Laghisa lamellare oghisa grigia costituisce la tipologia dighisa più diffusa ed è prodotta con lafusione di rottame di ghisa e diacciaio, con l'aggiunta di elementi grafitizzanti (carbonio (C) compreso tra il 2,5% e il 4% in peso,silicio (Si) tra l'1% e il 3% sempre in peso,fosforo (P): il silicio è l'elemento grafitizzante per eccellenza.
A causa delle lamelle, delsilicio e delfosforo, spesso si hafragilità; per ridurla si inocula il bagno con CaSi, che favorisce lanucleazione eterogenea e quindi la formazione di lamelle corte. In ogni caso la fragilità indotta dallagrafite in lamelle mette in secondo piano la costituzioneperlitica oferritica della matrice metallica e rende inutile parlare disnervamento,duttilità eresilienza.
La quantità di grafite è inversamente proporzionale alla velocità di raffreddamento.
Secondo le normeUNI le ghise sono denominate con la siglaGJL seguita dallatensione minima inMPa.
Per quanto riguarda i trattamenti termici:
Utilizzi: industriamotoristica,caldaie,termosifoni,basamenti,scale di macchine utensili, valvolame...
Secondo la norma europea UNI EN 1561 la ghisa grigia nell'Unione Europea viene indicata con la siglaGJL seguita da un numero che indica la resistenza minima a trazione (Rm) inMPa - es. GJL-250.
Precedentemente le ISO R185 indicavano la ghisa grigia con un numero per la resistenza minima a trazione in 10-1 MPa - es. 25
In Italia invece, prima dell'entrata in vigore delle norme comunitarie, la ghisa lamellare (UNI 5007) veniva indicata con la siglaG seguita dal valore della resistenza minima a trazione in n Kg/mm2 pari a 10-1MPa - es. G 25
Di seguito vengono elencate le designazione delle ghise grigie secondo altre normative:
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