimpico InternazionaleAvery Brundage, dal podio, proclamò chiusi i Giochi della XVII Olimpiade. Conclusero la manifestazione lo spegnimento del fuoco che ardeva da diciotto giorni sul braciere olimpico, l'esecuzione dell'inno olimpico da parte del coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dalla banda dei Carabinieri, e l'ammainamento dellabandiera olimpica;[155] il tutto accompagnato da migliaia di torce accese, in una fiaccolata sulle tribune che illuminò il pubblico partecipante dopo lo spegnimento delle luci dello stadio.[155]
Wilma Rudolph, statunitense, soprannominata in Italia laGazzella Nera, gareggia con un piccolo apparecchio ortopedico ai piedi, retaggio della poliomielite. Questo però non le impedisce di trionfare nei 100 e 200 metri piani e nella staffetta 4x100 e di meritarsi il titolo di Regina delle olimpiadi romane.
Cassius Clay, il futuroMuhammad Ali, vince la medaglia d'oro nei pesi mediomassimi delpugilato (chiamati all'epoca massimi-leggeri), anche se la Coppa Val Barker, che in ogni Olimpiade premia il pugile migliore per stile e qualità tecniche, viene assegnata all'azzurroNino Benvenuti, vincitore dell'oro nei pesi welter e destinato anch'egli ad una grande carriera come professionista.
La squadra maschile diginnastica delGiappone vince il primo di cinque ori olimpici consecutivi.
Il velocistaLivio Berruti è il primo europeo nella storia delle olimpiadi a spezzare il dominio dei nordamericani nei 200 metri piani; dopo di lui tale impresa riuscirà solo aValerij Borzov, aPietro Mennea e al grecoKonstadínos Kedéris. Sia in semifinale che in finale Berruti eguaglia il record del mondo (20"5).
L'etiopeAbebe Bikila, sergente della guardia del Negus, giunge a Roma da perfetto sconosciuto. Tagliò il traguardo della maratona da trionfatore sotto l'arco di Costantino, correndo a piedi scalzi su suggerimento del suo allenatore e stabilendo, con 2h15'16"2, il nuovo record olimpico.
L'americanoRafer Johnson e il taiwaneseYang Chuan-kwang, compagni di università adUCLA, danno vita ad una delle più combattute gare dell'Olimpiade, nel decathlon, che sarà vinta dal primo con un distacco di soli 63 punti.
Nella lotta i Turchi su sedici specialità vincono ben 7 medaglie d'oro e due d'argento.
Le sorelle sovietiche Irina e Tamara Press trionfano rispettivamente negli 80 m ostacoli e nel getto del peso. All'Olimpiade seguente Irina si imporrà nel pentathlon, e Tamara conquisterà l'oro nel peso e nel disco.
Nel nuotoAustralia eStati Uniti fanno la parte del leone con 4 medaglie d'oro per nazione; l'unico titolo non conquistato dagli australiani e dagli statunitensi è quello sui 200 rana femminile, che va alla britannica Lonsbrough.
L'americanaChris von Saltza trionfa con ben 3 medaglie d'oro nel nuoto (400 stile libero, staffette 4x100 stile libero e mista).
La nuotatrice statunitenseCarolyn Wood, durante la gara dei 100 m farfalla, ingoiò per errore dell'acqua, rischiando l'annegamento. Venne squalificata, dopo aver toccato la linea che separava la sua corsia da quella di una sua avversaria.
Il ginnasta sovieticoBoris Šachlin conquista 4 medaglie d'oro, 2 d'argento e 1 di bronzo: un'impresa storica. L'URSS si afferma trionfalmente nella ginnastica femminile: sulle 15 medaglie in palio, 14 sono sovietiche. La ginnasta russaLarisa Latynina vince 2 ori e sale sul podio in tutte le specialità.
Inaspettata sorpresa azzurra nella pallanuoto: l'Italia, 12 anni dopo Londra, si aggiudica la medaglia d'oro davanti a Unione Sovietica e Ungheria. Nel ciclismo, su 6 gare gli Azzurri se ne aggiudicarono 5.
Nella scherma le medaglie d'oro per l'Italia furono 2: nella spada individuale con Delfino, e nella spada a squadre, con un sestetto di cui faceva parte anche Edoardo Mangiarotti, alla sua ultima Olimpiade. Nell'equitazione i fratelli Raimondo e Piero D'Inzeo (già rispettivamente argento e bronzo aiGiochi del 1956) conquistarono rispettivamente la medaglia d'oro e quella d'argento nel concorso a ostacoli individuale.
Lo scrittore contemporaneoNiccolò Ammaniti, nel suo libroChe la festa cominci, immagina che un gruppo di atleti sovietici partecipanti a questa olimpiade, per sfuggire dall'oppressione del regime comunista, si sia rifugiato per decenni nelle catacombe romane per paura di essere trovati dalKGB.
La serie tvRaccontami, trasmessa in due stagioni daRai 1, ha come punto di partenza gli ultimi preparativi in vista di queste Olimpiadi.
^abcLa capacità degli impianti permanenti, realizzati per le olimpiadi o ristrutturati per l'evento e a tutt'oggi funzionanti, è riferita alla capienza del periodo olimpico e non a quella attuale che potrebbe aver subito variazioni (come ad esempio lo Stadio Olimpico, progettato allora per ospitare 90 000 spettatori e sceso a 73 261 spettatori dopo la ristrutturazione del2009).
^16 incontri della fase finale a gironi (Gruppo 1º-4º posto, Gruppo 5º-8º posto, Gruppo 9º-12º posto, Gruppo 13º-16º posto). cfr.Palazzo dello Sport, Roma
^19 incontri della prima fase a gironi (A, B, C, D), 2 incontri del girone 5º-8º posto, tutti gli incontri dei due gruppi di semifinale (A, B), tutti gli incontri del girone finale per il titolo. cfr.Stadio Olimpico del Nuoto, Roma
^3 incontri del girone A, 2 incontri del girone B, 4 incontri del girone C, 3 incontri del girone D, 1 incontro 5º-8º posto, 1 incontro 9º-12º posto, 1 incontro 13º-16º posto, tutti i quarti di finale per il titolo, le due semifinali per il titolo, le finali per il 1º posto e il 3º posto. cfr.Velodrome Olimpico, Roma
^L'impianto è spesso indicato come localizzato aPasso Corese, poiché in adiacenza al centro abitato di questa località del comune diFara in Sabina. Però ricade nel comune diMontelibretti.
(EN) Andrea Arcidiacono e Stefano Di Vita,Beyond the 2026 Winter Olympic Games: Sustainable Scenarios for the Valtellina Mountain Region, Londra, Palgrave Macmillan, 2024,ISBN9789819980925.
(EN) John R. Gold e Margaret M. Gold,Olympic Cities: City Agendas, Planning, and the World's Games, 1896 – 2016, Taylor & Francis, 2010,ISBN9781136893735.
(EN) The Olympic Studies Centre,THE OLYMPIC HOST CANDIDATURE PROCESS: Cities 1896-2028, The Olympic Studies Centre, 2019.
Tito Forcellese,L'Italia e i giochi olimpici - un secolo di candidature : politica, istituzioni e diplomazia sportiva, Milano, Franco Angeli Edizioni, 2013,ISBN9788820422622.