Francesco Mondini (Bologna,24 maggio1786 –Bologna,4 luglio1844) è stato unmedico eanatomistaitaliano.
Francesco Mondini nacque aBologna il 24 maggio1786 daCarlo Mondini e Margherita Grandis[1].Dopo aver compiuto gli studi elementari al Collegio S. Lucia, entrò al Collegio Comelli, nel quale maturò il proprio interesse per lafilosofia e si distinse per la disciplina e l'intelligenza[2].Si laureò inMedicina il 21 giugno1807 e venne abilitato alla pratica medica il 4 giugno1808[2].
Abbracciata la professione paterna, divenne assistente al "Gran Ospedale" di Santa Maria della Vita; lì pose l'attenzione allo studio di malattie e all'anatomia e proprio in quest'ultima pratica si distinse particolarmente[2]. Nel gennaio1815 divenne ripetitore ed incisore diAnatomia umana e contemporaneamente custode e incisore di Anatomia comparata[2]. Dal 30 ottobre1815 fino alla sua morte, svolse l'attività di professore di Anatomia umana nell'Università di Bologna[3]. Contemporaneamente lavorò, nella stessa città, come medico sostituito presso l'Ospedale Maggiore[4].
Sedeva tra i Membri pensionati dell'Accademia Benedettina, entrò a far parte della Società Sebezia di Scienze ed Arti, dell'Accademia Pontaniana e dell'Accademia Medico-chirurgica diNapoli; fu membro inoltre dell'Accademia Medico-Fisica diFirenze, dell'Accademia Medico-chirurgica diFerrara, dell'Accademia Gioenia diCatania, dell'Accademia dei Lincei diRoma, della Società di Scienze fisiche, chimiche, arti agricole ed industriali diFrancia. Fu Socio onorario all'interno della Società Medico-chirurgica diBologna; medico fiscale presso ilTribunal Criminale Ecclesiastico, Membro soprannumerario della Commissione provinciale di Sanità e venne eletto tra i membri del Consiglio Comunale[5].Pubblicò gliOpuscoli scientifici aBologna tra il1817 e il1825, in cui è forte la presenza e l'influenza della ricerca medica paterna[6].
Nell'anno1829 fu tra i promotori della rifondazione dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto diBologna[7].
Il Mondini si dimostrò sempre ben disposto nei confronti dei suoi studenti, verso i quali nutriva un amore filiale molto spiccato e li incoraggiava nella loro professione. Egli, benché molto impegnato, non rinunciava alla cura degli infermi di qualunque estrazione sociale “ed egli a tutti serviva con uguale applicazione e sopra tutti egualmente diffondeva la sua bontà”[8].Egli tra l'altro era particolarmente sensibile al tema dell'educazione sia civile che religiosa[9]; ideale che cercava di far emergere in modo spiccato all'interno della propria famiglia.Ebbe sette figli da Adelaide Zaniboni, con la quale si sposò nel1813, ma solo due femmine sopravvissero fino all'epoca della sua morte[8]: Lucia, moglie diSavino Savini, e Teodelinda, che era ancora nubile.
Nell'autunno1843 fu colpito da una «flemmasia polmonare»[10]. Grazie alle cure di amici e colleghi medici, riuscì a sopravvivere al primo attacco della malattia. La sua salute era però precaria, tanto da esporlo ad una ricaduta nel giugno dell'anno successivo. Quest'ultima debilitò il Mondini a tal punto che egli stesso volle essere sottoposto all'estrema unzione il 3 luglio del1844; la mattina seguente morì[10].Qualche giorno dopo venne celebrato il funerale nella Chiesa dei SS. Giuseppe ed Ignazio, al quale parteciparono i membri del Collegio Medico-chirurgico, dell'Accademia dell'Istituto, della Società Medico-chirurgica e molti dei suoi allievi[10].Venne sepolto nelCimitero Monumentale della Certosa di Bologna[11].
Il compito di commemorare la sua morte spettò a Clodoveo Biagi, anch'esso membro della Società Medico-chirurgica di Bologna[12].
I suoi scritti sono quasi tutti initaliano, tranne poche eccezioni inlatino. Le proprietà di questi sono la scorrevolezza e la chiarezza dei termini e dei concetti utilizzati. Come ricorda Clodoveo Biagi «In somma alla aggiustatezza delle riflessioni, alla chiarezza delle descrizioni, risponde quella esattezza di linguaggio, che scaturisce da una mente piena di cognizioni, e sicura del fatto suo»[7].Nelle sue opere ha trattato dianatomia, soprattutto quella fallica, e ha approfondito gli studi paterni[6], concentrandosi sia sulle osservazioni intorno agliinviluppi delfeto umano e degli altrimammiferi[13], sia conducendo studi sulla «mostruosità»[14]. In quest'ultimo ambito si ricorda la descrizione di duegemelli siamesi («mostro umano bicorporeo»[14]) morti subito dopo ilparto o la descrizione dimalformazioni relative aigenitali sia maschili che femminili (ad esempio:utero bicorne[15],atresia[16],ipospadia[17]).
La maggior parte delle sue opere si trovano nelle raccolteOpuscoli scientifici eNovi Commentari: pubblicati aBologna a partire dal1817[6]. Tra le opere inedite si ricordaDelle considerazioni intorno ad un Codice del secolo XIV dell'Anatomia di Mondino, su cui il Mondini lavorò nel periodo della sua malattia[11].
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