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Giambattista Giraldi Cinzio

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Disambiguazione – Se stai cercando il filosofo e filologo italiano, vediGiovanni Giraldi.
Giovan Battista Giraldi Cinzio

Giovan Battista Giraldi Cinzio (Ferrara,12 novembre1504Ferrara,30 dicembre1573) è stato unletterato,poeta edrammaturgoitaliano.

Biografia

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IlCinthio (oCynthius) che segue il cognome è un soprannomeaccademico.

Scrisse nove tragedie, di cui la prima e più famosa èOrbecche, messa in scena nel1541 e pubblicata nel1543[1][2]. Fu inoltre autore di un libro di novelle, gliEcatommiti (1565)[3][4], e di un poema, l'Ercole; gli è anche stato attribuito ilGiudizio d'una tragedia di Canace e Macareo, che si era a lungo creduto essere opera diBartolomeo Cavalcanti[5].

È stato il primo drammaturgo moderno a mettere in scena unatragedia "regolare", l'Orbecche, (il primo a scriverne una era stato ilTrissino con la suaSofonisba, composta nel 1515, ma messa in scena solo nel 1554 in Francia) per la quale seguì rigidamente i canoni enunciati nellaPoetica diAristotele. Fu anche tra i primi autori ditragicommedie e un grande inventore di storie: alcune di quelle provenienti dagliEcatommiti, opera presto tradotta in spagnolo[6], furono utilizzate sia daCervantes sia daShakespeare come trame per celebri capolavori, rispettivamente ilPersiles e l'Otello;Lope de Vega si servì di almeno undici argomenti per le sue opere drammatiche. Le novelle sono inserite in unacornice narrativa, raccontate da un gruppo di uomini e donne, durante la fuga dalsacco di Roma (1527) su una nave diretta aMarsiglia. Sono divise in dieci decadi, corrispondenti alle giornate.

La novellaIl Moro di Venezia presenta una trama che, pur con alcune differenze, verrà mantenuta da Shakespeare nelle sue linee essenziali. Il protagonista non ha ancora un nome, ma viene designato semplicemente come Moro, mentre il futuro Iago è qui «un alfiero di bellissima presenza, ma della più scellerata natura, che mai fosse uomo del mondo», ugualmente innominato. A sua volta, «il capo di squadra» diventerà Cassio. La protagonista femminile si chiama invece già Disdemona.[7]

Giraldi Cinzio fu professore aFerrara dove ricoprì la cattedra diretorica fino al1564, poi insegnò per un periodo nell'Università di Torino (che al momento però si trovava aMondovì). Fino al1559 fu segretario ducale perErcole II d'Este. Divenne la massima autorità letteraria del suo tempo nelDucato estense, ovvero uno dei maggiori esponenti della cultura ferrarese delRinascimento.

È considerato importante soprattutto come teorico delteatro, e come precursore dei nuovi Generi teatrali. I trattatiDiscorso ovvero lettera intorno al comporre delle commedie eDiscorso intorno al comporre dei romanzi, da lui pubblicati nel 1554, ebbero una notevole influenza negli sviluppi di autori successivi. Famose e importanti le sue polemiche conSperone Speroni e conGiovan Battista Pigna a proposito della forma e della finalità dellatragedia e a proposito delromanzo comegenere letterario.

L'opera letteraria di Giraldi Cinzio è ideologicamente molto influenzata dallaControriforma. Nelle opere teatrali appare invece una vena di sperimentazione che anticipa alcuni elementi di gusto tipici del teatro europeo moderno, ad esempio ilteatro elisabettiano e quellobarocco, quali la violenza psicologica el'orrore in funzione spettacolare, l'azione drammatica strutturata in “tempo reale” e l'allusività, politica e morale, delleambientazioni.

Note

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  1. ^ Cremante, Renzo.,Teatro del Cinquecento, R. Ricciardi, [1988-],ISBN 88-7817-120-4,OCLC 20345856.URL consultato il 12 settembre 2018.
  2. ^M. Ariani (a cura di),Il teatro italiano. II: La tragedia del Cinquecento, Torino, Einaudi, 1977, tomo I, p. 81.
  3. ^ Giraldi, Giambattista Cinzio, 1504-1573.,Gli Ecatommiti,ISBN 978-88-8402-763-4,OCLC 825554668.URL consultato il 12 settembre 2018.
  4. ^Gli ecatommiti ovvero Cento Novelle di Gio. Battista Giraldi.URL consultato il 1º dicembre 2020.
  5. ^ Sperone Speroni e Giambattista Giraldi Cinzio,Canace e scritti in sua difesa / Giudizio ed Epistola latina, a cura di Christina Roaf, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1982.
  6. ^Primera parte de las cien novelas Pedro Rodríguez a costa de Julíán Martínez, Toledo, 1590; D. González Ramírez "En los orígenes de la novela corta del Siglo de Oro: losnovellieri en España" ARBOR Vol. 187 n.752 noviembre-diciembre (2011): 1221-1243, ISSN 0210-1963, doi: 10.3989/arbor.2011.752n6016
  7. ^Il Moro di Venezia, in A. Lugli (a cura di),Novelle italiane, Novara, Edipem, 1974, pp. 119-126

Bibliografia

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