Il comune, posto a metà strada traCatania eTaormina, forma un importante polo urbano con la vicinaRiposto con cui fu per pochi anni unita durante ilperiodo fascista assumendo prima il nome diGiarre-Riposto e poi di Jonia. Laconurbazione, senza soluzione di continuità tra i due centri, conta oltre 45 000 abitanti e si estende dal mare fino ai piedi del vulcano. È contigua alla vicinaMascali, dalla quale in origine si distaccò formando un comune autonomo, e insieme formano un agglomerato di oltre 60 000 abitanti. Le tre comunità sono interdipendenti tra di loro per servizi ed uffici di vari livelli.
La posizione centrale all'interno del distretto ed il graduale aumento delle attività commerciali ha attirato negli anni delboom economico abitanti dai comuni limitrofi, facendo registrare un aumento della popolazione e rendendo Giarre l'epicentro del retroterra jonico-etneo.
Gli abitanti sono noti come giarresi initaliano (giarroti insiciliano).
Giarre si trova sulla costa orientale dellaSicilia, tra l'Etna e ilmar Ionio, in declivio verso il mare, ad un'altitudine di 81 metri s.l.m., in posizione ventilata e panoramica. La città è uno dei migliori punti d'osservazione della caldera di collasso dellaValle del Bove, nella quale si versano la maggior parte delle colate laviche del versante orientale del vulcano. Il territorio di Giarre è stato sempre risparmiato dalle colate in epoca storica e finora non è mai stato minacciato direttamente grazie anche alla sua relativa distanza dal vulcano. Tuttavia la colata del1928 che investì la vicinaMascali giunse alle porte della frazione giarrese diSanta Maria la Strada.
Il territorio comunale è privo di sbocchi al mare. Esso si sviluppa tra la fertile piana costiera e le prime propaggini dell'Etna, ad un'altitudine che va dai 15 ai 601 metri s.l.m. e ricade in parte nelParco dell'Etna (un ettaro). È attraversato daltorrente Macchia, unico corso d'acqua rilevante, seppur di carattere stagionale, che si insinua in un'ampia frattura di origine sismica a nord-ovest di Giarre. La zona nei pressi del confine con i comuni diSanta Venerina eAcireale è interessata da una serie di faglie sismiche attive che nelXX secolo hanno dato origine a terremoti che hanno devastato diverse contrade come i terremoti del1865 e del1911, che danneggiarono gravemente la frazione diMacchia, quelli del1952 e del1971.
All'interno del territorio comunale è presente un'enclave, la frazioneTagliaborse appartenente al comune diMascali.
Giarre è uno dei comuni più piovosi dellaSicilia, nei pressi della zona dove si può instaurare il cosiddetto effetto meteorologicoAlcantara-Agrò (derivante dai corsi d'acqua delle vallate), dove si possono avere forti temporali e rovesci autorigeneranti e persistenti a causa della risalita del vento di scirocco.
Il 13 novembre2024 si sono registrati alcuni record di pioggia regionali per temporali di unadepressione tirrenica semi-stazionaria. Nella stazione meteorologica della Protezione Civile in 3 ore sono caduti 228.1 mm, in 6 ore 409.7 mm e in 12 ore 510.2 mm; battuti i precedenti rispettivi record che risalgono alla famosa ondata di maltempo dell'ottobre 1951 quando aLentini fece in 3 ore 166 mm, in 6 ore 264.8 mm e in 6 ore 443.2 mm. Rimane tuttavia imbattuto il record giornaliero: caddero 715,8 mm in un giorno solo mentre nel recente novembre 2024 a Giarre si sono registrati 512,3 mm[5].
L'abitato di Giarre nel 1725: anonima e parziale riproduzione di una tela settecentesca (oggi scomparsa) a soggetto sacro, opera del pittoreGiovanni Tuccari.
È opinione diffusa che sull'odierno territorio di Giarre, in epoca antichissima sorgesse la città diKallipolis, fondata daicalcidesi nelVII secolo a.C. e distrutta nel403 a.C. ad opera diDionisio I. Ad oggi, pur non esistendo alcuna fonte certa della corrispondenza tra Kallipolis e la cittadina jonica, si segnala il rinvenimento di tracce di una fattoria romana e di manufatti fittili e monete diepoca greco-siceliota eromana.
La presenza di numerosi siti archeologici di scavo potrebbero collocare l'ubicazione dell'antico sito tra le frazioni di San Giovanni Montebello e Santa Maria la Strada, precisamente tra le contrade Coste e Chianti. Tanto è vero che, negli stessi luoghi, la tradizione vuole che sorgessero sia un altro insediamento greco come Kalkis (insediamento greco posteriore a Kallipolis e formati da alcuni ex abitanti scampati alla vendetta di Dionisio) che un insediamento romano quale Bidium (da precisare come sulla ubicazione di tali insediamenti è tuttora aperta la disputa con il viciniore comune di Mascali, che ne rivendica la presenza nell'antico centro di Mascali, distrutto da una colata lavica nel1928). Rinvenimenti di materiali fittili e monete greche e romane sono stati segnalati nel tempo anche a Giarre centro. All'ingresso nord di Giarre, a Santa Maria la Strada, si segnala la significativa presenza delpozzo di Ruggero I, risalente all'anno1081 attiguo al santuario della Madonna della Strada. Altre tracce farebbero pensare nello stesso periodo ad un discreto nucleo abitativo presente in loco.
Da precisare inoltre che il centro cittadino ha subito nel corso di due secoli ben tre stravolgimenti: il primo, a partire dalla fine del Settecento, con la costruzione del tempio di Sant'Isidoro Agricola al posto dell'antica chiesa suffraganea; il secondo ad opera del governo borbonico e del famoso architetto Fuga, che decise l'abbattimento dell'antica ed alta torre in stile gotico, ubicata a lato della chiesa di Sant'Agata e Sant'Isidoro, nel prolungamento ideale dell'odierna via Garibaldi con l'odierna piazza Duomo; il terzo stravolgimento si ebbe, a partire dalla prima metà del XIX secolo, con la realizzazione dell'attuale Piazza Duomo, il salotto della città, avvenuta con la cancellazione di un intero quartiere presente in loco al posto dell'attuale piazza e delle case più antiche di Giarre (inclusi gli antichissimi magazzini della Contea).
L'attuale Giarre (il cui nome di origine araba significa "contenitori di terracotta") nacque quindi nelXVI secolo come borgata in seno allaContea di Mascali e grazie alle concessionienfiteutiche di terreni coltivabili ricavati dal disboscamento, crebbe gradualmente e venne popolata principalmente daacesi emessinesi. Giarre conobbe quindi un rapido sviluppo grazie allo spostamento a valle dell'anticavia consolare, avvenuto a seguito delterremoto del Val di Noto del1693, divenendo punto di passaggio obbligato per i viaggiatori che si spostavano traCatania eMessina. Tale strada d'origine romana, infatti, prima di questa data attraversava gli abitati diTrepunti,MacchiaTagliaborse eMascali, centri ubicati a monte di Giarre.
Durante ilfascismo, con decreto del1939 i due comuni di Giarre eRiposto vennero fusi[6] e assunsero prima il nome diGiarre Riposto e poi, nel1942, quello diIonia[7]. Un successivo decreto del1945 ripristinò la situazione precedente con i comuni di Giarre e diRiposto ricostituiti autonomamente[8].
Il 31 ottobre 1980 Giarre salì all'attenzione della cronaca nazionale per un fatto che diventerà fondamentale nella storia delmovimento omosessuale italiano. Due ragazzi, Giorgio Agatino Giammona, 25 anni, e Antonio Galatola detto Toni, 15 anni, furono trovati morti, mano nella mano, uccisi con un colpo di pistola ciascuno alla testa. Tutti conoscevano i due ragazzi, che nel paese venivano chiamatii ziti ("i fidanzati"), e che due settimane prima erano spariti da casa. A tutti apparve subito chiaro che i due erano vittime di pregiudizioomofobo. La verità giudiziaria ha accertato che i due furono uccisi dal nipote tredicenne di Toni[9] anche se la vicenda ha lasciato molti interrogativi aperti[10]. L'opinione pubblica italiana dovette riconoscere l'esistenza di un problema di discriminazione contro gli omosessuali. Un mese dopo a Palermo nacque per opera di don Marco Bisceglie, un sacerdote apertamente omosessuale, e diNichi Vendola, la prima sezione dell'Arcidedicata ai gay, che si diffonderà di lì a poco in tutta Italia. Anche le donne femministe lesbiche diedero vita al primo collettivo lesbico siciliano,Le Papesse[11].
Lo stemma del comune di Giarre è definito dall'articolo 3 comma 4 dello statuto comunale ed è riconosciuto daldecreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 1980[12].
«D'azzurro, a settetorri d'oro, merlate di due alla guelfa, murate di rosso, aperte del campo ed ordinatein palo 2, 3, 2; allabordura in filetto d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Le «Sette Torri» derivano dallo stemma della Contea di Mascali e dal sistema di fortificazione adottato e costituito appunto da sette torri (o quartieri). Giarre infatti sino al 1818 era parte della Contea di Mascali ed era una di queste torri (le altre eranoTorre Archirafi, Torrerossa oggi nei pressi di Fiumefreddo di Sicilia, Mascali, Torre Malogrado, oggi Sant'Alfio, il Forte di Riposto, e Torre presso Mangano[13]).
«Drappo d'azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizionecentrata in argento "Comune di Giarre".»
Il duomo di Giarre, imponente edificioneoclassico, a tre navate e a croce latina è dedicato asant'Isidoro Agricola, protettore della città (nonché patrono diMadrid). I lavori per la sua costruzione, su progetto diPietro Valente, ebbero inizio nel1794, sul luogo di una preesistente chiesa dedicata asant'Agata oltre che al santospagnolo. La preesistente chiesa esisteva già agli inizi del Seicento e a contatto con essa fu costruito il Duomo. Venne aperto al culto nel1818, ma solo settant'anni più tardi, l'opera poté dirsi conclusa. Costruito interamente inpietra bianca di Comiso, il tempio massimo della città di Giarre presenta una facciata, progettata dall'architetto lombardoCarlo Sada, sormontata da duecampanili a base quadrata. Alle spalle del Duomo vi sono le antiche cripte, con tre settori secenteschi ed uno, quello a nord, di datazione anteriore e incerta.
All'interno del duomo sono esposte numerosetele di illustri pittori siciliani del Settecento ed Ottocento, fra le quali ne spicca una del grande artistaacesePietro Paolo Vasta, raffigurante l'Immacolata e i santi. Si conserva inoltre un pregevolearazzo in velluto rosso con ricami in fili d'oro raffigurante un'aquila con una croce sul petto, unostemmaborbonico, le iniziali C.G. (città di Giarre) e la raffigurazione di sette torri, già simbolo della città diMascali.
Sull'abside centrale, appena dietro l'altare maggiore, impiantato in una preziosa cantoria lignea, è posto un grandiosoorgano ottocentesco, opera dei fratelliSerassi daBergamo, oggi considerato uno dei più grandi esistenti inSicilia.
Strettamente legato alla chiesa è il cosiddetto Camposanto Vecchio,ipogeo costituito dalle antichecripte della chiesa diSant'Agata eSant'Isidoro.
La chiesa di Gesù Lavoratore fu eretta nel1979 in una zonaagricola che, a seguito della forte espansione edilizia della città, si trasformò nell'attuale quartiere Jungo. All'interno dell'edificio progettato dall'architetto Marcello Leone, troviamo uncrocifisso delSettecento della scuola di fra' Umile intagliato su un unico tronco, un'Immacolata di fineOttocento, realizzata incartapesta dalla scuola del leccese Luigi Guacci, un fonte battesimale realizzato da un unico blocco di pietra lavica e le formelle di unaVia Crucis in bronzo fuso, opera di Tino Barresi. All'esterno del tempio la comunità ha innalzato una grotta a forma di globo che richiamaLourdes con un'apertura che ricalca le linee perimetrali della Sicilia; da essa sgorga l'acqua che va a versarsi in una vasca pentagonale simboleggiante i cinque continenti.
La chiesa dell'Oratorio dedicata asan Filippo Neri, è uno dei rari esempi dibarocchetto presenti nellaprovincia di Catania. La sua costruzione, avvenuta nella seconda metà del Settecento, fu strettamente legata all'insediamento in città nel1762 di una congregazione diPadri Filippini, i quali mantennero per oltre un secolo come loro sede, oltre la chiesa, il palazzo adiacente ad essa, dedicandosi principalmente all'educazione dei giovani.
La chiesa, costituita da una sola navata e di modeste dimensioni, conserva alcuni dipinti di notevole interesse artistico fra i quali laVergine della Purità, a cui la chiesa è dedicata, ed un quadro raffiguranteSant'Isidoro in preghiera.
La chiesa diSan Francesco al Carmine, voluta da don Rosario Grasso e dedicata allaMadonna del Carmelo, risale al1857 ma venne completata nel1912 con la posa dell'orologio meccanico. Elevata a parrocchia il 4 ottobre1939[14], fu ristrutturata nel1964. Oggi è affidata ai fraticappuccini.
La chiesa degliAgostiniani Scalzi, detta anche "Chiesa del Convento" o "delle anime purganti" è uno degli edifici sacri più antichi della città, ma verso in uno stato di abbandono, essendo interdetta al culto. Risalente alla metà del Settecento e realizzata su una precedente struttura religiosa almeno secentesca, deve la sua denominazione al fatto che, a lato di questa, sorgeva il convento deipadri Agostiniani Scalzi diValverde, modificato nel corso dei secoli ed oggi divenuto il Palazzo delle Culture. Al centro del convento c'è il chiostro, occluso negli anni Settanta del secolo scorso dalla costruzione di una palestra.
Nel corso di alcuni recenti rilevamenti, sotto la chiesa sono state rinvenute lecripte quasi certamente coeve alla costruzione iniziale dell'edificio.
Il santuario di Santa Maria la Strada, nell'omonima frazione, è la più antica chiesa del comune, in quanto risale al1081. Secondo la leggenda esso fu fatto costruire dal contenormannoRuggero I di Sicilia, come segno di ringraziamento allaVergine Odigitria per essere scampato ad un agguato tesogli daisaraceni. Ben poco rimane dell'originaria struttura medievale, l'architettura presenta oggi una strutturaneoclassica con elementi barocchi. Al suo interno sono custoditi dipinti tra cui laMadonna con Bambino e santi Alfio, Cirino e Filadelfo diPietro Paolo Vasta.
Già nel XIX secolo esisteva la piccola chiesa del Calvario (situata di fronte all'attuale chiesa parrocchiale) ove si conservavano le statue diMaria Santissima Addolorata e delCristo morto. Era tradizione il Venerdì Santo compiere una solenne processione che accompagnasse i simulacri (come la discesa del Calvario) nel duomo della città. Successivamente nel 1871 per circostanze prodigiose la chiesa venne dedicata asan Camillo de Lellis, protettore degli infermi. Dopo la costante richiesta dei fedeli che vivevano nella borgata di Peri e la crescente devozione verso il gigante della carità, il 1º giugno 1930, al termine del congresso eucaristico diocesano, fu posta la prima pietra della nuova chiesa parrocchiale. Nel 1935, in pieno fervore religioso, i Camilliani non solo vennero a Giarre ma stabilirono qui la sede della loro Provincia religiosa. Il terreno fu donato dalla nobildonna Marianna Grassi Fichera. Quando nel 1955 i Camilliani lasciarono Giarre ilvescovo Salvatore Russo affidò la chiesa a padre Filippo Fresta; quest'ultimo, coadiuvato dai fedeli e da artisti validi, ne arricchì la decorazione.
L'abside, dedicato a san Camillo, è opera di Francesco Ranno. Risaltano inoltre all'interno dell'edificio le formelle in bronzo della porta centrale e quelle dellaVia Crucis, alcuni candelieri che sono una testimonianza dell’artigianato locale, l'affresco del battistero e laDeposizione, opera di Rosario Campione Rocca che si trovava già nella vecchia chiesa del 1878.
Chiesa di Maria Santissima di Porto Salvo nella frazione di Altarello
In centro si trovano anche la chiesa diMaria Santissima delle Grazie e quella di Sant'Antonio alla Badia o della Presentazione al Tempio di Maria (1883), situata in via Parini; quest'ultima, essendo sede di unorfanotrofio, ospitava unaruota degli esposti[15].
Le chiese di Maria Santissima di Porto Salvo, nella frazione diAltarello e la chiesa diSan Matteo apostolo aTrepunti, risalenti all'Ottocento, presentano dei graziosi prospettineoclassici.L'altra chiesa dedicata a san Matteo apostolo, quella cosiddetta "antica", sita sul tracciato della vecchia strada consolare, fu distrutta da un terremoto nell'Ottocento e poi restaurata sul finire del Novecento, grazie alla campagna stampa su un quotidiano catanese e sul settimanaleLa Tribuna di Giarre e all'interessamento dell'Archeoclub d'Italia. Presenta interessanti cripte, presumibilmente secentesche.
Nonostante la storia di Giarre sia relativamente recente, il centro storico, sviluppatosi nei secoli scorsi lungo le due direttrici perpendicolari delle attuali via Callipoli e corso Italia, rappresenta la maggiore attrattivaturistica della città, epiazza Duomo ne è il cuore pulsante. L'intera zona è costituita da strade dibasolato lavico ed edifici patrizi sette-ottocenteschi; tra questi risaltano alcuni prospettiliberty come quelli di palazzo Bonaventura (ex Quattrocchi)[16], dell'ex Centrale Idroelettrica Fratelli di Mauro e del palazzo Quattrocchi.
A pochi metri dal duomo si trova piazza Monsignor Alessi, ove è ubicato il monumento ai caduti dellaprima guerra mondiale, eretto nel1929 dallo scultore Giuseppe Ciocchetti e al quale in seguito furono aggiunte delle lapidi in memoria delle vittime dellaseconda guerra mondiale. Lo spiazzo ospitava precedentemente una fontana artistica.
VillaGiuseppe Garibaldi (meglio nota insiciliano comevilla 'e varagghi, cioè "villa degli sbadigli"), annessa a piazza Duomo: ospita un busto dedicato all'eroe dei due mondi, una fontana con un putto e una lapide dedicata alle vittime dellatragedia di Superga.
VillaMargherita (meglio nota in siciliano comefunnucu Baruni, cioè "fondaco Barone"), all'ingresso nord della città: è sede di una fontana opera dello scultoreAntonio De Francesco, la quale si trovava precedentemente in piazza Monsignor Alessi. Tale opera, raffigurante unaSirena Domatrice, diede scandalo per la sua nudità all'epoca dell'inaugurazione e in occasione del trasferimento fu modificata daMario Moschetti inNettuno.
VillaSan Francesco d'Assisi (meglio nota in siciliano comevilla 'o Cammunu, cioè "villa al Carmine"): ospita una fontana artistica con una statua dedicato al santo umbro, opera dello scultore cataneseDomenico Tudisco.
Neglianni novanta la città subì un lieve calo demografico dovuto anche allo spostamento di una parte della popolazione nei vicini comuni diRiposto,Mascali,Fiumefreddo eSanta Venerina. Nei primianni 2000 vi fu poi una ripresa nel numero di residenti.
Nella città, assieme allalingua italiana, è spesso usata quellasiciliana, nella variante orientale nonmetafonetica. Il dialetto giarrese e più in generale quello del comprensorio jonico dellaprovincia (esclusaCalatabiano), è molto simile a quellocatanese, da cui però si differenzia leggermente in alcune risoluzioni fonetiche oltre che in alcune peculiarità lessicali e grammaticali. Si pensi ad esempio all'aggettivo possessivomo -mio/mia/miei/mie- usato al posto dime (es.mo patri anzichéme patri -mio padre-).
"Svelata" diSan Camillo, il cui culto è radicato nel quartiere Peri
La religione di gran lunga più professata è quellacristiana nella sua confessionecattolica. La città è soggetta allaDiocesi di Acireale, suffraganea dell'arcidiocesi di Catania.Sant'Isidoro Agricola è l'unico patrono della città dal1824, quando venne dichiarato tale dapapa Leone XII, su pressante richiesta popolare, a seguito di due missive giunte inVaticano, una da parte della Giunta, una da parte di 55 sacerdoti. Ogni anno, il 15 maggio si svolge una processione in suo onore: a lui è dedicato inoltre l'ospedale cittadino. Molto sentiti dai fedeli sono anche il culto diSan Sebastiano, compatrono della città, e quello diSanta Rita da Cascia.
I giarresi sono inoltre legati alla figura diSan Giovanni Bosco: a lui sono dedicati una scuola elementare del centro e una statua ubicata in largo Cismon del Grappa. Forte è anche la devozione versoSan Camillo de Lellis, specie nel quartiere Peri.
Rilevante per la vita delle varie comunità parrocchiali giarresi è la processione delVenerdì Santo che si snoda lungo la via Callipoli tra l'antica chiesa del Calvario dedicata a San Camillo e la Chiesa Madre.
Le antiche tradizioni legate al mondo contadino e alle celebrazioni religiose, menzionate anche daGiuseppe Pitrè[20], sono ormai quasi del tutto scomparse. Nell'odierna città, infatti, non avrebbero più il valore che avevano nella società rurale. Oggi l'usanza più viva e sentita è certamente'uzuccu, un grande ceppo acceso inPiazza Duomo la vigilia diNatale, a cui la popolazione assiste numerosa ogni anno.
La città di Giarre, già nell'Ottocento vantava la presenza di ben dueospedali, il primo nella frazione diSan Giovanni Montebello (costruito intorno al1830), il secondo (progettato nel1865) a Giarre centro. I due enti ospedalieri furono poi riuniti in uno solo alla fine del secolo. A Giarre vi era anche unlazzaretto (più volte sede di cordoni sanitari in occasione di epidemie), sito in via Cecchina, alle spalle dell'odierno corso Messina, ed ancora oggi visibile.
Oggi la città di Giarre è sede di uno dei distretti sanitari dell'AUSL3 diCatania a cui fanno capo dieci comuni dell'hinterland jonico-etneo con una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti. La struttura ospedaliera principale è il vasto complesso "San Giovanni di Dio eSant'Isidoro", progettato per far fronte ad un vasto bacino d'utenza e per anni annoverato tra le opere incompiute della cittadina jonica. Esso è sito in via Forlanini, nella vicina frazione diMacchia. Nella stessa frazione si trova anche l'Istituto Evangelico "Betesda", con annessa una grandecasa di riposo ed assistenza per anziani.
Giarre è stata considerata dalla stampa nazionale e internazionale come la "capitale dell'incompiuto", a causa dell'elevato numero di opere pubbliche incompiute presenti sul territorio in rapporto alla popolazione. Alcune di queste architetture, come lo stadio dapolo, sono vere e propriecattedrali nel deserto, costruite con l'unico obiettivo di attirare e gestire fondi pubblici sul territorio[21].
La situazione è parzialmente migliorata negli ultimi dieci anni. Sono stati ultimati e sono attualmente in funzione (2024): il centro diurno di via Berlinguer, il tribunale di corso Europa (successivamente divenuto sede di archivi giudiziari), l'ospedale Sant'Isidoro, il mercato dei fiori nella frazione di Trepunti (convertito in autoparco comunale) e la casa-albergo per anziani di via Federico II di Svevia (con destinazione d'uso mutata a uffici comunali). Altre opere rimangono però incomplete: dallo storico teatro nuovo alla piscina olimpionica con annesso centro polifunzionale di Trepunti, alla bambinopoli presso il parco "Chico Mendes". Il parcheggio multipiano di piazza Jolanda, dopo esser stato completato, è inutilizzato.
Giarre dispone dellabiblioteca comunale "Domenico Cucinotta", che ha sede in via principessa Jolanda, in pieno centro storico, e custodisce oltre 30.000 volumi, tra cui anchelibrisettecenteschi. L'ente ha due sedi periferiche nelle frazioni di Macchia e San Giovanni Montebello.
Da menzionare inoltre la biblioteca-archivio storico del Duomo, ove sono conservati numerosi documenti sulla storia cittadina.
Giarre è sede, insieme alla contigua Riposto, di un alto numero di istituti d'istruzione scolastica; per quanto riguarda l'istruzioneuniversitaria, la città si avvale delle vicineCatania,Enna eMessina. È attiva infine l'Unitre (università per la terza età).
Nel territorio giarrese sono presenti diversimusei:
MuseiMusei
Museo delPresepio, attivo maggiormente durante periodonatalizio, è curato dalla sezione locale dell'AIAP ed ospita circa cento opere provenienti da tutto il mondo.
Museo degli Usi e Costumi delle Genti dell'Etna, nella frazione diMacchia, è stato fondato nel1995[22]. Esso custodisce numerosi oggetti appartenenti alla vita contadina etnea dei secoli scorsi. Nei locali del museo è stata ricostruita fedelmente una tipica abitazione rurale di fine Ottocento.
Museo Etneo delle Migrazioni, allestito nel2008 presso il Palazzo delle Culture.
Giarre inoltre ospitava fino al2015 l'Acquario Mediterraneo, sito in piazza Giuseppe Mazzini, 1, in un edificio a tre piani. Quest'ultimo era stato inaugurato nel2003 ed ospitava circa 500 esemplari difauna ittica.
Tra le testate giornalistiche di un certo rilievo storico, sorte in diverse epoche, vanno ricordateIl Piccolo Intransigente,Stella Polare,Il Popolo,Sale e Pepe,Il Gazzettino Etneo,Giarre Sera,La Tribuna di Giarre, oltre ai periodiciil Cittadino Oggi,In Provincia eIl Pensiero. Giarre ha annoverato inoltre varie emittenti televisive, oggi non più in funzione o la cui sede è stata trasferita altrove, quali REI (sia come TV che come radio), Telepira, Teleradio Universal e Antenna Evangelo, oltre che varie emittenti radiofoniche quale Idea Radio.
A Giarre è presente la sede di Prima TV, emittente "sorella" di Teleradio Acireale e viene pubblicato il settimanaleGazzettino di Giarre nonché la sua trasposizione on line, ilGazzettinonline. Inoltre, dal2011 è presente una redazione locale del mensilePaesi Etnei Oggi.
In città sono inoltre presenti due emittenti radiofoniche: Radio Universal, che ha mutato il nome da quello originario di Radio Universal Giarre (nata nel1975) e Radio Evangelo Buon Seme, stazione comunitaria dellaChiesa Cristiana Evangelica "Assemblee di Dio in Italia", con sede nella frazione diMacchia (nata nel1976).
Giarre dispone di dueteatri, il Rex e ilGaribaldi. Particolarmente vivo ilteatro dialettale, di cui si svolge anche una rassegna annuale nella frazione di Macchia ("Premio Mons. Salvatore Giuffrida").
Operano in città l’Associazione musicale "Giacomo Puccini - Città di Giarre", con la sua formazione orchestrale di fiati di circa 35 membri ed ensemble vari, il gruppofolkloristicosiciliano Kallipolis Città di Giarre e la Corale Polifonica Jonia e vari altri gruppi vocali.
Accanto a prodotti come crispelle,zeppole di riso,arancini,paste di mandorla egranite, tipici della tradizione siciliana, troviamo un prodotto unico, tipico appunto di Giarre eRiposto, e cioè ilcor'i cani (in italianocuore di cane), una particolare bibita a base di granita al limone e acqua (cui si può aggiungere anchementa, per renderla ancora più dissetante).
Il centro cittadino, quartiere che si estende sulle vie adiacenti a piazza Duomo e alla piccola chiesa di san Filippo Neri, è una zona principalmente occupata da abitazioni, banche e negozi.
Alle spalle della Chiesa Madre sorge invece l'antico quartiere di Camposanto Vecchio, che anticamente costituiva il cimitero cittadino. Nei primianni 2000 è stata attivata una riqualificazione della zona voluta dall'ente comunale e dagli stessi abitanti. Motivo principale della riqualificazione è la fama che il quartiere ha avuto per anni, soprattutto durante il dopoguerra, quando era uno dei quartieri più malfamati della città. La situazione oggi è diversa, alcuni scavi archeologici hanno restituito ai cittadini antiche cripte che sono visibili al pubblico, mentre la zona centrale del quartiere (piazza De Andrè, già piazza Marino) è stata protagonista di eventi musicali che l'hanno rivalutata.
È il quartiere più grande per espansione di tutto il centro storico giarrese, ed ha il suo epicentro nella Chiesa di San Francesco d'Assisi, conosciuta dai cittadini come il Carmine. La piazza antistante è stata rimodernata nel2008.
Grazie alla sua posizione centrale rispetto ad altre zone della città, ha da sempre goduto di un alto tasso di popolazione. Si considera parte dell'agglomerato urbano del Carmine anche il vecchio quartiere "Stazione", che comprendeva le abitazioni ed attività commerciali adiacenti alle stazioni della Ferrovia dello Stato e della Ferrovia Circumetnea.
Quartiere occupato maggiormente da uffici, banche e da negozi di abbigliamento, è molto trafficato di giorno in quanto è la più importante delle tre zone commerciali della città; Corso Italia, insieme alla vicina Via Callipoli, è considerato il maggior centro finanziario di Giarre, oltre ad esserne il "salotto".
All'interno dell'area del Corso Italia vi è il quartiere storico di "Santu Sidurittu"; vi è presente ancora oggi una piccola cappella con la statua del patrono cittadino.
Quartiere creatosi a ridosso del vecchio ospedale di Giarre come naturale continuazione del centro storico; vi si nota la differenza architettonica fra esso e il centro poiché è la prima zona in cui, oltre alle abitazioni di vecchio tipo, si uniscono le prime palazzine condominiali.
Una delle zone più antiche di Giarre, prende il nome da un vecchio convento ormai chiuso. All'interno del quartiere vi è il Palazzo delle Scienze e una delle sedi del Comune.
Si trova nella parte ovest della città, ed è l'unione di due quartieri più piccoli. La zona Regina Pacis inizia dalla parte alta di via Don Minzoni lungo le vie adiacenti alla chiesa omonima, mentre Satellite è un quartiere popolare che si trova alla fine della strada che porta verso Macchia. La crescita di tale quartiere ha creato una continuità urbana fra il centro storico e la frazione di Macchia, destinando quest'ultima a diventare un quartiere periferico della città.
Ilboom economico ha portato all'espansione e all'aumento di popolazione in questa zona di città, che si sviluppa lungo le vie Aldo Moro e don Luigi Sturzo. Conosciuta precedentemente con il nome di frazione Peri (i Pira in siciliano), oggi viene chiamata così per via della chiesa di San Camillo, punto di riferimento del quartiere. Ospita lo Stadio Regionale.
È stato definito più volte come "città nella città", poiché a differenza del centro cittadino, il quartiere Jungo si è interamente sviluppato neglianni ottanta enovanta come alternativa alle zone centrali. All'interno vi sono luoghi d'interesse come la Chiesa Gesù Lavoratore (la più popolosa della diocesi di Acireale), il viale Libertà (terza zona commerciale della città), i maggiori edifici scolastici e due strutture pubbliche che portano il nome del quartiere. Più a sud una forte espansione di edilizia Peep ha dato vita ad una nuova zona: tale parte di città viene considerata un prolungamento del quartiere Jungo, tanto da essere chiamata "zona Peep-Jungo", o semplicemente "zona Peep".
Tale quartiere è situato nella parte sud di via Trieste, ed è composto quasi interamente da alte palazzine di edilizia popolare; confinante con il comune di Riposto, ha subito un'ulteriore espansione con il prolungamento di via Romagna, oltre all'evoluzione demografica della vicina zona Peep-Jungo.
Nella zona collinare pedemontana, prevalentemente coltivata a frutteto (agrumeti, vigne, ecc.) ad ovest della città, si trovano le frazioni diSan Giovanni Montebello,Miscarello,Sciara e buona parte dell'abitato diTagliaborse.Dirigendosi quindi verso il centro cittadino si incontraMacchia, che rappresenta la frazione più popolosa del comune, oggi unita urbanisticamente a Giarre grazie ai quartieri popolari sorti neglianni sessanta (quartiere Regina Pacis).
Le frazioni diAltarello,Carruba eTrepunti, a sud di Giarre, rappresentano un triangolo di recente forte espansione edilizia che prelude alla prossima trasformazione delle prime due in ulteriori quartieri cittadini periferici.Santa Maria la Strada eSan Leonardello si trovano rispettivamente all'ingresso nord e sud del territorio comunale lungo laStrada Statale 114.
Il settore trainante dell'economia della città è ilcommercio. Giarre infatti è da considerarsi il principale emporio commerciale nel territorio settentrionale della città metropolitana di Catania (specialmente daAcireale aRandazzo) e dei centri della parte meridionale dellacittà metropolitana di Messina (con una certa influenza che va via via riducendosi sino aRoccalumera). L'importanza commerciale della città è dovuta principalmente alla posizione geografica molto favorevole, perché al centro di una zona molto popolata, e anche dal fatto che ha tre sistemi modali di comunicazione (autostrada-ferrovia-porto nell'adiacente Riposto). Nell'immediato dopoguerra, grazie alla lungimiranza di alcuni commercianti che investirono in grandi ed eleganti punti vendita, Giarre diventò il principale centro commerciale della fascia ionica (dopo i capoluoghi) attraendo interesse da una vastissima zona e anche dai capoluoghi. Le attività commerciali sono concentrate nel centro storico fra via Callipoli, corso Italia e viale Libertà ed in prossimità delcasello autostradale.
Scorcio del Corso Italia
Altri settori importanti sono l'agricoltura nel primario, l'alimentare, l'artigianato e l'edilizia nel secondario. L'economia agricola fa perno sulla produzione dipatate,limoni eagrumi in genere,cereali evino. A Giarre, nella zona nord della città, si trova uno dei grandi mercati ortofrutticoli all'ingrosso della riviera ionica. Le patate di Giarre, precoci e di alta qualità, durante il ventesimo secolo hanno assunto un significativo ruolo socio economico dell'intera zona di produzione, che si estendeva da Taormina ad Acireale, con il centro principale ancorato tra Giarre e Riposto[23].
L'industria giarrese, prevalentemente alimentare, è specializzata nella produzione di pasta, dolci e nella trasformazione dei prodotti agricoli. Molto rilevante è stata in passato il settore meccanico legato allatrasformazione dei prodotti alimentari. Sono da menzionare nella fattispecie due esempi su tutti: il primoquello della ditta Speciale, fondata dal Cav. Francesco e afferente l'industria agrumaria, che ideò, inventò e costruì, brevettandola, la prima macchina meccanica per l'estrazione degli oli essenziali dai limoni; l'altro quello della ditta Alia, oggi trasferitasi nell'Italia settentrionale ma operante a Giarre per lungo periodo, che ha ideato e brevettato un macchinario volto alla sgusciatura della frutta secca. Non bisogna poi dimenticare, per la rilevanza nazionale assunta, l'industria dolciariaDolfin della famiglia Finocchiaro, titolare della produzione sia diuova pasquali che dei famosi Polaretti e Granigel. Molto fiorente è anche l'attività florovivaistica.
È particolarmente sviluppata e rinomata la produzione artigianale di oggetti in ferro battuto, di giare in terracotta, di manufatti inpietra lavica adeguatamente ceramizzati e decorati e di oggetti in legno lavorato[24]. Lavori pregevoli si trovano anche nel settore dell'oreficeria. Molto sviluppato è anche il settore artigianale edile, con decine di imprese operante su tutto il territorio regionale e nazionale.
Daglianni '80 il settore terziario e dei servizi si è potenziato, con le sedi di diversi uffici periferici dello Stato. Tra questi sono da annoverare: il tribunale (quale sede staccata della procura della repubblica di Catania), l'agenzia delle entrate, l'Inps-Inail, il polo catastale sperimentale dell'Agenzia del Territorio, la sede territoriale della Serit Sicilia. Vi è stato inoltre un incremento delle attività ricettive, con l'apertura di numerosibed & breakfast e diaziende agrituristiche.
I collegamenti stradali principali della città sono l'autostrada A18 (casello Giarre, che si trova nella frazione di Trepunti) e lastrada statale 114, l'antica consolarePompeia, che fino al '700 attraversava, più a monte, l'anticaMascali e la frazione diMacchia. Essa fu deviata in modo da passare all'interno del borgo di Giarre, il quale crebbe così d'importanza[25].
La città si avvale anche della presenza del vicinoporto di Riposto, un tempo di vitale importanza per tutto il comprensorio ai fini della esportazione dei vini dell'Etna e dei prodotti dell'agricoltura.
Per il traffico aereo la città si avvale dell'aeroporto di Catania-Fontanarossa, a circa 30 km e del nuovo eliporto comunale, realizzato all'interno dello stadio di atletica leggera, grazie ai fondi della protezione civile. Attualmente è attivo ed utilizzato principalmente per operazioni di elisoccorso, ma è ancora in fase di sviluppo; il progetto finale vedrà il miglioramento della strada d'ingresso e l'installazione di dispositivi per l'atterraggio ed il decollo in fase notturna, non escludendo un futuro utilizzo a livello civile.
In ambito urbano esiste un problema generale di viabilità, causato dal traffico pesante sullastrada statale 114 e dalla mancanza di vie alternative allo scorrimento urbano, anche per raggiungere i comuni vicini. A tal proposito per molti anni si è parlato della costruzione di una circonvallazione "Intercomunale Jonica"[26], da realizzare a partire da strade già esistenti, che possa collegare il casello giarrese di Trepunti aCarrabba e alle località marittime mascalesi, destinazione di molti viaggiatori durante la stagione estiva. È stato inoltre progettato il casello autostradale "Giarre Nord - Mascali" che, insieme a quello già esistente, potrebbe garantire un miglior deflusso veicolare, diminuendo drasticamente il traffico pesante agli ingressi sud della città.
Per quanto riguarda i mezzi pubblici su strada, esistono dei servizi diautobus che collegano Giarre con le sue frazioni nonché con i comuni vicini e con i principali centri regionali e nazionali.
Un pezzo di storia lega Giarre a Cismon del Grappa, paese vicentino (già comune autonomo, oggi frazione diValbrenta) con il quale è gemellato dal1969. Una storia che risale alprimo conflitto mondiale, quando alcune centinaia di abitanti della localitàveneta, occupata dagli austriaci dopo ladisfatta di Caporetto, trovarono rifugio ed ospitalità a Giarre[29].
Lo sport rappresenta una componente importante della vita cittadina, tanto che durante laXVII Olimpiade, la fiaccola olimpica, portata daSiracusa aRoma, fece il suo passaggio per la città retta da tedofori locali.
Uno dei maggiori eventi sportivi cittadini è rappresentato dallacronoscalataGiarre-Montesalice-Milo, che attrae ogni anno numerosi spettatori. Essa è organizzata ogni anno in collaborazione con l'amministrazione comunalemilese.
IlGiarre della stagione 1987-88, artefice della storica promozione inSerie C1.
Lo sport più seguito è il calcio. La principale squadra calcistica della città è l'A.S.D. Giarre Calcio, militante nel campionato regionale di Promozione, che aveva raggiunto neglianni ottanta laserie C. Nel calcio femminile invece la città ha avuto una squadra, denominata AS Atletico Giarre, che per alcuni anni ha militato nel campionato di serie C. Di recente diffusione ilcalcio a 5, con la presenza di due compagini, entrambi militanti nel campionato provinciale di serie D dellaFIGC dall'anno sportivo2010/11: il Giarre FC, appartenente alla società già operante nel calcio a 11 in Eccellenza, e l'A.S.D. Real Giarre 2010.
Altri sport praticati sono lapallavolo, con la squadra maschile della Libertas Giarre che ha militato in serie A e quella femminile dell'SP Energia Siciliana Giarre, e lapallacanestro, con il Basket Giarre (serie C Regionale).
Giarre dispone per ilcalcio, dellostadio regionale di via Olimpia, capace di contenere 6.500 spettatori, e del campo di allenamento di San Giovanni Montebello. Si avvale anche di unpalazzetto dello sport, il Palajungo (1.000 spettatori) per pallavolo e basket e di una tensostruttura, il Palagiarre (2.000 spettatori) per il basket ed il pattinaggio.
^Regio decreto12 maggio 1942, n. 974, in materia di "Autorizzazione al comune di Giarre Riposto, in provincia di Catania, ad assumere la denominazione di «Ionia»."
^ Salvo Marino,Proposta per il miglioramento della viabilità intercomunale Giarre-Riposto-Mascali, inGazzettino di Giarre, n. 13, Giarre, 6 aprile 2002.