Ilgabbro è unaroccia magmatica intrusiva con struttura granulare, formata principalmente daplagioclasio epirosseni. Il gabbro è il corrispondente intrusivo delbasalto,roccia ignea effusiva, e deldiabase, roccia ignea subvulcanica ofiloniana.Il nome di questa roccia fu dato dal geologoChristian Leopold von Buch dal nome dellalocalità omonima in provincia di Livorno inToscana.
Il gabbro è costituito da uno o più minerali, con presenze in percentuali diverse, appartenenti a plagioclasi calcico-sodici, pirosseni,olivina eanfibolo.Sono inoltre presenti, in quantità accessorie:cromite,ilmenite emagnetite.Nel gabbro è sempre presente il plagioclasio; se assente, a parità di altri fattori, si parla di rocce intrusive ultrafemiche, costituite, in prevalenza o associazione, dapirosseni edolivine.
Ilplagioclasio costituisce in media poco più della metà di un gabbro, in volume, e contiene più del 50% del componente anortitico.
I cristalli di plagioclasio hanno generalmente forma appiattita, come anche negli equivalenti filoniani e subvulcanici dei gabbri, idiabasi.
Il loro colore è talvolta biancastro, ma spesso essi contengono minute inclusioni di minerali ferriferi, disposti in sottili lamelle parallele; in tal caso sono nerastri ed hanno talvolta riflessi metallici, il che rende alcune rocce affini ai gabbri ricercate come pietre decorative.
Ilpirosseno è il minerale più abbondante nel gabbro, dopo il plagioclasio.
I pirosseni possono essere rombici (ortopirosseni) o monoclini (clinopirosseni); a seconda della presenza esclusiva o prevalente di uno dei due gruppi la roccia prende il nome di gabbro (in senso stretto), se il pirosseno prevalente è monoclino, e dinorite se prevale il pirosseno rombico.
Sono note tutte le gradazioni di passaggio tra gabbri e noriti.
I pirosseni monoclini sono costituiti daaugite e spesso dadiallagio; in alcuni gabbri il pirosseno monoclino è un'augite titanifera.
Il pirosseno rombico è rappresentato da termini più o meno ferriferi della serieenstatite-bronzite-iperstene.Ambedue i pirosseni possono contenere inclusioni lamellari, regolarmente orientate, di minerali ferriferi o di pirosseni appartenenti ad un gruppo ferrifero diverso da quello del minerale ospitante (augite nel pirosseno rombico e viceversa).
Lo studio dell'esatta composizione dei pirosseni e dei loro rapporti di concrescimento è assai importante per determinare l'ordine di cristallizzazione dei minerali del magma.In alcune rocce gabbriche possono esservi degli anfiboli, insieme ai pirosseni o in loro assenza.Si tratta frequentemente però di minerali secondari, formati per alterazione dei pirosseni in seguito a metamorfismo regionale o a fenomeni diautometasomatismo, con apporto di acqua, come avviene anche neigraniti.
L'olivina può essere un componente dei gabbri, in tozzi cristalli, spesso trasformati totalmente o parzialmente inserpentino in seguito a fenomeni diautometasomatismo.La presenza di olivina in un gabbro indica che il magma originario era povero insilice; infatti l'olivina contiene una minore quantità di silice rispetto ai pirosseni. Alcuni gabbri composti da plagioclasio e pirosseno, e privi di olivina, possono contenere piccole quantità diquarzo, che è cristallizzato per ultimo dal magma e rappresenta il residuo di silice che non si è combinata con gli altri elementi nei reticoli dei minerali precedentemente cristallizzati.La presenza di olivina, anche se in piccole quantità, esclude la presenza di quarzo.Sono inoltre note varietà di gabbri in cui l'olivina assume notevole importanza; all'estremo, alcuni gabbri sono costituiti da plagioclasio e olivina, con completa assenza di pirosseno.
Il gabbro può essere ritrovato come strato diintrusioni mafiche stratificate oppure all'interno delleofioliti, sia sotto forma didicchi che massivo.
In Italia rocce gabbriche sono diffuse nelleAlpi Occidentali, nella zona basica diIvrea, e soprattutto nell'Appennino settentrionale, dove costituiscono un componente importante del complesso delleofioliti. Può anche essere rinvenuto nella periferia sud di Roma.
- Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed. Bardi (2005)
- Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
- Atlante delle rocce magmatiche e delle loro tessiture - Mackenzie, Donaldson e Guilford - Zanichelli (1990)
- Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)