Ilnome scientifico dellaspecie,glandarius, deriva dal nometardo latino utilizzato per designare questi uccelli (come attestato negli scritti diPolemio Silvio), col significato di "produttore dighiande" (inlatinoglans), in virtù delle abitudini alimentari di questi uccelli.
Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di grossa testa squadrata e allungata con becco forte e conico e penne del vertice erettili che formano una cresta che l'animale alza in caso di eccitazione o interesse: le zampe sono forti, le ali arrotondate e digitate e la coda è piuttosto lunga (poco meno della metà del totale) e presenta estremità cuneiforme.
Ilpiumaggio è inconfondibile: l'area attorno alle narici, la gola, l'area attorno agli occhi ed il sottocoda sono di colore bianco puro, mentre fronte e vertice presentano penne bianche dalla punta nera. Ai lati del becco è presente un largo mustacchio nero che curva verso il basso fino al margine superiore del collo. Nere sono anche leremiganti secondarie e quelle primarie (queste ultime solo nel terzo distale e alla base, essendo per il resto bianco-argentee) e la coda (anche questa bianca alla base). Lecopritrici presentano un distintivo colore azzurro acceso, inframezzato da bande orizzontali nere orlate di bluastro, unico fra gli uccelli europei, che rende la ghiandaia inconfondibile anche in volo, assieme alle larghe bande alari bianche e nere. Il resto della livrea si presenta invece di colore grigio-beige con sfumature rosate, particolarmente evidenti su nuca e petto, mentre il ventre tende ad essere lievemente più chiaro e dorso e ali mostrano invece maggiore tendenza al grigiastro. La livrea dei due sessi è simile, mentre sussistono variazioni anche consistenti a livello regionale: alcune popolazioni presentano occhi scuri anziché chiari, oppure testa interamente bianca, mentre in altre il bianco cefalico è assente, così come variabili sono la presenza e l'estensione delle bande bianche alari e l'intensità della sfumatura rossiccia del piumaggio.
Le zampe sono di colore grigio-nerastro, il becco è nero e gli occhi sono di un caratteristico colore grigio-azzurro.
La ghiandaia è un uccello che vive generalmente a coppie, ma che può essere talvolta osservato anche in gruppetti, i quali si dimostrano tuttavia molto fluidi e facilmente tendenti allo sparpagliamento e alla dispersione dei singoli esemplari. Questi uccelli, dalle abitudini di vita essenzialmente diurne, si muovono indifferentemente fra i vari strati delle aree boschive, passando al suolo il tempo impiegato per la ricerca del cibo, fra i cespugli e il sottobosco i periodi di riposo o di osservazione dei dintorni e fra i rami degli alberi i momenti di fuga dai predatori o le ore notturne. Non di rado, le ghiandaie possono essere osservate mentre si fanno pulire il piumaggio dalleformiche rosse mediante la tecnica del "bagno di formiche".
Richiamo.
Il richiamo delle ghiandaie è inconfondibile: aspro e stridente, viene emesso molto frequentemente, e può essere udito soprattutto durante i mesi caldi. La ghiandaia è in grado inoltre di imitare i suoni percepiti nell'ambiente circostante, dal canto degli uccelli (compresi i richiami dei propri potenziali predatori, fra cui l'allocco) alla voce umana.
Esemplare connoce nel becco aŁódź.Esemplare con ghianda nel becco nei pressi diAdana.
La ghiandaia è un uccello tendenzialmenteonnivoro: la porzionecarnivoro/insettivora della dieta di questi animali, preponderante durante la stagione riproduttiva (quando il fabbisogno energetico risulta aumentato dalle attività dicorteggiamento e allevamento della prole) comprende grossiinsetti elarve (particolarmente importante è la funzione dipesticida naturale che questo uccello svolge nellepinete apino nero, dove tiene a bada laprocessionaria), piccolimammiferi (roditori,pipistrelli etopiragni) erettili (lucertole,gechi e financo piccoliserpenti), nidiacei e uova di piccoli uccelli reperiti nei nidi. Il nome comune e quello scientifico di questa specie rivelano, tuttavia, le sue preferenze alimentari. Le ghiande costituiscono infatti più della metà della dieta di questo animale e rappresentano la parte più importante del suo sostentamento durante la stagione invernale[3]: la porzione vegetale dell'alimentazione della ghiandaia comprende inoltrefaggiole,castagne,noci,nocciole, granaglie,bacche (soprattuttomore esorbi) efrutti (in particolar modomele efichi).
Esemplare in volo con cibo nel becco.Esemplare prelevaarachidi da una mangiatoia sull'isola di Wight.
La ghiandaia è nota per essere molto attiva nello stipare il cibo in eccesso (soprattuttoghiande) in numerosi nascondigli posizionati nei ceppi, sotto lacorteccia deglialberi o al suolo, in un ampio raggio (fino a 20 km di distanza dal sito di raccolta) del suo territorio, badando bene di non essere osservata da altri esemplari durante tale operazione:[4] tali provviste vengono accumulate durante tutto l'anno, con picchi verso la fine dell'estate, allo scopo di far fronte agli eventuali rigori dell'inverno con scorte di cibo adeguate.[5] Il fatto che un singolo esemplare possa seppellire circa un migliaio di ghiande l'anno ha fatto sì che prima dell'intervento umano le ghiandaie siano state il principale vettore d'espansione dellafarnia e delleccio,[6] in particolar modo la rapida espansione di queste specie verso nord subito dopo la fine dell'ultima era glaciale sembrerebbe in massima parte attribuibile alla dispersione da parte di questi uccelli.[7]
La stagione riproduttiva comincia verso la metà di aprile, una decina di giorni prima nel sud dell'areale (anche se nelLevante le prime deposizioni avvengono già in febbraio)[3] e un paio di settimane più tardi nel nord dello stesso:[3] ambedue i sessi collaborano in tutte le fasi dell'evento riproduttivo. Il maschiocorteggia la femmina emettendo un canto rauco e sgraziato e facendole offerte di cibo.[8] Le piume di Garrulus Glandarius riflettono la luce UV, pertanto le manifestazioni di corteggiamento risultano più appariscenti agli individui di questa specie rispetto a quanto possibile osservare dall'essere umano.
Il nido, a forma di coppa appiattita, viene costruito fra i rami degli alberi o dei cespugli più alti (sebbene in genere non molto al di sopra dei due metri di quota) da ambedue i sessi intrecciando rametti, sterpi, fili d'erba e pagliuzze per la parte esterna e foderando l'interno con materiale più soffice, ma sempre di origine vegetale, come radichette e muschio. All'interno del nido la femmina depone 4-7 uova di colore azzurro-grigiastro con rada picchiettatura di colore marrone-rossiccio, non di rado con screziature più evidenti verso il polo ottuso: le uova vengono covate da ambedue i genitori (che si alternano nell'incubazione) per circa 16-19 giorni, al termine dei quali schiudonopulli ciechi ed implumi.
I nidiacei vengono accuditi e imbeccati da ambedue i genitori: 19-23 giorni dopo la schiusa, essi cominciano a tentare l'involo, e dopo circa un'ulteriore decina di giorni tendono ad allontanarsi dal nido natio.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalleforeste cedue e miste, con predilezione per le aree boschive a prevalenza diquerce ecarpini:[3] la ghiandaia si rivela tuttavia un uccello molto adattabile, che abita senza grossi problemi anche lataiga, lepinete e lamacchia mediterranea. Questi uccelli, inoltre, sebbene tendano a rimanere piuttosto schivi, non risentono eccessivamente della presenza umana, colonizzando i giardini, i parchi e le aree alberate suburbane, non di rado beneficiando della presenza di acqua e cibo (sotto forma di granaglie reperibili nelle mangiatoie per uccelli di piccola taglia).
Sebbene sia un uccello tendenzialmente stanziale, la ghiandaia è un ottimo volatore, e soprattutto le popolazioni delle aree più fredde tendono a migrare verso climi più miti (o a quota più bassa, se si tratta di popolazioni montane) per sfuggire ai rigori invernali, seguendopattern irregolari.
Esemplare della sottospecie nominale nei pressi diBergogno.Esemplare della sottospecieatricapillus aGerusalemme.Esemplare impagliato della sottospeciejaponicum.
Esemplare della sottospecie (secondo alcuni specie a sé stante)bispecularis neldistretto di Chamoli.
Le sottospecie di ghiandaia possono a loro volta essere divise in otto gruppi:
Un gruppoglandarius, comprendente le prime undici elencate, accomunate dal vertice picchiettato di nero;
Un gruppocervicalis a distribuzionenordafricana, comprendente le sottospeciecervicalis,minor ewhitakeri, caratterizzate da nuca rossiccia, dorso g rigiastro, lati della testa chiari;
Un gruppoatricapillus a distribuzionemediorientale, comprendente le sottospecieanatoliae,atricapillus,iphigeniae,krynickiesamios, accomunate da testa chiara, nuca e dorso di colore uniforme e vertice nero;
Un gruppobrandtii comprendente appunto le sottospeciebrandtii,kansuensis epekingensis, accomunate da testa rossiccia, dorso grigio, corona screziata ed occhi scuri;
Un gruppojaponicus delGiappone centro-meridionale, comprendente le sottospeciejaponicus,tokugawae eorii, accomunate da testa scura con vertice tessellato di nero e da un'ampia area bianca alare;
Un gruppobispecularis dellaCina e dell'Himalaya, comprendente le sottospeciebispecularis,interstinctus,persaturatus,sinensis etaivanus, accomunate dalla colorazione rosata senza grigio e con vertice di colore uguale al resto della testa, nonché dall'assenza di bianco alare;
Un gruppoleucotis delSud-est asiatico, comprendente appuntoleucotis eoatesi, con testa e fronte bianche, vertice nero e assenza di bianco alare;
Esemplare impagliato della presunta sottospecielusitanicum.Esemplare impagliato della presunta sottospecieyugoslavicus.
L'effettivostatus tassonomico delle varie sottospecie è ancora lungi dall'essere chiarito del tutto: alcuni autori riconoscerebbero infatti anche le sottospeciearmoricanus,caledoniensis (sinonimizzate conrufitergum)septentrionalis (sinonimizzata con la nominale),lusitanicum (sinonimizzata confasciatus),yugoslavicus,jordansi (sinonimizzate conalbipectus),oenops,theresae (sinonimizzate conminor),rhodus,zervasi,chiou,susianae,hansguentheri (sinonimizzate conanatoliae),nigrifrons (sinonimizzata conkrynicki),caspius (sinonimizzata conhyrcanus),sewerzowii,bambergi,pallidifrons,kurilensis,ussuriensis (sinonimizzate conbrandtii),diaphorus (sinonimizzata conpekingensis),namiyei,hiugaensis,schimoizumii (sinonimizzate conjaponicus),insularis (sinonimizzata contaivanus),azureitinctus (sinonimizzata coninterstinctus),rufescens,rubrosus eminhoensis (sinonimizzate consinensis). Altri autori, invece, propenderebbero per l'accorpamento dipersaturatus ainterstinctus, oltre all'abolizione della sottospecieoatesi (considerata unmeticcio).[3]
I gruppibispecularis eleucotis, inoltre, appaiono piuttosto distinti dagli altri, oltre che per la livrea, anche geneticamente e a livello di vocalizzazioni,[9] tanto che alcuni autori sarebbero propensi ad elevarli al rango dispecie a sé stanti coi nomi diG. bispecularis[10] eG. leucotis,[11] rispettivamente.
La ghiandaia è protagonista della fauna di PanemCapitol City nell'universo di Hunger Games creato daSuzanne Collins: nello specifico, il simbolo della protagonista nonché titolo del terzo libro della saga è laghiandaiaimitatrice (in inglese mockingjay).
Leghiandaie imitatrici sono il risultato "naturale" di un esperimento fallito del governo di Panem, il quale ha originariamente creato in laboratorio leghiandaie chiacchierone (jabberjay), uccelli neri in grado di spiare i nemici diCapitol City e i ribelli durante i Giorni Bui. Questi ibridi venivano usati neiDistretti grazie alla loro capacità di memorizzare e ripetere intere conversazioni tra esseri umani. Una volta che i ribelli hanno realizzato che le loro conversazioni venivano "trasmesse" tramite questi animali, hanno cominciato ad utilizzarli contro la stessaCapitol City comunicando false informazioni. Alla fine il governo di Panem ha deciso di abbandonare l'esperimento e di liberare leghiandaie chiacchierone in natura, disinteressandosi della loro sorte.
I maschi dighiandaie chiacchierone si sono però accoppiati con esemplari femmina di uccellimimo, (mockingbird), dando origine alleghiandaie imitatrici (mockingjay), le quali non hanno più la capacità di riportare interi discorsi, ma riescono a replicare perfettamente i suoni e i motivi musicali. L'incapacità del governo di controllare questi animali, la loro capacità di sopravvivenza e il simbolismo legato alla loro origine li hanno resi una fonte d'ispirazione per la causa ribelle, divenendone anche il simbolo vero e proprio.[12]
^ab(EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di),Family Corvidae, inIOC World Bird Names (ver 14.2), International Ornithologists’ Union, 2024.URL consultato il 6 maggio 2014.