La grande rivale dello Spartak è ilCSKA Mosca, con cui la contrapposizione è nata neglianni ottanta. Una delle rivalità storiche riguarda, inoltre, lo Spartak e i vicini dellaDinamo Mosca. Anche le partite contro ilLokomotiv Mosca e loZenit San Pietroburgo attirano migliaia di persone e sono quasi sempre disputate in stadi pieni. Un'altra storica rivalità, raffreddatasi con il crollo dell'Unione Sovietica, è quella con laDinamo Kiev, una delle squadre leader del campionato sovietico e militante attualmente nelcampionato ucraino.
Il soprannomeLa carne (in russoМясо?,Mjaso), molto popolare, deriva dal cibo inscatolato dallafattoria collettiva moscovita che per molti anni sponsorizzò il club[1].
Alle origini del calcio russo la maggior parte delle squadre era creata da reparti di polizia ed esercito o da ferrovieri, che davano alle nuove compagini i nomiDinamo,CSKA eLokomotiv. In contrasto con la tendenza, lo Spartak Mosca fu costituito il 18 aprile 1922, su proposta diIvan Artem'ev, come società sportiva di un sindacato operaio che si richiamò aSpartaco, lo schiavoromano che aveva capeggiato una rivolta contro i potenti per la conquista della libertà. Il nuovo club, attivo nelcalcio, divenne ben presto "la squadra del popolo". Fu il fondatoreNikolaj Starostin a proporre il nome, dopo aver letto uneponimo su Spartaco scritto daRaffaello Giovagnoli. Sempre a Starostin si deve la creazione del logo dello Spartak[2]. Nel1935 la squadra entrò a far parte della società sportiva Spartak Mosca.
Nel1936 lo Spartak vince la seconda edizione deltorneo sovietico. Nel 1938 vinse campionato e Coppa dell'URSS
Quando, neglianni sessanta, la popolarità del calcio in Russia divenne maggiore, lo Spartak si confermò squadra egemone, vincendo due campionati in quel decennio. Il club fu poi meno vincente neglianni settanta e nel1976 retrocesse nellaseconda divisione sovietica.
Nelle stagioni seguenti, lo stadio fu sempre pieno poiché i tifosi non abbandonarono la squadra nella divisione inferiore. Lo Spartak ritornò nella serie maggiore l'anno successivo e vinse il titolo nel1979, davanti allaDinamo Kiev e grazie ai suoi supporter, questo periodo è considerato l'inizio di un nuovo modo di tifare dell'Unione Sovietica.
Una nuova pagina nella storia del club cominciò quando l'URSS si dissolse e il suo campionato sovietico cessò di esistere. Nel nuovocampionato russo lo Spartak, guidato dal 1993 dall'allenatore e presidenteOleg Romancev, dominò e vinse 9 campionati dei primi 13, iniziando una striscia di tre vittorie di fila nel 1992.
Nel1995 lo Spartak si piazzò terzo in Vysšaja Liga e fu sconfitto in finale diCoppa di Russia dallaLokomotiv Mosca, ma rivinse laCoppa dei Campioni della CSI. L'anno dopo toccò aGeorgij Jarcev assumere la guida della squadra, che rivinse ilcampionato grazie al 2-1 contro l'Alanija Vladikavkaz alloStadio Petrovskij diSan Pietroburgo nello spareggio del novembre 1996, resosi necessario dall'arrivo a pari punti delle due compagini in vetta alla classifica. Oleg Romancev, rimasto presidente del club durante la gestione Jarcev, tornò a sedersi sulla panchina dello Spartak nel 1997. Negli anni seguenti le affermazioni consecutive dello Spartak in campionato salirono a sei, dal 1996 al 2001, tutte sotto la guida di Romancev. Particolarmente fruttuosa fu la stagione 1998, quando la squadra ottenne un altrodouble campionato-Coppa di Russia (1-0 in finale contro il Lokomotiv Mosca) e raggiunse la semifinale diCoppa UEFA, dove fu eliminata dall'Inter poi vincitrice del trofeo.
Egor Titov, colonna dello Spartak dal 1995 al 2008
Con l'avvento delXXI secolo la squadra entrò in un periodo di crisi. Nel 2002 la presidenza passò ad Andrej Červičenko. Nella stagione2001-2002 lo Spartak ebbe un pessimo rendimento in Champions League, dove finì ultimo nel girone con sei sconfitte in sei partite e unadifferenza reti molto negativa (un gol fatto e 18 subiti).
I problemi iniziarono quando Nikolai Starostin, il patron del club, morì e lasciò la proprietà a Romancev che vendette le sue azioni nel 2000 al magnate del petrolio Andrej Cervičenko. I due furono ben presto ai ferri corti fino a quando Romancev fu licenziato nel 2003, con il club reduce da alcune stagioni di basso livello. Subentrato a campionato in corso, il tecnicoitalianoNevio Scala terminò il campionato del 2003 al decimo posto, ma vinse la Coppa di Russia nell'ultima partita con Oleg Romancev come presidente, la finale del giugno 2003 contro ilRostov (1-0).
Nel 2003 lo Spartak fu autorizzato a mettere una stella dorata sul suo stemma in onore dei primi cinque campionati russi vinti (l'ultimo dei quali nel 1997).
Nella primavera del 2004 Cervičenko cedette le proprie azioni. La nuova proprietà (Cervičenko si fece affiancare da Leonid Fedun, vice-presidente) mise in atto parecchi cambiamenti con l'intenzione di ritornare al vertice del campionato russo[3]. La carica di allenatore passò adAleksandrs Starkovs e la fascia di capitano aDmitrij Aleničev; la squadra concluse il campionato 2004 all'ottavo posto. Nel campionato 2005 lo Spartak chiuse il campionato al secondo posto dopo un entusiasmante battaglia, precedendo Lokomotiv, Zenit San Pietroburgo eRubin per l'ultimo posto utile per la qualificazione alla Champions League.
Nell'aprile 2006 tra il capitano l'allenatore le tensioni esplosero dopo la pubblicazione di un'intervista in cui Aleničev criticava l'operato di Starkovs. Il centrocampista si ritirò dall'attività agonistica, mentre Starkovs fu sollevato dall'incarico. Sotto la guida del nuovo allenatoreVladimir Fedotov, lo Spartak si piazzò secondo in campionato per la seconda volta consecutiva, stavolta solo per aver ottenuto un minor numero di vittorie rispetto al CSKA Mosca (ambo le squadre conclusero a 58 punti e lo Spartak aveva anche unadifferenza reti migliore). In Coppa di Russia raggiunse la finale, dove fu sconfitto dalla rivale stagionale, il CSKA Mosca, per 3-0.
Nel giugno 2007, dopo una partenza balbettante in campionato, Fedotov fu licenziato e sostituito dall'ex portiere e capitano dello SpartakStanislav Čerčesov. Nella seconda parte della stagione la squadra fu anche in lotta per il campionato, perso solo all'ultima giornata a causa della sconfitta contro lo Zenit, che chiuse con due punti di margine sui rivali moscoviti.
Valerij Karpin ha vestito la maglia dello Spartak per quattro anni negli anni '90, prima di esserne l'allenatore in due riprese, dal 2009 al 2012 e dal 2012 al 2014
Nel 2008, dopo un avvio di campionato altalenante, alla tredicesima giornata lo Spartak perse per 1-5 in casa contro il CSKA. Čerčesov mise fuori rosa le bandiere Egor Titov eMaksym Kalynyčenko (che poco dopo avrebbe lasciato il club), causando l'ora dei tifosi, che chiesero la testa del tecnico e del direttore generale Sergej Šavlo. Ad agosto Šavlo lasciò l'incarico e al suo posto fu nominatoValerij Karpin. Nel play-off diChampions League lo Spartak perse ambo le partite (4-1) contro laDinamo Kiev e fu eliminata. A Čerčesov successe nel settembre 2008Michael Laudrup, che portò la squadra all'ottavo posto finale nella massima serie russa.
Nell'aprile 2009, dopo aver raccolto quattro punti nelle prime quattro partite di campionato, Laudrup fu licenziato per far posto a Karpin, che contestualmente mantenne la carica di amministratore delegato. Karpin condusse la squadra a un ottimo secondo posto nel campionato 2009 e l'anno successivo ottenne la quarta piazza, oltre a raggiungere i quarti di finale dell'Europa League 2010-2011 (eliminazione contro ilPorto poi vincitore del trofeo). In Coppa di Russia la squadra raggiunse la semifinale, dove perse airigori contro il CSKA (i tempi regolamentari e supplementari si chiusero sul 3-3). Nel maggio 2012 si concluse unaPrem'er-Liga lunga più del consueto, iniziata nel marzo 2011 e conclusa in primavera seguente per consentire l'adattamento del campionato russo al calendario consueto dei campionatiUEFA. Lo Spartak chiuse il torneo al quarto posto nella prima fase e al secondo posto nella seconda fase (poule scudetto), ottenendo così la qualificazione inChampions League.
Nell'aprile 2012 fu reso noto che al termine del campionato 2011-2012 Karpin avrebbe smesso i panni di allenatore, rimanendo comunque direttore generale. Ad allenare lo Spartak fu chiamato, con un contratto biennale, lospagnoloUnai Emery, reduce dalla positiva esperienza con ilValencia[4]. Sotto la sua guida, la squadra condusse per poco tempo la classifica del campionato2012-2013, prima stagione del campionato russo conclusa con il ritmo autunno-primavera (da luglio 2012 a maggio 2013), e raggiunse la fase a gironi diChampions League eliminando ilFenerbahçe nel terzo turno preliminare. In Champions League i moscoviti conclusero all'ultimo posto nel girone, con una vittoria e 5 sconfitte in 6 partite. I dissapori tra Emery e alcuni calciatori emersero in tutta la loro gravità dopo la pesante sconfitta interna (1-5) nel derby contro laDinamo Mosca del novembre 2012, che sancì la fine dell'esperienza di Emery sulla panchina dello Spartak[5]. Il giorno dopo la disfatta lo spagnolo fu, infatti, esonerato e sostituito dal rientrante Karpin[6], che a sua volta lasciò il posto di direttore generale al giovane Roman Askhabadze[7]. Karpin portò la squadra al quarto posto in campionato.
Nel marzo 2014, dopo mesi di risultati deludenti, Karpin fu esonerato a nove giornate dalla fine del campionato e fu sostituito dal traghettatoreDmitri Gunko[8], che non tirò fuori la squadra fuori dalla crisi, chiudendo al sesto posto e non riuscendo a qualificare la squadra per le coppe europee dato che il Rostov, giunto settimo, vinse la Coppa di Russia, occupando il posto che sarebbe stato dello Spartak.
Lo Spartak del neo-tecnicosvizzeroMurat Yakın esordì nel suo nuovo stadio, laOtkrytie Arena, il 5 settembre 2014 (1-1 contro laStella Rossa). Il nuovo tecnico non andò oltre il sesto posto in campionato. Alla fine della stagione Leonid Fedun diede le proprie dimissioni da presidente del consiglio di amministrazione del club. Lasciarono anche Yakın e il direttore generale Askhabadze, rimpiazzati rispettivamente da Dmitrij Aleničev e Sergei Rodionov. Nello staff tecnico del nuovo allenatore entrarono anche Egor Titov (assistente) e Dmitrij Ananko (allenatore in seconda). Il quinto posto finale garantì la qualificazione all'Europa League.
Nell'agosto 2016 Aleničev non riuscì a qualificare la squadra alla fase a gironi diEuropa League (eliminazione già al terzo turno preliminare contro i ciprioti dell'AEK Larnaca) e si dimise[9]. Sulla panchina dello Spartak arrivò l'italianoMassimo Carrera. Rinforzata la rosa con gli innesti di talentuosi calciatori stranieri qualiQuincy Promes,Fernando,Zé Luís eLorenzo Melgarejo e gli arrivi dei giovaniRoman Zobnin eIl'ja Kutepov, la squadra riuscì a vincere il titolo dopo sedici anni, con ben 7 punti di vantaggio sulla seconda. Il 7 maggio 2017, a tre giornate dalla fine del campionato, arrivò l'aritmetica certezza del successo, per il tramite della sconfitta per 0-1 delloZenit contro ilTom Tomsk[10].
La stagione 2017-2018 si aprì con la vittoria dellaSupercoppa di Russia, messa in bacheca per la prima volta nella storia del club il 14 luglio 2017, battendo per 2-1 dopo i tempi supplementari ilLokomotiv Mosca grazie alle reti diLuiz Adriano eQuincy Promes[11]. Nella stagione 2017-2018 lo Spartak fece registrare incampionato 18 partite consecutive senza sconfitte (dall'ottava alla venticinquesima giornata) e cinque vittorie consecutive (dalla sedicesima alla ventesima giornata), entrambi record stagionali per la massima divisione russa. In campionato la squadra di Carrera non fu comunque in grado di tenere il passo delLokomotiv Mosca[12] e chiuse terza. Nella stessa annata lo Spartak tornò a disputare laChampions League, da cui fu eliminato nella fase a gironi con un bilancio di una vittoria, tre pareggi e due sconfitte, risultati valevoli comunque per il terzo posto e il passaggio inEuropa League, dove il club russo fu eliminato già ai sedicesimi di finale dall'Athletic diBilbao.
La stagione 2018-2019 cominciò con l'eliminazione nel terzo turno preliminare diChampions League contro i greci delPAOK[13]. Dopo undici giornate di campionato la squadra si ritrovò al settimo posto, a sette lunghezze dalla capolistaZenit San Pietroburgo. A seguito della sconfitta interna contro l'Arsenal Tula, il 22 ottobre 2018 Carrera fu esonerato e sostituito con lo spagnoloRaúl Riancho[14], la cui gestione durò solo una ventina di giorni, in cui la squadra ottenne due vittorie (di cui una inEuropa League), due pareggi e due sconfitte. Il 12 novembre 2018 allo spagnolo subentròOleg Kononov, liberatosi dal contratto con l'Arsenal Tula[15]. In campionato i moscoviti chiusero quinti, mentre inEuropa League conclusero all'ultimo posto il girone, con 5 punti ottenuti in 6 partite.
In apertura della stagione seguente lo Spartak, dopo aver eliminato ilThun, fu eliminato agli spareggi diEuropa League dalBraga. In campionato quattro sconfitte di fila causarono, il 29 settembre 2019, le dimissioni di Kononov[16], sostituito ad interim daSerhij Kuznecov per la sola partita in casa delKrasnodar (persa per 2-1). La squadra, decima in campionato dopo dodici giornate, fu quindi affidata aDomenico Tedesco.
Nel 2022 viene annunciata l'acquisizione della squadra da parte diLUKoil.[17]
Lo Spartak gioca allaLukojl Arena, vicino all'aeroporto diTušino. La costruzione è iniziata nel 2010 ed è terminata nel 2014. Prima non aveva mai avuto un proprio stadio: la squadra ha giocato in vari stadi moscoviti nel corso della sua storia, tra cui loStadio Lužniki, che ufficialmente appartiene ad un'altra squadra moscovita, laTorpedo. Nel 2009 il governo federale ha accettato di concedere gratuitamente il terreno per la costruzione e il club ha provveduto alla costruzione del nuovo stadio.