| Francesca da Polenta | |
|---|---|
| Nobildonna diRimini eRavenna | |
| Nascita | Ravenna,1259/1260 |
| Morte | Rimini,1283/1285 |
| Luogo di sepoltura | ignoto |
| Dinastia | Da Polenta |
| Padre | Guido da Polenta |
| Madre | un membro della famiglia Fontana |
| Consorte | Gianciotto Malatesta |
| Figli | Concordia Malatesta |

Francesca da Polenta, detta ancheda Rimini (Ravenna,1259/1260 –Rimini, tra il1283 e il1285), era una nobildonna di Ravenna, figlia delsignore diRavennaGuido da Polenta e di una nobile appartenente alla famiglia Fontana, forse di nome Francesca e discendente da Aldighiero (1140), che da Ferrara si rifugiò nella città romagnola[1][2].
su la marina dove 'l Po discende
per aver pace co' seguaci sui.»
Figlia di Guido da Polenta, capofamiglia deiDa Polenta, signori di Ravenna, fu data in sposa aGianciotto Malatesta,condottiero che combatté assieme al fratelloPaolo per iDa Polenta nella guerra contro la famiglia rivale deiTraversari per il dominio sulla città. Gianciotto era figlio del signore diRimini,Malatesta da Verucchio. Le nozze erano state combinate dalle famiglie almeno dal1266, non è chiaro se per sancire una pace duratura tra le due signorie, che ebbero spesso battibecchi e scontri, o invece come riconoscimento aiMalatesta che aiutarono Guido a imporre il proprio dominio su Ravenna.[3]
Ad ogni modo non si trattava certo d'un matrimonio d'amore poiché nel1275, quand'ella aveva 15-16 anni, tradì Gianciotto Malatesta con suo fratello Paolo. Di Francesca si sa poco, certo è che diede alla luce una figlia, Concordia.
Secondo il celebre racconto diDante Alighieri, unico testimone e narratore sincrono della vicenda, ella s'innamorò diPaolo Malatesta, suo cognato, durante il suomatrimonio. Tra i due nacque un amore segreto, che una volta scoperto, portò all'assassinio dei due amanti.[4] Secondo la narrazione di Dante (Canto V, v. 137: "Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse"), a far cedere alla tentazione i due amanti sarebbe stata la lettura di un romanzo sulla storia di amore traLancillotto eGinevra, la quale avrebbe amato Lancillotto, mentre era sposata conRe Artù, con l'aiuto del siniscalco del re, Galeotto (Galehault). Dante esprime così una implicita critica alla poesia cavalleresca, responsabile di sollecitare istinti lussuriosi (non solo gli uomini ma anche i libri possono indurre al peccato).
La morte di Paolo e Francesca, secondo gli studi più recenti, avvenne tra il1283 e il1285, quando Gianciotto aveva poco più di quarant'anni, Paolo tra i trentasette e i trentanove, Francesca ventitré.
Diverse anche le narrazioni del "sanguinoso dramma" che furono riportate nei decenni e secoli successivi. Alcuni, comeVincenzo Carrari nella suaIstoria di Romagna, sostengono che Gianciotto, sorpresi la moglie e il fratello a letto abbracciati e addormentati, li avesse trapassati con un sol colpo.[5]
L'unico presunto ritratto di Francesca non esiste più e gli altri sono tutti di fantasia: era raffigurata con la sorella suor Chiara in un affresco (di cui resta una testimonianza fotografica diAlinari) che ornava laChiesa di Santa Maria in Porto Fuori, a Ravenna, realizzato daGiovanni Baronzio ePietro da Rimini.[6]

Figli
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