Soprannominato da tuttiDado, per via della grossa mole che lo caratterizzava, è considerato tra i più grandi giocatori italiani deglianni sessanta, simbolo della pallacanestro bolognese e colonna della nazionale italiana. Pur non avendo mai vinto alcuno scudetto, è stato inserito nell'Italia Basket Hall of Fame.
Cresciuto nellaPallacanestro Livorno e scoperto daVittorio Tracuzzi, Dado Lombardi spende quasi tutta la sua carriera da atleta aBologna. Il suo unico risultato di prestigio con laVirtus è il secondo posto nel1960-61; è però uno dei giocatori più importanti della storia della squadra bolognese, avendo giocato oltre 268 presenze in campionato. Nel 1970 passa allaFortitudo, per 25 milioni dilire. Nel 1972-73 disputa a Rieti la sua ultima stagione da giocatore. In totale, ha disputato 316 partite inSerie A, segnando 5470 punti.
Dopo il ritiro, Lombardi inizia a girovagare per il nord Italia, senza mai trovare una collocazione fissa comeallenatore. Viene chiamato nel 1972 dallaSebastiani Rieti, che dirige per tre stagioni, nella prima scendendo in campo anche come giocatore, portandola in serie A ed in semifinale diCoppa Korać. Nel1975-76 allena laPallacanestro Pordenone in Serie B portandola a sfiorare la promozione in Serie A2[4]. Dal 1976 al 1982 è sulla panchina dellaPallacanestro Trieste, a parte una breve parentesi alJollycolombani Forlì. Con la squadra giuliana Lombardi conquista una promozione inSerie A1, nel1979-80, una retrocessione al termine della stagione successiva e una nuova promozione in A1 nella stagione1981-1982.
La sua carriera prosegue in Serie A2. Nel1982-83 è a Treviso; nel1983-84 porta in A1 la Pallacanestro Reggiana, che si salva per due stagioni consecutive nella massima serie. Retrocesso in A2 con ilBasket Rimini, ricomincia dalla B guidando nel campionato 87-88 l'ambiziosaGlaxo Verona alla promozione in A2, dove nell'anno successivo termina al quinto posto sfiorando la promozione in A1. Passa quindi a Siena dove in due anni e una doppia promozione conduce laMens Sana Siena dalla B1 alla A1. Retrocede però l'anno successivo, concludendo il proprio rapporto con Siena. Nel 1992 torna a Livorno per un biennio nellaLibertas Pallacanestro, dove viene esonerato a metà della seconda stagione.
Conquista l'ultima promozione in carriera sulla panchina dellaPolti Cantù nel1995-96, aiplay-off contro Reggio Emilia. Arrivato ai quarti dei play-off per lo scudetto e alla finale diCoppa Italia sempre con Cantù, lascia la Lombardia per un altro triennio alla Reggiana (con una semifinale per lo scudetto nel1997-98) e chiude come allenatore con l'11º posto in A1 delVarese Roosters nel2000-01. Nel2002-03 è il general manager dellaVirtus Bologna, l'ultima stagione prima della radiazione. Nel 1999 fu la voce tecnica che affiancò Franco Lauro nelle telecronache delle partite del Campionato Europeo vinto dall'Italia.