| Francesco Maria I della Rovere | |
|---|---|
| Duca di Urbino | |
| In carica | |
| Predecessore | Guidobaldo I (I) Lorenzo de' Medici (II) |
| Successore | Lorenzo de' Medici (I) Guidobaldo II (II) |
| Nome completo | Francesco Maria Montefeltro della Rovere D'Aragona |
| Trattamento | Duca |
| Altri titoli | Duca di Sora Signore diPesaro Signore diSenigallia Signore diFossombrone Signore diGubbio Capitano generale della Chiesa |
| Nascita | Senigallia, 25 marzo1490 |
| Morte | Pesaro, 20 ottobre1538 (48 anni) |
| Luogo di sepoltura | Monastero di Santa Chiara |
| Dinastia | della Rovere |
| Padre | Giovanni della Rovere |
| Madre | Giovanna da Montefeltro |
| Consorte | Eleonora Gonzaga |
| Figli | Federico Guidobaldo II Ippolita Giovanna Giovanni Caterina Beatrice Francesco Maria Elisabetta Isabella Giulia Giulio Violante |
| Religione | Cattolicesimo |
Francesco Maria I della Rovere (Senigallia,25 marzo1490 –Pesaro,20 ottobre1538) è stato unnobile econdottieroitalianorinascimentale,duca di Urbino eSora, nonché nipote dipapa Giulio II e del ducaFederico da Montefeltro.
Figlio diGiovanni della Rovere, signore diSenigallia ecapitano generale della Chiesa e diGiovanna da Montefeltro, figlia diFederico III da Montefeltro, fu educato negli anni giovanili dall'umanistaLudovico Odasio e fu molto legato alla famiglia materna.
Lo zio materno,Guidobaldo da Montefeltro, privo di una diretta discendenza, lo volle accanto a sé nella corte diUrbino e nel1504 lo indicò come suo successore dopo averlo adottato. Nel1502 la famigliadella Rovere perse la signoria diSenigallia che fu occupata dai borgiali diCesare Borgia, il quale, in quegli anni, rappresentava la figura dominante nelleMarche.

Nel1505 sposòEleonora Gonzaga, figlia delmarchese di MantovaFrancesco II e diIsabella d'Este.
Quando nel1508, con la morte diGuidobaldo I, si estinse la discendenza deida Montefeltro, Francesco figlio diGiovanna primogenita diFederico da Montefeltro divenne Duca e Signore d'Urbino. Inoltre grazie all'appoggio di Giuliano della Rovere, suo zio, salito al soglio pontificio nel1503 comeGiulio II, poté finalmente riacquisire il controllo di Senigallia.
Nel1509 Francesco Maria divenne, al pari del padre prima di lui e sempre per investitura di Giulio II,capitano generale della Chiesa, ruolo che gli permise di distinguersi in seguito nella lotta controFerrara e controVenezia.
Nel1512, dopo la morte senza eredi del signore di Pesaro,Costanzo II Sforza, il Duca ricevette dal Papa anche la signoria diPesaro. Tuttavia di lì a poco la sua posizione di privilegio verrà meno, in seguito alla morte dello zioGiulio II e all'elezione diLeone X. Il cambio degli equilibri porterà alla perdita del ducato diUrbino che nel 1517 verrà ceduto aLorenzo de' Medici duca di Urbino, nipote delpapa Leone X, e sarà recuperato solo nel 1521, alla morte del papa.
Dopo aver combattuto inLombardia dal1523 al1525, sotto il pontificato di un altroMedici,Clemente VII, il della Rovere si mise lentamente ai margini della scena.
Secondo il parere di molti storici può essere individuata nella sua poco energica presa di posizione una delle cause dell'invasione deiLanzichenecchi diCarlo V d'Asburgo, i quali saranno contrastati senza successo solo daGiovanni dalle Bande Nere, l'ultimo deicapitani di ventura.
La calata in Italia di queste truppe vedrà come conseguenza prima la caduta del Castello diMilano nel settembre del1526, e il successivosacco di Roma del 1527.
Tra le ultime vicende vissute da protagonista si ricorda la presa diPavia, espugnata sul finire degli anni venti, e l'essersi schierato al fianco diVenezia. AVerona nel1527, in qualità di Governatore generale delleMilizie Venete, costruì ilBastione delle Maddalene[1] (opera erroneamente attribuita aMichele Sanmicheli) sull'angolo orientale della cinta muraria di Campo Marzo.In seguito, per osteggiare il pontefice nel dominio delleMarche combinò il matrimonio di suo figlioGuidobaldo II della Rovere con GiuliaDa Varano.
Negli ultimi anni della sua signoria accrebbe notevolmente il prestigio della propria corte soprattutto proteggendo le arti, com'era antica tradizione del suo Ducato. Si spese inoltre nel migliorare le opere di fortificazione, già intraprese dal padre Giovanni (che aveva fatto edificare laRocca di Senigallia).
Morì aPesaro il 20 ottobre1538 e gli succedette il figlio Guidobaldo II. Del suo avvelenamento[2] fu accusato il barbiere del ducaPier Antonio da Sermide, mentre fu scagionatoAloisio Gonzaga,[3]marchese diCastel Goffredo[4] assieme al cognatoCesare Fregoso[5].
Si credeva che il Duca fosse stato avvelenato, forse durante una delle sue visite a Venezia, e morì sei settimane dopo. Di questa morte e delle sue cause si parlò ampiamente in Italia e all'estero. Secondo la cronaca di Girolamo Maria da Venezia, si pensava che Francesco Maria fosse stato ucciso dal suo barbiere,Pier Antonio da Sermide. Gli "Annali d'Italia" pubblicati daLudovico Muratori nel 1538 riportano un manoscritto secondo il quale l'assassino eraLuigi Gonzaga.[6] Questa versione la ritroveremo poi tra storici come Sardi, Reposati e Tondini. Gli storici successivi scrissero che chiunque avesse avuto l'idea, tutti erano d'accordo nel ritenere che l'esecutore fosse il barbiere, che mise il veleno nell'orecchio del Duca. Secondo i documenti pubblicati, dopo la morte del Duca, il suo corpo fu esaminato e furono trovate tracce di veleno; il barbiere fu torturato per ordine del figlio del defuntoGuidobaldo della Rovere, e sotto tortura ammise di averlo fatto su istruzioni di Luigi Gonzaga (cugino diEleonora) e di suo cognato, il condottieroCesare Fregoso.[7] Le ragioni per cui Luigi potrebbe aver ordinato questo omicidio non sono chiare, anche se i rapporti tra il Duca e Luigi non erano facili: diversi anni prima, il Duca si era opposto al Senato veneziano dando a Luigi l'incarico di capitano di fanteria e Fregoso di capitano di cavalleria. Al momento della morte del Duca, Luigi era già diventatogenerale dell'esercito veneziano.[8]

Luigi Gonzaga venne a conoscenza delle accuse di Guidobaldo mentre era lontano dalla scena. Negò con veemenza ogni coinvolgimento e gli anni successivi furono occupati dai tentativi di Guidobaldo di vendicare il padre e dai tentativi di Luigi di trovare protezione. Di conseguenza, il nuovo Duca avviò un'azione legale e Luigi trovò un medico che testimoniò che il Duca non era morto di veleno e fece appello al Papa; entrambe le parti si rivolsero allora all'imperatore per ottenere giustizia, poi Luigi si rivolse alre di Francia. Di conseguenza, dopo diversi anni di tale corrispondenza, la Repubblica di Venezia, dove viveva l'imputato, si rifiutò di aprire il caso. Successivamente,Pietro Aretino si unì al battibecco dalla parte del duca di Urbino, marchiando il Gonzaga e Fregoso, ma già in una lettera del 1540 si scusò per aver collegato i nomi di due “così degne persone col delitto del vile barbiere”. Chiesero risarcimenti per diffamazione. Guidobaldo si rivolse nuovamente al papa, il quale disse che non poteva fare nulla. Nel 1541 Fregoso venne catturato dalmarchese del Vasto, governatore del Ducato di Milano. È stata conservata una lettera di Guidobaldo al marchese, in cui chiede di non ucciderlo finché non avrà rivelato il suo segreto. Fregoso morì in prigionia. Nel 1543 Guidobaldo smise di inseguire il suo nemico, che morì per cause naturali aCastel Goffredo nel 1549.[8]
Lo studioso diShakespeare Bullough sottolinea che il metodo stesso per uccidere il padre di Amleto fu preso da Shakespeare direttamente dalla storia della morte del duca di Urbino (nella Leggenda scandinava di Amleto, da cui il drammaturgo prese molto, il re fu semplicemente pugnalato a morte nella sala del banchetto). Inoltre, il ricercatore sottolinea che nella versione originale della leggenda manca anche la scena in cui Amleto confronta i ritratti dei due re fratelli. Esiste però una lettera di Pietro Aretino, nella quale loda dettagliatamente, con ogni sorta di ottimi epiteti, il ritratto del duca d'Urbino, dipinto da Tiziano, e l'aspetto e il carattere morale di questo monarca.[8] Un'incisione di questo ritratto con iscrizione allegata fu pubblicata daPaolo Giovio inElogia virorum bellica virtute illustrium (1575).[8]
Francesco Maria edEleonora Gonzaga ebbero tredici figli[9][10][11]:
NellaGalleria degli Uffizi a Firenze, dove arrivarono nel 1631 con la dote diVittoria della Rovere, ci sono due ritratti del Duca d'Urbino.

Ilprimo di questi è un'opera diTiziano, che ritrae Francesco Maria della Rovere in armatura, con la barba e in età matura. Il quadro, commissionato nel1536, fu completato dal pittore nel1538, e col ritratto giovanile di Bartolomeo Veneto, rappresenta l'unica immagine certa del duca.
Il secondo ritratto del Duca agli Uffizi è oggi comunemente attribuito aRaffaello. Il quadro, che ritrae il soggetto in età giovanile, è di solito indicato comeRitratto di giovane con la mela e datato al1504 circa.
Dubbia, seppur ritenuta tale per molto tempo, è invece l'identificazione di Francesco Maria con la figura biancovestita rappresentata dallo stesso Raffaello nella celebreScuola di Atene[13], così come altri due dipinti attribuiti a Raffaello o alla sua bottega: ilRitratto di giovane uomo[14] o per altri ilRitratto virile.
Celebre inoltre è un altro presunto ritratto del1510 diCarpaccio, con ungiovane cavaliere, da alcuni indicato come Francesco Maria.
Una statua di Francesco Maria I della Rovere, opera diGiovanni Bandini del 1587, si trova nel cortile delPalazzo Ducale di Venezia. Questa scultura, originariamente posta nel cortile d'ingresso delPalazzo Ducale di Pesaro, fu donata a Venezia daFrancesco Maria II nel 1624.[15]
Benché in drammaAmleto diShakespeare sia ambientato inDanimarca, alcuni riferimenti ad unGonzago[16]
(Shakespeare,Amleto, Atto III, Scena II[17])
e alle modalità di assassinio di Amleto farebbero pensare che lo scrittore si sia rifatto a qualche resoconto dell'epoca, trasmesso "in buon italiano". Si tratterebbe dell'episodio che portò alla morte nel1538 del duca di Urbino Francesco Maria I della Rovere,[18] marito diEleonora Gonzaga, forse avvelenato da un sicario delmarchese di Castel GoffredoAloisio Gonzaga, cugino della moglie. Il riferimento invece a "Baptista" riguarderebbe un altro duca di Urbino,Federico da Montefeltro, che sposòBattista Sforza.
| Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
| Leonardo Beltramo di Savona della Rovere | … | ||||||||||||
| … | |||||||||||||
| Raffaello della Rovere | |||||||||||||
| Luchina Monleone | Giovanni Monleone | ||||||||||||
| Caterina Cipolla | |||||||||||||
| Giovanni della Rovere | |||||||||||||
| Giovanni Manirolo | … | ||||||||||||
| … | |||||||||||||
| Teodora Manirolo | |||||||||||||
| … | … | ||||||||||||
| … | |||||||||||||
| Francesco Maria I della Rovere | |||||||||||||
| Guidantonio da Montefeltro | Antonio II da Montefeltro | ||||||||||||
| Agnesina di Vico | |||||||||||||
| Federico da Montefeltro | |||||||||||||
| Elisabetta degli Accomanducci | Guido Paolo di Matteo conte di Petroia | ||||||||||||
| … | |||||||||||||
| Giovanna da Montefeltro | |||||||||||||
| Alessandro Sforza | Muzio Attendolo Sforza | ||||||||||||
| Lucia Terzani | |||||||||||||
| Battista Sforza | |||||||||||||
| Costanza da Varano | Piergentile da Varano | ||||||||||||
| Elisabetta Malatesta | |||||||||||||
Figli Figli |
Altri progetti
| Predecessore | Capitano generale della Chiesa | Successore | |
|---|---|---|---|
| Cesare Borgia | 1503 –1506 | Francesco II Gonzaga | I |
| Federico II Gonzaga | 1523 –1534 | Pier Luigi Farnese | II |
| Predecessore | Gonfaloniere della Chiesa | Successore | |
|---|---|---|---|
| Alfonso I d'Este | 1508 –1513 | Giuliano de' Medici |
| Predecessore | Capitano Generale dell’Esercito della Repubblica Veneta | Successore | |
|---|---|---|---|
| Teodoro Trivulzio | 1523 –1524 | Renzo degli Anguillara |
| Predecessore | Duca di Urbino | Successore | |
|---|---|---|---|
| Guidobaldo da Montefeltro | 1508 –1516 | Lorenzo de' Medici | I |
| Lorenzo de' Medici | 1521 –1527 | Ascanio I Colonna | II |
| Ascanio I Colonna | 1527 –1538 il dominio del Duca Ascanio colonna ebbe brevissima Durata Senza Seguito | Guidobaldo II della Rovere | III |
| Predecessore | Duca di Sora | Successore | |
|---|---|---|---|
| Giovanni della Rovere | 1501 –1516 | Guglielmo di Croÿ | I |
| Guglielmo di Croÿ | 1516 –1538 | Guidobaldo II della Rovere | II |
| Predecessore | Duca di Arce | Successore | |
|---|---|---|---|
| Giovanni della Rovere | 1501 –1516 | Guglielmo di Croÿ | I |
| Guglielmo di Croÿ | 1516 –1538 | Guidobaldo II della Rovere | II |
| Predecessore | Signore di Senigallia | Successore |
|---|---|---|
| Giovanni della Rovere | 1501 –1538 | Guidobaldo II della Rovere |
| Predecessore | Signore di Pesaro | |
| Galeazzo Sforza | 1512 –1538 | |
| Predecessore | Signore di Gubbio | |
| Nessuno | 1512 –1538 | |
| Signore di Fossombrone | ||
| 1512 –1538 |