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Francesco d'Assisi

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San Francesco d'Assisi
San Francesco d'Assisi, opera diLuca Giordano, XVII secolo
 

Fondatore dell'Ordine francescano

 
NascitaAssisi, 1181/1182
MorteAssisi, 3 ottobre 1226
Venerato daChiesa cattolica, Comunione anglicana[1]
CanonizzazioneAssisi, 16 luglio 1228 dapapa Gregorio IX
Santuario principaleBasilica di San Francesco, Assisi
Ricorrenza4 ottobre e 17 settembre (le stigmate)
AttributiCrocifisso, teschio, stigmate, saio, animali e croce aTau
Patrono diItalia,Umbria, animali, poeti, commercianti,Ordine dei frati minori cappuccini,Lupetti/Coccinelle ed ecologisti
Manuale

Francesco d'Assisi, natoGiovanni di Pietro di Bernardone (Assisi, 1181/1182[2][3][4]Assisi,3 ottobre1226[N 1][5]), è stato unreligioso,mistico epoetaitaliano.Fondatore dell'Ordine dei Francescani, fu proclamatosanto daPapa Gregorio IX nel 1228. Ispirato a condurre una vita cristiana di povertà, divenne un mendicante e un predicatore itinerante. È comunemente raffigurato con un saio marrone e una corda legata in vita, con tre nodi che simboleggiano i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza.

Una delle figure più venerate della Cristianità, Francesco fu dichiarato, assieme asanta Caterina da Siena,patrono d'Italia il 18 giugno 1939 daPapa Pio XII: il 4 ottobre ne viene celebrata lamemoria liturgica in tutta la Chiesa Cattolica (festa in Italia; solennità per laFamiglia francescana). La festa della sua stigmatizzazione ricorre il 17 settembre.[6]

Nel 1219, Francesco si recò in Egitto nel tentativo di convertire il sultanoAl-Kamil e porre fine al conflitto dellaQuinta Crociata. Nel 1223, egli organizzò il primo presepe vivente come parte della celebrazione annuale del Natale aGreccio. Secondo la tradizione cristiana, Francesco ricevette le stimmate durante l'apparizione di unangelo serafino in un'estasi religiosa nel 1224.

Francesco è associato al patronato degli animali e dell'ambiente. Divenne consuetudine per le chiese tenere cerimonie di benedizione degli animali in occasione della sua festa, il 4 ottobre, che divenne la Giornata mondiale degli animali. Francesco era noto per la sua devozione all'Eucaristia. In suo onore, gli Spagnoli fondarono laMissione San Francisco de Asís, da cui poi si sviluppò il sito che Washington Allon Bartlett rinominò e divenne la città diSan Francisco.

Profondamenteascetico, era conosciuto anche come "il poverello d'Assisi" per via della sua scelta di spogliarsi di ogni bene materiale e condurre una vita minimale, in totale armonia di spirito. Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie alCantico delle creature, è riconosciuto come uno degli iniziatori dellatradizione letteraria italiana.[N 2]Le sue ossa sono conservate nellaBasilica Papale di San Francesco d'Assisi.

Ilcardinale argentinoJorge Mario Bergoglio, elettopapa nelConclave del 2013, assunse, primo caso nellastoria della Chiesa, ilnome pontificaleFrancesco per la sua preoccupazione per i poveri.[7][8] La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo dipace, ospitando iquattro grandi incontriecumenici tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi daPapa Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002, daPapa Benedetto XVI nel 2011 e da papa Francesco nel 2016; anche laMarcia per la pace Perugia-Assisi è un riflesso e simbolo di questa eredità.

Biografia

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L'infanzia

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Cimabue, presunto ritratto di San Francesco,Assisi,Basilica inferiore
Casa natale di Francesco d'Assisi

Francesco, nacque forse il 24 giugno 1182[9][N 3] daPietro di Bernardone e, secondo testimonianze molto tardive, dalla nobile provenzale Madonna Pica de Bourlemont[N 4], in una famiglia della borghesia emergente della città diAssisi che, grazie all'attività di commercio di stoffe, aveva raggiunto ricchezza e benessere. Sua madre lo fece battezzare con il nome diGiovanni (dal nome diGiovanni Battista) nellachiesa costruita in onore del patrono della città, ilvescovo e martire Rufino,cattedrale dal 1036. Il padre, tuttavia, decise di cambiargli il nome inFrancesco, insolito per quel tempo, probabilmente in onore dellaFrancia che aveva fatto la suafortuna.[10] Inoltre, sembra che Francesco sia stato figlio unico.

La sua casa, situata al centro della città, era provvista di unfondaco, utilizzato come negozio e magazzino per lo stoccaggio e l'esposizione delle stoffe che il mercante si procurava con i suoi frequenti viaggi inProvenza. Il padre Pietro vendeva la sua pregiata merce in tutto il territorio delDucato di Spoleto di cui, all'epoca, faceva parte anche la città di Assisi. Le varieagiografie del santo[11] non parlano molto della sua infanzia e della sua giovinezza: è comunque ragionevole ritenere che egli fosse stato indirizzato dal padre a prendere il suo posto negli affari della famiglia. Dopo aver frequentato la scuola presso i canonici della cattedrale, nellachiesa di San Giorgio (dove, a partire dal 1257, venne costruita l'attualebasilica di Santa Chiara), a quattordici anni Francesco si dedicò a pieno titolo all'attività del commercio. Egli trascorreva la sua giovinezza tra le liete brigate degliaristocratici assisani e la cura degli affari paterni, riguardanti l'attività di commercio dei tessuti.[12]

La guerra

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Nel 1202 una guerra contrappose Assisi aPerugia: tra le due città esisteva una rivalità irriducibile che si protrasse per secoli. L'odio aumentò a causa dell'alleanza di Perugia con iguelfi, mentre Assisi parteggiò per la fazione dei ghibellini. Non fu una scelta felice quella degli assisani, in quanto nel 1202subirono una sconfitta e una cospicua perdita di uomini a Collestrada, vicino a Perugia. Tra i giovani che parteciparono al conflitto, venne catturato e rinchiuso in carcere pure Francesco. Dopo un anno di prigionia ottenne la libertà dietro il pagamento di un riscatto, a cui provvide il padre. Caduto gravemente malato dopo la sua liberazione, tentò nuovamente la carriera delle armi, ma sulla via di raggiungere in Puglia le truppe diGualtieri di Brienne, si fermò a Spoleto e tornò indietro.

Tornato a casa, recuperò gradatamente la salute trascorrendo molto tempo nei possedimenti del padre. SecondoTommaso da Celano furono questi luoghi appartati che contribuirono a risvegliare in lui un assoluto e totale amore per lanatura, che vedeva come opera mirabile diDio.[13] Da lì ebbe inizio un cammino diconversione, che col tempo lo portò «a vivere nella gioia di poter custodireGesù Cristo nell'intimità del cuore».[14]

La conversione

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Da un punto di vista storico le circostanze della conversione di Francesco non sono state chiarite e si hanno notizie in merito solo attraverso leagiografie e il testamento del Santo. Sembra che la sua volontà frustrata di farsi cavaliere e di partire per la crociata abbia avuto un ruolo importante, ma anche e soprattutto un crescente senso di compassione che gli ispiravano i deboli, gli ammalati e gli emarginati: questa compassione si sarebbe trasformata poi in una vera e propria "febbre d'amore" verso Dio e il prossimo.

Giotto.Sogno delle armi.Assisi,Basilica superiore

Attorno al 1203-1204, Francesco pianificò di partecipare allaquarta crociata e quindi provò a raggiungere aLecce lacorte di Gualtieri III di Brienne, per poi muovere con gli altricavalieri alla volta diGerusalemme. Partecipare come cavaliere a una crociata era a quel tempo considerato uno dei massimi onori per i cristiani d'Occidente. Tuttavia, giunto aSpoleto, si ammalò nuovamente; passò la notte nellachiesa di San Sabino e qui ebbe un profondo ravvedimento.[15] Avrebbe raccontato in seguito di essere stato persuaso da duerivelazioni notturne[16]: nella prima egli scorse un castello pieno d'armi e udì una voce promettergli che tutto quello sarebbe stato suo. Nella seconda sentì nuovamente la stessa voce chiedergli se gli fosse stato «più utile seguire il servo o il padrone?» alla risposta: «Il padrone», la voce rispose:

«Allora perché hai abbandonato il padrone, per seguire il servo?»

Francesco rinunciò al proprio progetto e tornò ad Assisi; da allora egli non fu più lo stesso uomo. Si ritirava molto spesso in luoghi solitari a pregare. Un giorno aRoma, dove venne mandato dal padre a vendere una partita di merce, non solo distribuì il denaro ricavato ai poveri, ma scambiò le sue vesti con un mendicante e si mise a chiedere l'elemosina davanti alla porta diSan Pietro.[17]

Giotto.San Francesco dona il mantello a un povero. Assisi, Basilica superiore

Pure il suo atteggiamento nei confronti delle altre persone mutò radicalmente: un giorno incontrò unlebbroso e, oltre a dargli l'elemosina, lo abbracciò e lo baciò.[18] Come racconterà lo stesso Francesco, prima di quel giorno non poteva sopportare nemmeno la vista di un lebbroso: dopo questo episodio, scrisse che

«ciò che mi sembrava amaro, mi fu cambiato in dolcezza d'anima e di corpo»

(dalTestamento di san Francesco, 1226)

Giotto.Miracolo del Crocifisso a San Damiano. Assisi,Basilica superiore

Ma è nel 1205 che avvenne l'episodio più significativo della sua conversione: mentre pregava nellachiesa di San Damiano, raccontò di aver sentito parlare ilCrocifisso, che per tre volte gli disse: «Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina».[19]

Dopo quell'episodio seguirono una serie di azioni: fece incetta di stoffe nel negozio del padre e le vendette aFoligno assieme al suo cavallo; tornò a casa a piedi e offrì il denaro ricavato al sacerdote di San Damiano affinché riparasse quella piccola chiesa in rovina; costui, conoscendo il padre e temendo la sua ira, rifiutò la generosa offerta. Pietro di Bernardone, forte della solidarietà della comunità d'Assisi, riteneva tradite non solo le sue aspettative di padre, ma giudicava il figlio, per la sua eccessiva generosità, in preda a uno squilibrio mentale.[20]

Il processo davanti al vescovo

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Giotto.San Francesco rinuncia ai beni terreni. Assisi, Basilica superiore

Inizialmente Pietro di Bernardone cercò di allontanare Francesco per nasconderlo ai pettegolezzi della gente, ma poi, di fronte all'irriducibile "testardaggine" del figlio nel non mutare il suo comportamento, decise di denunciarlo aiconsoli per farlo arrestare, non tanto per il danno patrimoniale subito quanto piuttosto per la segreta speranza che, sotto la pressione della punizione e dellacondanna dalla città, il ragazzo avrebbe cambiatoatteggiamento.

Il giovane, però, siappellò a un'altra autorità: fece ricorso al vescovo. Il processo si svolse così nel mese di gennaio (o febbraio) del 1206, nel Palazzo Vescovile; «tutta Assisi» fu presente al giudizio.[21][22]

Francesco, non appena il padre ebbe finito di parlare,

«non sopportò indugi o esitazioni, non aspettò né fece parole; ma immediatamente, depose tutti i vestiti e li restituì al padre [...] e si denudò totalmente davanti a tutti dicendo al padre: "Finora ho chiamato te, mio padre sulla terra; d'ora in poi posso dire con tutta sicurezza: Padre nostro che sei nei cieli, perché in lui ho riposto ogni mio tesoro e ho collocato tutta la mia fiducia e la mia speranza".[21]»

Francesco dava così inizio a un nuovo percorso di vita e il vescovo Guido, che lo coprì pudicamente agli sguardi della folla, manifestava simbolicamente la protezione e l'accoglienza di Francesco nellaChiesa.[21]

Il soggiorno a Gubbio

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Da uomo nuovo Francesco cominciò il suo viaggio: nell'inverno 1206 partì perGubbio, dove il giovane aveva da sempre diversi amici, tra cui Federico Spadalonga, il quale aveva condiviso con Francesco anche la prigionia nelle carceri di Perugia. Federico lo accolse benevolmente nella sua casa (laddove oggi sorge una chiesa dedicata a San Francesco), lo sfamò e, a quanto pare, fu qui che Francesco si vestì delsaio, rifiutando vestiti ben più lussuosi offerti dall'amico.[23]

Ospite degli Spadalonga, Francesco, «amante di ogni forma diumiltà, si trasferì dopo pochi mesi presso i lebbrosi restando con loro e servendo a loro tutti con somma cura.». Si trattava del lebbrosario di Gubbio, che era intitolato asan Lazzaro di Betania. Nel suoTestamento Francesco disse chiaramente che la vera svolta verso la piena conversione ebbe inizio per lui a Gubbio, quando si era accostato a queste persone bisognose. Francesco non vi ebbe mai una fissa dimora, ma era solito predicare nelle campagne tra il comune umbro e Assisi.

Proprio nel contado eugubino, laddove sorgeva la chiesetta diSanta Maria della Vittoria, dettadella Vittorina, e l'omonimo parco, Francesco ammansì il famosolupo di Gubbio. Sette anni dopo la conversione di Francesco (nel 1213), il beato Villano, Vescovo di Gubbio, giàabate benedettino dell'abbazia di San Pietro, concesse aifrati di stabilire una loro sede nel comune.[24]

I primi compagni e la predicazione

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Porziuncola

Arrivata l'estate e placatosi loscandalo sollevato dalla rinuncia ai beni paterni, Francesco ritornò ad Assisi. Per un certo periodo se ne stette solo, impegnato a riparare alcune chiese in rovina, come quella di San Pietro (al tempo fuori dalle mura), laPorziuncola aSanta Maria degli Angeli e San Damiano.

I primi anni della conversione furono caratterizzati dalla preghiera, dal servizio ai lebbrosi, dal lavoro manuale e dall'elemosina. Francesco scelse di vivere nella povertà volontaria e, ispirandosi all'esempio di Cristo, lanciò un messaggio di segno opposto a quello della società duecentesca, dalle facili ricchezze. Francesco rinunciò alle attrattive mondane, vivendo gioiosamente come un "ignorante", un "pazzo", dimostrando come la sua obiezione ai valori egemoni della società secolare di allora potesse generare una perfetta letizia. In questo senso il suo esempio aveva un che di sovversivo rispetto alla mentalità del tempo.[N 5]

Il 24 febbraio 1208, giorno disan Mattia, dopo aver ascoltato un passo delVangelo secondo Matteo nella Porziuncola, nella campagna di Assisi, Francesco sentì fermamente di dover portare la Parola di Dio per le strade del mondo.[25] Incominciò così la suapredicazione, dapprima nei dintorni di Assisi. Ben presto altre persone si aggregarono a lui e, con le prime adesioni, si formò il primo nucleo della comunità di frati. Il primo di essi fuBernardo di Quintavalle, suo amico d'infanzia. Tra gli altri si ricordanoSenso III di Giotto Sensi,Pietro Cattani,Filippo Longo di Atri, frateEgidio,frate Leone, frateMasseo, frateElia da Cortona efrate Ginepro. Insieme con i suoi compagni, Francesco cominciò a portare le sue predicazioni fuori dall'Umbria.

L'approvazione del Papa

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Giotto.Innocenzo III conferma la Regola francescana. Assisi, Basilica superiore

Nel 1209, o secondo altri storici l'anno successivo, quando Francesco ebbe raccolto intorno a sé dodici compagni, si recò a Roma per ottenere l'autorizzazione della regola di vita, per sé e per i suoi frati, da parte dipapa Innocenzo III. Dopo alcune esitazioni iniziali,[N 6] il Pontefice concesse a Francesco la propria approvazione orale per il suo«Ordo fratrum minorum»:[26] a differenza degli altri ordinipauperistici, Francesco non contestava l'autorità della Chiesa, ma la considerava come "madre" e le offriva sincera obbedienza. Francesco era la personalità necessaria, che poteva finalmente incanalare le inquietudini e il bisogno di partecipazione dei ceti più umili all'interno della Chiesa, senza porsi come antagonista a essa, quindi senza scivolare nella deriva dell'eresia.[27]

Del testo presentato al Papa non è rimasta traccia. Gli studiosi pensano, tuttavia, che esso consistesse principalmente in brani tratti dal Vangelo che, col passare degli anni, insieme con alcune aggiunte, confluirono nella «Regola non bollata», che Francesco scrisse alla Porziuncola nel 1221.[28]

Fondazione dei primi Conventi

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Di ritorno da Roma, i frati si installarono in un "tugurio" pressoRivotorto, sulla strada versoFoligno, luogo scelto perché vicino a un ospedale di lebbrosi. Tale posto, tuttavia, era umido e malsano, e i frati dovettero abbandonarlo l'anno successivo, stabilendosi presso la piccola badia diSanta Maria degli Angeli, sulla pianura delTescio, in localitàPorziuncola. Abbandonata in mezzo a un bosco dicerri, la badia venne concessa a Francesco e ai suoi frati dall'Abate della chiesa di San Benedetto del Subasio.[N 7][29]

Vocazione di Chiara e fondazione dell'Ordine femminile

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Questa nuova «forma di vita» attirò anche le donne: la prima fuChiara Scifi, figlia del nobile assisiate Favarone di Offreduccio degli Scifi. Fuggita dalla casa paterna la notte dellaDomenica delle Palme del 28 marzo 1211 (o del 18 marzo 1212), giunse il 29 marzo 1211 (o il 19 marzo 1212) aSanta Maria degli Angeli, dove chiese a Francesco di poter entrare a far parte del suo ordine, e dove all'alba ricevette l'abito religioso dal santo. Francesco la sistemò per un po' di tempo prima presso il monastero benedettino diBastia Umbra, poi in quello di Assisi. In seguito, quando altre ragazze (fra cui anche la sorella di Chiara,Agnese) seguirono il suo esempio, presero dimora nellachiesa di San Damiano e diedero inizio a quello che in futuro sarebbero state leclarisse, tra le quali si distinsero sante comeCaterina da Bologna,Camilla Battista da Varano eEustochia Calafato.[30]

Negli stessi anni diede vita alconvento di Montecasale, dove insediò una piccola comunità di seguaci e dove ripetutamente avrebbe fatto poi sosta nei suoi viaggi.

Confronto con il catarismo

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Ben viva era all'epoca la vicenda deicatari, dichiarati eretici dalla Chiesa cattolica, i quali predicavano un dualismo Bene/Male portato alle estreme conseguenze. Essi avevano avuto numerosi focolai nella vicina Toscana e si erano ridotti alla clandestinità dopo la sanguinosacrociata albigese del 1209.[31] Francesco avrebbe potuto essere scambiato per un cataro per la sua povertà e la predicazione ai ceti subalterni. Ma Francesco e i suoi seguaci si distinguevano in molteplici aspetti: innanzitutto essi non mettevano in dubbio la gerarchia della Chiesa. Francesco stesso infatti insisteva sulla necessità che si amassero e si rispettassero i sacerdoti.[32] Portato una volta davanti a un prete che viveva notoriamente in peccato, forse affinché cadesse in contraddizione (se egli non lo avesse denunziato si sarebbe potuto dire che era suo complice, se egli lo avesse fatto si sarebbe detto che Francesco non rispettava la gerarchia), Francesco si limitò a baciare le mani di quel sacerdote, "che toccano il corpo di Gesù Cristo".[33] Infine la differenza tra l'avversione al "mondo della Materia" (il Creato) dei catari e l'amore per tutte le manifestazioni di vita di Francesco non poteva essere più stridente. Lo stessoCantico delle creature può essere letto come un perfetto trattato di teologia anti-catara,[34] nonostante sia difficile da dimostrare quanto Francesco, sospettoso della sapienza dei libri, possa aver conosciuto la dottrina catara.[35]

Uno dei valori da attribuire alla preposizione "per" sarebbe quello di "complemento d'agente" (Laudato sii mi' Signore per (da) tutte le creature).

Il suo amore per la natura e gli animali (come la leggendariapredica agli uccelli in località Piandarca sulla strada che daCannara si dirige aBevagna) erano superati solo dall'amore verso gli esseri umani: la pace interiore per Francesco non era una semplice serenità, che implicava capacità di amore e di perdono, ma una naturale gioia di vivere:

«La sua carità si estendeva, con cuore di fratello, non solo agli uomini provati dal bisogno, ma anche agli animali senza favella, ai rettili, agli uccelli, a tutte le creature sensibili e insensibili. Aveva però una tenerezza particolare per gli agnelli, perché nella ScritturaGesù Cristo è paragonato, spesso e a ragione, per la sua umiltà al mansueto agnello. Per lo stesso motivo, il suo amore e la sua simpatia si volgevano in modo particolare a tutte quelle cose che potevano meglio raffigurare o riflettere l'immagine di Dio»

(Tommaso da Celano,Vita prima 77, inFF 455[36])

Crescita dell'ordine e viaggio in Egitto

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Benozzo Gozzoli.Francesco d'Assisi e il sultanoAl-Kamil.Montefalco,complesso museale di San Francesco, scena 10 del ciclo di affreschi sulla vita del Santo

Col tempo, la fama di Francesco crebbe enormemente e crebbe notevolmente anche la schiera deifrati francescani. Nel 1217, il poverello di Assisi presiedette il primo deicapitoli generali dell'Ordine, che si tenne alla Porziuncola: questi sorsero con l'esigenza di impostare la vitacomunitaria, di organizzare l'attività di preghiera, di rinsaldare l'unità interna ed esterna, di decidere nuovemissioni, e si tenevano ogni due anni. Con il primo fu organizzata la grande espansione dell'ordine inItalia e furono inviate missioni inGermania,Francia eSpagna.[37]

Nel 1219 si recò verosimilmente adAncona per imbarcarsi per l'Egitto e laPalestina, dove da due anni era in corso laquinta crociata. Durante questo viaggio, in occasione dell'assedio crociato alla città egiziana di Damietta, insieme confrate Illuminato ottenne dal legato pontificio (il benedettino portoghesePelagio Galvani, cardinale vescovo diAlbano), il permesso di passare nel campo saraceno e incontrare, disarmati, a loro rischio e responsabilità, lo stessosultanoayyubideal-Malik al-Kāmil, nipote diSaladino. Varie ipotesi sono state proposte per motivare lo scopo dell'incontro, secondo molti Francesco intendeva predicare al sultano il Vangelo, al fine di convertirlo e quindi mettere fine alle ostilità, per altri la sua volontà era solo quella di testimoniare senza finalità concrete.[38]

Ricevuto con grande cortesia dal Sultano, ebbe con lui un lungo colloquio, al termine del quale Francesco dovette tornare nel campo crociato. Intorno a questo evento storico sono fiorite diverse leggende riguardanti il santo e la sua straordinaria capacità di convincere e convertire, anche seal-Malik al-Kāmil rimasemusulmano, pur apprezzando Francesco ed elargendogli dei doni in segno di stima.[39][40]

L'interpretazione del rapporto tra Francesco, l'Islam e le crociate non è facile ed è ancora oggetto di discussione, in quanto c'è contrapposizione tra chi vede la sua azione come un sostegno alle crociate o, al contrario, come una loro sconfessione.[N 8] La narrazione dell'incontro ci è pervenuta, oltre che tramite le opere di biografi francescani, anche attraverso altre testimonianze non tardive, sia cristiane sia arabe.[senza fonte] La versione fornitaci daSan Bonaventura cita maltrattamenti subiti ad opera dei soldati saraceni e la difesa, da parte di Francesco, dell'operato dei crociati e la giustificazione della guerra agli islamici infedeli.[N 9][N 10][N 11][N 12] Nel racconto diTommaso da Celano, Francesco suscitò profonda ammirazione nel sultano, che lo trattò con rispetto e gli offrì numerose ricchezze. Secondo la narrazione agiografica, Francesco subì anche la prova del fuoco, raffigurata in numerosi cicli dipinti.[41]

La pacifica rivoluzione che il nuovo Ordine stava compiendo cominciò a essere palese a tutti. Incominciarono però anche i primi problemi: Francesco temeva che, ingrandendosi senza controllo, la fraternità dei Minori deviasse dai propositi iniziali.[42][N 13] Sia per le cattive condizioni di salute, sia per dare l'esempio e per potersi dedicare completamente alla sua missione, nel 1220 Francesco rinunciò al governo dell'Ordine in favore dell'amico e seguacePietro Cattani, che però morì l'anno seguente.[43] Al successivo Capitolo Generale (detto«delle Stuoie», giugno 1221) venne scelto come vicariofrate Elia.[N 14][44]

Nel 1223, con la bollaSolet annuere,papa Onorio III approvò definitivamente la «Regola seconda» (che rispetto alla prima è più corta e contiene meno citazioni evangeliche), che fu redatta con l'aiuto delcardinale Ugolino d'Ostia (il futuropapa Gregorio IX). La doppia stesura della regola a distanza ravvicinata testimonia un ripensamento a fronte di difficoltà nel progetto; Francesco, pur non condannando in sé né la ricchezza, né la sapienza, né il potere, si rendeva conto che i frati che liberamente avevano deciso di seguirlo e di seguire la sua regola di vita stavano diventando colti e accettavano doni e ricchezze (anche se formalmente questi erano incamerati dalla Santa Sede). Non è difficile immaginare che qualcuno, magari usando la scusa di poter meglio servire il prossimo, avesse richiesto più volte una limatura della regola del 1221 e alla fine Francesco cedette, pretendendo però questa volta una fedeltà assoluta, accettandola "senza commento", cioè senza interpretazioni.[45]

Il primo presepe vivente

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Giotto.Presepe di Greccio.Assisi,Basilica superiore

NelNatale del 1223, di ritorno ad Assisi da Roma, Francesco si fermò aGreccio (sulla strada che daStroncone prosegue verso il reatino) e riprese la nascita di Gesù, facendo una rappresentazione vivente di quell'evento. Secondo le agiografie, durante laMessa, il putto raffigurante il Bambinello avrebbe preso vita più volte tra le braccia di Francesco.[46] Da questo episodio ebbe origine la tradizione delpresepe.[47][48]

Oltre alla vita attiva, Francesco, forse ammalato, sentiva continuamente l'esigenza di ritirarsi in posti solitari per ritemprarsi e pregare (come, ad esempio, l'Eremo delle Carceri di Assisi, sulle pendici delmonte Subasio; l'Isola Maggiore sullago Trasimeno; l'Eremo delle Celle aCortona). Tali posti offrivano al frate il silenzio e la pace che gli consentivano una più intima preghiera.

Tra il 1224 e il 1226, ormai malato gravemente agli occhi (si suppone untracoma), compose ilCantico delle creature.

Le stigmate

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Giotto.San Francesco riceve le Stigmate.Assisi,Basilica superiore
«Nel crudo sasso intraTevere edArno
daCristo prese l'ultimo sigillo
che le sue membra due anni portarno.»

(Dante Alighieri,Divina Commedia,Paradiso,canto XI, vv. 106-108)

Secondo leagiografie, il 17 settembre 1224,[49][50][51], mentre si trovava a pregare sulmonte della Verna (luogo su cui in futuro sorgerà l'omonimosantuario), 3 giorni dopo la festa dell'Esaltazione della Croce e dopo 40 giorni di digiuno in preparazione della festa di sanMichele arcangelo (29 settembre),[52] Francesco avrebbe visto unSerafino crocifisso. Al termine della visione gli sarebbero comparse lestigmate: «sulle mani e sui piedi presenta delle ferite e delle escrescenze carnose, che ricordano dei chiodi e dai quali sanguina spesso». Tali agiografie raccontano inoltre che sul fianco destro aveva una ferita, come quella di un colpo dilancia. Fino alla sua morte, comunque, Francesco cercò sempre di tenere nascoste queste sue ferite.[53]

Nell'iconografia tradizionale successiva alla sua morte, Francesco è stato sempre raffigurato con i segni delle stigmate: per questa caratteristica è stato definito anche «alter Christus»[54]. La condivisione fisica delle pene di Cristo offriva un nuovo volto al cristianesimo, partecipe non più solo del Suo trionfo, simboleggiato dalCristo in gloria.

Ultimi anni di vita e la morte

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La tomba di Francesco adAssisi

Negli anni seguenti, Francesco fu sempre più oggetto di varie malattie (soffriva infatti di disturbi alfegato oltre che allavista). Varie volte gli furono tentati degli interventi medici per lenirgli le sofferenze, ma inutilmente.[55] Nel giugno 1226, mentre si trovava alle Celle diCortona, dopo una notte molto tormentata dettò il"Testamento", che volle fosse sempre legato alla"Regola", in cui esortava l'ordine a non allontanarsi dallo spirito originario.[56]

Nel 1226 si trovava alle sorgenti delTopino, pressoNocera Umbra; egli però chiese e ottenne di poter tornare a morire nel suo "luogo santo" preferito: laPorziuncola. Qui la morte lo colse la sera del 3 ottobre.[N 15][N 16][57]

Il suo corpo, dopo aver attraversato Assisi ed essere stato portato perfino in San Damiano, per essere mostrato un'ultima volta a Chiara e alle sue consorelle, venne sepolto nellachiesa di San Giorgio.[58] Da qui la sua salma venne trasferita nell'attualebasilica nel 1230 (quattro anni dopo la sua morte, due anni dopo la canonizzazione).[59]

«Laudate et benedicite mi Signore,
et rengratiatelo et serviatelo cum grande humilitate.»

(Cantico delle creature)

Spiritualità francescana

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Ludovico Cigoli.Francesco d'Assisi

Il francescanesimo si inserisce in quel vasto movimentopauperistico del XIII secolo, in uno spirito di riforma volto contro la corruzione dei costumi degli ecclesiastici del tempo, troppo coinvolti negli interessi materiali e politici, nella sanguinosaLotta per le investiture. A questo si deve aggiungere la fioritura delcomune medioevale: la nascita delle ricchecittà-stato, se da un lato arricchì una parte del popolo, determinò la formazione di quei ricchi ceti mercantili, il cosiddettopopolo grasso, che acquistava potere a scapito della vecchia nobiltà feudale, facendo della vita metropolitana il centro della civiltà, pur lasciandovi dentro larghissime fette del ceto contadino più indigente, dall'altro causò una forte disuguaglianza sociale e anche crisi dell'assetto sociale medievale che dovette coinvolgere Francesco in prima persona mentre esercitava la professione di mercante.

"Povertà", "obbedienza" e "castità" sono aspetti fondamentali della vita di Francesco e dei suoi discepoli. Dopo un primo periodo passato in solitudine, Francesco iniziò a vivere la propria vocazione insieme a dei compagni che volevano imitare il suo esempio. L'umiltà e l'ascetismo al quale si accompagnò l'opera del santo gli valse il nome diImitator Christi ("Imitatore di Cristo"): da qui inizia l'esperienza della "fraternità", nella quale ciascun membro è dunque unimitator Francisci ("Imitatore di Francesco"), e dunque unimitator Christi. Secondo la regola dettata da Francesco, la vita comunitaria deve cercare di conformarsi a questi principi:

  1. Fraternità: i frati non devono vivere soli, ma devono prendersi cura dei propri fratelli (e in generale di tutti) con amore e dedizione. La stessa cura si estende incondizionatamente non solo alle creature umane, ma a tutto il creato in quanto opera di Dio e dunque sacro, vivendo in questo modo la fraternità universale.
  2. Umiltà: porsi al di sotto di tutto e di tutti, al servizio dell'ultimo per essere davvero al servizio di Dio, liberarsi dai desideri terreni che allontanano l'uomo dal bene e dalla giustizia.
  3. Povertà: rinuncia a possedere qualsiasi bene condividendo tutto ciò che ci è dato con tutti i fratelli, partendo dai più bisognosi.

Allapreghiera e allameditazione, la Regola francescana aggiunge lo "spiritomissionario", in conformità aiprecettievangelici, assumendo una condotta completamente diversa rispetto alla norma seguita fino ad allora. È chiaro come a San Francesco interessassero soprattutto iceti sociali più deboli, tendesse conamore fraterno verso quel "prossimo" spesso respinto e disprezzato dallasocietà, cioè verso ilpovero, il malato, il perdente, l'ultimo.

Francesco vuole essere il «minore tra i minori» (umile tra gli umili). Si sostiene che egli applicò ai compagni l'appellativominores, dato in spregio ai popolani dai ricchi, perché lui stesso voleva incarnare la figura di "uomo del popolo". Assisi e Santa Maria degli Angeli furono e sono tuttora ilcuore pulsante da cui parte e a cui ritorna l'attività missionaria di questo nuovo Ordine deiminori, come da allora in poi furono chiamati tutti coloro che seguirono (e che seguono) ilsanto fondatore assisano. In questo modo, lo spirito di condivisione è esempio concreto della comunione dell'anima con Dio,Gesù il Cristo, testimonianza difede e di amorecristiano.

A imitazione dei poveri e dei mendicanti, è l'aspetto itinerante dei francescani, secondo il principio di portare il proprio sostegno materiale e spirituale al prossimo andandogli incontro là dove egli si trova: applicando questa regola in prima persona, Francesco visse e scontò un incessante vagare, portandosi fino ai confini dell'Europa, sostentandosi del frutto del lavoro che gli veniva offerto per strada e dove questo non fosse possibile, attraverso l'elemosina.[60]

Francescanesimo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Scuola francescana.

All'interno dell'ordine francescano, tra il XIII e il XIV secolo si sviluppò la scuola filosofica e teologica fondata dal francescanoAlessandro di Hales quando nel 1232 ricoprì la cattedra di teologia presso l'università di Parigi. La filosofia francescana, opponendosi all'aristotelismo e altomismo, s'ispirava al pensiero diSant'Agostino da cui riprendeva la dottrina dell'illuminazione e la teoria dell'ilemorfismo universale.[61]

In opposizione al tomismo, la scuola francescana dichiarava ilprimato della volontà sull'intelletto non solo per quanto riguardava il comportamento umano, ma anche per l'azione divina che esigeva il dovere dell'obbedienza, e il primato della fede sia nel campo della morale sia in quello della conoscenza.

I più importanti filosofi del francescanesimo furonoGiovanni de la Rochelle,San Bonaventura,Duns Scoto,Giovanni Peckham. I maestri francescani dell'università di Oxford,Roberto Grossatesta,Ruggero Bacone eGuglielmo di Occam confermarono l'indipendenza della fede dalla ragione e svilupparono quindi il francescanesimo soprattutto nell'ambito scientifico.

Una vita tra storia e teologia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Questione francescana.
Guido Reni.San Francesco in estasi

Francesco d'Assisi e la sua vita sono stati continuamente oggetto di interesse, ispirazione, imitazione, studio, confronto. Questo ha fatto sì che la narrazione biografica della sua vita sia stata connotata — fin dalle prime espressioni all'indomani della sua morte — da una grande varietà di significati e intenzioni, che inevitabilmente hanno indirizzato e influenzato la redazione della suaVita.

Le notizie sulla vita di Francesco derivano infatti in gran parte dalle prime biografie del santo,[N 17] dove la narrazione storica e quella teologica sono strettamente legate.[N 18]

Nel XVII secolo con FrateLuca Wadding si mossero i primi tentativi di raccogliere documentazione storica su Francesco d'Assisi, cercando di distinguere tra storia e veneranda tradizione. Un momento di svolta in questo processo arrivò nel corso delXIX secolo, quando lo storico francesePaul Sabatier avanzò la teoria che tutte le biografie francescane "ufficiali" (quelle diTommaso da Celano e, in modo particolare, quella diBonaventura da Bagnoregio) sarebbero irrimediabilmente compromesse dall'intenzione "politica" degli autori, mentre più fedeli al "vero Francesco" sarebbero le biografie "ufficiose". In particolare nelloSpeculum perfectionis, da lui riscoperto, si potrebbe rintracciare la narrazione più affidabile sul santo di Assisi. Tale posizione ha scatenato nel tempo accesi dibattiti, stimolando nel contempo un approfondimento straordinario della ricerca storica su san Francesco.

Secondo lo storicoFranco Cardini è infatti in alcuni casi difficile distinguere tra verità storica e amplificazioni simboliche: è il caso, ad esempio, degli episodi dellapredica agli uccelli e dell'incontro con illupo di Gubbio. Questi ultimi potrebbero, secondo lo studioso, essere anche intesi come rielaborazioni dell'incontro, storicamente meglio documentato, con il sultano al-Malik al-Kamil, e riproporre il tema dell'incontro con l'"Altro".[62]

Il linguaggio di Francesco è una sola cosa con i contenuti per quanto concerne la sua predicazione. La gente comune «per la prima volta sente parlare di Dio in una lingua che tutti possono capire. Non il latino, la lingua dotta della Chiesa, ma il primo italiano, lo stesso di Dante eBoccaccio, che diventerà nel giro di pochi anni l'idioma dell'intera penisola».[63]

La predica agli uccelli

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Lo stesso argomento in dettaglio:Predica agli uccelli.

Lapredica agli uccelli è uno degli episodi più famosi deI fioretti di san Francesco[64]. Secondo la tradizione ebbe luogo sull'antica strada che congiungeva il castello diCannara a quello diBevagna, nei pressi di Assisi[N 19]. Oggi il punto dove San Francesco fece il miracolo è segnalato da una pietra sita in località Piandarca nel Comune diCannara in un'area ancora oggi incontaminata, raggiungibile attraverso un sentiero che inizia appena fuori dal paese e si snoda attraverso i campi. Nei pressi della pietra e lungo l'attuale strada che porta aBevagna (la SP403) è edificata anche una piccolaedicola a ricordo delmiracolo. Più che la cronaca di un avvenimento, leagiografie descrivono un passo di verapoesia:

«...et venne fra Cannaia et Bevagni. E passando oltre con quello fervore, levò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su' quali era quasi infinita moltitudine d'uccelli. E entrò nel campo e cominciò a predicare alli uccelli ch'erano in terra; e subitamente quelli ch'erano in su gli arbori se ne vennono a lui insieme tutti quanti e stettono fermi, mentre che santo Francesco compié di predicare (...) Finalmente compiuta la predicazione, santo Francesco fece loro il segno della croce e diè loro licenza di partirsi; e allora tutti quelli uccelli si levarono in aria con maravigliosi canti, e poi secondo la croce c'aveva fatta loro santo Francesco si divisoro in quattro parti (...) e ciascuna schiera n'andava cantando maravigliosi canti»

(daI fioretti cap. XVI di San Francesco d'Assisi secondo la versione in Umbro volgare del XIV secolo conservati negli Archivi del Sacro convento diAssisi)

Il lupo di Gubbio

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Fra gli svariati racconti che accompagnano e descrivono da secoli la vita e le gesta del frate, spicca senza dubbio l'episodio dellupo diGubbio, che sarebbe avvenuto nei pressi dellachiesa di Santa Maria della Vittorina.La vicenda narra di un grosso lupo che da tempo terrorizzava gli abitanti delle campagneeugubine, nelle quali Francesco era solito andare a predicare; l'animale selvaggio, affamato e feroce, da anni occupava il territorio boschivo alle porte della città e, secondo alcuni racconti dell'epoca, non disdegnava avvicinarsi a ridosso delle mura per procurarsi il cibo.Gli abitanti, disperati, si rivolsero a Francesco il quale, venuto a conoscenza della situazione, si inoltrò nel bosco per incontrare il lupo. La sua mediazione fece sì che il lupo smettesse di terrorizzare gli abitanti di Gubbio, a patto che questi ultimi si impegnassero a sfamare l'animale quotidianamente[65].

La leggenda narra che anni dopo, quando il lupo morì di vecchiaia, gli abitanti del paese se ne dispiacquero fortemente.

«...nel contado d'Agobio apparì un lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali, ma eziandio gli uomini; intantoché tutti i cittadini istavano in gran paura, perocché spesse volte s'appressava alla cittade. E andavano armati quando uscivano della cittade, come se eglino andassono a combattere......". (.......) " E poi il detto lupo vivette due anni in Agobio; ed entrava dimesticamente per le case, a uscio a uscio, sanza fare male a persona e sanza esserne fatto a lui; e fu nutricato cortesemente dalla gente: e andandosi così per la terra e per le case, giammai nessuno cane gli abbaiava drieto. Finalmente, dopo due anni, frate lupo si morì di vecchiaia; di che li cittadini molto si dolevano, imperrocché, veggendolo andare così mansueto per la cittade, si raccordavano meglio della virtù e santitade di Santo Francesco".»

(dai fioretti di san Francesco, cap. XXI.)

Tuttavia, secondo alcuni, il lupo di Gubbio non era altro che un brigante, che proprio come un lupo era solito derubare gli abitanti del contado eugubino. Egli fu dunque "ammansito" da Francesco e reintegrato nella società eugubina grazie anche all'aiuto degli abitanti.[66]

L'Ordine francescano

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Lo stesso argomento in dettaglio:Ordine francescano, Famiglia francescana e Ordine Francescano Secolare.
Statua di San Francesco alSantuario di Banchette, pressoBioglio

Francesco d'Assisi realizzò treordini riconosciuti dalla Chiesa cattolica esistenti tutt'oggi e aventi Costituzioni proprie.

  • Il primo ordine è quello deifrati minori. La loro vita è ancora oggi ispirata dallaRegola bollata approvata dalpapa Onorio III nel 1223.[67] In seguito a ottocento anni di una storia molto complessa, al giorno d'oggi l'originarioOrdo Minorum si divide in tre rami principali: iFrati minori (originati dagli Osservanti e altre riforme, ma che comunque mantengono il sigillo dell'OFM), iFrati Minori Conventuali e iFrati Minori Cappuccini (detti un tempo Frati Minori della Vita Eremitica). Oltre a queste tre diramazioni storiche, vi sono oggi altre fondazioni minori che si ispirano a san Francesco e alla sua Regola. Ciascuno dei tre Ordini ha la sua propria organizzazione e struttura legale, ma tutti hanno in comune san Francesco come loro "padre" e fondatore.
  • Il secondo ordine è quello delleMonache clarisse fondato daChiara d'Assisi, la quale ha redatto una Regola propria. È costituito da suore di clausura e attualmente è presente in tutto il mondo. Analogamente al primo ordine, anche le seguaci di santa Chiara hanno subìto un percorso storico piuttosto articolato e oggi i monasteri clariani sono raccolti in diverse "obbedienze".
  • Il terzo ordine nacque per i laici, o meglio per i secolari, cioè coloro che, pur non entrando in convento, vivono nelle loro famiglie la spiritualità francescana. Questo ordine è chiamatoOrdine francescano secolare (OFS), o Terz’Ordine Francescano. Parte integrante di esso è laGioventù Francescana (Gi.Fra.), un'associazione, riconosciuta dalla Chiesa (o, come si definiscono, «fraternità»), di giovani cattolici che condividono e vivono il Vangelo e il loro essere francescani nel mondo di oggi, sul posto di lavoro o nello studio. Oltre a questi, abbiamo anche il Terzo Ordine Regolare (T.O.R.), costituito - appunto - da "regolari", cioè religiosi che nel corso della storia sono divenuti tali a partire da fraternità di laici intenzionati a condurre una vita di consacrazione totale. Mentre nei primi secoli l'Ordine è fortemente caratterizzato da un'incidenza della fraternità, nei secoli successivi sarà più la testimonianza di singoli importanti personaggi a esprimere il valore del vivere la penitenza nel secolo. Questo non significa che l'incidenza della fraternità sia minore; ne è la prova il fatto che ogni regime oppressivo, fino a oggi, ha visto sempre con grande preoccupazione questa sorta di ordine "religioso" presente nel mondo. Basti pensare anche a tempi vicini a noi, alla soppressione delle Fraternità del Terz'Ordine Francescano operata da Napoleone, alla proibizione durante il regime nazista di riunirsi in Fraternità, simile a quella vigente fino a pochi anni fa in tutti i paesi dell'Est.

Per interpretare le intenzioni di san Francesco e adattare il suo ideale alle mutevoli realtà dei tempi, a partire dal Duecento la Chiesa ha continuamente emesso documenti relativi alla vita della fraternità francescana, da Onorio III fino aPaolo VI, che ha approvato l'ultima regola dell'OFS (1978) attualmente in vigore.

Il culto

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La tonaca che Francesco indossava intorno al 1215
LaBasilica di San Francesco adAssisi
LaChiesa di San Damiano ad Assisi
Convento di San Francesco aGreccio
Convento delle Celle aCortona

Papa Gregorio IX locanonizzò il 16 luglio 1228, attraverso la bollaMira circa nos, soltanto due anni dopo la morte. Per questo motivo, il processo di canonizzazione è stato uno dei più rapidi della storia della Chiesa cattolica. La canonizzazione di Francesco è riportata in modo molto dettagliato nella "Vita Prima" diTommaso da Celano.

San Francesco è stato ed è tutt'oggi uno dei santi più amati dalla gente, specialmente per il suo spirito di umiltà e povertà.Nei luoghi dove trascorse la sua vita sono nati dei santuari, i principali dei quali sono:

IlConvento di San Francesco a Folloni, aMontella (AV), fondato da San Francesco nel 1222

Sono da ricordare inoltre: laVia Francescana della Pace, un percorso attrezzato tra le colline di Assisi e Gubbio, che riproduce fedelmente il viaggio che fece Francesco scappando dalla terra natìa ostile verso l'ospitalità Eugubina; ilCammino di Francesco nellaValle Santa diRieti, dove è possibile ripercorrere i luoghi degli episodi che hanno caratterizzato la vita del 'Poverello'; ilCammino francescano della Marca, itinerario che ripercorre i maggiori centri attraversati durante i suoi viaggi nelle Marche del sud.

Molte reliquie del Santo vengono oggi venerate in Italia e nel Mondo.

Il 3 ottobre viene celebrato il "transito", ovvero un momento di preghiera teso a ricordare la morte del Serafico Padre attraverso letture tratte dalleFonti francescane e dallaBibbia.

Il 30 settembre 2025, a ridosso dell’ottavo centenario della morte del Poverello d'Assisi, Patrono della Penisola, con l'approvazione dellacommissione Affari costituzionali del Senato, è stata ripristinata la Festa nazionale di San Francesco di Assisi nel giorno 4 ottobre, a partire dal 2026.[71]

Opere

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  • Regole ed esortazioni
  • Lettere
  • Lodi e preghiere

Quasi tutti questi scritti sono stati dettati dal santo (e perciò non autografi), però la loro attribuzione non sembra essere messa in dubbio dagli studiosi.

Regole ed esortazioni

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Regola bollata
Benedizione a frate Leone, autografa
La più antica stesura delCantico delle creature che si conosca, riportata nel Codice 338, custodito nella Biblioteca del Sacro Convento di San Francesco, Assisi
  • Regola non bollata (1221), che riprende in gran parte l'originale regola (andata perduta) che Francesco mostrò apapa Innocenzo III nel 1210. Questa regola è molto ricca di citazioni evangeliche, ed è la prima regola scritta del santo che ci è pervenuta.
  • Regola bollata (1223): riduzione in forma più concisa della precedente regola (comprende solo 12 capitoli e sono stati tagliati molti passi evangelici), venne presentata alpapa Onorio III, che l'approvò il 29 settembre 1223 con la bollaSolet annuere.
  • Testamento (1226): scritto probabilmente alle Celle di Cortona, preceduto dalPiccolo Testamento redatto a Siena nell'aprile 1226. In questo breve opuscolo Francesco rievoca tutta la sua vita, le cui tappe sono state vissute dal santo come undono del Signore (è frequente infatti l'espressione: «Il Signore mi diede...»). In esso Francesco esorta i propri frati a vivere secondo la Regola, che adesso egli lascia loro in eredità.
  • Regola di vita negli eremi (scritto tra il 1217 e il 1221).
  • Scritti alle "povere signore": i testi di queste due lettere (Forma di vita eUltima volontà) sono ricavate dalla regola diSanta Chiara.
  • Ammonizioni: raccolgono 99.99% pensieri di Francesco, che secondo gli storici potrebbero essere delle conclusioni di alcune conversazioni dei capitoli celebrati dai frati. Esse trattano vari argomenti, fra cui spiccano i commenti alleBeatitudini.

Lettere

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  • Lettera ai fedeli: ne esistono due redazioni. La più antica, che è anche la più breve, consta di due capitoli:Di coloro che fanno penitenza (che si avvicina molto alla forma di vita originale del santo) eDi coloro che non fanno penitenza. Nella seconda lettera, più lunga, vengono approfondite alcune tematiche della vita penitenziale.
  • Lettera a tutti i chierici (1220): in questa lettera Francesco invita tutti i consacrati a rinnovare la propria devozione verso l'Eucaristia e verso leSacre Scritture, spinto probabilmente dall'eco del recenteConcilio Lateranense IV.
  • Identiche tematiche si trovano nellaLettera ai reggitori dei popoli, nelle dueLettere ai custodi e nellaLettera a tutto l'Ordine.
  • Lettera a frate Leone, autografa di Francesco, oggi conservata in un reliquiario nel duomo diSpoleto.
  • Lettera ad un ministro (scritta tra il 1218 e il 1221).
  • Lettera afrate Antonio.
  • Lettera a donna Jacopa: il testo è però di dubbia identificazione. Dalle agiografie si legge che Francesco, pochi giorni prima di morire, avesse fatto scrivere questa lettera per domandare a donnaJacoba de septem Soliis ("dei sette Sogli") di portargli una tunica, la cera per la sepoltura e anche dei dolcetti. Prima che la lettera venisse inviata, però, lei stessa si presentò nella casa dove si trovava Francesco con tutto quanto egli aveva richiesto.

Lodi e preghiere

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«Altissimu, onnipotente, bon Signore
tue so' le laude, la gloria, l'honore et onne benedictione»

(Incipit delCantico delle creature)

  • Saluto alle virtù.
  • Saluto allaBeata Vergine Maria.
  • Chartula fratri Leonis, autografo di Francesco conservato nella Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi, contenente:
  • Cantico delle creature, detto ancheCantico di Frate Sole, considerata l'inizio dellatradizione letteraria italiana.
  • Audite, poverelle (Parole con melodia), indirizzata alle suore di San Damiano, scritta in lingua volgare. Questa opera, la cui esistenza è testimoniata dalle agiografie, è stata ritrovata da padre Giovanni Boccali e suorChiara Augusta Lainati pubblicata nel 1977.
  • Laudes ad omnes horas - Lodi per ogni ora.
  • Esortazione alla lode di Dio.
  • Parafrasi del Padre Nostro.
  • Preghiera davanti al Crocifisso di San Damiano.
  • Absorbeat.
  • Della vera e perfetta letizia.
  • Ufficio della Passione del Signore.

In passato gli è stata attribuita anche laPreghiera semplice, ma tale attribuzione si è dimostrata erronea.

Lo stile di scrittura deI Fioretti di san Francesco

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Incipit deiFioretti

Secondo le fonti del tempo, le sue sono prediche semplici e di grande presa: quando Francesco parla, riesce a conquistare gli ascoltatori. NeI fioretti di san Francesco si narra ad esempio che a "Cannaia" (ovveroCannara, in alcune trascrizioni "Carnano"),[72] gli abitanti rimangono affascinati dalle sue parole, a tal punto da suscitare una sorta diconversione di massa.[73] È in questa circostanza che Francesco pensa alla creazione del Terz'Ordine oggi denominatoOrdine francescano secolare.In alcune versioni più tardive deiFioretti al posto di "Carnano" o "Cannaia" (ovveroCannara) si legge "Savurniano"[74], ma si tratta molto probabilmente di una trascrizione errata dettata da formecampanilistiche del tempo.[75] Secondo un'interpretazione che associa la nascita delTerz'Ordine Francescano al miracolo del "silenzio delle rondini" si può desumere dagli scritti del primobiografo francescano, frateTommaso da Celano, che la fondazione (o almeno la promessa) da parte di San Francesco di istituire il Terz'Ordine Francescano è stata fatta nel 1212 adAlviano, un borgo traOrte eOrvieto, poco distante daTodi. La stessa esegesi è possibile fare nella "Legenda Maior" diSan Bonaventura.[75]

Influenza culturale di Francesco d'Assisi nelle Arti

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Letteratura

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«...privata del primo marito
millecent'anni e più dispetta e scura
fino a costui si stette senza invito»

(vv.64-66)

e che prima di morire affida ai suoi discepoli:

«a' frati suoi, sì com'a giuste rede
raccomandò la donna sua più cara
e comandò che l'amassero a fede»

(vv.112-114)

  • Lo scrittoreHermann Hesse gli dedicò un saggio biografico intitolatoFranz von Assisi (1904), seguito da un'appendice sui suoifioretti.
  • Ilromanzo dello scrittoregrecoNikos Kazantzakis del 1956 intitolatoΟ Φτωχούλης του Θεού (Il poverello di Dio), narra la storia di San Francesco rielaborandone il dato storico e agiografico e mettendone in risalto gli elementi spirituali.

Pittura

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Le singole voci sono elencate nellaCategoria:Dipinti su san Francesco d'Assisi.
San Francesco e storie della sua vita, tempera su tavola, 1235, altezza 160 cm,chiesa di San Francesco,Pescia
San Francesco d'Assisi, olio su tavola, XV secolo, altezza 84 cm

San Francesco ha ispirato numerosi pittori. L'opera più antica datata che lo raffigura è ilSan Francesco e storie della sua vita diBonaventura Berlinghieri nellachiesa di San Francesco aPescia, eseguita nel 1235, ad appena nove anni dalla morte del santo[76]. Simili a questa tavola sono altre opere duecentesche, come quella delSan Francesco Bardi. Altre opere precoci, utili per capire la fisionomia del santo, sono il ritratto eseguito daCimabue a lato dellaMaestà di Assisi, nellabasilica inferiore, oppurela tavola nelMuseo di Santa Maria degli Angeli, che si dice sia stata sul coperchio della tomba del santo.

Tra i cicli completi di storie francescane, a parte le piccole vicende narrate ai lati delle tavole duecentesche, quello delMaestro di San Francesco nellabasilica inferiore è il più antico (1253 circa), a cui seguìquello celeberrimo diGiotto (secondo l'attribuzione tradizionale) nellabasilica superiore, databile agli anni novanta del Duecento. Giotto (questa volta senza dubbi attributivi), sviluppò poi il tema nella basilica francescana di Firenze,Santa Croce, allacappella Bardi. Nel Trecento le storie francescane vennero affrontate daTaddeo Gaddi (formelle di Santa Croce) e nel Quattrocento daBenozzo Gozzoli, nellachiesa di San Francesco aMontefalco, daDomenico Ghirlandaio, nellaCappella Sassetti a Firenze, dalSassetta (Polittico di Sansepolcro).

Innumerevoli le opere che ritraggono il santo, sempre oggetto di profonda devozione. Tra quelle più importanti che lo hanno come protagonista ci sono, in ordine indicativamente cronologico, i lavori diGiotto (Stimmate),Gentile da Fabriano (Stimmate),Jan van Eyck (Stimmate),Colantonio (Consegna della regola francescana),Giovanni Bellini (San Francesco nel deserto),Tiziano (Stimmate),Gaudenzio Ferrari (San Francesco riceve le stigmate),Caravaggio (Estasi,Meditazione di Cremona eMeditazione di Roma),Rembrandt, (Titus in veste di san Francesco),Guercino (San Francesco riceve le stimmate),Guido Reni (San Francesco in estasi),Murillo (San Francesco abbraccia Cristo crocifisso).

L'esempio francescano che sottolineava la compassione verso la sofferenza di Cristo impose una nuova raffigurazione del Crocifisso: non più il Cristotriumphans, cioè trionfante (ad occhi aperti e in ieratica assenza di pena), ma il Cristopatiens, cioè sofferente, col capo reclinato in una smorfia di dolore e il corpo morto, cadente. Il cosiddettoMaestro bizantino del Crocifisso di Pisa fu forse il primo artista a portare in Italia questa rappresentazione (o per lo meno è il primo che sia oggi noto), che venne poi sviluppata, su commissione dei francescani stessi, daGiunta Pisano, daCimabue e daGiotto e isuoi seguaci.

Scultura

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Film: cinema e televisione

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Teatro

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Musica classica

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  • 1880:Preludio per il Cantico del Sol di San Francesco d'Assisi S.499a per pianoforte o organo,Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886).
  • 1880:Cantico del Sol di San Francesco d'Assisi S.4 per Orchestra, Organo, Coro Maschile e Baritono solista (in 2 versioni), Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886).
  • 1881:Cantico del Sol di San Francesco d'Assisi S.499, trascrizione per pianoforte, Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886).
  • 1863: Leggenda N°1San Francesco d'Assisi: la predicazione agli uccelli S.175/1 per pianoforte, Franz Liszt (Raiding 1811- Bayreuth 1886).
  • 1924:Le Laudi di San Francesco d'Assisi. Der Sonnengesang des heiligen Franziskus von Assisi Cantico delle Creature per Coro, Soli, Voci di ragazzi, Organo ed Orchestra, Op. 25, diHermann Suter (Kaiserstuhl, 1870 - Basel, 1926).
  • 1948:Quatre petites prières de saint François d'Assise FP 142 per voci maschili a cappella,Francis Poulenc (Parigi, 1899 - Parigi, 1963).
  • 1974:Cantico del Sole, per coro polifonico a cappella,William Walton.
  • 1975-1983: operaSaint François d'Assise,Olivier Messiaen.

Musical

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  • 1972:Caino e Abele, di Tony Cucchiara.
  • 1981:Forza venite gente, di Michele Paulicelli.
  • 2004:Chiara di Dio, di Carlo Tedeschi.
  • 2024:Franciscus, di e con Simone Cristicchi

Canzoni

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Fumetti

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Riferimenti normativi

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Note

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Esplicative

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  1. ^Morì nella notte tra il 3 e il 4 ottobre cfr. Chiara Frugoni,Quale Francesco? Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore di Assisi, Torino, Einaudi, 2015, p. 4,ISBN 978-88-06-22098-3.
  2. ^"I primi testi in italiano che si segnalano per le loro qualità letterarie appartengono al XIII secolo: ilCantico di Frate Sole di san Francesco, scritto nel 1224 circa, e la lirica d'amore dellaScuola siciliana che fiorisce alla corte diFederico II di Svevia (morto nel 1250)", inDal latino al volgare, Guglielmino-Grosser,Il sistema letterario. Duecento e Trecento, Principato, 1987, p. 71.
  3. ^Secondo Fonti Francescane p. XVII, Ed, Francescane Editio minor, 1987 la nascita potrebbe però datarsi all'estate o all'autunno 1181
  4. ^Che la madre di Francesco si chiamasse Pica è solo nel manoscritto Ottoboniano 522 della Biblioteca Vaticana, probabile opera di alcuni frati minori, redatta verso la fine del secolo XIII e inizio del secolo XIV; cfr.Fonti Francescane, n. 2686.
  5. ^Dante Alighieri nel canto XI delParadiso (Divina Commedia) scrive che Francesco andò contro il padre ("in guerra del padre corse", vv. 57-58) per seguire la Povertà ("a cui, come alla morte, la porta del piacer nessun disserra", vv. 59-60) e poi fu sempre unito a essa: "Ma perch'io non proceda troppo chiuso,/ Francesco e Povertà per questi amanti / prendi oramai nel mio parlar diffuso" (vv. 73-75).
  6. ^Gli agiografi riportano inoltre unsogno avuto dallo stesso Papa quella notte: egli vide laBasilica di San Giovanni in Laterano che stava per crollare, e un uomo piccolo, povero e spregevole che la sosteneva sulle sue spalle. Questo sogno, insieme ad altri segni, convinse il Papa a concedere un assenso alla regola. InCardini, 1989, p. 117.
  7. ^Questa chiesetta diventerà in seguito la chiesa madre dell'Ordine francescano. InSanta Maria degli Angeli, suinassisi.com, Inassisi.URL consultato il 26 agosto 2021.
  8. ^Quest'ultima tesi è sostenuta, in particolare daChiara Frugoni. Lo storicoFranco Cardini tende a escludere l'idea di missione, che si svilupperà invece a partire dal secolo successivo, e propone piuttosto di leggere la sua azione come un supporto alla crociata. Per entrambi gli autori, cfr. Franco Cardini,Francesco e il sultano. La storia e il messaggio, inFrancesco d'Assisi, otto secoli di storia (1209-2009), Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 2009, pag. 43-53 InCardini, 1989, pp. 195-200.
  9. ^Si veda ad esempio la citazione di Oliger L.Liber exemplorum fratum minorum, pagg. 88-89, inLa Via Francigena e l'idea di Crociata, di Francesco Saverio Barbato Romano, Gianandrea de Antonellis, Corrado Gnerre, pagg. 62-65.
  10. ^(cfr. Marco Meschini,San Francesco e l'islam, inIl timone, marzo 2007, pag. 22-24[1]). La visita di Francesco al sultano è stata altresì vista anche come ricerca del martirio o interpretata come desiderio di testimoniare, senza imporla, la fede cristiana ai saraceni (cfr. Franco Cardini,Francesco e il sultano. La storia e il messaggio, inFrancesco d'Assisi, otto secoli di storia (1209-2009), Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 2009, pag. 43-53)
  11. ^Alcuni sostengono che non abbia alcuna credibilità la tradizione della sfida all'ordalia (pur dipinta daGiotto nel ciclo d'affreschi della Chiesa Superiore della Basilica del Santo ad Assisi) proposta da Francesco per determinare quale delle due rispettive fedi - la sua e quella del sultano - fosse quella autentica. Secondo costoro, infatti, la personalità di Francesco è totalmente antitetica rispetto a gesti pregni d'intrinseca violenza, tanto più assurdi in un contesto in cui al santo cristiano era evidentemente concesso di tentare di far proselitismo nei confronti della stessa persona di al-Malik al-Kāmil. A tal fine si ricordano però i rapporti di cavalleria instauratisi fra i capi crociati e quellimusulmani fin dal tempo di Saladino e diRiccardo Cuor di Leone nel corso dellaTerza crociata, con una quasi-investitura tra l'altro a cavaliere riservata proprio ad al-Malik al-Kāmil dal replantageneto. Cfr.Claudio Lo Jacono,Storia del mondo islamico. Il Vicino Oriente, Einaudi, Torino, 2003, p. 380.
  12. ^Questo episodio è citato anche in diverse cronache contemporanee dei crociati (in particolare:Giacomo da Vitry,Lettera del 1220 sulla presa di Damiata;Cronaca di Ernoul, cap. 27; Bernardo il Tesoriere,La conquista della Terra Santa, 1229-1230;Storia di Eraclio, 1230)
  13. ^Si veda al riguardo lo stessoTestamento di Francesco, in cui invitava a non allontanarsi mai dallaRegola che egli aveva scritto.
  14. ^IlCapitolo delle stuoie si tenne aSanta Maria degli Angeli (Assisi). "Il fedele servo di Cristo Francesco tenne una volta un Capitolo Generale a Santa Maria degli Angeli, al quale Capitolo si raunò oltre a cinquemila frati; e vennevisan Domenico, capo e fondamento dell'Ordine de' Frati Predicatori, il quale allora andava diBorgogna aRoma.[...] Erano in quel campo tetti di graticci e di stuoie, distinti per torme, secondo frati di diverse Province; e però si chiamava quel Capitolo il capitolo de' graticci ovvero di stuoie. I letti loro si era la piana terra, e chi avea un poco di paglia; i capezzali erano o pietre o legno". (Fioretti di San Francesco, cap. XVIII)
  15. ^Il 4 ottobre secondo il computo temporale medievale, che faceva incominciare il nuovo giorno al tramonto del giorno precedente.
  16. ^«trasferito presso la chiesa della Porziuncola, dove morì nella notte fra il 3 e il 4 ott. 1226. Il giorno seguente il suo corpo venne trasportato, con una sosta lungo il percorso presso il monastero di S. Damiano, nella chiesa di S. Giorgio, eretta all'interno delle mura cittadine (nel luogo dove in seguito fu edificata la basilica intitolata a S. Chiara d'Assisi).» (in Roberto Rusconi,Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 49, Treccani (1997) alla voce corrispondente)
  17. ^Per un elenco si veda la bibliografia. Per la cronologia, si è seguita quella pubblicata suFonti Francescane, Editio minor.
  18. ^Nell'ultima edizione delleFonti francescane (2004) ad una sezione è stato attribuito infatti un titolo dedicato al legame tra storia e teologia. Cfr. ancheRaoul Manselli.Le fonti per la storia di san Francesco d'Assisi eSan Francesco d'Assisi nel dibattito storiografico, in Raoul Manselli.San Francesco d'Assisi. Editio Maior. Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 2002, pp. 15-71.
  19. ^Questa tradizione è confermata da numerose fonti come labiografia sulla vita di San Francesco scritta daTommaso da Celano"Vita prima S. Francisci Assisiensis" cap. XXI e da"I fioretti" cap. XVI secondo la versione in umbro volgare del XIV secolo conservata negli Archivi del Sacro convento diAssisi

Bibliografiche

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  1. ^Frati anglicani ritornano nella Chiesa Cattolica e nell’Ordine Francescano, suvocazionefrancescana.org, 11 dicembre 2011.URL consultato il 2 febbraio 2022.
  2. ^Francésco d'Assisi, santo, sutreccani.it.URL consultato il 6 ottobre 2019.
  3. ^ Umberto Barcaro,Il sogno memorabile di Francesco d’Assisi,FrancoAngeli, 2014, p. 15.
  4. ^ Ferdinando Castelli,Testi mariani del secondo millennio, vol. 8,Città Nuova Editrice, 2002, p. 48.
  5. ^Francésco d'Assisi, santo, sutreccani.it.URL consultato il 24 maggio 2017.
  6. ^ Redazione,Le Stimmate di San Francesco: un'eredità d'amore lunga ottocento anni, suHolyblog, 16 settembre 2024.URL consultato il 22 settembre 2024.
  7. ^Video della dichiarazionePapa: «Come vorrei una Chiesa povera» E spiega perché ha scelto il nome Francesco (con video), inRepubblica, 16 marzo 2013.
  8. ^Discorso di Papa Francesco nell'udienza ai rappresentanti dei media, vatican.va, 16 marzo 2013.
  9. ^Roberto Rusconi,Francesco d'Assisi, santo, inDizionario biografico degli italiani, vol. 49, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.
  10. ^Cardini, 1989, pp. 46-47.
  11. ^Alcune tra le principali agiografie scritte nel primo secolo dopo la morte di Francesco:
  12. ^Cardini, 1989, pp. 28, 34, 44.
  13. ^Tommaso da Celano,Vita Prima di San Francesco d'Assisi, parte I, cap. II; FF 323
  14. ^Tommaso da Celano,Vita prima di San Francesco d'Assisi, parte I, cap. III, FF 328
  15. ^Cardini, 1989, pp. 69-71.
  16. ^Tommaso da Celano:Vita Seconda di San Francesco d'Assisi, parte I, cap. II, FF 586-587
  17. ^Cardini, 1989, pp. 76-77.
  18. ^Cardini, 1989, p. 78.
  19. ^Cardini, 1989, pp. 85-86.
  20. ^Cardini, 1989, pp. 86-87.
  21. ^abcCardini, 1989, pp. 93-94.
  22. ^Bonaventura da Bagnoregio,Leggenda maggiore, cap. II
  23. ^Cardini, 1989, pp. 104-105.
  24. ^Cardini, 1989, pp. 108-111.
  25. ^Tommaso da Celano,Vita Prima di San Francesco d'Assisi, parte I, cap. IX; FF 356
  26. ^Cardini, 1989, pp. 115, 125-126.
  27. ^Cardini, 1989, pp. 138-139.
  28. ^Cardini, 1989, p. 209.
  29. ^Cardini, 1989, pp. 146-147.
  30. ^Cardini, 1989, pp. 144-145, 150-152, 154-155.
  31. ^Cardini, 1989, pp. 129-130.
  32. ^Cardini, 1989, pp. 137-138.
  33. ^Cardini, 1989, pp. 141-142.
  34. ^Cardini e Montesano, 2006, p. 277.
  35. ^Franco Cardini.Francesco d'Assisi. Mondadori, 1989.
  36. ^Citato in Natalino Valentini,Cristianesimo e bellezza, Paoline, 2002,p. 37.ISBN 88-315-2373-2
  37. ^Cardini, 1989, p. 175.
  38. ^Cardini, 1989, pp. 191-199.
  39. ^Cfr. A. Cacciotti e M. Melli,I Francescani e la crociata, Edizioni Biblioteca Francescana, Milano, 2014,ISBN 978-88-7962-219-6.
  40. ^Cardini, 1989, pp. 196-200.
  41. ^Cardini, 1989, pp. 196-198.
  42. ^Cardini, 1989, pp. 209, 213.
  43. ^Cardini, 1989, pp. 206, 214.
  44. ^Cardini, 1989, p. 214.
  45. ^Cardini, 1989, pp. 219-223.
  46. ^Tommaso da Celano,Vita Prima di San Francesco d'Assisi, parte I, cap. XXX
  47. ^http://www.presepi.it/trad_reg/storia.htmlArchiviato il 25 gennaio 2007 inInternet Archive., oppure si veda la vocepresepe
  48. ^Cardini, 1989, pp. 226-228.
  49. ^Cronologia, susanfrancescoassisi.org, Basilica Papale di San Francesco in Assisi.URL consultato il 19 settembre 2015.
  50. ^Bonaventura da Bagnoregio,Leggenda maggiore, XIII 3,2
  51. ^Cardini, 1989, p. 242.
  52. ^Francesco fu il primo santo a ricevere le stigmate?, suit.aleteia.org.
  53. ^Cardini, 1989, pp. 242-244,.
  54. ^ admin,San Francesco e l’alter Christus, sucentrostudifrancescani.it.URL consultato il 7 agosto 2021.
  55. ^Cardini, 1989, pp. 263-264.
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  57. ^Cardini, 1989, p. 273.
  58. ^Cardini, 1989, p. 13.
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  60. ^Luigi Pellegrini,Francesco di Assisi in Enciclopedia Europea Garzanti. Vol. V, pp. 17-18.
  61. ^Enciclopedia Treccani alla voce corrispondente
  62. ^F. Cardini,Francesco e il sultano. La storia e il messaggio, inFrancesco d'Assisi, otto secoli di storia (1209-2009), Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 2009.
  63. ^ Ludovico Pratesi,I gesti parlanti del Francesco di Giotto, inUlisse Speciale Umbria, XXIII, n. 233, Roma, Alitalia, Agosto 2003, pp. 122-129.
  64. ^I fioretti cap. XVI di San Francesco d'Assisi secondo la versione in umbro volgare del XIV secolo conservata negli Archivi del Sacro convento diAssisi
  65. ^Pietro Messa,Il perdono secondo frate Francesco, inTestimoni novembre 2024, anno 47 (78), p. 12-13., suacademia.edu.
  66. ^Giovanni Todaro,Lupi & Briganti, Lulu.com, 2011 o.10
  67. ^La regola era stata precedentemente approvata a voce daPapa Innocenzo III. Per l'approvazione della Regola francescana, vedi il Registro delPapa Onorio III:Copia archiviata, suasv.vatican.va.URL consultato il 24 ottobre 2010(archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2010).. Link consultato il 24 ottobre 2010.
  68. ^M.TosiBobbio Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi - Pag.98-100
  69. ^Complesso Monumentale San Francesco - Ravello, suravellofrancescana.it(archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2015).
  70. ^Chiesa Santuario di San Francesco, suclubunescolucera.it.URL consultato il 6 ottobre 2020.
  71. ^San Francesco, il 4 ottobre torna a essere festa nazionale in Italia, suVatican News, 2 ottobre 2025.URL consultato il 2 ottobre 2025.
  72. ^Cannara risulta nelle trascrizioni iniziali deiFioretti e in numerose fonti settecentesche (ad esempio larelazione sul Terz'Ordine Francescano dello storico Idaspe Pinquicetti, al secolo fra Giuseppe Cittadini del 1763 conservata negli Archivi del Sacro convento diAssisi oppure ilManuale dei Frati Minori pag. 8 Roma, 1776). Altri sostengono che si tratta invece di "Carnano" come risulta dagli studi sull'Archivio del Casato Baschi analizzato per la prima volta negli anni cinquanta dal prof. Marino Fioroni, e oggi anche dal prof. arch. Paolo Marconi, dal prof. arch. Pier Luigi Venanzi
  73. ^Fonti Francescane,I Fioretti, edizione del 1846
  74. ^come nella versione riportata inWikisourceI Fioretti di San Francesco, Capitolo XVI
  75. ^absan francesco e il movimento francescano, susanfrancesco.com.URL consultato il 28 gennaio 2019.
  76. ^Un altro antico affresco, eseguito quando il santo era ancora in vita, è quello presente nelMonastero di San Benedetto aSubiaco nelLazio

Bibliografia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Bibliografia su Francesco d'Assisi.
  • Francesco d'Assisi,Fioretti, Milano, Domenico da Vespolate, 1476-1479.

Agiografie coeve

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Bibliografia moderna

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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PredecessoreMinistro generale dell'Ordine francescanoSuccessore
carica creata con l'Ordine1210 -1220Pietro Cattani

Alcuni contano, come successore di Francesco,Giovanni Parenti, che fu nominato un anno dopo la morte del Santo e sei anni dopo quella di Cattani.

PredecessoreMinistro provinciale dell'OltremareSuccessore
carica creata1219Giacomo (Narciso?)
V · D · M
Francescanesimo
Ordini religiosi
e movimenti
francescani
Ordine francescano (Ordine dei frati minori ·Ordine dei frati minori cappuccini ·Ordine dei frati minori conventuali) ·Monache clarisse ·Frati francescani dell'Immacolata ·Concezioniste francescane ·Fraternità francescana di Betania ·Ordine francescano secolare ·Terzo ordine regolare di San Francesco ·Gioventù Francescana ·Suore francescane elisabettine
PapiNiccolò IV ·Sisto IV ·Giulio II ·Sisto V ·Clemente XIV
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Compagni dellaprima oraFrate Bernardo ·Frate Pietro ·Frate Egidio · Sabbatino · Morico ·Giovanni della Cappella ·Frate Filippo ·Frate Angelo ·Giovanni di San Costanzo · Barbaro ·Bernardo da Vigilante ·Frate Silvestro
Compagni dellaseconda oraFrate Bernardo ·Frate Leone ·Frate Rufino ·Frate Masseo ·Ginepro · Illuminato d'Arce ·Frate Elia ·Frate Pacifico · Giovanni il Semplice
OrdineSantuario di Fonte Colombo ·Regola di san Francesco ·Solet annuere diOnorio III
Ultimi anniSantuario della Verna ·Cantico delle creature ·Testamento
Dal 1226Quo elongati diGregorio IX ·Disputa sulla povertà apostolica ·Spirituali ·Fraticelli
Fonti francescane ·Tutte le voci su San Francesco ·Tutte le voci sul Francescanesimo
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