Arliod, Arsanières, Buthier, La Bédégaz, Caravex, La Caou, Chambavaz, Le Champex, Champ-Long, Champ-Lorençal, Champorcher, Le Château, Le Châtelair, La Chériéty, Chez-Courtil, Chez-Henry, Chez-Percher, Chez-Roncoz, Chez-Roux, Chez-Sentin, Clémencey, La Clusaz, La Colière, La Condéminaz, Les Côtes, Cré, Les Croux, La Faverge, Les Fiou, La Forge, Le Gorrey, Lexert, Les Maisonnettes, Meylan, La Minchettaz, Mont-Joux, Le Moré, Le Moulin, Pierre-Besse, Le Petit-Quart, Le Plan-du-Château (capoluogo), Plan–Meylan, La Côte-du-Planet, Le Planet, La Ressaz, Rovin, Roisod, Savin, Seissinod, Tercinod, Valcartey, Variney, Véclos, Véfan, Alpe-Ronc, Ronc-Parmé, Rebiache, Peroula, Pleyère
In inverno le temperature sono particolarmente rigide. La Valpelline è conosciuta localmente comeCombe Froide (infrancese) oCoumba fréda (inpatois), cioè "valle fredda".
Alcuni ritrovamenti di cocci lasciano intendere che l'area di Gignod sia stata abitata sin dall'epoca protostorica[7].
Da Gignod, inepoca romana, passava lavia delle Gallie,strada romanaconsolare fatta costruire daAugusto per collegare laPianura Padana con laGallia. Che la zona fosse inoltre frequentata è testimoniata da alcuni reperti scoperti nel '900: dapprima è stato riportato alla luce un ripostiglio contenente 600 monete imperiali (risalenti all’ incirca alla seconda metà del III sec. d. C.), mentre successivamente è stata rinvenuta a Roinçod de ça una tomba a cassa in lastroni, contenente resti di due scheletri e un vaso in pietra ollare, databile agli ultimi tempi dell'impero[7].
Nel Medioevo, numerosi furono i signori che si alternarono nel dominio su paese: dapprima i nobili De Avisio, che in seguito lo concessero in feudo ai signori De Gignio alla fine dell'XI secolo. Inoltre, è attestato che anche i nobili De La Porte e i Dossan (o Dochan) dominarono il borgo.
Nel 1252, i Savoia si appropriarono del territorio e lo concessero ai signori di Quart, che lo detennero fino al 1378. Dopo aver tenuto per un certo periodo sotto il loro dominio diretto il territorio, i Savoia costituirono, nel 1584, la baronia di Gignod che comprendeva anche due quartieri di Aosta (Saint-Etienne e Saint-Martin de Corléans), oltre ai paesi diÉtroubles,Saint-Oyen,Saint-Rhémy-en-Bosses e parte diAllein[7].
Lo stemma comunale riproduce, con il capo d'argento anziché d'oro, il blasone della casata deiPallavicino.Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento il comune fece occasionalmente uso dello stemma dei nobili De Gignod (o De Gignio), cosignori del luogo, citati in vari documenti tra il 1281 e il 1409, che portavano:d'oro alcastello turrito di due pezzi e merlato alla guelfa, il tutto di rosso, murato di nero e apertodel campo, cimato da uncorvo di nero, passante sulla cortina.[10]
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di nero.
lacasaforte di Archiéry, a valle della torre di Gignod, documentata dal 1409; restaurata nel 1596 per volere del prevosto della cattedrale di Aosta, Antonio d'Avise, conserva alcune finestre in pietra lavorata.[12][13]
nella casaforte Caravex, in località Caravex, ha sede la Maison de l'Artisanat International - MAIN, temporaneamente chiusa[14]
Féta di teuteun[16] - ad agosto, sagra delteuteun, mammella bovina salmistrata tipica valdostana;
Processione allapunta Chaligne (2608 m slm), ogni anno il 16 agosto, in segno di ringraziamento dei sopravvissuti alla peste del Seicento, che decimò la popolazione. Un corteo parte anche dalle località della collina di Aosta (Arpuilles, Cache, Champailler, Entrebin, Excenex, Laravoire, Signayes, Vignole et Cossan). In vetta viene in seguito celebrata la messa.
A carnevale, di grande interesse la sfilata delleLandzette, le maschere tradizionali dellaCoumba Freida. Tali maschere sono ispirate alla divisa delletruppe napoleoniche, che seminarono il terrore al loro passaggio nel maggio del 1800. Per esorcizzare questo evento, la popolazione dellaCoumba Freida, la zona dellaValpelline e dellaValle del Gran San Bernardo, ha elaborato nei secoli una coloratissima parodia delle divise militari dell'epoca, e il giorno del carnevale percorrono tutti i comuni delle due vallate in maniera estremamente chiassosa e festosa.
Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, tra i quali scatole e armadietti.[17]
In località Variney ha sede un centro acquatico dotato di una vasca da 25 metri, spogliatoi, front desk e bar. La struttura offre inoltre una seconda vasca di 10 metri per 10 metri con profondità di 1,2 metri dotata di getti per l’idromassaggio, le cascate d’acqua per la cervicale, chaise longue, spazio per acquagym, e una zona benessere con sauna e bagno turco[20]. Sono offerti inoltre corsi di apnea didattica, conNicola Brischigiaro - uno dei massimi esperti italiani nella disciplina - come docente.A completare la struttura vi è una palestra, utilizzata come impianto casalingo dalle formazioni pallavolistiche delVolley Grand Combin.
Il territorio di Gignod offre sentieri segnati per le escursioni e la mountain-bike; in inverno si può praticare loscialpinismo e l'heliski.
In località Arsanières si trova un campo dagolf a 9 buche.[21]
Rispetto agli sport popolari, Gignod è tra i comuni valdostani quello in cui lapétanque è maggiormente giocata.
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di),Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100,ISBN978-88-7032-878-3.