Gilera B300 | |
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Costruttore | ![]() |
Tipo | Stradale |
Produzione | dal1953 al1969 |
Sostituisce la | Gilera Nettuno |
Stessa famiglia | Gilera 150 |
Modelli simili | Benelli Leonessa Moto Guzzi Airone MotoBi Spring Lasting Maserati 250 T4 Parilla Setter/Veltro |
Note | Esemplari costruiti: circa 8.000 |
Manuale |
LaB300 è unmotociclo prodotto dallaGilera, in vari allestimenti, dal1953 al1969.
Prima bicilindrica stradale della Casa di Arcore, la B300 rimpiazzava laNettuno, una 250 cm³ nata nel1946, dimostratasi di scarso successo. Il suo motore derivava dall'unione di due cilindri della150 del1952, rispetto alla quale vi erano alcune modifiche di carattere meccanico. Al modello originario, si affiancheranno, nel1957, la più potente "Extra" e la "Export", concilindrata ridotta a 250 cm³, destinata quasi esclusivamente all'esportazione. Nel1963 il modello verrà complessivamente rivisto e, l'anno successivo, la gamma fu completata con la versione "America".
Nelle intenzioni diGiuseppe Gilera, il quale tracciò personalmente le caratteristiche ed i limiti progettuali della nuova moto, la "B300" si prefiggeva di contrastare la concorrenza delle bicilindriche 250 cm³ realizzate daParilla,Benelli eMotoBi, però proponendo una moto meno sportiva e più adatta all'utilizzo turistico e lavorativo, con un prezzo particolarmente contenuto. Fu posta in vendita alla modica cifra di 318.000Lire, potendo così competere commercialmente anche con la monocilindricaMoto Guzzi Airone che, in quegli anni, dominava il mercato italiano delle quarto di litro.
Il motore venne approntato all'insegna dell'economia e della semplicità, riutilizzando il più possibile componenti già in produzione ed evitando raffinatezze tecniche destinate a far lievitare i costi. La scelta di fondo fu quella di accoppiare duemotori a quattro tempi, del tipo progettato nel1948 daPiero Remor, poco prima del suo clamoroso divorzio con la Gilera.
Ne risultò un veicolo fragile, il cui propulsore mostrava numerose pecche funzionali, piccole e grandi, a cominciare dai vari trafilaggi e difficoltà di carburazione, per finire con i problemi diraffreddamento e la congenita debolezza dibanco.
L'immediato successo di vendite, molte delle quali dovute a forniture pubbliche per lepolizie municipali, si rivelò un veroboomerang economico per la Gilera, a causa del costante ritorno in fabbrica di esemplari per sostituzioni e riparazioni in garanzia, talmente numerose da disturbare il normale andamento della produzione di serie. Ciò costrinse Gilera a riprogettare in rapidità il motore, cosa che risolse buona parte dei problemi che affliggevano le prime serie.
Nonostante i difetti, dato il prezzo conveniente, la "B300" ebbe una buona diffusione e rimase in listino per oltre 15 anni.
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Durante la presentazione alSalone del ciclo e motociclo diMilano, la povertà costruttiva e di allestimento della "B300" venne notata anche daCarlo Guzzi che, rivolgendosi all'amico Giuseppe Gilera, con la solita ironia, disse: «Brao Pepin; de men de inscì te pudevet minga metegh denter» (Bravo Giuseppe, meno di così non potevi metterci dentro).