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Forte Belvedere (Genova)

Coordinate:44°25′06.24″N 8°53′27.31″E44°25′06.24″N,8°53′27.31″E
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Voce principale:Forti di Genova.
Forte Belvedere
Forti delle Mura
Veduta della collina di Belvedere con il forte come si presenta attualmente
Ubicazione
StatoRegno di Sardegna, Ducato di Genova
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneLiguria
CittàGenova
IndirizzoSalita al Forte della Crocetta, 11 - 16149 Genova (GE)
Coordinate44°25′06.24″N 8°53′27.31″E44°25′06.24″N,8°53′27.31″E
Informazioni generali
TipoForte
Inizio costruzione1817 - lavori cambio destinazione nel1889
Materialepietra e mattoni
DemolizioneDemolizione della torre durante i lavori del1889
Condizione attualeabbandonato
Proprietario attualeComune di Genova
Visitabilecon cautela
Informazioni militari
UtilizzatoreRegno di Sardegna
Funzione strategicaCaposaldo integrato nel sistema difensivo delleMura di Genova
Termine funzione strategicametà Ottocento - postseconda guerra mondiale dopo i lavori del 1889
Armamento2 cannoni da 16 pollici GR (Ret)

1 cannone campale da 8 pollici
4 obici da15 GRC Ret
4 obici da24 GRC Ret2 mitragliatrici
6 obici da28 GRC Ret

EventiNel 1889, in base alla perdita di valore strategico delle Mura e quindi dei relativi forti, il Belvedere fu ristrutturato divenendo unabatteriacostiera fino al1914

Durante ilventennio fascista il forte fu utilizzato come carcere per i dissidenti

Note[1]
voci di architetture militari presenti su Wikipedia
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Forte Belvedere (215 s.l.m.) è un'opera fortificata, della quale oggi rimangono ancora diverse testimonianze, che faceva parte dellefortificazioni difensive distaccate diGenova, situata sulla collinaomonima, sulle alture diSampierdarena.

Storia

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La posizione diBelvedere, già munita nel XIV secolo durante le lotte fraguelfi e ghibellini, ebbe importanza difensiva nell'aprile 1507 al calare dell'esercito diLuigi XII di Francia che pose laval Polcevera a ferro e fuoco.

Importanza strategica, questo sito, la dimostrò anche nell'assedio del 1747, dove la sistemazione di dueridotte con pezzi d'artiglieria, e un trinceramento di collegamento con il convento deipadri agostiniani (che successivamente diventerà il sito delforte Crocetta), bastarono a resistere all'urto dell'attacco austriaco. Attacco che l'ingegnerJacques de Sicre contrastò con uno sbarramento d'artiglieria fuoco contro fuoco con quello della batteria diCoronata, piazzata sul versante opposto della val Polcevera, tenuta dagli austro-piemontesi.

Per tutto il Settecento non si ritenne necessario rinforzare le difese di Belvedere, preferendo affidare la maggior parte del ruolo difensivo alforte Tenaglia, più elevato e integrato con la cinta muraria.[2] Ma la posizione fortificata del Belvedere dimostrò la sua utilità il 22 aprile 1800, quando duebattaglioni francesi mossero per attaccare la colonna austriaca delReggimento "Nadascki", le cui avanguardie si erano spinte fino a raggiungere ilponte levatoio dellaLanterna.[3]

Sul posto esisteva una casa, già presente nella seconda metà del XVIII secolo ed appartenente al vecchio proprietario del terreno, la quale fu utilizzata e trasformata dai Piemontesi nella torre o casa-forte che sovrastava l'opera. La costruzione di questa torre è stata erroneamente attribuita ai Francesi.

Nel 1815 dopo la caduta dell'impero napoleonico e l'annessione dellaLiguria alRegno Sabaudo[4], iniziarono i lavori per la sua realizzazione. I lavori terminarono, secondo le indicazioni di una spia francese, intorno al 1825. In realtà, a quella data erano ancora in corso i lavori di riattamento della casa-forte, alla quale mancavano buona parte delle volte dei locali, la copertura della terrazza superiore ed alcune tramezze dei vani. L'opera è stata completata intorno al 1827. l complesso era a pianta pentagonale, attorniato da un fossato con un baluardo proteso verso il quartiere diCertosa e con un altro rivolto versoSampierdarena.[3]

Nel 1857 si progettò di realizzare una nuova fortificazione, predominante sul vecchio forte, che avrebbe dovuto diventare quindi un'opera secondaria dipendente dal nuovo"Forte che si dovrà erigere sul piano superiore del colle [...] quantunque vivamente richiamata dalle esigenze della difesa della piazza".[5] La costruzione delle nuove strutture militari avrebbe comportato la demolizione di numerose case e delsantuario di Nostra Signora di Belvedere, scontrandosi con la decisa opposizione della popolazione, per cui il progetto fu abbandonato.

Nella seconda metà dell'Ottocento, il forte perse valore strategico, in concomitanza con la perdita di rilevanza delle stesse "Mura Nuove": l'ipotetico nemico ora era laFrancia, molto temibile via mare, e le moderneartiglierie avevano reso obsoleti i sistemi difensivi cittadini. Ora gli obiettivi da difendere erano le coste e di conseguenza la maggior parte degli sforzi fu diretto al miglioramento dellebatterie costiere e dei forti capaci di un tiro potente e preciso verso mare.

Il forte Belvedere, come molti altriforti genovesi, divenne un'opera inutile, per di più facile bersaglio per le artiglierie a causa del suo profilo emergente dalle mura.

Storia recente

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Nel 1889 il forte fu pesantemente modificato, demolendo la torre, e realizzando un piazzale e diecicasematte interrate; anche il nome cambiò in "Forte e Batteria Inferiore di Belvedere", l'unico resto del forte originario era il baluardo "Lunetta".

Ora il forte era adibito alla difesa delporto e armato con duecannoni da 16 GR (Ret), quattroobici da15 GRC Ret, e duemitragliatrici, poi nel nuovo piazzale seiobici da 28 GRC Ret. Contestualmente, davanti al santuario, fu realizzata una piccola fortificazione denominata "Batteria Belvedere Superiore", armata con 4 obici da24 GRC Ret.

Nel 1914, in seguito alla dichiarazione di Genova "città aperta", le strutture militari furono dismesse e i pezzi d'artiglieria inviati al fronte. Durante ilventennio fascista i locali della Batteria Belvedere Superiore furono utilizzati come "camere di punizione", come testimoniano le scritte e i disegni dei prigionieri. Durante laseconda guerra mondiale il forte fu armato nuovamente con quattro cannoni contraerei76/45 Mod. 1911, poi nel 1943 il complesso fu occupato dai tedeschi che lo tennero fino alla conclusione del conflitto.

Negli anni settanta, davanti alle riservette fu realizzato il campo sportivo "Mauro Morgavi"[6], e oggi della fortificazione ottocentesca rimane poco: i locali delleriservette, alcuni camminamenti, i segni dei binari per il trasporto dei proietti, alcuneferitoie e il terrapieno della "Lunetta" e la "Freccia" sono ormai le uniche e pericolanti testimonianze del forte.

Struttura

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Nonostante le varie modifiche durante gli anni e le dominazioni, la struttura principale di epoca sabauda, era costituita da una grossa pianta pentagonale cinta da un terrapieno denominato "Lunetta", con due baluardi che si distaccavano verso laval Polcevera e versoCertosa.

Centralmente il forte era dominato da una costruzione trapezoidale (costruita nei primi dell'Ottocento poi inglobata all'interno), a due piani per gli alloggi per 40 soldati (120 "paglia a terra").

Come arrivare

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Da nord seguendo il sentiero che scende dal crinale che parte daforte Sperone, prima si incontraforte Tenaglia poi ilforte Crocetta quindi il forte Belvedere quando ormai si è entrati nell'abitato diSampierdarena.

In auto, da via Cantore, si sale sulla destra lungo corso Martinetti, quindi a sinistra in corso Belvedere, e poi salita Millelire, che conduce davanti al cancello d'ingresso del forte.[7]

Note

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  1. ^l'armamento di cui fu dotato il forte in seguito ai lavori del 1889 che trasformarono il forte in unabatteria a difesa delporto di Genova
  2. ^Roberto Badino - Forti di Genova
  3. ^abRenato Dellepiane - Mura e Forti di Genova
  4. ^Citazioni sulla storia ottocentesca e oltre, sufortidigenova.com.URL consultato il 20 dicembre 2009(archiviato dall'url originale il 19 agosto 2010).
  5. ^Stefano Finauri - Forti di Genova
  6. ^breve storia odierna, sufortidigenova.com.URL consultato il 20 dicembre 2009(archiviato dall'url originale il 19 agosto 2010).
  7. ^Mappa dei Forti di Ponente, suforti-genova.com(archiviato dall'url originale l'8 aprile 2010).

Bibliografia

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  • Stefano Finauri,Forti di Genova, Servizi Editoriali, Genova, 2007,ISBN 978-88-89384-27-5
  • Tarantino Stefano-Gaggero Federico-Arecco Diana,Forti di Genova e sentieri tra Nervi e Recco alta via dei monti liguri, Edizioni del Magistero, Genova.
  • Roberto Badino,Forti di Genova,Sagep, Genova 1969
  • Riccardo Dellepiane,Mura e fortificazioni di Genova, Nuova editrice genovese, Genova, 2008, [prima edizione 1984].
  • Cappellini A.,Le Fortificazioni di Genova, Ed. F.lli Pagano Editore, Genova, 1939
  • Comune di Genova - Assessorato giardini e foreste,Genova. Il parco urbano delle Mura. Itinerari storico-naturalistici,Sagep, Genova 1994

Voci correlate

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