A seguito della riforma amministrativa dettaprogramma Callicrate in vigore dal gennaio2011[8] che ha abolito leprefetture e accorpato numerosi comuni, la superficie del comune è ora di403 km² e la popolazione è passata da 70 203[9] a 103 101 abitanti.
La città conserva ancora alcune strutture artistiche e architettoniche risalenti al periodo della dominazioneottomana (una moschea, i resti di unascuola coranica, unbazar), mentre su unapiccola isola del lago sorgono alcuni monasteri ortodossi.
Prima del 1430 la città ricadeva nell'influenza della famiglia deiTocco. Nel 1430, la città di Giannina si arrese pacificamente all'Impero Ottomano. L'ammiraglioSinan Pascià garantì ai popoli locali diritti e benefici e la protezione delle proprietà della chiesa con un documento scritto. Nel 1611 ilmetropolita di Larissa-Trikis, Dionisos il Filosofo (“Skilosofos”), capeggiò un ampio movimento per la liberazione dalla sovranità ottomana[10]. La rivolta fu schiacciata dal comandante Aslan Pasha, di origine albanese. La conclusione di questa rivolta fu l'abolizione dei privilegi garantiti ai cristiani della città, i quali furono cacciati dall'area del castello e costretti a sistemarsi intorno ad esso. Di conseguenza, turchi ed ebrei si stabilirono all'interno del castello. La chiesa di San Giovanni Battista, all'interno delle mura della città, fu distrutta ed i suoi monaci uccisi; sulle sue rovine fu costruita nel 1618 una moschea chiamatamoschea di Aslan Pascià, in onore al sedatore della rivolta di Dionisos. Oltre a questa moschea, che oggi è sede del Museo Etnografico Municipale di Giannina, è presente anche lamoschea Fethiye. Un'altra moschea, Veli Pasha, è priva di minareto. L'Impero Ottomano perse Giannina quando l'esercito greco occupò la città il 6 marzo 1913 durante laprima guerra balcanica, e in seguito ilTrattato di Londra ne sancì il definitivo passaggio alla Grecia.Giannina, oggi, è riconosciuta come la città più importante della Grecia nordoccidentale.Nel1994 si tenne un consiglio straordinario degli Stati membri dell'Unione europea, e venne raggiunto un accordo noto comecompromesso di Ioànnina.
Ma particolarmente interessante è la tecnica costruttiva con cui sono realizzati alcuni edifici monumentali della città attraverso l'uso del Castone[11] oCloisonné.
^ C. Canali e V. C. Galati,La tecnica costruttiva del castone ("cloisonné") murario nell'architettura Medio-bizantina tra struttura, accorgimenti antisismici e decorazione (IX-XV secolo),, inBollettino della Società di Studi Fiorentini, vol. 30-31, n. 2021-2022..