Geta fu il figlio più giovane diSettimio Severo dalla seconda moglieGiulia Domna e nacque aRoma, quando suo padre era solo ungovernatoreprovinciale al servizio dell'imperatoreCommodo. Dipinto da bambino nel tondo della famiglia deiSeveri, insieme a Settimio Severo, Giulia Domna e Caracalla, la sua faccia fu cancellata a causa delladamnatio memoriae ordinata da suo fratello Caracalla, che lo aveva fatto assassinare.
Geta fu sempre posto in secondo piano rispetto a suo fratello maggiore Caracalla. Forse per questo, le relazioni tra i due furono difficili sin dall'infanzia. I conflitti erano costanti e spesso richiedevano la mediazione della madre. Secondo lo storicoDione Cassio, Geta era di carattere più mite e riflessivo, Caracalla invece era più irruente e vendicativo. Nelle campagne contro i Britanni, Settimio Severo utilizzò in modo intelligente le diverse doti dei figli: Caracalla seguì il padre in battaglia, mentre Geta aveva avuto il titolo di "Cesare" nel 198, ma in occasione della spedizione in Britannia venne tenuto nelle retrovie, aEburacum, per amministrare la giustizia. La propaganda imperiale pubblicizzava una famiglia felice che divideva le responsabilità del potere. Caracalla era il vicecomandante dell'esercito, Giulia Domna il consigliere di fiducia e Geta aveva compiti amministrativi e burocratici. Ma l'antipatia e la rivalità tra i due fratelli era ben lontana dall'essere risolta.
Quando Settimio Severo morì di malattia il 4 febbraio 211 aEburacum, per decisione dei consiglieri imperiali, i figli Caracalla e Geta furono proclamati insieme imperatori. Conclusa una veloce pace con i barbari confinanti, ritornarono aRoma. Il loro governo congiunto si rivelò presto un fallimento, per breve tempo governarono insieme solo grazie al prestigio dei consiglieri e della loro madre,Giulia Domna. Fonti successive ipotizzano che i fratelli volessero dividere l'impero in due metà, e si erano create per loro a Roma due fazioni avversarie. Verso la fine del 211 la situazione era divenuta insostenibile. Il 26 dicembre del 211 Geta venne fatto uccidere tramite un gruppo di centurioni da suo fratello Caracalla, nonostante si fosse rifugiato tra le braccia della madre Giulia Domna.[2] Alla sua morte furono sterminati tutti i suoi sostenitori e i loro parenti. Geta fu accusato di aver voluto prendere il potere e uccidere Caracalla, per cui fu dichiarato nemico dello Stato, condannato alladamnatio memoriae e sepolto in una tomba creata per lui sulSettizonio costruito dal padre.
Tondo severiano raffigurante Geta con i genitori e il fratelloCaracalla; l'immagine di Geta fu cancellata a seguito delladamnatio memoriae che lo colpì dopo la sua morte
Dopo il fratricidio, Caracalla infangò la sua memoria e ordinò che il suo nome fosse rimosso da tutte leiscrizioni (damnatio memoriae). A quel punto, come unico imperatore, ebbe l'opportunità di sbarazzarsi dei suoi nemici politici: lefonti riferiscono che in questo periodo furono uccise oproscritte circa 20 000 persone. Tra le vittime della repressione si segnala il giuristaEmilio Papiniano, che fu decapitato, su ordine di Caracalla, per essersi rifiutato di comporre un'apologia del fratricidio.
Caracalla decise di eliminare per sempre le prove dell'esistenza del fratello, attuando questa procedura riservata soltanto a uomini che con le loro azioni avevano macchiato l'onore romano. Esempi didamnatio memoriae sono presenti sull'arco di Settimio Severo aRoma nelForo, dove il nome di Geta venne cancellato e sostituito dalle paroleoptimis fortissimisque principibus, e nell'arco severiano di Leptis Magna, dove la figura di Geta è abrasa dall'arco stesso.
La distruzione della memoria di Geta fu tra le più capillarmente eseguite nella storia di Roma: per questo trovarne tracce o ritratti è estremamente raro e difficile. Tra i possibili busti superstiti di Geta ne esiste uno nelMuseo archeologico nazionale di Orvieto, che fu ritrovato sepolto con la testa appoggiata a una bozza di pietra a mo' di cuscino e un altro, rinvenuto pressoSabucina, esposto alMuseo Archeologico di Caltanissetta.
Nella suaHistoria Regum Britanniae,Goffredo di Monmouth sostiene che Geta fu nominatore britannico dallelegioni a Eburacum. In risposta, iBritanni scelsero invece Caracalla. I due fratelli, però, discutevano per ogni cosa e alla fine Caracalla tentò di assassinare Geta durante iSaturnalia, senza però riuscirvi. Ma in dicembre, durante un incontro con il fratello, Caracalla fece uccidere Geta da uncenturione.
Cesare Letta,La dinastia dei Severi in: AA.VV.,Storia di Roma, Einaudi, Torino, 1990, vol. II, tomo 2; ripubblicata anche comeStoria Einaudi dei Greci e dei Romani, Ediz. deIl Sole 24 ORE, Milano, 2008 (v. il vol. 16º).
Santo Mazzarino,L'Impero romano, tre voll., Laterza, Roma-Bari, 1973 e 1976 (v. vol. II); riediz. (due voll.): 1984 e successive ristampe (v. vol. II).