Freyr (talvolta anglicizzatoFrey) è una delle più importanti divinità dellamitologia norrena. Adorato come un dio dellabellezza e della fecondità, Freyr «concede pace e piacere ai mortali». Egli domina sullapioggia, sullo splendere delsole e il raccolto dei campi. Egli è figlio diNjörðr, fratello diFreyja, figliastro diSkaði. La sua sposa èGerðr, per amore della quale cedette la suaspada aSkìrnir, oltre al cavallo (presumibilmente il suo fidoBlóðughófi) capace di cavalcare attraverso lefiamme. A causa di questo dono, Freyr affronterà ilRagnarǫk con maggiore pericolo. Suo avversario sarà infattiSurtr, capo deigiganti di fuoco provenienti daMúspellsheimr, contro il quale finirà per soccombere.
Gli dèi gli diederoÁlfheimr, ilreame deglielfi, come un regalo di dentizione. Egli cavalca lo splendentecinghiale d'oroGullinbursti fatto dainani, e possiedeSkíðblaðnir, la nave che ha semprevento a favore e che, in caso di necessità, può essere ripiegata e riposta in una borsa quando non viene usata, costruita dai figli di Ivaldi. Egli ha come serviSkírnir,Byggvir eBeyla.
Scrivendo attorno al1080 Adamo pretese di avere accesso a informazioni di prima mano sul paganesimo ancora praticato inSvezia. Parla di Freyr con il suo nomelatinizzato di "Fricco" e riporta che una sua effigie aSkara fu distrutta da unmissionario cristiano. La sua descrizione delTempio di Uppsala ci dà ulteriori dettagli sul dio.
(latino)
«In hoc templo, quod totum ex auro paratum est, statuas trium deorum veneratur populus, ita ut potentissimus eorum Thor in medio solium habeat triclinio; hinc et inde locum possident Wodan et Fricco. Quorum significationes eiusmodi sunt: 'Thor', inquiunt, 'praesidet in aere, qui tonitrus et fulmina, ventos ymbresque, serena et fruges gubernat. Alter Wodan, id est furor, bella gerit, hominique ministrat virtutem contra inimicos. Tertius est Fricco, pacem voluptatemque largiens mortalibus'. Cuius etiam simulacrum fingunt cum ingenti priapo.»
(italiano) «In questo tempio, completamente rivestito d'oro, le persone adoravano tre statue di dèi, così che il più mitico fra loro,Thor, occupa un trono nel mezzo della stanza.Wotan e Fricco si trovano nelle altre parti. Il significato di questi dei è il seguente: Thor, dicono, presiede l'aria, dalla quale governa iltuono e ilfulmine, iventi e lepiogge, il bel tempo e ilgrano. L'altro, Wotan, scatena le guerre, e impartisce agli uomini la forza contro i nemici. Il terzo è Fricco, che dona la pace e il piacere ai mortali, i quali usano come suo simbolo un grosso fallo.»
Successivamente nel resoconto, Adamo afferma che quando viene celebrato unmatrimonio, si fa unalibagione colvino al simulacro del dio Fricco. Questa associazione del dio con i matrimoni, sicuramente lo identifica come dio della fertilità.
Gli storici sono divisi sull'affidabilità del resoconto di Adamo. Poiché racconta eventi a lui contemporanei, Adamo enfatizza volontariamente il ruolo dell'Arcidiocesi di Brema nellacristianizzazione della Scandinavia. Il periodo di tempo della cristianizzazione della Svezia si scontra con altre fonti, come le iscrizioniruniche, e provearcheologiche non confermano l'esistenza di un grande tempio aUppsala. D'altra parte l'esistenza di idoli fallici è stata confermata nel1904 con un ritrovamento a Rällinge nelSödermanland.
Statuetta di Freyr rinvenuta nel1904 a Rallinge, nelSödermanland.
QuandoSnorri Sturluson stava scrivendo inIslanda nelXIII secolo, gli antichi dèi pagani erano ancora ricordati, benché non esistesse più un culto da circa alcuni secoli.
Nella prima parte della suaEdda in prosa, ilGylfaginning, Snorri introduce Freyr come uno degli dèi maggiori.
(norreno)
«Njörðr í Nóatúnum gat síðan tvau börn, hét sonr Freyr en dóttir Freyja. Þau váru fögr álitum ok máttug. Freyr er hinn ágætasti af ásum. Hann ræðr fyrir regni ok skini sólar, ok þar með ávexti jarðar, ok á hann er gott at heita til árs ok friðar. Hann ræðr ok fésælu manna.»
(italiano) «Njörðr aNóatún ebbe due figli, il figlio si chiamò Freyr e la figlia Freyja. Erano belli d'aspetto e potenti. Freyr è il più nobile fra gliÆsir; egli governa la pioggia e lo splendore del sole, e quindi i frutti della terra. È bene invocarlo per le messi e per la pace. Egli ha potere sulla prosperità degli uomini.»
(Snorri Sturluson - Edda in prosa - Gylfaginning XXIV)
Questa descrizione ha somiglianze con il racconto di Adamo di Brema, ma le differenze sono interessanti. Adamo assegna il controllo delle condizioni meteorologiche a Thor, mentre Snorri afferma che è il dio Freyr ad avere potere in questo campo. Snorri inoltre omette riferimenti sessuali espliciti nella sua descrizione di Freyr.
Queste discrepanze possono essere spiegate in molti modi: è possibile che gli dèi della mitologia norrena non avessero gli stessi ruoli sia nel paganesimo svedese che in quello islandese, ma bisogna senza dubbio ricordare che Adamo e Snorri scrivevano con intenti completamente differenti. Adamo molto probabilmente era più intenzionato a stupire i lettori con storie oscene dal paganesimo, mentre Snorri tratta la mitologia con l'intenzione di intrattenere il suo pubblico. Sia Adamo che Snorri però potrebbero aver avuto informazioni distorte.
L'unicomito su Freyr trattato ampiamente nell'Edda in prosa riguarda la storia del suo matrimonio:
(norreno)
«Þat var einn dag, at Freyr hafði gengit í Hliðskjálf ok sá of heima alla. En er hann leit í norðrætt, þá sá hann á einum bæ mikit hús ok fagrt, ok til þess húss gekk kona, ok er hon tók upp höndum ok lauk hurð fyrir sér, þá lýsti af höndum hennar bæði í loft ok á lög, ok allir heimar birtust af henni. Ok svá hefnði honum þat mikla mikillæti, er hann hafði setzt í þat it helga sæti, at hann gekk í braut fullr af harmi. Ok er hann kom heim, mælti hann ekki. Ekki svaf hann, ekki drakk hann. Engi þorði ok at krefja hann orða.»
(italiano) «Un giorno Freyr si recò fino a Hliðskjálf e guardò su tutti i mondi. E quand'egli si volse verso settentrione video in un podere un edificio grande e bello e verso questa casa andava una donna e quand'ella levò le mani e aprì la porta dinnanzi a sé, dalle sue mani si diffuse luce nell'aria e sul mare e tutti i mondi se ne illuminarono. In tal modo fu punita l'audacia di Freyr di essersi seduto su quel sacro seggio ed egli se ne andò pieno di dolore. E quando tornò a casa non parlò, né dormì, né bevve e nessuno osò rivolgergli la parola.»
(Snorri Sturluson - Edda in prosa - Gylfaginning - XXXVII)
La donna èGerðr, unagigantessa bellissima. Freyr immediatamente s'innamora di lei e diventa depresso e taciturno. Dopo aver meditato per un po' di tempo, chiama il suo fidoSkírnir e gli racconta la storia, aggiungendo che probabilmente morirà se non potrà averla. Allora chiede al suo servo di andare da lei e corteggiarla in nome suo.
(norreno)
«Þá svarar Skírnir, sagði svá at hann skal fara sendiferð en Freyr skal fá honum sverð sitt. Þat var svá gott sverð at sjálft vásk. En Freyr lét eigi þat til skorta ok gaf honum sverðit. Þá fór Skírnir ok bað honum konunnar ok fekk heitit hennar, ok níu nóttum síðar skyldi hon þar koma er Barey heitir ok ganga þá at brullaupinu með Frey.»
(italiano) «Skírnir rispose dicendo che egli avrebbe compiuto l'ambasciata, ma che Freyr doveva dargli la sua spada, ch'era tanto buona da combattere da sola. E Freyr non si fece pregare e gli diede la spada. Allora Skírnr partì, chiese la mano della donna e ottenne il suo consenso: di lì a nove notti ella sarebbe giunta nel luogo chiamato Barrey e avrebbe celebrato le nozze con Freyr.»
(Snorri Sturluson - Edda in prosa - Gylfaginning XXXVII)
La perdita dellaspada di Freyr ha pesanti conseguenze: inizialmente quando deve affrontare il gigante Beli senza la sua arma, lo vince usando un paio di corna dicervo. Ma la conseguenza più rilevante si ha quando, neiRagnarǫk, dovrà combattere contro ilgigante del fuocoSurtr, e perderà proprio perché sprovvisto della sua magica arma.
NellaVǫluspá ("la profezia della veggente"), il poema eddico più conosciuto, descrive così il confronto fra Freyr e Surtr durante i Ragnarök:
(norreno)
«Surtr ferr sunnan
með sviga lævi, skínn af sverði sól valtíva; griótbiörg gnata, en gífr rata, troða halir helveg, en himinn klofnar.
Þá kømr Hlínar harmr annarr framm, es Óðinn ferr við ulf vega, en bani Belia biartr at Surti; þá mun Friggiar
falla angan.»
(italiano) «Surtr viene da sud
col veleno dei rami. Il sole splende sulla spada degli dèi guerrieri. Le rocce si fendono, si accasciano gigantesse: gli uomini prendono la via degli inferi, il cielo si schianta.
Ecco viene a Hlín un altro dolore, quando Odino viene a combattere col lupo,e l'uccisore di Beli splendente contro Surtr; allora di Frigg la gioia cadrà.»
Il fatto che l'Álfheimr sia un regalo fatto dagli dèi a Freyr in occasione del suo primo dente, e cheÁlfheimr significhi "Mondo deglielfi", è un indizio importante per le connessioni fra iVanir e gli elfi.
Nel poemaLokasenna,Loki accusa gli altri dèi per il loro comportamento. Accusa i Vanir diincesto, affermando cheNjörðr ebbe Freyr con sua sorella. Asserisce inoltre che gli dèi hanno scoperto Freyr e Freyja mentre avevano rapporti sessuali. Il dioTýr parla in difesa di Freyr così:
(norreno)
«Freyr er beztr
allra ballriða ása görðum í; mey hann né grætir né manns konu
ok leysir ór höftum hvern.»
(italiano) «Freyr è il migliore
di tutti gli dèi esaltati nella corte degli Æsir non fa piangere nessuna ragazza, nessuna moglie di uomo, e scioglie tutto dai legami.»
(Edda poetica - Lokasenna XXXVII)
NellaLokasenna si aggiunge inoltre che Freyr ha due servi chiamatiByggvir eBeyla. Sembrano che siano stati associati con la preparazione delpane.
La corte di Freyr a Gerðr è trattata ampiamente nel poema eddicoSkírnismál.
AM 748 I 4to, uno dei due manoscritti che conservano loSkírnismál, ha note a margine che indicano chi parla in ogni verso. Alcuni studiosi pensano che questo possa essere un indizio sull'origine dell'opera, che potrebbe essere stata concepita per essere recitata ateatro.
Freyr è depresso dopo aver visto Gerðr. Njörðr eSkaði chiedono a Skírnir di andargli a parlare. Freyr rivela allora la causa del suo dispiacere e chiede al suo servo di andare nelloJǫtunheimr per corteggiare Gerðr in sua vece e gli dà il suo cavallo e la sua spada per l'avventura.
Ecco un breve passo dell'opera:
(norreno)
«Freyr:
"Mar ek þér þann gef er þik um myrkvan berr visan vafrloga, ok þat sverð er siálft mun vegaz,
ef sá er horskr er hefir."»
(italiano) «Freyr disse:
"Il cavallo ti consegno che per l'oscura ti porti guizzante fiamma famosa, e questa spada che da sé combatterà se chi la tiene è accorto."»
Snorri Sturluson racconta la sua storia epica dell'origine deire di Norvegia nella suaSaga degli Ynglingar, unevemeristico resoconto degli dèi norreni. QuiOdino e gliÆsir sono uomini originari dell'Asia che ottengono i loro poteri sovrannaturali attraverso il valore guadagnato in battaglia. Ma quando Odino attacca iVanir, si accorge di essere andato troppo oltre le sue potenzialità, e la pace viene negoziata dopo una lunga e lacerante guerra. Sono scambiati ostaggi per siglare definitivamente l'accordo, così i Vanir mandano Freyr e Njörðr dagli Æsir. A questo punto la saga, come laLokasenna, cita di come l'incesto fosse praticato tra i Vanir:
(norreno)
«Þá er Njörðr var með Vönum, þá hafði hann átta systur sína, því at þat váru þar lög; váru þeirra börn Freyr ok Freyja. En þat var bannat með Ásum at byggja svá náit at frændsemi.»
(italiano) «Finché Njörðr era con i Vanir, aveva preso sua sorella come sposa, perché era consentito dalla loro legge; e i loro figli erano Freyr e Freyja. Ma tra gli Æsir era proibito il matrimonio fra così strette parentele.»
(Snorri Sturluson - Saga degli Ynglingar IV)
Odino rende Njörðr e Freyr sacerdoti dei sacrifici e diventano guide molto influenti. Odino parte alla conquista delNord e si stabilisce inSvezia, dove regna come un sovrano, riscuote le tasse e offre sacrifici. Dopo la morte di Odino, Njörðr gli succede. Durante il suo regno c'è pace e i raccolti sono buoni e gli svedesi credono che sia Njörðr a controllare queste cose, finché egli non si ammala e muore.
(norreno)
«Freyr tók þá ríki eptir Njörð; var hann kallaðr dróttinn yfir Svíum ok tók skattgjafir af þeim; hann var vinsæll ok ársæll sem faðir hans. Freyr reisti at Uppsölum hof mikit, ok setti þar höfuðstað sinn; lagði þar til allar skyldir sínar, lönd ok lausa aura; þá hófst Uppsala auðr, ok hefir haldizt æ síðan. Á hans dögum hófst Fróða friðr, þá var ok ár um öll lönd; kendu Svíar þat Frey. Var hann því meir dýrkaðr en önnur goðin, sem á hans dögum varð landsfólkit auðgara en fyrr af friðinum ok ári. Gerðr Gýmis dóttir hét kona hans; sonr þeirra hét Fjölnir. Freyr hét Yngvi öðru nafni; Yngva nafn var lengi síðan haft í hans ætt fyrir tignarnafn, ok Ynglingar váru síðan kallaðir hans ættmenn. Freyr tók sótt; en er at honum leið sóttin, leituðu menn sér ráðs, ok létu fá menn til hans koma, en bjoggu haug mikinn, ok létu dyrr á ok 3 glugga. En er Freyr var dauðr, báru þeir hann leyniliga í hauginn, ok sögðu Svíum at hann lifði, ok varðveittu hann þar 3 vetr. En skatt öllum heltu þeir í hauginn, í einn glugg gullinu, en í annan silfrinu, í hinn þriðja eirpenningum. Þá hélzt ár ok friðr.Þá er allir Svíar vissu, at Freyr var dauðr, en hélzt ár ok friðr, þá trúðu þeir, at svá mundi vera, meðan Freyr væri á Svíþjóð, ok vildu eigi brenna hann, ok kölluðu hann veraldar goð ok blótuðu mest til árs ok friðar alla ævi síðan.»
(italiano) «Freyr successe a Njörðr, e fu chiamatoDrótt dagli Svedesi, e loro gli pagavano le tasse. Lui era, come suo padre, fortunato nelle alleanze e nelle buone stagioni. Freyr costruì un grandetempio a Uppsala, e lo rese la sua sede, e gli diede tutte le tasse, le sue terre e tutti i beni. Allora fu l'inizio deidomini di Uppsala, che rimangono tuttora. Allora cominciò la pace diFróði, e ci furono buone stagioni, in tutte le terre, che gli svedesi attribuivano a Freyr, così lui era adorato molto più degli altri dèi, giacché tutti in quel tempo divennero più ricchi grazie alla pace e al tempo. Sua moglie era chiamataGerðr, figlia diGymir e il loro figlio si chiamavaFjölnir. Freyr era chiamato anche con il nome diYngvi; e questo nome fu considerato a lungo un epiteto d'onore, tanto che i suoi discendenti sono chiamati gliYnglingar. Freyr si ammalò, e man mano che la sua malattia peggiorava, i suoi uomini permisero sempre a meno persone di avvicinarsi. Nel frattempo costruirono untumulo, e vi misero una porta con tre fori. Quando Freyr morì lo seppellirono segretamente nel tumulo, ma dissero agli svedesi che era ancora vivo; e loro continuarono a badargli per tre anni, portando tutte le tasse al tumulo: per un foro mettevano l'oro, per l'altro l'argento e per il terzo ilrame. La pace e le buone stagioni continuarono. Quando gli svedesi seppero della morte di Freyr, e le condizioni favorevoli continuavano, credettero che sarebbe rimasto così finché Freyr fosse rimasto inSvezia, pertanto non bruciarono i suoi resti, ma lo elessero dio di questo mondo e successivamente continuarono a offrirgliblót, principalmente per ottenere pace e buoni raccolti.»
Freyr ebbe un figlio chiamatoFjölnir, che gli successe nel trono e regnò nel seguente periodo di prosperità. I discendenti di Fjölnir sono descritti nell'Ynglingatal, che descrive i re mitologici della Svezia.
Il daneseGesta Danorum descrive Freyr con il name diFrø, come "viceré degli dèi".
(latino)
«Frø quoque deorum satrapa sedem haud procul Upsala cepit, ubi veterem litationis morem tot gentibus ac saeculis usurpatum tristi infandoque piaculo mutavit. Siquidem humani generis hostias mactare aggressus foeda superis libamenta persolvit.»
(italiano) «C'era anche un viceré degli dèi, Frø, che prese la residenza non lontano da Upssala e cambiato l'antico sistema dei sacrifici, praticato per secoli da molte persone, in una forma di indicibile e triste espiazione. Egli introdusse come offerta alle divinità superiori il sacrificio umano.»
(Gesta Danorum - III)
Che Freyr avesse un culto a Uppsala, è confermato in molte altre fonti. Il riferimento in un cambio di abitudini rituali può riflettere la memoria storica. Ci sono prove archeologiche di un aumento nel numero dei sacrifici umani nella tarda età vichinga, benché, fra le divinità norrene, la maggior parte di essi sono collegati aOdino. Un altro rimando a Frø e i sacrifici si può trovare in un passo precedente dell'opera, dove è collegato all'inizio di unblót annuale per lui. Il reHadingus è maledetto dopo aver ucciso una creatura divina ed espia il suo peccato con un sacrificio.
Questo può riferirsi al culto diIngui nelle aree tribali cheTacito descrive nel suo "De origine et situ Germanorum" come popolate dalle tribù Inguieonniche. Uno storicodanese successivo elenca Ungui come uno dei tre fratelli dal quale discendono le tribù danesi. La strofa afferma anche che: «allora [Ingui] tornò indietro sulle onde, il suo carro dietro di lui». Questo può collegare Ingui a una delle prime concezioni di pionierismo diNerthus, e una delle ultime dei viaggi di Freyr.
Ingui è citato anche in altre opere della letteratura anglosassone sotto altri nomi, nelBeowulf, ad esempio, i re vengono descritti con l'epiteto di "capo degli amici di Ing".
La dinastia realesvedese fu quella degliYnglingar, poiché discendono da Yngvi-Freyr. Questa tesi è avallata da Tacito, che afferma sui Germani: "Nelle loro antiche canzoni, il loro unico metodo di ricordare il passato, venerano il dio "Tuisco" e il suo figlio "Mannus", come progenitori della loro stirpe. Stabiliscono che Mannus ebbe tre figli, dal nome dei quali, sono chiamate le tribù della costaIngaevoni; quelli dell'entroterraHerminoni e gli altriIstaevoni.
Nel cattolicesimo molti santi hanno capacità e riti simili a quelli di Freyr. In alcune aree dell'Europa occidentale,San Biagio era riconosciuto come il patrono degliagricoltori. La benedizione del grano prima della semina era associata a lui e celebrata nel giorno del patrono, il 3 febbraio, con una processione. Durante questa, un uomo che rappresentava il santo veniva trasportato su un carro attraverso la campagna. In alcuni villaggi San Biagio era considerato il patrono della fertilità e alcune donne che volevano sposarsi pregavano davanti alla sua statua.
InScandinavia e inInghilterra,Santo Stefano può avere ereditato qualcosa da Freyr. Il suo giorno è il 26 dicembre e così prese parte nelle celebrazioni di quel periodo che in precedenza erano associate a Freyr. Nell'antica arte svedese, Stefano è talvolta dipinto mentre gestisce icavalli e porta la testa di uncinghiale al banchetto.
Un altro santo con una possibile connessione con Freyr èSant'Erik, che visse nelXII secolo. Gli agricoltori pregavano Sant'Erik per avere un buon raccolto e per la pace. Se per caso capitava un anno di carestia, gli offrivano una spiga di grano d'argento, o donavano cavalli alla chiesa. Il 18 maggio, giorno del patrono, le sue reliquie venivano portate in un carro daUppsala aGamla Uppsala. Il culto di Sant'Erik fu l'unico ad essere permesso dopo la riforma.