Francesco fu il figlio primogenito del signore di Boisy, nobile di antica famiglia savoiarda, e ricevette una raffinata educazione. Il padre, che voleva per lui una carriera giuridica, lo mandò all'Università di Padova, dove Francesco si laureò, ma dove decise di divenire sacerdote. Ordinato il 18 dicembre 1593, fu inviato nella regione delChiablese, dominata dalCalvinismo e si dedicò soprattutto alla predicazione, prediligendo il metodo del dialogo: inventò i cosiddetti «manifesti», che permettevano di raggiungere anche i fedeli più lontani.
Ricevette un'accurata educazione presso i collegi di La Roche e Annecy.[1] Dal 1581 al 1588 proseguì gli studi aParigi, presso il nuovo collegio dei gesuiti, e in seguito aPadova, dove si laureò in diritto nel 1592.[1] Qui ricevette con grande lode il berretto dottorale e, ritornato in patria, fu nominato avvocato del Senato diChambéry. Ma sin dalla sua frequentazione accademica erano iniziati a emergere i suoi preminenti interessi teologici, culminati poi nella scoperta della vocazione sacerdotale, che deluse però le aspettative paterne. Nel1593 ricevette l'ordinazione presbiterale e il21 dicembre celebrò la sua prima Messa.Fu sacerdote zelante e instancabile lavoratore. Visti gli scarsi frutti ottenuti dal pulpito, si diede alla pubblicazione di fogli volanti, che egli stesso faceva scivolare sotto gli usci delle case o affiggeva ai muri, meritandosi per questa originale attività pubblicistica il titolo di "santo patrono dei giornalisti" e di quanti diffondono il cristianesimo servendosi dei mezzi di comunicazione sociale.
Spinto da un intenso desiderio di salvaguardare l'ortodossia cattolica, mentre imperversava la riforma calvinista Francesco chiese udienza al vescovo diGinevra per essere destinato in quella città, simbolo supremo delcalvinismo e massima sede dei riformatori, per la difficile missione di predicatore cattolico.
Stabilitosi aGinevra, non si fece remore a discutere diteologia con iprotestanti, ardendo dal desiderio di recuperare quanti più fedeli alla Chiesa cattolica. Il suo costante pensiero era rivolto inoltre alla condizione dei laici, preoccupato di sviluppare una predicazione e un modello di vita cristiana alla portata anche delle persone comuni, immerse nelle difficoltà della vita quotidiana. Proverbiali divennero i suoi insegnamenti, pervasi di comprensione e dolcezza, permeati dalla ferma convinzione che a supporto delle azioni umane vi è sempre la provvidenziale presenza divina. Molti dei suoi insegnamenti sono infatti intrisi di misticismo e nobile elevazione spirituale.
I suoi grandi sforzi ed i copiosi successi pastorali ottenuti gli meritarono la nomina a vescovo coadiutore di Ginevra (cioè ausiliario e assistente del vescovo titolare, Claudio di Granier) già nel1599, a trentadue anni di età e dopo soli sei anni di sacerdozio, e la sua carriera era solo in ascesa: tre anni dopo sarebbe divenuto vescovo titolare diNicopoli all'Jantra e, dopo appena due mesi, vescovo effettivo di Ginevra, coi pieni poteri.[2]
Il 15 luglio1602, dopo tre anni come coadiutore a Ginevra, Francesco fu elettovescovo titolare diNicopoli, ma dopo soli due mesi, il 17 settembre, morì il vescovo di Ginevra che egli aveva assistito, Claudio di Granier, ancor prima di aver ricevuto l'ordinazione episcopale. Così fu subito chiamato a succedere a Granier come vescovo di Ginevra e fu ordinato tre mesi dopo, a dicembre.
Nel suo ministero episcopale, Francesco si spese per l'introduzione nella sua diocesi delle riforme promulgate dalConcilio di Trento.Ginevra rimase comunque nel suo complesso in mano ai riformati, e il nuovo vescovo dovette trasferire la sua sede nella cittadina savoiarda diAnnecy.
Ilduca di Savoia, dal quale Francesco dipendeva politicamente, sostenne l'opera dell'inascoltato apostolo con la maniera forte, ma non addicendosi l'intolleranza al temperamento del santo, quest'ultimo preferì portare avanti la sua battaglia per l'ortodossia con il metodo della carità, illuminando le coscienze con gli scritti, per i quali ha avuto il titolo di dottore della Chiesa. Le sue principali opere furono dunqueIntroduzione alla vita devota (Filotea) eTrattato dell'amore di Dio, testi fondamentali della letteratura religiosa di tutti i tempi.
Quello dell'amore di Dio fu l'argomento con il quale convinse molti ugonotti a tornare in seno alla Chiesa Cattolica.[3]
L'11 dicembre1622 aLione ebbe l'ultimo colloquio con la sua penitente e qui morì per un attacco diapoplessia il28 dicembre dello stesso anno, nella stanzetta del cappellano delleSuore della Visitazione presso il monastero. Il 24 gennaio1623 la salma fu trasportata adAnnecy e posta alla venerazione dei fedeli nella basilica dellaVisitation, sulla collina adiacente alla città; in seguito venne sepolto nella chiesa a lui dedicata nel centro della città. Il suo cuore incorrotto si trova nel Monastero della Visitazione aTreviso.
Il 26 gennaio1923, in occasione del III centenario della morte nel1922,papa Pio XI lo commemorò con l'enciclicaRerum Omnium Perturbationem, con cui lo proclamò "Patrono dei giornalisti" e di "tutti quei cattolici che, con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina". Si ricorda, infatti, che il santo, non soddisfatto della risposta che avevano le sue prediche dal pulpito, si ingegnò a pubblicare fogli volanti, che poi affiggeva ai muri o faceva scivolare sotto le porte delle case. È patrono degliscrittori assieme ai santiGiovanni Evangelista,Teresa d'Avila eCassiano[4][5].
IlMartyrologium Romanum riporta la sua commemorazione nell'anniversario della morte, cioè al 28 dicembre, ma, per l'inopportuna coincidenza con il tempo di Natale, il calendario liturgico della Chiesa universale ha fissato la sua memoria al24 gennaio, anniversario della traslazione delle reliquie, ilcalendario precedente la riforma liturgica lo celebra il29 gennaio.
Ai fini dellacanonizzazione laChiesa cattolica ritiene necessario un secondomiracolo, dopo quello richiesto per labeatificazione: nel caso del beato Francesco di Sales, nel1665 ha ritenuto miracoloso il caso di Girolamo Gelin, avvenuto nel1623, ad appena pochi mesi dalla morte del vescovo.
Il 30 aprile1623, nell'attraversare il fiume Fier, nella regionefrancese dellaSavoia, il quattordicenne Girolamo Gelin, che era in compagnia del fratellino minore Francesco, cadde da una passerella e venne travolto dalle acque. Dopo alcune ore di ricerche, Alessandro Raphin ripescò il cadavere di Girolamo, rimasto intrappolato sott'acqua in una profonda buca situata in un'ansa del fiume. Il corpo, descritto dal fratello Francesco come "gonfio e brutto"[8], fu deposto in un fienile, in attesa del funerale.
Il mattino seguente, mentre la gente si teneva lontana dal cadavere "per il lezzo che emanava"[9], al momento di deporre il corpo nella bara, Girolamo alzò un braccio invocando l'amato Francesco di Sales: "alcuni fuggirono, altri caddero privi di sensi, qualcuno gridò al miracolo"[10]. Il ragazzo fu sollevato, e tutti si accorsero che era tornato normale.
Il4 maggio dello stesso anno ilparroco della vicinaLes Ollières, Claudio Puthod, si recò adAnnecy, insieme ai fratelli Gelin, per ringraziare il venerato Francesco di Sales: infatti il religioso doveva adempiere ilvoto fatto davanti alla salma di Girolamo nel fienile, in favore del ragazzo. Anche quest'ultimo aveva fatto un voto in nome di Francesco di Sales, prima di attraversare il fiume gonfio d'acqua per le nevicate dei giorni precedenti. Dopo aver pregato sulla tomba dell'amato vescovo, nellaBasilica della Visitazione di Annecy, Girolamo, che era giunto "pieno di lividi, graffi e ferite", si rialzò senza alcun segno[11].
Il dicembre di trentotto anni dopo, Francesco di Sales fu dichiarato ufficialmente Beato, e i fatti relativi a questa vicenda, confermati dalle deposizioni giurate dei testimoni durante il processo di canonizzazione tenutosi ad Annecy nel 1665, furono ritenuti validi per il riconoscimento del secondo miracolo necessario per passare al titolo disanto, miracolo ratificato dalla Chiesa cattolica e incluso nellabolla di Alessandro VII dell'aprile 1665.
San Francesco di Sales, considerato quale padre della spiritualità moderna, ha influenzato le maggiori figure non solo delgrand siècle francese, ma anche di tutto ilSeicento europeo, riuscendo a convertire al cattolicesimo alcuni esponenti del calvinismo.[senza fonte]
AThonon fondò la sezione locale dellaCongregazione dell'Oratorio.Francesco attraverso l'Oratorio svolse attività apostolica, convinto che la "santità" fosse impegno di tutti i cristiani e non solo di quelli consacrati.[senza fonte]
La spiritualità e l'intensa attivitàmissionaria di Francesco di Sales hanno ispirato nei secoli i fondatori di numerose famiglie religiose. Tra le congregazioni intitolate al santo vanno ricordate:
Introduction a la vie devote par S. François de Sales eveque et prince de Geneve, Derniere edition, revue, corrigee, & augmentee, A Lyon: chez Louis Servant, 1608;in edizione italiana:La filotea, ouero l'introduttione alla vita diuota di S. Francesco di Sales vescouo, e prencipe di Gineura, ... diligentemente confrontata con l'originale francese... dal... Francesco Maria Battaglia..., In Genoua, nella stamperia del Franchelli, 1609;
Traicte de l'amour de Dieu par François de Sales euesque de Geneue, A Lyon, Chez Pierre Rigaud, rue Merciere, au coing de rue Ferrandiere, a l'enseigne de la fortune, 1620;
Tutte le opere spirituali di S. Francesco di Sales vescouo, e prencipe di Geneua, In Venetia, appresso Giacomo Didini, 1634;
Il direttore delle religiose, cauato dalle opere di monsignor Francesco di Sales..., in Roma, & in Napoli, per Egidio Longo, ad istanza di Adriano Scoltore, 1652;
I veri trattenimenti, o discorsi spirituali di monsignor Francesco di Sales vescouo di Geneua. Istitutore, e fondatore dell'Ordine delle monache della visitatione di santa Maria. Tradotti dal franzese nell'italiano da d. Paolo Battista Vso di mare genouese monaco casinese..., In Roma, appresso Francesco Caualli, 1652;
Aforismi sacri, overo Detti notabili raccolti dalle opere di S. Francesco di Sales, e della venerabile primogenita sua figlia spirituale madama di Chantal, dal p. Pellegrino Pellegrini sacerdote della Congregazione della Madre di Dio, In Bologna, per il Longhi, 1667;
Sermoni famigliari di s. Francesco di Sales vescouo, e prencipe di Geneua. Fedelmente raccolti dalle monache della Visitatione di Santa Maria d'Annesy. Tradotti dal francese nell'italiano da vn suo diuoto, In Venetia, presso Paolo Baglioni, 1668;
Pensando e pregando, pensieri scelti, a cura di Nicola Gori, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2004;
Les epistres spirituelles du bien-heureux François de Sales euesque & prince de Geneue, ... Diuisees en sept liures. Le 1. Contenant celles qu'il a escrit aux papes, cardinaux, euesques, roys, princes. Le 2. Plusieur beaux enseignemens... Recuillies par messire Loys de Sales, preuost de l'eglise de Geneue, A Lyon, pour Vincent de Coeursilly en rue Tupin a la fleur de Lis, 1628;
Lettere spirituali di S. Francesco di Sales vescouo, e prencipe di Geneua, fondatore dell'ordine della Visitazione di Maria, tradotte dal francese nell'italiano da un suo diuoto. Libri sette. Parte 1, In Roma, ad istanza di Gregorio, e Giouanni Andreoli, 1666;
Lettere di amicizia spirituale, a cura di Andre Ravier S.J., Milano, Paoline, 2003;
Lauro Aime Colliard,Une lettre inedite de Saint François de Sales concernant la bastonnade d'un jeune homme fort eveille, Roma, LAS, 2002, estratto da "Salesianum", a. 64 (2002), pp. 525–543.
Enzo Bianco,Francesco di Sales, contro-storia di un mansueto, Leumann, Rivoli, Elledici, 2001.
(FR) Philippe Egros,François de Sales, une poétique de l'imaginaire, étude des représentations visuelles dans l'Introduction à la vie dévote et le Traité de l'amour de Dieu, préface de François-Xavier Cuche, Tübingen, Narr, 2004.
Morand Wirth,Francesco di Sales e l'educazione, formazione umana e umanesimo integrale, Roma, LAS, 2006.