Forza Italia è stato il principale partito della coalizione dicentro-destra denominataCasa delle Libertà, che ha governato l'Italia dal 2001 al 2006. Dopo la vittoria elettorale del 2008 della lista delPopolo della Libertà, a cui Forza Italia aveva aderito, nel 2009 il partito ha sospeso la sua attività politica confluendo nel neo-partito PdL.
Il 16 novembre 2013 il Consiglio nazionale del PdL decise all'unanimità "la sospensione delle attività del Popolo della Libertà", per riprendere l'attività rifondandoForza Italia[12].
Berlusconi inizia a parlare di politica già da mesi, forse fin dalla seconda metà del 1992[15]. Il 19 marzo 1993 lascia intendere di essere preoccupato per la situazione politica[16]. Il 10 maggio presiede il convegnoCambiare per rinascere: nuove idee, nuovi uomini, dove emerge il profilo del partito che vorrebbe il fondatore della Fininvest[17].
Inizialmente Berlusconi preferisce agire con cautela, ma le indiscrezioni trapelano, come quella che vuoleGiuliano Urbani ideologo del movimento berlusconiano[18].
Il 13 settembre Berlusconi si sbilancia con unvorrei fare un partito, ma non posso[19].
Il 16 ottobre il settimanale dellaArnoldo Mondadori Editore,Epoca, mostra in copertina il logo deiClub Forza Italia, disegnato da Cesare Priori (storico ideatore di diversi simboli del gruppoFininvest): una bandiera rosso-verde su cui si staglia in bianco la scritta "Forza Italia", inclinata verso l'angolo superiore destro[20]. All'interno vi è una lunga intervista a Silvio Berlusconi che nega si tratti delle sezioni di un futuro partito politico[21][22].
Il 22 ottobre il quotidianola Repubblica pubblica alcuni documenti redatti da Urbani che circolano fra i dirigenti di Berlusconi di argomento politico. Berlusconi tuttavia nega la paternità di tali documenti e nega di essere il leader di un partito politico[23]. Nei giorni successivi nega di organizzare direttamente i club Forza Italia e accusa il gruppo Repubblica-l'Espresso di metter in atto una campagna tesa alla distruzione del suo gruppo[24].
Il 23 novembre, Silvio Berlusconi, aCasalecchio di Reno (Bo), durante l'inaugurazione di un ipermercato, dichiara ai giornalisti chese il centro moderato non dovesse organizzarsi, non potrei non intervenire direttamente, mettendo in campo la fiducia che sento di avere da larga parte della nostra gente. Inoltre afferma, riguardo alleelezioni comunali di Roma, che, se potesse votare, voterebbe perGianfranco Fini; mai un imprenditore così importante si era schierato tanto apertamente per un candidato delMovimento Sociale Italiano - Destra Nazionale. Il 26 novembre Berlusconi, in una conferenza stampa presso l'Associazione stampa estera, rimarca e circostanzia l'endorsement[25].
Un giorno prima, il 25 novembre, nasce l'Associazione nazionale dei club di Forza Italia, strettamente legata alle aziende facenti capo aFininvest, con la sede in viale Isonzo aMilano. Essa mette in campo un semplice meccanismo per espandersi e radicarsi nel Paese: chiunque, su base volontaria, può fondare un club se è in grado di raccogliere almeno 10 seguaci. Una volta raggiunto l'obiettivo, il volontario-presidente riceve un plico contenente un manuale operativo, cravatte tricolori recanti la dicituraForza Italia, la bandiera istituzionale disegnata da Cesare Priori, distintivi da bavero e un terminalevideotel per lo scambio di comunicazioni con la sede centrale. Entro i primi del 1994 l'associazione dichiara la ricezione di circa 14 000 moduli d'iscrizione e stima in circa 1 milione gli affiliati ai club[26].
Già il 10 dicembre aBrugherio Berlusconi inaugura il primo club Forza Italia e ne presenta l'inno[27]. Il 15 dicembre viene aperta la sede centrale di Forza Italia in un palazzo in via dell'Umiltà aRoma che è lo stesso che fu la sede delPartito Popolare Italiano didon Luigi Sturzo. Il 18 gennaio 1994 Berlusconi, Tajani,Luigi Caligaris, Martino, Valducci, danno vita alMovimento Politico Forza Italia. L'annuncio delladiscesa in campo viene dato con un messaggio televisivo il 26 gennaio;l'uso di questo mezzo inusuale per la politica tradizionale suscita commenti che vanno dall'ammirativo per l'abilità comunicativa di Berlusconi alla preoccupazione per l'effetto distorsivo per il corretto funzionamento della democrazia di una concentrazione di potere mediatico in una sola persona in misura anomala rispetto agli altri Paesi occidentali.[senza fonte]
Fin dagli inizi il partito si configura come una novità assoluta anche nelle strutture organizzative: al posto della figura del segretario vi è un presidente, nella persona di Berlusconi stesso, coadiuvato non da una direzione nazionale, ma dal comitato di presidenza, in cui il capo del partito è affiancato da Antonio Martino, Luigi Caligaris, Antonio Tajani, Mario Valducci, che è anche amministratore nazionale. Non c'è nemmeno un'assemblea nazionale, ma l'assemblea degli associati. Il movimento non ha neppure sezioni comunali e provinciali, ma solo rappresentanze regionali che rispondono alla sede centrale romana; quanto ai club, invece, restano organizzati autonomamente sotto la direzione della sede diMilano. Al di fuori di essi, l'iscrizione a Forza Italia costa 100 000 lire annue; come gadget viene regalata una musicassetta con l'inno partitico.
Data la struttura, le origini e la presenza all'interno, in questa fase, di molti uomini diFininvest ePublitalia '80, si parlerà subito fra i detrattori dipartito-azienda[28], dipartito di plastica[29], dipartito personale,partito virtuale (in relazione alla facilità con cui è possibile fondare club e sezioni[26]) o anchepartito eversivo (nel senso di partito completamente nuovo, estraneo alla tradizione liberale, fondato sulla lealtà incondizionata nei confronti del capo, non nei confronti di un'idea o di un progetto)[30].
Nel discorso del 26 gennaio Berlusconi definisce Forza Italia un movimento politico piuttosto che unpartito vero e proprio e con esso si candida alla guida del Paese.
Il 6 febbraio, al Palafiera di Roma, si tiene la primaconvention di Forza Italia e Berlusconi pronuncia il primo discorso da leader politico.
Il successo di Forza Italia può essere attribuito a due fattori: a differenza di altri personagginuovi comparsi sulla scena politica, comeMario Segni, Berlusconi si appellava a interessi sociali più precisi e focalizzati, come quelli dei lavoratori autonomi; inoltre Berlusconi puntava su una netta polarizzazione tradestra esinistra, togliendo spazio a ipotesi dicentrismo che venivano spazzate via dalla radicalizzazione dello scontro. Ovviamente la semplificazione dei termini dello scontro elettorale, anche per la sua lontananza dallavecchia politica fatta di compromessi, faceva buon gioco ad una campagna di "lancio" del marchio sviluppata con un successo che ha ben pochi precedenti. Si possono aggiungere anche fattori come l'appello all'efficienza, la sfiducia verso la politica tradizionale e la costruzione dell'immagine del leader come uomo deciso ma disinteressato, forte ma generoso.
L'aspetto anomalo era rappresentato dagli alleati: Forza Italia era infatti coalizzata con laLega Nord nelle regioni settentrionali, doveAlleanza Nazionale si presentava isolata, e con il partito guidato da Gianfranco Fini al centro-sud: non una coalizione, in sostanza, ma due.
Nonostante il successo elettorale, comunque, ilprimo governo Berlusconi cadde pochi mesi dopo. Una proposta del Governo per riformare il sistema pensionistico incontrò la tenace opposizione dei sindacati, che proclamarono lo sciopero generale. Si acutizzò così la crisi politica fra laLega Nord ed il resto della maggioranza. Immediatamente dopo la vittoria elettorale, Bossi aveva già manifestato il suo disagio a governare assieme ai politici delMovimento Sociale Italiano - Destra Nazionale (da lui definitifascisti).
Lo scontro diretto arrivò alla vigilia delle vacanze natalizie, fra il 21 e il 22 dicembre: in diretta televisiva Silvio Berlusconi dichiarò che il patto sancito con la Lega all'inizio dell'anno era stato tradito e chiese di tornare immediatamente alle urne. Bossi, dal canto suo, ricambiò le accuse, affermando che l'accordo sulfederalismo era stato ampiamente disatteso dal governo. La Lega formò un'alleanza con il Partito Popolare, assieme a cui presentò una mozione di sfiducia. Così si aprì la crisi: Berlusconi, per evitare di essere sfiduciato, rassegnò le proprie dimissioni, spingendo per le elezioni anticipate ed invitando gli elettori a una "rivolta morale" contro il cambio di maggioranza (da lui soprannominatoribaltone).
Ilpresidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro non ritenne di sciogliere le camere, in quanto era possibile una maggioranza alternativa. La Lega decise in seguito di appoggiare, insieme ai parlamentari popolari e della sinistra, ungoverno tecnico presieduto daLamberto Dini. Forza Italia e il resto dell'ex maggioranza di centro-destra, dopo aver inizialmente appoggiato la nomina di Dini (ministro del Tesoro nel Governo Berlusconi, Dini era stato tra i maggiori sostenitori della contestata riforma delle pensioni), si chiamarono fuori dopo la pubblicazione dell'elenco dei ministri e tornarono a chiedere le elezioni anticipate. Il Governo Dini ottenne comunque la fiducia.
Alleelezioni politiche del 1996 tuttavia il Polo, candidando nuovamente Berlusconi alla carica di presidente del Consiglio, perde e si costituisce il governo dell'Ulivo, la coalizione avversaria, presieduto daRomano Prodi.
Sommando i voti ottenuti nella quota proporzionale della Camera dal Polo con quelli della Lista Pannella-Sgarbi si ottiene un risultato maggiore della somma dei voti dei partiti di centro-sinistra (44,0% contro 43,3%); tuttavia, il numero di seggi complessivo fu inferiore, in parte perché nei collegi uninominali dell'Italia settentrionale il successo della Lega Nord danneggiò maggiormente i candidati del Polo.
Forza Italia si mette all'opposizione delGoverno Prodi e Berlusconi diventa il leader dell'opposizione[32].
Dal 16 al 18 aprile 1998 adAssago viene celebrato il primo congresso nazionale del partito, dove viene confermato all'unanimità presidente del partito Silvio Berlusconi. Nel congresso vengono anche eletti dai delegati sei esponenti dell'esecutivo del partito, ilComitato di Presidenza[33][34].
Il comitato viene successivamente completato ed è formato trentatré membri[35]:
Il successo del partito e della coalizione di centrodestra è confermato alleregionali del 2000. Nel 2000 infatti, dopo che laLega aveva abbandonato i suoi propositisecessionisti, si ricompatta l'alleanza col partito di Bossi, che prende il nuovo nome diCasa delle Libertà, aperta anche ai contributi di partiti e movimenti minori.
I forzisti eletti alla presidenza di alcune regioni sono Roberto Formigoni in Lombardia, Giuseppe Chiaravalloti in Calabria, Sandro Biasotti in Liguria, Raffaele Fitto in Puglia, Enzo Ghigo in Piemonte e Giancarlo Galan in Veneto.
Nell'estate del 2000, in vista delle elezioni politiche previste per l'anno successivo, Berlusconi dà inizio, con ampio anticipo, alla campagna elettorale[38]. Oltre ad un'imponente diffusione dei manifesti elettorali, si segnala la biografia che il leader del centrodestra inviò alle famiglie italiane per convincere l'elettorato a votare Forza Italia[39]; vivaci polemiche scoppiano poi quando, a pochi giorni dal voto, Berlusconi sigla, nel corso della trasmissionePorta a Porta condotta daBruno Vespa, il cosiddettoContratto con gli italiani, un accordo fra lui e i suoi potenziali elettori in cui Berlusconi si impegna, in caso di vittoria, a realizzare ingenti sgravi fiscali, il dimezzamento della disoccupazione, l'avviamento di decine di opere pubbliche, l'aumento delle pensioni minime e la riduzione del numero di reati, impegnandosi altresì a non ricandidarsi alle successive elezioni nel caso in cui almeno quattro dei cinque punti principali non fossero stati mantenuti[40].
Si forma così ilGoverno Berlusconi II, che si rivelerà come l'esecutivopiù longevo nella storia della Repubblica, durando in carica 1 412 giorni.[41]
A partire dalleelezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia del 2003, e nelle successive consultazioni elettorali, Forza Italia registra un progressivo calo di consensi, pur rimanendo la lista più votata dellaCasa delle Libertà. Conseguentemente alla sconfitta alleregionali del 2005, il centrodestra mantiene soltanto due regioni (Lombardia eVeneto) delle otto precedentemente governate. In questo frangente, a seguito di una lungaverifica iniziata mesi prima, alcuni partiti della coalizione chiedono un rilancio del programma e dell'attività di governo. All'apertura formale della crisi con il ritiro dei ministri dell'UDC e dei membri del governo delNuovo PSI, la tensione tra Berlusconi e il segretario UDCMarco Follini è altissima: indiscrezioni apparse sui principali quotidiani nazionali raccontano di minacce di un "trattamento speciale" sulle reti Mediaset contro quest'ultimo[42]. Silvio Berlusconi riesce tuttavia a ricompattare la coalizione - facendo alcune concessioni agli alleati - e ad ottenere così la fiducia per unnuovo esecutivo.
La campagna elettorale per leelezioni politiche del 2006 è una delle più accese di sempre in Italia. Forza Italia e la coalizione di centrodestra, guidata da Berlusconi, si presentarono agli elettori chiedendo un giudizio positivo sull'esperienza dei due governi, durati complessivamente cinque anni. La coalizione dicentro-sinistra rinnovata e guidata daRomano Prodi si presentò con un giudizio diametralmente opposto sulla legislatura.
Berlusconi partecipò a due confronti televisivi ufficiali col suo sfidante, durante i quali accusò lasinistra di essere divisa sulle principali proposte economiche. Il momento più importante della campagna elettorale di Berlusconi fu però un clamoroso ed inaspettato intervento ad un'assemblea dellaConfindustria, attaccando i rivali sui temi dell'economia e della giustizia. In chiusura della campagna, il presidente del Consiglio uscente lanciò la proposta dell'abolizione dell'ICI sulla prima casa.
LaCasa delle Libertà riuscì così a riconquistare la fiducia di molti elettori e Forza Italia si riappropriò della leadership all'interno della coalizione, ottenendo un risultato in netta ascesa rispetto alle previsioni, ma inferiore a quelle delle elezioni del 2001 e comunque non sufficiente ad evitare la sconfitta elettorale del centrodestra. AllaCamera dei deputati il centrosinistra ottenne, con 24 755 voti in più, il premio di maggioranza previsto dallalegge elettorale varata nel 2005 dal centrodestra e nel complesso, contando anche i voti del Trentino-Alto Adige, della Valle d'Aosta e della circoscrizione Estero, circa 130 000 voti in più, con una percentuale del 49,73% dei consensi contro il 49,40% della CdL.
AlSenato, la situazione era ribaltata: la CdL ottenne nel complesso circa 147 000 voti in più, il 49,57% contro il 49,16%, ma per il sistema degli sbarramenti regionali previsti dalla legge elettorale, varata dalGoverno Berlusconi III, e con l'apporto del voto della circoscrizione Estero,l'Unione riuscì comunque a conquistare due seggi in più.
Forza Italia, nonostante un forte calo rispetto alle politiche del 2001, alla Camera meno 6%, risulta alla Camera come la seconda forza politica italiana con 9 milioni di voti (23,7%) dietro la listaL'Ulivo (che è l'unione di due partiti, iDemocratici di Sinistra eLa Margherita) che invece ha ottenuto 11,9 milioni di voti e al Senato (dove iDemocratici di Sinistra eLa Margherita si sono presentati separati) come la prima forza politica del Paese con 8,2 milioni di voti (24,0%). Elegge, compresi gli eletti nella circoscrizione Estero, 140 deputati e 79 senatori. La presidenza del gruppo allaCamera dei deputati viene assunta daElio Vito mentre alSenato a guidare il gruppo èRenato Schifani, entrambi già alla guida dei rispettivi gruppi parlamentari nella legislatura precedente.
La nascita del Popolo della Libertà e il ritorno al governo (2007-2008)
Il 18 novembre 2007 Silvio Berlusconi, a margine di un'iniziativa di Forza Italia contro ilGoverno Prodi, dichiarò il prossimo scioglimento del partito, che sarebbe poi confluito in una formazione maggiore, il partito delPopolo della Libertà[43].
Il progetto venne in un primo momento accantonato, ma fu poi rilanciato dopo la caduta delGoverno Prodi e così Forza Italia si presentò assieme adAlleanza Nazionale, che inizialmente aveva rinunciato all'adesione, e ad altri movimenti e partiti politici dell'ormai ex coalizione di centrodestra in una lista unica alleelezioni politiche del 2008.
Il 21 novembre 2008 il consiglio nazionale di Forza Italia sancì ufficialmente la confluenza nel PdL e diede a Berlusconi pieni poteri nella fase di transizione[44][45], conclusasi con il congresso costituente del nuovo partito, che si tiene dal 27 al 29 marzo 2009[46].
Il ritorno a una nuova Forza Italia (16 novembre 2013)
Il 16 novembre 2013 il Consiglio nazionale del PdL delibera il rilancio diForza Italia, in cui confluisce la parte maggioritaria degli esponenti del Popolo della Libertà, esclusa l'area vicina adAngelino Alfano, che ha costituito invece ilNuovo Centrodestra[12][47].
«Forza Italia è una associazione di cittadini che si riconoscono negli ideali propri delle tradizioni democratiche liberali, cattolico liberali, laiche e riformiste europee. Essi ispirano la loro azione politica ai valori universali di libertà, giustizia e solidarietà concretamente operando a difesa del primato della persona in ogni sua espressione, per lo sviluppo di una moderna economia di mercato e per una corretta applicazione del principio di sussidiarietà.»
«Forza Italia non nasce da una precedente organizzazione politica o da un costituito sistema dottrinale. Nasce dall'appello di un uomo, Silvio Berlusconi, direttamente rivolto ad un corpo elettorale nel quale rischiava di aprirsi un enorme vuoto storico-politico di rappresentanza. Forza Italia si costituisce come risposta alla crisi dei partiti della Prima Repubblica; come reazione ad una possibile deriva illiberale del sistema politico; come offerta di rappresentanza all'area dei moderati nel quadro di una nuova democrazia dell'alternanza; come proposta di governo per realizzare una seconda modernizzazione italiana.»
Forza Italia si rifà ad una un'identità dicentro-destra, facendo parte dal 1999 delPartito Popolare Europeo, ma senza limitare per questo l'apertura alla tradizione della sinistra riformista (come si vede nei riferimenti alle personalità della sinistra moderata), con un esplicito richiamo al pensiero delsocialismo liberale.
«Siamo piuttosto un nuovo partito di centro, liberal-popolare e liberal-socialista; alleato con la destra moderata e aperto alla cultura della sinistra riformista»
Forza Italia è un partito essenzialmente accentrato sulla figura del suo leader. L'orientamento politico di Forza Italia èmoderato-liberale.
La struttura di formazione è diretta da donGianni Baget Bozzo e la linea politica è influenzata daFerdinando Adornato (direttore del mensileLiberal) che ha tentato di riadattare ilneoconservatorismo statunitense al contesto politico-culturale italiano. Adornato si è concentrato sul progetto di riunire i partiti dell'area di centrodestra attraverso la creazione di un nuovo soggetto politico unitario.
Forza Italia sostiene la parità di importanza tra scuola privata e scuola pubblica; ritiene che i vincoli pubblici alla libera iniziativa imprenditoriale vadano eliminati o fortemente ridotti;propugna un sistema tributario che non si ponga come fine la redistribuzione della ricchezza bensìl'orientamento dei consumi e, quindi, incentrato sulle imposte indirette e su quelle reali, piuttosto che su quelle dirette e personali[senza fonte]; propone la separazione delle carriere tramagistratura giudicante emagistratura inquirente; in politica estera adotta una linea fortementeatlantista. Sostiene, inoltre, le posizioni di libertà di coscienza in tematiche che riguardano labioetica.
Via dell'Umiltà 36, sede nazionale di Forza Italia a Roma
La struttura di Forza Italia è prevalentemente verticistica: i coordinatori nazionali e regionali sono nominati direttamente dal presidente del movimento. Gli iscritti, invece, possono eleggere i coordinatori dei club locali e i coordinamenti provinciali.
I coordinatori regionali sono a capo del partito a livello regionale e sono nominati dal presidente. Sono riuniti nellaConferenza dei Coordinatori regionali, il cui segretario è statoAngelino Alfano dal 2002.
Forza Italia - Giovani per la Libertà (oForza Italia Giovani) era l'organizzazione giovanile di Forza Italia, fondata nel 1996, rivolta agli azzurri tra i 14 e i 35 anni. Nell'aprile 2009 confluisce, insieme adAzione Giovani (l'organizzazione giovanile di AN), nellaGiovane Italia, la nuova organizzazione giovanile del PdL.
Studenti per le Libertà era la sezione studentesca del movimento giovanile. È stato fondato nel 1999, riconosciuto al tavolo delle associazioni studentesche presso ilMinistero della pubblica istruzione. In seguito alle elezioni del 16-17 maggio 2007, ha avuto un rappresentante eletto al Consiglio nazionale degli Studenti Universitari, massimo organo di rappresentanza istituito presso l'alloraMinistero dell'università e della ricerca.
In nessuno dei due congressi tenutisi nella storia del partito sono state discusse mozioni di minoranza, privilegiando una linea unitaria a sostegno del leaderSilvio Berlusconi alla presidenza del movimento, anche se l'elezione da parte del Congresso nazionale di alcuni membri del Consiglio Nazionale è stata spesso movimentata, come quando nel 1998 si ebbe il duello traFranco Frattini eGianni Pilo che fu, grazie al sostegno determinante del potente coordinatore regionale della Campania, Antonio Martusciello, il consigliere nazionale più votato.
In ogni caso ci sono tre possibili distinzioni che si possono fare dei membri di FI: la prima riguarda il dibattito sul profilo organizzativo del partito; la seconda gli orientamenti in materia economica e sociale; la terza concerne gli orientamenti politici generali (non solo a livello nazionale, ma anche locale), spesso in relazione alle vecchie appartenenze politiche.
Nell'ambito della geografia interna delle posizioni politiche esistenti in Forza Italia, assumono rilievo anche le fondazioni e i rapporti con i piccoli movimenti politici strettamente legati al partito.
Levecchie correnti di partito però si manifestano attraverso movimenti o associazioni politiche collaterali rispetto a Forza Italia, spesso sono la ricongiunzione di esponenti della stessa area culturale e politica (democristiana, socialista o liberale) guidati da un personaggio carismatico. Tra queste degne di nota sono:
In generale si può parlare di un'anima democristiana, di una socialista riformista (ex PSI e ex PSDI), di una liberale e di una di berlusconiani della prima ora, molti dei quali provenienti daPublitalia, come, ad esempio, il coordinatore della Toscana Roberto Tortoli, il coordinatore regionale della Campania, Antonio Martusciello e Gianfranco Micciché.
Dibattito sul modello di partito:scajoliani edellutriani
scajoliani, guidati daClaudio Scajola e fautori di un maggiore peso della macchina organizzativa del partito, nonché dell'introduzione dei congressi a livello regionale e al rafforzamento di quelli nazionali, provinciali e comunali;
Negli ultimi tempi le due parti si sono indubbiamente ravvicinate (pochi infatti contestano ancora un maggiore radicamento del partito, unito a più collegialità e più democrazia interna, soprattutto dopo l'appello diPaolo Guzzanti in richiesta di un congresso "vero") e il duo Bondi-Cicchitto sembra muoversi svincolato dal proprio mentore, Dell'Utri. Quanto a quest'ultimo si può dire che abbia deciso di sostenere nuove leve di giovani a discapito didellutriani di lungo corso comeEnzo Ghigo,Roberto Tortoli eGuido Viceconte e che si sia lui stesso convinto della necessità di un'organizzazione capillare del partito, fondata sulle sezioni locali, similmente a quella che iDS hanno ereditato dal vecchioPCI.
Federalismo e politica economica:tremontiani eliberisti doc
A Tremonti, spesso tacciato dicolbertismo, si sono spesso contrapposti iliberisti doc guidati daAntonio Martino eRaffaele Costa, anche in piena campagna elettorale[60]. In genere, poi, l'ala del partito maggiormente legata all'ex PLI si è dimostrata la meno entusiasta nel sostenere il federalismo propugnato daBossi e Tremonti, tanto cheEgidio Sterpa (ex PLI di lungo corso) è stato l'unico membro del gruppo di FI alla Camera a votare contro ilprogetto di riforme istituzionali[collegamento interrotto] varato dal Governo Berlusconi.
A livello regionale il panorama delle correnti è molto frastagliato e diversificato e spesso non rispetta le logiche nazionali. Gli ex-Democristiani in particolare si presentano raramente come un fronte compatto e sono piuttosto divisi in diversi gruppi.
InPiemonte si sono contrapposti il gruppo diEnzo Ghigo (exPublitalia edellutriano) e quello diRoberto Rosso[61], ex DC e a capo della correntesociale, (costituita nel 2000 insieme ad Antonio Martusciello), sostenuto anche dagli ex PLI, molto forti in regione e soprattutto nelCuneese, grazie all'appoggio diRaffaele Costa. L'ultimo coordinatore regionale è statoGuido Crosetto e si collocava neutralmente rispetto alle due fazioni.
InLiguria la stragrande maggioranza dei dirigenti e degli eletti è riconducibile all'area diClaudio Scajola, che controlla tutta la zona del Ponente ligure e, in particolare, dellaProvincia di Imperia. L'ultimo coordinatore regionaleMichele Scandroglio, ex-DC, era a lui molto vicino. All'interno dell'area genovese, oltre al forte gruppo di scajoliani, la componente liberale godeva ancora di un discreto seguito: il deputatoRoberto Cassinelli e il senatoreEnrico Musso erano sì molto vicini a Scajola, ma provengono dalle file delPLI.
Fondazione Magna Carta diMarcello Pera e diGaetano Quagliariello, entrambi vicini, una volta, alle posizioni delpartito radicale, ora forti sostenitori dell'identità cristiana, tanto da essere a volte apostrofati come l'areaneocon e teocon del partito;
Molto vicine a Forza Italia sono anche altre componenti che però non fanno parte ufficialmente del partito, anche se di fatto si comportano con Forza Italia come i partiti associati:
Partito Repubblicano Italiano, il partito più antico d'Italia che, seppure orgoglioso della sua autonomia e specificità, alle elezioni politiche del 2001 e del 2006 ha presentato i propri candidati nelle liste di FI;
Ma il quotidiano considerato più vicino al partito, l'ufficioso quando non l'ufficiale, è inveceIl Giornale, fondato come quotidiano indipendente nel 1974 dal giornalistaIndro Montanelli, suo direttore per venti anni, inizialmente comeIl Giornale Nuovo, (assume infatti l'attuale nome dal 1983), e la cui casa editrice viene acquistata nel 1987 dal presidente di Forza Italia, il quale però, in seguito allalegge Mammì del 1990, cede le sue quote di maggioranza al fratelloPaolo Berlusconi;Paolo Guzzanti ne è il vicedirettore eEgidio Sterpa ne è il consigliere d'amministrazione (entrambi senatori del partito), mentre ne è direttoreVittorio Feltri, che, nonostante non siano legati ufficialmente al partito, sostengono Berlusconi, senza però fargli mancare qualche critica.
Il nome «Forza Italia!» (con tanto di punto esclamativo) era già stato usato per un movimento politico nel 1944, nell'Italia Meridionale durante l'amministrazione alleata. Se ne trova traccia in un libro diNorman Lewis, che scrive: «Con la nostra benedizione si sono costituiti qualcosa come sessantacinque partiti politici, i quali parteciperanno alla furiosa rissa democratica che prevedibilmente si scatenerà quando verranno indette le elezioni. Oltre a questi esistono molti movimenti non riconosciuti che aspirano a restituire alla nazione la sua grandezza. [...] Alcuni vengono considerati più risoluti e sinistri, e tra essi quello su cui dovevo indagare, che si chiama «Forza Italia!» e si sospetta di simpatie neofasciste.»[67].
L'espressione "Forza Italia" faceva anche parte di uno slogan dellaDemocrazia Cristiana nella campagna elettorale del 1987 ("Forza Italia! Lotta per le cose che contano!")[14].
^Woods, Dwayne (2014). The Many Faces of Populism in Italy: The Northern League and Berlusconism. The Many Faces of Populism: Current Perspectives. Emerald Group. pp. 28, 41–44.
^Ruzza; Fella (2009). Re-inventing the Italian Right. pp. 136–140, 217–218.
^von Beyme, Klaus (2011). Representative democracy and the populist temptation. The Future of Representative Democracy. Cambridge University Press. pp. 59, 64–65.
^Albertazzi, Daniele (2009) Reconciling ‘Voice’ and ‘Exit’: Swiss and Italian Populists in Power.
^Secondo quanto dichiarò alCorriere della Sera nel 1994Franco Bassanini già la precedente apparizione di una campagna pubblicitaria, che mostrava su cartelloni stradali un bambino e la scritta "Fozza Itaia", “erano prove tecniche per la formazione di un partito: nessuno aveva capito che cosa propagandassero, un anno fa, quei 10 paffuti ragazzini che da migliaia di cartelloni gridavano “Fozza Itaia”. Ora, siccome sono convinto da altri indizi che Berlusconi aveva in mente da tempo il suo ingresso in politica, tutto mi è più chiaro”. Bastò una “erre”, dunque, al posto della prima “zeta”, più una “elle” e, oplà, l'Italia, anzi Forza Italia, fu fatta. Berlusconi è andato al potere grazie a uno slogan storpiato dai bambini? Ecco un anno dopo rivelato l'arcano segreto che ha dato la vittoria al Cavaliere". Contesta però questa ricostruzioneArmando Testa, secondo cui fu un'iniziativa della Fispe (Federazione italiana sviluppo pubblicità esterna) "che intendeva sensibilizzare l'opinione pubblica sulle misure previste dal nuovo Codice della strada che, se approvate, avrebbero eliminato gli spazi destinati a cartelloni e manifesti”; lo scopo sarebbe stato quello di "dimostrare la potenza e immediatezza del “mezzo” affissione. Volgarmente: dare dignità al cartellone stradale” (1992 e Fozza Itaia, la vera storia della pubblicità dei misteri, sunextquotidiano.it.URL consultato il 25 giugno 2022(archiviato il 15 febbraio 2022).).
^Nelle circoscrizioni Abruzzo e Campania 2, Forza Italia si presentò in concorrenza con Alleanza Nazionale con la lista elettoraleForza Italia - Centro Cristiano Democratico. Sulle schede elettorali, non figurò, quindi, il simbolo delPolo del Buon Governo. La lista portò all'elezione di un deputato. Risultati elettorali sul sito ufficiale delMinistero dell'Interno.
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Laura Mingioni,Una storia italiana. La comunicazione politica di Forza Italia e del suo leader Silvio Berlusconi, Prospettiva editrice, Roma 2007,ISBN 978-88-7418-368-5
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