Ungenere letterario è una categoria della scrittura letteraria. Laletteratura viene convenzionalmente suddivisa in una molteplicità di generi detti anche forme codificate di un’espressione che ne rendono la classificazione molto più semplice e la discussionecritica.
Una prima distinzione molto generale è quella trapoesia,prosa eteatro. La prima si caratterizza perché cerca di riprodurre la musicalità di un suono attraverso ilritmo, la pronuncia e l'ordine delle parole; la seconda invece non ha questa caratterizzazione, e raggruppa quindi tutte quelle opere non inversi.Ilteatro, poi, è da considerarsi una forma d'arte a parte, che spesso fonde insieme le prime due e sovente vi unisce lamusica, dando origine all'opera lirica (che si fonda per la parte testuale sulibretti talvolta scritti da veri e propri poeti) e, recentemente, almusical (ocommedia musicale).
Nell'ambito della prosa, ci si riferisce genericamente anarrativa per unromanzo o unracconto, se non si riesce a trovargli una ben definita classificazione. Tenendo conto che all'interno delle forme narrative possono trovarsi generi spuri come quelli delfotoromanzo (letteralmente un romanzo per immagini) o delle sceneggiature (cinematografiche otelevisive) che destano a volte l'attenzione, in anni recenti, delmercato editoriale.
Quindi, sin dalclassicismo si sono distinti i generi in base a determinate caratteristiche, ma nell'ordine gerarchico dei generi ci sono stati dei vincoli non sempre rispettati. Secondo i canoni del classicismo per definire un genere si prende in considerazione: a) il linguaggio della scrittura b) la natura dei temi trattati.
Un'altra epoca fondamentale della storia della teoria dei generi è stata l'etàromantica, quandoHegel nell'Estetica distingueva i tre generi dell'epica, della lirica e deldramma.
Partendo dalla distinzione classicistica è possibile individuare per prima cosa il linguaggio della scrittura, cioè se l'opera è composta sotto forma narrativa, quindi epica, o in forma drammatica (teatro). Anche la natura deitemi trattati contribuisce a definire il genere. Solo attraverso la combinazione di tema e forma, dunque, viene fissata l'identità del genere in modo riconoscibile. Alla riconoscibilità del tema contribuisce anche l'orizzonte d'attesa dei lettori (o ascoltatori, in caso di generiorali come l'epica teatrale).
Molti testi narrativi moderni annunciano il loro genere in unsottotitolo per orientare le scelte e le aspettative del lettore o anche per darsi uno statuto che il testo da solo non è sufficiente a rivelare.
Ci sono dei generi (romanzo o lirica) che per la loro straordinaria varietà tematica costringono lo studioso di generi a una flessibilità interpretativa.
I generi più formalizzati, come l'epica, la tragedia, la commedia, cioè quei generi che hanno una storia antica e che si sono presentati nel corso dei secoli sempre con nuove codificazioni, sono anche quelli che sono spesso serviti da modello a una trattazione normativa valida per tutti i tempi.
In ogni caso, un genere è sempre relativo al sistema letterario che lo forma e lo descrive.
Prima ancora che dai loro teorici, i generi sono definiti dagli autori; ad esempioTorquato Tasso, descrivendo le caratteristiche dell'epos (epica) classico in base alleopere di Omero eVirgilio, sottolineò, durante la composizione della suaGerusalemme liberata, la necessità di escludere dalla scrittura epica ogni elemento della lirica che egli riconduceva al modello diPetrarca (ritenuto modello canonico assoluto).
Siccome il genere letterario è di per sé un concetto mobile, assai facilmente suscettibile di cambiamenti, mescolanze, reinterpretazioni, nessuna classificazione dei moltissimi generi letterari può essere rigorosa o assoluta; tuttavia, una possibile classificazione sistematica di essi, che escluda i sottogeneri particolarmente rari, specialistici, sperimentali o ibridi, può essere la seguente, che distingue nella letteratura le tre forme di cui sopra (prosa, poesia e teatro), che si suddividono in categorie (ampi raggruppamenti di generi), a volte in sezioni (sotto-raggruppamenti di generi), generi e sottogeneri letterari; di seguito, per chiarezza, le denominazioni considerate generi in senso stretto sono indicate in grassetto:
Musicale (genere presente solo nel teatro moderno, chiamato "opera" in quello classico)
A sé vanno infine considerati due particolari generi, che mescolano in maniera diversa poesia e prosa: ilprosimetro, che alterna brani di prosa a componimenti poetici (Es. laVita Nova diDante Alighieri) e laprosa lirica, ossia una prosa che, pur non seguendo le regole della metrica, adotta le finalità e le modalità espressive della poesia lirica (Es. ilNotturno diGabriele D'Annunzio).
L'idea di realizzare storie sui personaggi famosi o più noti di un determinato periodo storico è abbastanza antica e radicata nel costume del genere umano. Qualunque potente ha prima o poi pensato bene di realizzarsi o farsi realizzare delle cronache della propria vita. Nel primo caso si parla diautobiografia, se l'autore è differente dal personaggio di cui si parla, ci si riferisce, invece, ad unabiografia.
Pur se i generi non sono molto vicini, si può parlare, anche in questa sede, deisaggi, ovvero di quelle opere che trattano, in maniera più o meno accademica, a seconda della scelta dell'autore, di vari argomenti. Si potranno distinguere tra diversi tipi di saggi:scientifici,filosofici,musicali.
In un certo senso rientrano nella definizione di saggi, lecronache, intese non solo comecronache giornalistiche, ma anchestoriche, genere nel quale fu maestro il condottiero romanoGiulio Cesare.
Sotto la dicitura del fantastico si possono raggruppare una grande schiera di generi differenti. Si può iniziare a parlare diletteratura fantastica odi fantasia sin dai tempi degli antichi egizi, con i loro racconti mitici. Nella stessa classe (Mitologia) vanno anche i racconti sulle divinità greche, romane, asgardiane, indiane, pellirosse.
Si parla però difantastico solo con lafiaba e lafavola: in origine erano racconti per lo più dell'orrore fruibili quasi esclusivamente dagliadulti, per il fatto stesso che, a differenza deibambini, la loro fantasia doveva essere stuzzicata. Col tempo questi sono diventati generi per l'infanzia, ma i primi racconti e leggende su mostri, orrori indicibili, fantasmi e quant'altro sono ancora oggi considerati classici del genere fantastico, che a sua volta si suddivide in vari sottogeneri.
SecondoCvetan Todorov (La letteratura fantastica) il genere fantastico è un genere spurio. Il fantastico si muove sempre trameraviglioso eperturbante (o strano), il primo essendo la narrazione dove elementi irreali sono presenti nella storia senza che la loro sussistenza crei problemi epistemologici agliattanti; il secondo è invece quella narrazione dove il momento di incertezza ("è vero o è falso quello che sto vedendo?") si risolve con una riaffermazione dei principi realistici. Da questo punto di vista un maestro del genere fantastico può essere consideratoJorge L. Borges.La rigidità della definizione di Todorov verrà poi messa in discussione con l'avvento delpostmodernismo e della mescidazione che ne seguì.
Lafantascienza è probabilmente il genere più noto al grande pubblico. Benché sia vivo il dibattito sulle sue origini, si considera per lo più nascere dal romanzo fantastico-avventuroso (Jules Verne) e congetturale a sfondo sociale (H. G. Wells) a cavallo tra Otto e Novecento e trova neglianni trenta-quaranta negli Stati Uniti il suoperiodo d'oro.
L'esperienza del "non quotidiano", in questo tipo di letteratura, non è da ricollegarsi allamagia o al mistero, ma a fatti scientificamente possibili, agli effetti di teorie o tecnologie plausibili anche se non ancora scoperte. Nascono quindi, come variazione a questa semplice definizione di base, vari tipi di fantascienza,sottogeneri e filoni, come ad esempio laspace opera o ilcyberpunk. Tra i sottogeneri principali lafantascienza hard o classica (caratterizzato dall'interesse per il dettaglio e l'accuratezza scientifica), in contrapposizione allasoft osociologica che si è diffusa soprattutto a partire dagli anni sessanta con il filoneNew Wave.
Tra i numerosi generi affini a quello fantascientifico, tanto da venirne considerato un sottogenere, vi è lafantapolitica, incentrata su immaginari o ipotetici avvenimenti politici in grado di cambiare il destino del mondo. Se racconta un presente o passato alternativo, si parla diucronia; quando va a descrivere società ideali - un genere assai antico - si parla diutopia, o all'opposto se descrive sviluppi oscuri e indesiderabili èdistopia, come nel romanzo1984 diGeorge Orwell. Un popolare sottogenere della fantascienza è a sua volta quellocatastrofico, apocalittico o postapocalittico, spesso collegato a previsteguerre nucleari; in una sua variante l'attenzione è riposta, anziché sull'esito di guerre, su scenari di collasso ecologico oppure della fine delle risorse non rinnovabili, o ancora in eventi cosmici che mettono a rischio il pianeta. Nel postapocalittico invece la catastrofe è un antefatto e i personaggi si muovono in un mondo radicalmente cambiato.
Il generefantasy è, nell'uso comune, quello più legato al fantastico, pur se nell'uso italiano ne identifica un semplice comparto. È, tra tutti i generi fantastici, quello più legato allaletteratura mitica, alle fiabe e alle favole, in cui la magia e gli eventi inspiegabili sono una parte importante nella vicenda.
Tra i sottogeneri più popolari vi è ilfantasy umoristico che ha avuto inTerry Pratchett l'autore più noto con la sua serie di romanzi delMondo Disco, ambientata in un universo parodistico.
Il primo passo, però, verso la letteratura dell'orrore e del mistero è laletteratura gotica. Se i racconti di streghe e fantasmi sono da considerarsi i primi esempi stilistici di tale genere, le sue origini sono però da porsi conIl castello di Otranto (1764) diHorace Walpole eI misteri di Udolpho (1794) diAnn Radcliffe. Da lì in poi molti autori si sono cimentati con questa particolare forma di espressione: tra i principali la scrittriceMary Shelley con il suoFrankenstein eBram Stoker, il cui romanzo più famoso,Dracula, è anche considerato uno degli ultimi, se non l'ultimo, romanzo gotico. Una citazione allora la merita ancheJohn William Polidori, che con il suo raccontoIl vampiro ha dato origine al mito letterario delvampiro (di cui Dracula è il più illustre esempio), che ancora oggi affascina i lettori di tutto il mondo. Nella categoria del romanzo gotico vengono spesso classificati tutti quei romanzi che parlano dicreature mostruose, come appuntoFrankenstein oIl Golem. Uno degli esponenti contemporanei di questo genere di letteratura è considerato l'italianoValerio Evangelisti. Grande notorietà per le sue storie di streghe e vampiri ha oggiAnne Rice.
Il passo successivo è laletteratura horror odell'orrore, un genere che, da un lato ha attirato il nostro lato morboso e macabro, e dall'altro respinto proprio a causa della paura, sentimento su cui si basa il genere.
I padri dell'orrore, coloro che, in un certo senso, ne hanno dettato le fondamenta e le leggi con le loro opere sonoEdgar Allan Poe eHoward Phillips Lovecraft. Da qui in poi l'orrore ha marciato spedito, raccogliendo consensi e un sempre maggiore seguito. Tra gli autori contemporanei quello di maggior successo commerciale èStephen King.
Il giallo è un genere dinarrativa di successo nato verso la metà dell'Ottocento. L'oggetto fondamentale del genere giallo è ilcrimine e il mistero, e le relativeindagini per scoprirne ilcolpevole. Viene normalmente distinto dagli altri generi letterari, ma i confini sono spesso molto labili. Il genere principale è a sua volta diviso in diversi sottogeneri (anch'essi dai confini non sempre ben delineati), come ilgiallo classico, ilgiallo storico, ilpoliziesco, ilnoir, fino ai più specificilegale emedico.
Il sottogenerehard boiled rientra nel generepoliziesco odetective fiction e si distingue dalgiallo deduttivo per una rappresentazione realistica delcrimine, dellaviolenza e delsesso (in una chiave solitamentepulp).
I romanzi del generehard boiled sono solitamente ambientati in un contestometropolitano e collocati nel primo periodo delXX secolo.
Il classico detectivehard boiled solitamente non si limita a risolvere i casi, come fanno le loro controparti più tradizionali, ma affronta il pericolo e rimane coinvolto in scontri violenti.
Laletteratura epica è il primo genere letterario di cui si ha notizia, nella cultura occidentale –Iliade eOdissea – come in altre culture, ad esempio ilGilgamešbabilonese o ilMahābhārataindiano. A questo genere di letteratura appartengono anche poemi comeGerusalemme liberata diTorquato Tasso. La definizione del genere epico, vista la larga distribuzione sia diacronica che diatopica, è difficile. Per J.B. Hainsworth, ad esempio, "l'epica prende avvio quando" il mito (spesso fondativo), la narrazione genealogica, lasaga epidittica (quella che tramanda "la vittoria e ipanegirici per celebrarla") "si fondono nella forma metrica e nel modo narrativo dellapoesia eroica" (Epica, Firenze, La Nuova Italia 1997, pag. 7). In generale, tratti abbastanza diffusi sono, a livello di discorso, l'eterodiegesi e l'extradiegesi e la focalizzazione zero relativamente almodo. A livello contenutistico incontriamo spesso racconti di guerra, intrecciati con miti fondativi. La presenza del sovrannaturale è un altro elemento costante, così come la secca dicotomia buono-cattivo, come nellaChanson de Roland: "i pagani hanno torto e i cristiani ragione".
Si può inserire in questo genere letterario anche il modernofantasy epico (high fantasy) deIl Silmarillion diJ. R. R. Tolkien, maestosa opera che riassume tutto lo spirito del fantasy, ma sotto forma di un imponente corpus mitologico, di carattere quasi biblico, che comprende in sé aspetti dellamitologia nordica e dell'epica cavalleresca.
Comeletteratura per ragazzi si classificano tutti quei romanzi e racconti generalmente rivolti a un pubblico dall'età dell'adolescenza in giù o quelli considerati classici, comeJules Verne oEmilio Salgari, maestri del romanzo d'avventura.