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Gigante blu

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Magnitudine assoluta
Temperatura (× 10³ kelvin)

Unagigante blu è unastella gigante o unastella gigante brillante (classi III o II dellaclassificazione spettrale di Yerkes) che ha un'altatemperatura superficiale (solitamente10000 K o più)[1]. Queste stelle si collocano quindi neldiagramma H-R poco più a destra delle stelle che si trovano nella parte alta dellasequenza principale.

Sebbene tutte le giganti blu si collochino nella stessa regione del diagramma H-R, esse sono in realtà costituite da gruppi non omogenei fra loro, aventi poco in comune se non il fatto di essere costituiti da stelleevolute, che hanno abbandonato la sequenza principale. I due gruppi più numerosi sono quello delle stelle di grande massa che hanno abbandonato da poco la sequenza principale e che si apprestano a diveniregiganti rosse osupergiganti e quello delle più calde stelle appartenenti alramo orizzontale delle giganti.

Le giganti blu sono molto più rare delle giganti rosse o perché evolvono da stelle massicce, che sono poco numerose, o perché rappresentano uno stadio astronomicamente breve dell'evoluzione stellare[2].

Proprietà

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Il terminegigante blu si applica a gruppi differenti di stelle. Esse hanno tuttavia in comune alcune caratteristiche, quali quelle di appartenere alleclassi spettrali O e B ossia di avere temperature superficiali dai10000 K in su, e di porsi vicino ma comunque alla destra della sequenza principale, ossia di avere temperature leggermente inferiori alle stelle di sequenza principale aventi corrispondenteluminosità. Esse hanno inoltreatmosfere più rarefatte delle stelle di sequenza principale, in conseguenza di una espansione subita dalla stella.

I due gruppi principali che si collocano in questa zona del diagramma H-R sono le stelle di grande massa che sono appena fuoriuscite dalla sequenza principale e le stelle che si pongono all'estremità sinistra del ramo orizzontale.

Stelle massicce

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Bellatrix, una gigante blu massiccia.

Le stelle del primo gruppo sono astri con unamassa almeno doppia rispetto aquella del Sole che sono di recente uscite dalla sequenza principale e che hanno di conseguenza moderatamente aumentato la loro luminosità e le loro dimensioni. Hannomagnitudini assolute 0 o negative, unraggio 5-10 voltequello solare, molto più piccolo di quello delle giganti rosse, che può essere decine o centinaia di volte quello del Sole[1].

Solitamente, con l'esaurimento dell'idrogeno nei loro nuclei, le stelle massicce diventano primasubgiganti blu, poi giganti blu, per poi diventare giganti rosse o supergiganti rosse a seconda della massa. La classe di luminosità di una stella è assegnata mediante lelinee spettrali che sono sensibili allagravità superficiale della stella. Più la stella è espansa, minore è la sua gravità superficiale. Pertanto, le stelle le cui linee spettrali indicano una minore gravità superficiale vengono assegnate alla classe "I" delle supergiganti, mentre quelle con maggiore gravità superficiale vengono assegnate alla "II" (giganti brillanti) o alla "III" (giganti) o alla "IV" (subgiganti). Poiché le stelle molto espanse hanno una grande superficie radiante, esse sono solitamente anche più luminose di quelle meno espanse e quindi la successione I - II - III - IV può essere interpretata anche come l'assegnazione di una stella fuoriuscita dalla sequenza principale a una classe di luminosità, essendo la I la classe più luminosa e la IV la meno luminosa[3].

Tuttavia questo quadro vale solo per le stelle di massa media e piccola. Infatti, più una stella è massiccia, meno incrementa la sua luminosità fuoriuscendo dalla sequenza principale. Quindi mentre le stelle meno massicce si spostano verso destra e verso l'alto nel diagramma H-R (diminuiscono cioè la loro temperatura superficiale ma aumentano la loro luminosità), le stelle più massicce percorrono orizzontalmente il diagramma in direzione della zona delle supergiganti rosse, diminuendo la loro temperatura superficiale, ma non aumentando la loro luminosità. Le stelle massicce nella fase di gigante e supergigante, pertanto, tendono ad avere luminosità simili alle stelle di sequenza principale da cui si sono evolute[4]. Non c'è un limite superiore alla temperatura superficiale delle giganti blu, ma nelle stelle di classe O, specie in quelle delle prime sottoclassi, la distinzione fra stelle di sequenza principale, stelle giganti e stelle supergiganti diventa sempre più difficile da stabilire perché le stelle giganti e supergiganti tendono ad avere temperature e luminosità identiche a quelle di sequenza principale da cui evolvono in tempi molto brevi dal punto di vista astronomico[5].

Poiché le stelle massicce evolvono molto velocemente e hanno esistenze relativamente brevi, molte giganti blu si trovano all'interno diassociazioni OB, gruppi di stelle di classe O o B giovani e legate molto blandamente fra loro[2].

Ramo orizzontale

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Un digramma colore-magnitudine dell'ammasso globulareM3. Ilramo orizzontale giace più o meno all'altezza di V=16 alla sinistra di B-V = 0,7. Il gap nel ramo orizzontale fra B-V = 0,1 e B-V = 0,4 è in realtà popolato dallevariabili RR Lyrae. Alla sinistra del gap si dispongono le giganti blu appartenenti al ramo orizzontale.

Le stelle di massa media e piccola, fuoriuscendo dalla sequenza principale, entrano nelramo delle giganti rosse, caratterizzato da astri aventi un nucleo, soventedegenerato, dielio, in cui non avvengonoreazioni nucleari, e circondato da un inviluppo diidrogeno chefonde in elio. Durante questa fase della loro evoluzione le stelle aumentano le loro dimensioni e la loroluminosità, ma diminuiscono la loro temperatura superficiale, spostandosi verso l'alto e verso destra nel diagramma H-R. Quando la temperatura del nucleo raggiunge valori consoni, si innesca la fusione dell'elio incarbonio. Ciò porta ad una espansione del nucleo stellare, che corrisponde a una contrazione degli strati superficiali della stella e a un nuovo aumento della temperatura superficiale. Le stelle di questo tipo, appartenenti alramo orizzontale delle giganti, si riavvicinano così, nel diagramma H-R, alla sequenza principale. Esse si dispongono nel diagramma in una banda più o meno orizzontale, cioè composta da astri che hanno più o meno la stessa luminosità, ma differenti temperature[6].

Il fattore principale, sebbene non unico, che determina la posizione della stella nel ramo orizzontale è lametallicità. Le stelle dipopolazione I, aventi un'alta metallicità, tendono a disporsi a destra nella banda, vicino al ramo delle giganti rosse, e a raccogliersi nel cosiddettored clump (letteralmente:gruppo rosso)[7]. Le stelle aventi metallicità intermedia si dispongono nel mezzo del ramo orizzontale, dove questo incrocia lastriscia di instabilità. Esse sono quindistelle variabili, in particolare del tipoRR Lyrae[8]. Infine, le stelle meno ricche di metalli, appartenenti allapopolazione II, si dispongono nella parte sinistra del ramo, essendo le più calde. Essendo di classe O o B, esse sono definite giganti blu. Sebbene si trovino nella stessa zona del diagramma delle stelle massicce appena uscite dalla sequenza principale, esse sono molto diverse da quest'ultime, essendo stelle vecchie, di massa media o piccola, che fondono l'elio in carbonio[9].

Tuttavia, l'estremo blu del ramo orizzontale presenta alcuni problemi di interpretazione. In primo luogo, esso esibisce a volte una "coda blu" costituita da stelle di luminosità più bassa o un "gancio blu" costituito da stelle di luminosità più alta rispetto alle altre appartenenti al ramo orizzontale[10]. Almeno alcune delle stelle che costituiscono la coda o il gancio non sono stelle che stanno fondendo l'elio in carbonio, ma probabilmente stelle post-AGB che hanno cessato le lororeazioni nucleari e che si apprestano a divenire dellenane bianche. Queste stelle possono sperimentare impulsi termici, simili a quelli che caratterizzano regolarmente le stelle del ramo asintotico, e che riaccendono il sottile involucro di idrogeno residuo. Tali impulsi fanno innalzare la lorotemperatura superficiale e le riportano nella zona delle stelle del ramo orizzontale e poi del ramo asintotico[11].

Altre stelle

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Le giganti blu vanno distinte da altre stelle evolute che si collocano nella parte sinistra del diagramma H-R. Lestelle di Wolf-Rayet si distinguono per le loro temperature superficiali molto elevate e per prominentilinee spettrali di emissione dell'elio e dell'azoto[12]. Le stelle post-AGB, che stanno formandonebulose planetarie, sono simili alle Wolf-Rayet, ma sono meno massicce e meno luminose[13]. Levagabonde blu sono osservabili inammassi aperti o inammassi globulari in cui le stelle di sequenza principale della loro luminosità avrebbero già dovutoevolversi in giganti o supergiganti e sono probabilmente il frutto della fusione di due stelle[14]. Lesupergiganti blu sono invece lo stadio successivo dell'evoluzione delle giganti blu più massicce e si distinguono da queste per i loro spettri che testimoniano una maggiore espansione[15].

Un gruppo del tutto teorico di stelle è quello dellenane rosse evolute. Essendo totalmenteconvettive, esse rimescolano continuamente l'elio prodotto dalle reazioni nucleari che avvengono nei loro nuclei. Con l'aumento della percentuale di elio, esse divengono più calde e luminose. Sebbene fra diversi miliardi di anni esse diverranno più calde del Sole, non diverranno mai più luminose della nostra stella e quindi saranno molto differenti dalle giganti blu attualmente esistenti. Quando l'idrogeno sarà esaurito diverranno dellenane bianche all'elio[16].

Note

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  1. ^abBlue Giant Stars, suGuide to the universe.URL consultato il 24 gennaio 2015.
  2. ^abBlue giant explained, suEverything Explained Today.URL consultato il 1º febbraio 2016.
  3. ^ I. Iben e A. Renzini,Single star evolution I. Massive stars and early evolution of low and intermediate mass stars, inPhysics Reports, vol. 105, n. 6, 1984, pp. 329-406,DOI:10.1016/0370-1573(84)90142-X.URL consultato il 7 gennaio 2016.
  4. ^ Richard Pogge,The Evolution of High-Mass Stars, suastronomy.ohio-state.edu, The Department of Astronomy of the Ohio State University.URL consultato il 31 gennaio 2016.
  5. ^ Norbert Langer,Pre-supernova evolution of massive stars (PDF), suastro.uni-bonn.de, Argelander-Institut, Universität Bonn.URL consultato il 31 gennaio 2016(archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2014).
  6. ^ Norbert Langer,Post-main sequence evolution through helium burning (PDF), suastro.uni-bonn.de, Universität Bonn.URL consultato il 24 gennaio 2016(archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2014).
  7. ^ Max Pettini,Post-Main Sequence Evolution: I:Solar Mass Stars (PDF), suast.cam.ac.uk, University of Cambridge. Institute of Astronomy.URL consultato il 24 gennaio 2016(archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  8. ^ Y. -W. Lee,On the Sandage period shift effect among field RR Lyrae stars, inThe Astrophysical Journal, vol. 363, 1990, pp. 159-167,DOI:10.1086/169326.URL consultato il 16 gennaio 2016.
  9. ^ G. S. Da Costa, M. Rejkuba, H. Jerjen e E. K. Grebel,Ancient Stars Beyond the Local Group: RR Lyrae Variables and Blue Horizontal Branch Stars in Sculptor Group Dwarf Galaxies, inThe Astrophysical Journal, vol. 708, n. 2, 2010, pp. L121-L125,DOI:10.1088/2041-8205/708/2/L121.URL consultato il 16 gennaio 2016.
  10. ^ S. Cassisiet al.,Hot Horizontal Branch Stars in ω Centauri: Clues about their Origin from the Cluster Color Magnitude Diagram, inThe Astrophysical Journal, vol. 702, n. 2, 2009, pp. 1530-1535,DOI:10.1088/0004-637X/702/2/1530.URL consultato il 17 gennaio 2016.
  11. ^ M. M. Miller Bertolami, L. G. Althaus,The born-again (very late thermal pulse) scenario revisited: the mass of the remnants and implications for V4334 Sgr, inMonthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 380, n. 2, 2007, pp. 763-770,DOI:10.1111/j.1365-2966.2007.12115.x.URL consultato il 17 gennaio 2016.
  12. ^Wolf-Rayet Stars sito=COSMOS, suastronomy.swin.edu.au, Swinburne University of Technology.URL consultato il 1º febbraio 2016.
  13. ^ H. van Winckel,Post-AGB Stars, inAnnual Review of Astronomy &Astrophysics, vol. 41, 2003, pp. 391-427,DOI:10.1146/annurev.astro.41.071601.170018.URL consultato il 1º febbraio 2016.
  14. ^ Francesco Ferraro,Blue Stragglers: "baby" stars in old stellar clusters, suCosmic-Lab, Università di Bologna.URL consultato il 1º febbraio 2016.
  15. ^ Fraser Cain,Blue Supergiant Stars, suUniverse Today.URL consultato il 3 febbraio 2016.
  16. ^ F. C. Adams, P. Bodenheimer e G. Laughlin,M dwarfs: Planet formation and long term evolution, inAstronomische Nachrichten, vol. 326, n. 10, 2005, pp. 913-919,DOI:10.1002/asna.200510440.URL consultato il 21 gennaio 2016.

Voci correlate

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