LaGermania inferiore (Germania inferior) era una provinciaromana situata sulla riva occidentale del fiumeReno, in corrispondenza degli attualiPaesi Bassi eGermania occidentale.
I territori delle future province diGermania inferiore esuperiore entrarono nella sfera diinfluenza romana ai tempi dellaconquista della Gallia diGaio Giulio Cesare degli anni58 e57 a.C. Si racconta infatti, che Cesare, una volta battuti gliElvezi, rivolse la sua attenzione all'invasore dellaGallia: le popolazionigermaniche, comandate dal reAriovisto.[2] Quest'ultimo aveva invaso, insieme alle sue genti, i territori della riva sinistra delReno, fin dal72 a.C., insieme alle popolazionisveve provenienti dalle vallate dei fiumiNeckar eMeno.[3] Nel corso degli anni le popolazioni germaniche che avevano passato il Reno erano cresciute in numero fino a raggiungere rapidamente le 120.000 unità, ma Cesare alla fine ebbe la meglio riuscendo a batterle inAlsazia, in una piana ai piedi dei montiVosgi, oggi compresa tra le città diMulhouse eCernay[4] (nel58 a.C.).
I Germani al termine di uno scontro assai cruento, furono sconfitti e massacrati dalla cavalleria romana mentre cercavano di attraversare il fiume, e lo stesso Ariovisto scampò a stento alla morte, riuscendo a guadare il Reno insieme a pochi fedeli.[5]
Da questo momento Ariovisto scomparve dalla scena storica. Cesare, respingendo gliSuebi al di là del Reno, trasformò questo fiume in quella che sarebbe stata la barriera naturale dell'Impero per i successivi quattro-cinque secoli.[6]
Nel55 e poi definitivamente nel53 a.C., Cesare rivolse le sue armate verso il nord-est dellaGallia, prima contro iTreveri e gliEburoni diAmbiorige, oltre ai loro alleati. Per prima cosa credette di dover attaccare gli alleati del principe eburone prima di provocarlo a guerra aperta, evitando così che, persa la speranza di salvarsi, potesse nascondersi tra il popolo deiMenapi o al di là delReno, tra iGermani. Una volta stabilito questo piano, il proconsole romano spedì tutti i suoicarriaggi, accompagnati da duelegioni, nel Paese dei Treveri, al campo base diTito Labieno, dove lo stesso aveva svernato con un'altra legione. Egli stesso con cinque legioni, senza bagagli, si mise in marcia alla volta dei Menapi (i cui territori saranno inglobati quasi 150 anni più tardi nella provincia dellaGermania inferior), i quali, grazie alla conformazione del terreno, decisero di non radunare l'esercito, ma di rifugiarsi nelle fitte foreste e paludi con i loro beni più preziosi, poiché sapevano che avrebbero avuto la peggio in uno scontro aperto con il generale romano.
La reazione di Cesare fu quella di dividere il suo esercito in tre colonne parallele: una guidata dal luogotenenteGaio Fabio, una dalquestoreMarco Crasso e la terza, presumibilmente quella centrale, sotto la sua guida. Le operazioni cominciarono con la devastazione dei territori del nemico in ogni direzione; molti villaggi furono incendiati, mentre una grande parte del bestiame dei Galli fu razziata, e molti dei loro uomini furono fatti prigionieri. Alla fine anche i Menapi inviarono a Cesare ambasciatori per chiedere la pace. Il proconsole acconsentì a condizione di ricevere un adeguato numero di ostaggi ed a fronte della promessa di non dare asilo adAmbiorige o ai suoi sostenitori. Portata a termine anche questa operazione, Cesare lasciò sul posto l'atrebateCommio con la cavalleria, affinché mantenesse l'ordine, e si diresse verso il territorio dei Treveri, più a sud (territorio della futura provincia diGermania superiore).[7] È proprio da questa campagna che i territori della futura provincia dellaGermania inferior, entrarono nella sfera di influenza e furono occupati in modo definitivo daiRomani.
La conquista dellaGermania Magna sotto Augusto (30 a.C.-9 d.C.)
Le popolazioni germaniche avevano più volte tentato di passare ilReno con grave danno per le provincegalliche: nel38 a.C. (anno in cui gli alleati germani,Ubi, furono trasferiti in territorio romano), nel29 a.C. da parte deiSuebi e nel17 a.C. ad opera diSigambri e dei loro alleatiTencteri edUsipeti (in questo caso causando la sconfitta del proconsoleMarco Lollio e la perdita delle insegne legionarie dellalegio V Alaudae).Augusto recatosi inGallia nel16 a.C. insieme al figlio adottivo,Tiberio, ritenne fosse giunto il momento di annettere laGermania, come aveva fatto suo padre adottivo,Gaio Giulio Cesare con laGallia. Desiderava spingere i confini dell'Impero romano più ad est, spostandoli dal fiumeReno fino alfiume Elba.
Così, dopo la morte diMarco Vipsanio Agrippa, il comando delle operazioni fu affidato, prima al secondo figliastro dell'imperatoreAugusto,Druso maggiore (con la costruzione anche dell'importante canale artificiale, lafossa drusiana), e poi al primogenitoTiberio. A loro il difficile compito di sottomettere le popolazioni dell'intera Germania. Le armate romane percorsero i territori dellaGermania libera partendo daicastra principali diCastra Vetera eMogontiacum. E dopo una iniziale sottomissione di tutti i territori germanici e loro costituzione inprovincia romana (con esclusione della solaBoemia deiMarcomanni diMaroboduo), furono sconfitti e cacciati in modo irreparabile e definitivo nel9. Tre intere legioni furonodistrutte nella selva diTeutoburgo, illimes fu ritirato ancora una volta ad ovest del fiume Reno, mentre le due zone delle future province diGermania inferiore esuperiore (dall'85[1]/90 circa) andarono a costituire importanti aree militarizzate a difesa di questo tratto di frontiera.
L'ultima campagna militare diGermanico del 16 d.C.
Tutta la zona tra il Reno e l'Elba era andata definitivamente perduta e neppure le azioni intraprese da Tiberio negli anni10-11, poterono ripristinare quanto era stato così faticosamente conquistato in 20 anni di campagne militari precedenti.[8] Il confine naturale sarebbe tornato definitivamente al fiumeReno, e nessun altro imperatore avrebbe tentato una nuova impresa tanto difficile e dispendiosa, come aveva provato Augusto durante questo ventennio.
Vi fu un nuovo tentativo pochi anni più tardi da parte del figlio diDruso,Germanico, più che altro volto a vendicare l'onore di Roma, ma nulla di più (nel14-16). Tiberio, infatti, malgrado le aspettative del giovane generale, ritenne di rinunciare a nuovi piani di conquista di quei territori, poiché laGermania, era risultata una terra selvaggia e primitiva, inospitale, ricoperta da immense paludi efitte foreste, con limitate risorse naturali (a quel tempo conosciute) e, quindi, non particolarmente appetibile da un punto di vista economico.Tiberio decise, pertanto, di sospendere ogni attività militare oltre ilReno, lasciando che fossero le stesse popolazionigermaniche a sbrigarsela, combattendosi tra loro.
Con la fine del regno di Nerone e la guerra civile scatenata per la sua successione, lungo il basso corso delReno, alcuneunità ausiliarie germaniche, iBatavi si ribellavano e cercavano l'indipendenza. La rivolta fu soffocata nel sangue dalle legioni delle province di Germania inferiore esuperiore.
Un legato dellaGermania Superiore, un certoGneo Pinario Cornelio Clemente ricevette leinsegne trionfali perimprese vittoriose in Germania[9] nel74, ed una pietra miliare trovata adOffenburg, poco ad est delReno, attesta la costruzione di una via che daArgentoratae conduceva allaRezia[10]. Fu solo sottoDomiziano che furono acquisiti nuovi territori, tra le alte valli di Reno e Danubio, a seguito delle campagne condotte dai suoi generali negli anni83-85 (i cosiddettiAgri decumates), tanto da determinare la necessità di creare attorno all'85/90 due nuove province imperiali (da distretti militari quali erano): laGermania inferiore equella superiore.[1]
Fine dei secoli II-III secolo: le prime invasioni germaniche
Il fronterenano della Germania inferiore fu sconvolto da nuovi attacchi deiFranchi nel254, i quali riuscirono a spingersi fino aMogontiacum, dove furono fermati dall'accorrentelegio VI Gallicana, di cui eratribuno militare il futuro imperatore Aureliano.[11] Lo stessoGallieno, lasciato l'Illirico a marce forzate, accorse in Occidente, riuscendo a battere le orde franche probabilmente nei pressi diColonia e comunque dopo aver ripulito l'intera sponda sinistra del Reno dalle armate dei barbari.[12]
Quattro anni più tardi nel258, ancora i Franchi, che l'anno precedente avevano sfondato il limes della Germania inferiore,[13] compirono una nuova incursione, incuneandosi nei territori imperiali di fronte a Colonia per poi spingersi fino allaSpagna, dove saccheggiaronoTarragona,[14]), fino aGibilterra e alle coste dellaMauretania romana.[15]
Nel277 l'imperatoreMarco Aurelio Probo decise di marciare verso la Gallia per affrontare i Germani penetrati nel corso dell'invasione dell'anno precedente. La tattica di Probo fu quella di affrontare separatamente le varie forze avversarie che, seppure numericamente superiori, furono sconfitte una ad una. I primi ad essere battuti dallearmate romane a dai generali dell'imperatore furono i Franchi, penetrati nella zona nord orientale dellaGallia Belgica.[16]
Nel288 un nuovo successo sulle tribù germaniche è confermato dalla quarta acclamazione di Diocleziano quale "Germanicus maximus",[17][18] per i successi ottenuti dai generali di Massimiano suiFranchi. Massimiano era riuscito a catturarne il re deiFranchi Sali,Gennobaude, ed a ottenere la restituzione di tutti i prigionieri romani. A completamento dell'opera di pacificazione, dislocò alcuni Franchi nei territori circostantiTreveri eBavai.[19][20]
Nel293 Diocleziano ottenne laV acclamazione adimperator come "Germanicus maximus" in seguito ai successi riportati daCostanzo Cloro, il quale dopo aver marciato su per la costa fino agli estuari diReno eSchelda, riportò una vittoria sugli alleatifranchi del ribelleCarausio.[21]
La divisione amministrativa dell'impero inprefetture e diocesi. La cartina, che riproduce la situazione alla fine del IV secolo d.C., mostra la parte occidentale dell'Illirico unita all'Italia, divisione che avvenne solo nel 395 d.C. Al tempo dellatetrarchia, l'Illirico non era diviso.
Nella riorganizzazione dell'impero iniziata con latetrarchia di Diocleziano e portata a termine daCostantino I, l'impero venne diviso in dodici diocesi (al posto delle vecchie province augustee, di cui 6 inOccidente e 6 inOriente), di cui la più grande, quella orientale, includeva sedici province. Le altre erano le prefetture dell'Italia, dellaGallia e dell'Illirico, che corrispondevano alla divisione dell'impero in zone di influenza della tetrarchia.
Ogni diocesi era governata da unpretore vicario o semplicementevicario (vicarius), sottoposto alprefetto del pretorio (alcune diocesi, peraltro, potevano essere governate direttamente dal prefetto del pretorio). Il vicario controllava igovernatori delle singole province (variamente denominati:proconsules,consulares,correctores,praesides). I vicari non avevano poteri militari, infatti le truppe stanziate nella diocesi erano sotto il comando di uncomes rei militaris, che dipendeva direttamente dalmagister militum e aveva alle sue dipendenze iduces ai quali era affidato il comando militare nelle singole province.
Nella prima riorganizzazione voluta da Diocleziano con latetrarchia, laGermania inferiore divenne parte dellaDiocesi delle Gallie con il nuovo nome diGermania II.[23]
Crollo dellimes e fine della provincia romana: i Franchi (IV e V secolo)
Nella prima metà delIV secolo le incursioni germaniche seguirono in parte lo stesso modello sperimentato nel secolo precedente, con spedizioni finalizzate al saccheggio che muovevano dalle aree di stanziamento poste immediatamente al di là delLimes romano. Già in questa fase, tuttavia, si affacciò una nuova modalità, che vide intere popolazioni, e non più solo i guerrieri, passare il Limes e cercare aree di stanziamento in territorio romano. Roma tentò, pertanto, di assorbire gli spostamenti delle popolazioni germaniche inserendole all'interno delle proprie strutture, affidando loro un territorio di stanziamento lungo illimes, compreso quello della Germania inferiore, in cambio dell'accoglienza alla difesa del Limes stesso.
Negli anni306-313,Costantino I, riuscì a battere ripetutamente iFranchi che avevano invaso i territori romani ad occidente del fiumeReno.[24][25][26] Trent'anni più tardi, nel342, la federazione dei Franchi fu protagonista di un'incursione in territoriogallico, condotta a partire dalla loro area d'insediamento presso ilReno.
Gli imperatoriCostanzo II eGiuliano, sebbene riuscissero a respingerli a fatica indifferenti campagne militari negli anni355-358, furono poi costretti ad assegnare loro parte dellaGallia Belgica in qualità difoederati dell'Impero romano, incaricati di difendere la frontiera del Reno. Da questo territorio i Franchi si estesero gradualmente in gran parte della Gallia romana, continuando a contribuire alla difendere dei confini dell'Impero.[27]
Dieci anni più tardi (nel367 e poi ancora nel370)Valentiniano I respinse nuove incursioni di Franchi e Sassoni (anche lungo le coste dellaBritannia), stabilendo la propria residenza adAugusta Treverorum.[28] Nel379 toccò all'imperatoreGraziano respingere nuove invasioni di Franchi e Alemanni (questi ultimi in Germania superiore),[29] mentre nel389 fu inveceArbogaste, generale di originefranca, una volta divenuto tutore del giovane imperatoreValentiniano II (che egli aveva difeso contro l'usurpatoreMassimo nel388) a battere Franchi eSassoni nel corso di una nuova campagna militare.
Con la fine delIV e gli inizi delV secolo, i Franchi si stabilizzarono nella parte dellaGermania inferiore compresa tra il Reno e laMosella comefoederati, incaricati di difendere la frontiera del Reno. Probabilmente non tutte le tribù seguivano univocamente le decisioni generali, per cui nel440 circa l'esercito imperialeconseguì una vittoria contro alcuni Franchi pressoVicus Helena (vicino all'odiernaArras), che ebbe come conseguenza la formazione di un'enclave franca attorno aTournai, mentre altri piccoli regni si andavano creando attorno aTreviri. Altri Franchi, invece, parteciparono come alleati dei Romani controAttila nella battaglia deiCampi Catalunici del451.
Vi erano poi oltre una ventina diunità ausiliarie a difesa dei confini e delle principali strade che conducevano all'interno nellaGallia Belgica, per un totale di un massimo di 42.000 armati circa, fino ad un minimo di 20.000 armati, proprio a partire dai principati di Domiziano-Traiano quando due legioni furono trasferite lungo ilfronte danubiano. Sappiamo da tutta una serie di iscrizioni epigrafiche che nella provincia c'erano:
per le ali ne ricordiamo alcune:Sulpicia, (?),(I Gallorum?) Indiana e (?);
per le coorti, ricordiamo:I Pannoniorum,I Flavia Hispanorum,I Pannoniorum et Delmatarum civium Romanorum,I civium Romanorum,II civium Romanorum,I Hispanorum,II Asturum,II Varcianorum, eVI (Raetorum?).
per le ali:Sulpicia,Indiana,I Noricorum,I Batavorum, (Moesica?) eI Afrorum (veterana);
per le coorti:I Hispanorum,I Pannoniorum, (?),I Thracum,I Flavia Hispanorum,I Pannoniorum et Delmatarum civium Romanorum,I Vindelicorum civium Romanorum milliaria,I Raetorum civium Romanorum,I classica,I Lucensium,I Latobicorum et Varcianorum,I civium Romanorum,II civium Romanorum,II,II Hispanorum,II Asturum,II Varcianorum,II Brittonum milliaria,II Thracum,III Lusitanorum,III Breucorum,IIII Thracum,VI Breucorum,VI Raetorum eVI Brittonum.
per le ali ne ricordiamo alcune:I Afrorum veterana,[33](I Gallorum?) Indiana,Noricorum civium Romanorum,Sulpicia civium Romanorum,Moesica eBatavorum civium Romanorum;
per le coorti, ricordiamo:I civium Romanorum,I Hispanorum,I Pannoniorum veterana,I Thracum civium Romanorum,I Flavia Hispanorum,I Pannoniorum et Delmatarum civium Romanorum,I Raetorum civium Romanorum,I classica,I Lucensium,I Latobicorum et Varcianorum,II civium Romanorum,II (?),II Hispanorum,II Asturum,II Varcianorum,II Thracum,III Lusitanorum,III Breucorum,IIII Thracum.
per le ali:I Afrorum veterana,I Thracum et Gallorum,I Thracum Classiana civium Romanorum torquata Victrix,I Noricorum civium Romanorum eSulpicia civium Romanorum;
per le coorti:I Flavia Hispanorum,I Latobicorum et Varcianorum,I Pannoniorum et Dalmatarum,I Raetorum civium Romanorum,I Classica,I Lucensium,II Varcianorum,II civium Romanorum,II Hispanorum,II Asturum,III Breucorum,IIII Thracum,VI Brittonum,VI Breucorum eVI Raetorum.
per le ali:Noricorum,Sulpicia civium Romanorum,I Afrorum veterana[33] eI Thracum (et Gallorum);
per le coorti:I Flavia Hispanorum,I Latobicorum et Varcianorum,VI Ingenuorum,I Pannoniorum et Dalmatarum,II civium Romanorum,I Raetorum,VI Raetorum,VI Brittonum,II Asturum,I classica,II Hispanorum,I Lucensium,XV voluntariorum civium Romanorum,II Varcianorum eIV Thracum.
A queste unità di terra andavano sommate le unità navali dellaclassis germanica, cioè la flotta romana nella provincia, che aveva l'incarico prioritario di pattugliare il Reno e la sua foce che si affacciava nelMare del Nord, avendo la sua base principale aCastra Vetera (in seguito dirottata aColonia Agrippinensis).
Fortezze, forti e fortini lungo/oltre illimes del basso Reno
Laprovincia romana dellaGermania inferiore nacque nell'85[1] dallo scorporo dellaGallia Belgica, quale provincia militare di confine lungo illimes dell'Europa continentale. Essa comprendeva tutti i territori ad occidente del basso corso del fiumeReno, confinanti a nord con ilMare del Nord, a sud raggiungendoRemagen (poco a nord del fiumeMosella). Si trattava di estese pianure assai fertili, dove scorrevano altri corsi d'acqua come laMosa, ilWaal e loSchelda.
^Cesare potrebbe quindi aver percorso in 6 giorni di marcia (partendo daVesonzio), una distanza di circa 120-140 km, con una media di circa 20-25 km al giorno (E. Abranson e J.P. Colbus,La vita dei legionari ai tempi della guerra di Gallia, Milano 1979, pp. 30-31), considerando che il tragitto daVesontio alReno è di circa 150 km e che il luogo della battaglia, secondo quanto ci tramanda lo stesso Cesare, si trovava a soli 7,5 km dal fiume Reno (De bello Gallico, I, 53,1), forse confuso con il fiumeIll.
^Cesare,De bello Gallico, I, 53.Appiano (inStoria della Gallia, frammento 3) parla di 80.000 Germani uccisi nel corso della battaglia tra armati e civili.
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